La musica suonava lenta, accompagnata dal rumore degli sfarzosi abiti che sfregavano il pavimento di legno della sala da ballo. Come in un sogno tutti i suoni giungevano a me lontani, tutti tranne il suo respiro, d’istinto mi strinsi ancora di più contro il suo petto inalando il suo profumo e come sempre ne rimasi inebriata. Tutto era perfetto, i nostri corpi si muovevano insieme e si incastravano come fossimo stati creati solo per ballare quella struggente melodia. Nell’istante in cui alzai il capo, il mio corpo fu invaso da un inspiegabile e lancinante dolore. Poi la luce.