Buonasera,
Amori mieiiii!! Sono tornata! Vado di corsa, perchè domani ho un
compito di greco assurdo che consta di 60 pagine di letteratura e 99 versi
-traduzione e commento a memoria- dell’Antigone del caro Sofocle, che, con
la mortalità infantile dell’epoca, se fosse spirato ci avrebbe fatto un
piacere... *si schiaffeggia* No! Aspettate! Io adoro l’Antigone!!! E come
si fa???? *scappa a inondare di lacrime il libro disperata* Un
bacio dalla vostra Akki miellita: Sìsì è tutta
una tattica per metterti alla prova, muahahah!! Ma brava, ci ricordiamo la
ff, e ci dimentichiamo di portare Parakiss alla tua CARISSIMA amica per
una settimana di fila, eh...questa memoria che fa brutti scherzi... :D
Ma...quale Karin? No, perchè di nostra conoscenza ce ne sono due...boh.
Dici povero Near? AH! Marrana mentitrice! Ricorda la frase cult dell’anno
scorso: la sincerità prima di tutto!! ...eh, la gente non si vuole più
bene come una volta, amica mia... Natsu! Non mi va di fare grecoooooo
ç__________ç!!! *sta impazzendo* OnlyAShadow: Ciaooo!! Non
ti preoccupare, a me basta anche una riga di rec, non ho bisogno dei
papier -come sono dotta uhuhuh!!-... cooomunque...dici che non avrebbe
dovuto perdonarlo tanto facilmente? Bah, forse hai ragione, ma sai, quando
sei innamorato comincia a sragionare sempre più di frequente... XD Il
‘latte’ si riferisce a Sami - perchè lo beve sempre -, ‘giochi’ a Near
perchè non si stacca un attimo da quei pupazzetti e ‘cioccolato’...vabbè
dai, è inutile pure che te lo scrivo!! Spero ti piaccia il chappy!
Baciiii Elly_Mello: Twin!! È
veroooo!!! Il nostro compleanno!!! *_* sai pensavo di fare una cosa
fashion, del tipo postare l’ultimo capitolo il 18 proprio (18^chappy il
giorno del mio 18^compleanno!), ma mi sa che pare un tantino esagerato
detto così...comunque valuta quello come mio regalo - e anche questo
aggiornamento che è un pochetto più lungo! -, in più ti spedirò anche un
bel pacchetto di fazzoletti per il gran finale!!! :D
Baciiiii Enne01: Figlia mia!
Mello Carrà in effetti lascia groppi nell’intestino crasso a
molti...*sviene se ci pensa* my loveeee!!! *_* ....ehm...coff coff...
dicevo? Ah, sì, ecco l’aggiornamento figliuola adorata, divertiti!!! Penso
che mi ucciderai per quello che succede...eheheh *scappa spaventata dalla
figlia con un’ascia in mano* 16) I giorni passarono
veloci, Near e Sami indagavano intrattenendosi con il falso Elle, Mello
invece con l’aiuto di Matt e della mafia locale preparava uno dei suoi
audaci piani. Anche se le loro osservazioni li portavano sempre più vicini
al fatidico momento della cattura di Kira, la situazione mondiale non
migliorava. L’utopico Nuovo Mondo
era controllato per mezzo della paura e dell’intimidazione, nessuno era
più libero di esprimere se stesso, se non in conformità delle regole
dettate dal Dio supremo. I pochi ribelli, uomini liberi che volevano
rimare tali fino alla fine, cadevano a centinaia, sterminati da
quell’assassino con le manie di grandezza che, non pago delle sue mani
insanguinate, sporcava l’anima di altre
persone. La ragazza
perdutamente innamorata di lui, Misa Amane; il giovane magistrato suo
profondo ammiratore, Teru Mikami; una giornalista alle prime armi, Kiyomi
Takada. Tutti loro erano
perfino felici di poter aiutare quello che, in fondo, era un semplice
criminale, come uno dei tanti che Kira stesso aveva
giustiziato.
***** Quella sera Sami non
riusciva assolutamente a prendere sonno, così, dopo aver bevuto tre litri
circa di latte caldo senza risultato alcuno, si rivestì e decise di
andarsi a fare un giro. Meglio non avvertire Near, se no sai le paranoie
che gli venivano...sarebbe stato capace di farla uscire sotto
scorta... Varcando la soglia
del palazzone venne immediatamente investita da un’aria pungente, in
effetti il Natale era vicino. Controllò l’ora al suo orologino da polso,
quello carino con i pinguini che le era stato regalato dall’albino l’anno
precedente. Le
Che
strano. Cinque minuti dopo,
300 secondi, sarebbe stato il suo compleanno. L’aveva quasi dimenticato.
Il caso la stava assorbendo di giorno in giorno, le morti si facevano più
frequenti, quindi di conseguenza i tempi per mettere in pratica un
qualsiasi piano risolutivo si riducevano
drasticamente. Presto avrebbero
agito, e lei non sapeva come ne sarebbe usciti
fuori. Diciotto anni. La
maggiore età. Da quanto aspettava
che arrivassero? Quando era ancora una
bambina felice, era sicura che per quel periodo sarebbe già stata
fidanzata con l’uomo della sua vita, che avrebbe già cominciato a
frequentare l’università –facendo due anni in uno alle superiori-, che
sarebbe stata riconosciuta a livello mondiale come una grande concertista,
che avrebbe girato il mondo, che non avrebbe vissuto un giorno senza
sentirsi felice... E invece era lì, in
America, dopo aver passato molta della sua vita in orfanotrofio, senza il
ragazzo che amava, nascosta alla civiltà intera, infelice ogni giorno di
più. In pratica aveva
azzeccato solo con la scuola, ma neanche tanto, visto che l’università non
aveva potuto frequentarla per ovvi motivi. Era solo nata intelligente,
tutto qui. Ma almeno non era
sola, anche senza i genitori c’era sempre qualcuno che le voleva bene, che
la proteggeva in ogni occasione. Roger, Near, Rester,
Gevanni, Matt...Mello. Sì, anche lui. Avvertiva
costantemente la sua presenza, nonostante in realtà non ci
fosse. Fu con queste
considerazioni in mente che quasi fece un salto indietro vedendo una
figura bionda stagliarsi al buio orizzonte. Possibile che fosse
arrivata al punto di avere le allucinazioni? Non poteva essere
lui...guardò meglio. E se invece fosse
stato proprio Mello? E allora cosa ci faceva lì
sotto? La
spiava? L’unico modo per
saperlo era chiederlo, così gli si avvicinò, non perdendo mai il contatto
visivo, e gli disse: “Mello! Cosa ci fai
qui?”, cercando di sembrare tranquilla, anche se il suo cuore andava ormai
a mille. “Passeggio...sai
vengo spesso da queste parti...”, rispose lui con
noncuranza. “Non ti ho mai
visto.” “Chissà, forse è
stato meglio così, forse era destino che tu mi vedessi
OGGI.” Sami lo guardò
stupita dall’audacia di quella affermazione. Che voleva
dire? Il silenzio si faceva
pesante. “Da quando credi al
destino?” “Da quando mi ha
fatto sopravvivere per tanti anni anche in situazioni assurde e
pericolose, solo per darmi modo di rivederti ancora una volta, prima della
fine”
Quelle parole la
fecero rabbrividire...in che senso prima della
fine? Stava forse
per....morire? No. Non lo accettava, neanche per
scherzo. Si sentì il suo
sguardo addosso, e in quel momento capì finalmente che il tempo delle
verità era giunto. Dopo questa loro
conversazione notturna, il loro futuro sarebbe stato insieme o separati.
Per sempre. “Ti amavo. Ti ho
sempre amata”, le disse. Diamine, era stato
maledettamente diretto, non se lo sarebbe
aspettato. Ma l’amore non si
basa su leggi fisse, così come chi lo prova non risponde più delle sue
abitudini.
“Ogni notte”,
continuò con sentimento e lo sguardo rivolto verso il cielo buio, “ogni
notte ti ho sognata. Tu sei stata il mio angelo salvatore in questi anni
così oscuri. Sapevo che ti avrei rincontrata, vivevo
per quel giorno...ed eccolo arrivare. Siamo qui, insieme. Il risveglio è
sempre stato il momento peggiore della giornata!”, sorrise sarcastico,
“paradossale, vero? L’alba che porta luce in tanti cuori, nel mio
iniettava dolore, il dolore della tua perdita. E poi il senso di colpa,
per averti lasciata andare. Così ho passato periodi interi insonni...ma
ora credo di aver capito come fare a risolvere i miei
pensieri.” Lasciò passare un
minuto di silenzio, in cui si scrutavano a
vicenda. Lui voleva vedere
ogni sua reazione e lei aspettava impaziente il seguito del discorso, che
aveva vagamente intuito.
“Vieni con
me”. Tanti auguri
Sami.
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