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Autore: akiko    30/11/2008    3 recensioni
Mello e Near all’orfanotrofio, il loro cammino dall’infanzia all’età adulta, passando per l’adolescenza e le sue strane sensazioni con il supporto involontario di una ragazzina molto dotata. Cosa aspettarsi da questa fanfiction? Amore, confusione, passione e scelte, il tutto condito da una buona dose di ironia, come l’esperienza della vita ci impone! ps. Mi scuso da ora se Mello può risultare un tantino pazzo e lunatico...mi sono ispirata a me stessa!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Mello, Near
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera, Amori mieiiii!! Sono tornata! Vado di corsa, perchè domani ho un compito di greco assurdo che consta di 60 pagine di letteratura e 99 versi -traduzione e commento a memoria- dell’Antigone del caro Sofocle, che, con la mortalità infantile dell’epoca, se fosse spirato ci avrebbe fatto un piacere... *si schiaffeggia* No! Aspettate! Io adoro l’Antigone!!! E come si fa???? *scappa a inondare di lacrime il libro disperata*

Un bacio dalla vostra

Akki

 

miellita: Sìsì è tutta una tattica per metterti alla prova, muahahah!! Ma brava, ci ricordiamo la ff, e ci dimentichiamo di portare Parakiss alla tua CARISSIMA amica per una settimana di fila, eh...questa memoria che fa brutti scherzi... :D Ma...quale Karin? No, perchè di nostra conoscenza ce ne sono due...boh. Dici povero Near? AH! Marrana mentitrice! Ricorda la frase cult dell’anno scorso: la sincerità prima di tutto!! ...eh, la gente non si vuole più bene come una volta, amica mia... Natsu! Non mi va di fare grecoooooo ç__________ç!!! *sta impazzendo*

 

OnlyAShadow: Ciaooo!! Non ti preoccupare, a me basta anche una riga di rec, non ho bisogno dei papier -come sono dotta uhuhuh!!-... cooomunque...dici che non avrebbe dovuto perdonarlo tanto facilmente? Bah, forse hai ragione, ma sai, quando sei innamorato comincia a sragionare sempre più di frequente... XD Il ‘latte’ si riferisce a Sami - perchè lo beve sempre -, ‘giochi’ a Near perchè non si stacca un attimo da quei pupazzetti e ‘cioccolato’...vabbè dai, è inutile pure che te lo scrivo!! Spero ti piaccia il chappy! Baciiii

 

Elly_Mello: Twin!! È veroooo!!! Il nostro compleanno!!! *_* sai pensavo di fare una cosa fashion, del tipo postare l’ultimo capitolo il 18 proprio (18^chappy il giorno del mio 18^compleanno!), ma mi sa che pare un tantino esagerato detto così...comunque valuta quello come mio regalo - e anche questo aggiornamento che è un pochetto più lungo! -, in più ti spedirò anche un bel pacchetto di fazzoletti per il gran finale!!! :D Baciiiii

 

Enne01: Figlia mia! Mello Carrà in effetti lascia groppi nell’intestino crasso a molti...*sviene se ci pensa* my loveeee!!! *_* ....ehm...coff coff... dicevo? Ah, sì, ecco l’aggiornamento figliuola adorata, divertiti!!! Penso che mi ucciderai per quello che succede...eheheh *scappa spaventata dalla figlia con un’ascia in mano*

 

 

 

 

 

16)

 

I giorni passarono veloci, Near e Sami indagavano intrattenendosi con il falso Elle, Mello invece con l’aiuto di Matt e della mafia locale preparava uno dei suoi audaci piani. Anche se le loro osservazioni li portavano sempre più vicini al fatidico momento della cattura di Kira, la situazione mondiale non migliorava.

L’utopico Nuovo Mondo era controllato per mezzo della paura e dell’intimidazione, nessuno era più libero di esprimere se stesso, se non in conformità delle regole dettate dal Dio supremo. I pochi ribelli, uomini liberi che volevano rimare tali fino alla fine, cadevano a centinaia, sterminati da quell’assassino con le manie di grandezza che, non pago delle sue mani insanguinate, sporcava l’anima di altre persone.

La ragazza perdutamente innamorata di lui, Misa Amane; il giovane magistrato suo profondo ammiratore, Teru Mikami; una giornalista alle prime armi, Kiyomi Takada.

Tutti loro erano perfino felici di poter aiutare quello che, in fondo, era un semplice criminale, come uno dei tanti che Kira stesso aveva giustiziato.

 

                                *****

 

Quella sera Sami non riusciva assolutamente a prendere sonno, così, dopo aver bevuto tre litri circa di latte caldo senza risultato alcuno, si rivestì e decise di andarsi a fare un giro. Meglio non avvertire Near, se no sai le paranoie che gli venivano...sarebbe stato capace di farla uscire sotto scorta...

Varcando la soglia del palazzone venne immediatamente investita da un’aria pungente, in effetti il Natale era vicino. Controllò l’ora al suo orologino da polso, quello carino con i pinguini che le era stato regalato dall’albino l’anno precedente.

Le 23.55.

Che strano.

Cinque minuti dopo, 300 secondi, sarebbe stato il suo compleanno. L’aveva quasi dimenticato. Il caso la stava assorbendo di giorno in giorno, le morti si facevano più frequenti, quindi di conseguenza i tempi per mettere in pratica un qualsiasi piano risolutivo si riducevano drasticamente.

Presto avrebbero agito, e lei non sapeva come ne sarebbe usciti fuori.

Diciotto anni. La maggiore età.

Da quanto aspettava che arrivassero?

Quando era ancora una bambina felice, era sicura che per quel periodo sarebbe già stata fidanzata con l’uomo della sua vita, che avrebbe già cominciato a frequentare l’università –facendo due anni in uno alle superiori-, che sarebbe stata riconosciuta a livello mondiale come una grande concertista, che avrebbe girato il mondo, che non avrebbe vissuto un giorno senza sentirsi felice...

E invece era lì, in America, dopo aver passato molta della sua vita in orfanotrofio, senza il ragazzo che amava, nascosta alla civiltà intera, infelice ogni giorno di più.

In pratica aveva azzeccato solo con la scuola, ma neanche tanto, visto che l’università non aveva potuto frequentarla per ovvi motivi. Era solo nata intelligente, tutto qui.

Ma almeno non era sola, anche senza i genitori c’era sempre qualcuno che le voleva bene, che la proteggeva in ogni occasione.

Roger, Near, Rester, Gevanni, Matt...Mello. Sì, anche lui.

Avvertiva costantemente la sua presenza, nonostante in realtà non ci fosse.

Fu con queste considerazioni in mente che quasi fece un salto indietro vedendo una figura bionda stagliarsi al buio orizzonte.

Possibile che fosse arrivata al punto di avere le allucinazioni? Non poteva essere lui...guardò meglio.

 

E se invece fosse stato proprio Mello? E allora cosa ci faceva lì sotto?

La spiava?

L’unico modo per saperlo era chiederlo, così gli si avvicinò, non perdendo mai il contatto visivo, e gli disse:

“Mello! Cosa ci fai qui?”, cercando di sembrare tranquilla, anche se il suo cuore andava ormai a mille.

“Passeggio...sai vengo spesso da queste parti...”, rispose lui con noncuranza.

“Non ti ho mai visto.”

“Chissà, forse è stato meglio così, forse era destino che tu mi vedessi OGGI.”

Sami lo guardò stupita dall’audacia di quella affermazione.

Che voleva dire?

Il silenzio si faceva pesante.

“Da quando credi al destino?”

“Da quando mi ha fatto sopravvivere per tanti anni anche in situazioni assurde e pericolose, solo per darmi modo di rivederti ancora una volta, prima della fine”

 

                                                                                                  23.58

 

Quelle parole la fecero rabbrividire...in che senso prima della fine?

Stava forse per....morire? No. Non lo accettava, neanche per scherzo.

Si sentì il suo sguardo addosso, e in quel momento capì finalmente che il tempo delle verità era giunto.

Dopo questa loro conversazione notturna, il loro futuro sarebbe stato insieme o separati. Per sempre.

“Ti amavo. Ti ho sempre amata”, le disse.

Diamine, era stato maledettamente diretto, non se lo sarebbe aspettato.

Ma l’amore non si basa su leggi fisse, così come chi lo prova non risponde più delle sue abitudini.

 

                                                                                                23.59

 

“Ogni notte”, continuò con sentimento e lo sguardo rivolto verso il cielo buio, “ogni notte ti ho sognata. Tu sei stata il mio angelo salvatore in questi anni così oscuri. Sapevo che ti avrei rincontrata, vivevo per quel giorno...ed eccolo arrivare. Siamo qui, insieme. Il risveglio è sempre stato il momento peggiore della giornata!”, sorrise sarcastico, “paradossale, vero? L’alba che porta luce in tanti cuori, nel mio iniettava dolore, il dolore della tua perdita. E poi il senso di colpa, per averti lasciata andare. Così ho passato periodi interi insonni...ma ora credo di aver capito come fare a risolvere i miei pensieri.”

Lasciò passare un minuto di silenzio, in cui si scrutavano a vicenda.

Lui voleva vedere ogni sua reazione e lei aspettava impaziente il seguito del discorso, che aveva vagamente intuito.

 

                                                                                            00.00

 

“Vieni con me”.

 

Tanti auguri Sami.

 

 

 

 

 

 

 

  
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