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Autore: Thebooksfeeling    06/02/2015    1 recensioni
Pensavo che la mia vita fosse normale, ma con l'avvicinarsi del mio diciassettesimo compleanno mi sono iniziate a succedere cose...beh non del tutto normali. Mi trovo al centro di una guerra che va avanti da millenni, a quanto pare demoni e streghe esistono e io faccio parte di queste ultime. Mi chiamo Katherine Blackwood e questa è la mia storia.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il suono della sveglia mi fa sobbalzare,ripenso al sogno che ho fatto. 
Sul piumone ci sono ancora dei petali, gli altri sono caduti sul parquet color panna.
Non è possibile che qualcosa che si trova in un sogno si materializzi nella realtà diventando qualcosa di concreto, rivedo nella mia testa l'immagine di quegli occhi meravigliosi.
Mi alzo dal letto e sento le gambe intorpidite, i muscoli mi fanno male come se avessi corso nella realtà invece che nel sogno.
Mi dirigo verso l'armadio ed indosso dei leggine neri,sopra abbino una maglia bianca a maniche corte dall'ampia scollatura che mi lascia la spalla scoperta, con disegnato sopra il simbolo dei doni della morte. Mi trucco come al solito e lego i capelli in una coda di cavallo, come al solito lascio fuori i due ciuffi ai lati del viso, mi metto le Vans e prendo lo zaino. 
Questa mattina mi sento strana,continuo a rivedere le scene del sogno nella mia testa e ogni volta che rivedo quegli occhi il mio cuore sussulta. Sento un vuoto dentro,come se mi mancasse qualcosa, vorrei sapere chi è quel ragazzo,è come un amore a distanza. Uno di quegli amori che ti fanno pregare di vedere la tua metà a il più presto possibile, mi scende una lacrima e la asciugo in fretta. Ma cosa mi sta succedendo? Io non piango mai.
Faccio colazione in fretta e dopo aver salutato Emily esco di casa.


<< Buongiorno Kat, come stai? >> mi dice Beth mostrandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
<< sto bene, grazie >> rispondo mentre ci incamminiamo verso la scuola << non vedo l'ora che sia domani così posso darti il mio regalo >> io mi metto a ridere << dai Beth, così mi fai diventare curiosa. Sei proprio una sadica >>.
<< Dai devi solo aspettare un giorno, passerà in fretta. Ah a proposito hai sentito che oggi si trasferiscono da noi dei ragazzi che vengono da New York? >> se c'e una cosa per cui Bethany è dotata quella è  scovare notizie. Chi le dia certe informazioni è un mistero, tuttavia non diceva mai niente di falso ma quella che mi ha appena dato è una notizia piuttosto improbabile . << Fammi capire vuoi dirmi che ci sono dei pazzi che hanno avuto il coraggio di trasferirsi  qui da New York? Cosa hai bevuto stamattina, vodka liscia? >> Beth ride << scema, guarda che sto dicendo la verità. Non mettere in dubbio la mia capacità di scovare notizie sempre fresche per te. Ad ogni modo sono quasi tutti dell'ultimo anno e da quanto ho capito sono quasi tutti imparentati fra loro, solo una ha la nostra età >>.
<< Ti dovrebbero prendere come spia all'interno della CIA >> Bethany sorride soddisfatta, entriamo dentro la scuola e ci incamminiamo verso la classe di storia, ci sediamo e aspettiamo che la professoressa consegni i fogli delle verifiche. 
In classe entra la ragazza nuova, sembra una dea, occhi verdi, capelli neri, alta, magra,giuro che mi sembra circondata da un'aura luminosa. La mia autostima si sta buttando giù dalla finestra in questo momento.
La professoressa Ross si alza dalla sedia << ragazzi vi presento Sky Stevenson, si è appena trasferita da New York >> Sky sorride, i ragazzi sono tutti affascinati dalla sua bellezza e non posso dargli torto << piacere di conoscervi >>
La Ross la fa sedere dietro me e Beth, non si perde in ulteriori chiacchiere e ci consegna le verifiche, ovviamente la ragazza nuova non svolgerà il test che si rivela essere sorprendentemente facile e che consegno dopo soli venti minuti.
Torno al mio banco,prendo il mio block notes e mi metto a disegnare. Dopo dieci minuti mi rendo conto di aver disegnato, senza neanche rendermene conto, me stessa sulla scogliera con in mano una rosa mentre guardo la luna piena splendere nel cielo, il mio viso è rigato dalle lacrime. 
Lascio cadere la matita sul banco e fisso il mio disegno, all'improvviso l'indice della mano destra inizia a sanguinarmi perché mi sono punta con qualcosa, avvicino il dito al viso per rimuovere ciò che mi ha ferita,una volta estratta osservo con stupore la spina di una rosa.
Altre dita iniziano a sanguinare per lo stesso motivo, macchio il foglio di sangue e mi alzo in piedi di scatto << prof, posso andare in bagno per favore ? >> chiedo cercando di stare calma.
<< Certo Blackwood >> mi dirigo a passo spedito verso il bagno mentre piccole gocce di sangue macchiano il pavimento. Metto le dita sotto l'acqua fredda e una cascata rosa tinge il lavandino, tutto ciò che rimane sulla mia mano sono solo piccoli fori dolorosi.
Appena apro la porta della classe sento un dolore lancinante alla testa, il mio banco mi sembra lontanissimo, la stanza inizia a girare << Kat, ti senti bene? >> la voce di Bethany mi arriva alle orecchie ovattata, la vista mi si annebbia, vedo Sky alzarsi dal suo banco, delle braccia mi avvolgono e poi il buio.


Sto correndo su un sentiero in mezzo ai boschi, per la prima volta nei miei sogni è giorno ma il sole sta per tramontare e il cielo sembra abbracciato dalle fiamme ardenti, so che sto per incontrarlo e il mio cuore batte così forte che mi sembra quasi di sentirlo. 
Arrivo in una zona della foresta dove ci sono solo alberi, per terra ci sono così tante foglie che non riesco a vedere il terreno, gli alberi hanno le chiome ricoperte da foglie rosse e arancioni che cadono come gocce di pioggia spinte dal vento. In lontananza vedo la sua figura voltata di spalle << non dovevi venire di corsa, non scomparirò >> dice senza voltarsi, io smetto di correre all'improvviso, il vento mi scompiglia i capelli mentre guardo la sua immagine infuocata dalla luce del sole.



Mi sveglio nell'infermeria, il mio cuore batte fortissimo e ho di nuovo gli occhi colmi di lacrime, sul lettino ci sono delle foglie arancione scuro,il mio sogno è di nuovo diventato realtà. 
Approfitto dell'assenza dell'infermiera per svignarmela, suona la campanella dell'ultima ora, non è possibile che io abbia dormito per così tanto, il mio animo di panda non demorde a quanto pare.
Torno in classe e incontro Beth e Sky che stanno prendendo la mia roba << hey, scusate l'assenza prolungata >> la mia migliore amica mi corre incontro e mi abbraccia << mi hai fatto prendere un infarto idiota >> scoppio a ridere << è stato solo un calo di zuccheri >>. 
<< Ah Kat,questa è Sky. Mentre non c'eri ho fatto amicizia con lei >> sorrido a Sky << è un piacere. Scusa la schiettezza ma tu e gli altri dovete essere pazzi ad esservi trasferiti qui da New York >> Sky sorride << la vita in una metropoli è snervante fidati, questa città è molto meglio >>. 
Il cellulare di Beth suona e parte una canzone dei Nirvana << oh cavolo, ho le prove della band, devo scappare >> dico prendendo lo zaino e correndo fuori dalla classe << vedi di non correre troppo, pigra come sei ti verrà un infarto se ti sforzi così tanto >> mi grida la mia migliore amica sulla soglia della porta della classe e io mi metto a ridere.


Arrivo a casa di Stefan, il batterista della mia band, gli Zero Requiem, siamo uno di quei gruppi che sono ancora nella fase garage però non siamo per niente male. Io sono la chitarrista e la vocalist del gruppo.
Quando arrivo alla mia destinazione tutti mi stanno aspettando, i genitori di Stefan non hanno la macchina perché lavorano in città e la ritengono inutile, per cui il garage è diventato il nostro piccolo paradiso terreno. Le pareti sono dipinte di blu elettrico con attaccati i poster delle nostre band preferite, al centro della stanza c'è la batteria di Stefan e sul lato destro abbiamo messo un vecchio divano di pelle nero affiancato da una lampada,di fronte al divano c'è un tavolino basso blu con sopra svariate merendine e qualche rivista di videogames.
<< Ciao ragazzi,scusate il ritardo >> dico prendendo la chitarra che lascio sempre a casa di Stefan << tranquilla, ci siamo abituati Kat >> dice ridendo Matt, il bassista.
<< Chiedo perdono, sono rimasta svenuta fino ad adesso. Cosa suoniamo oggi ? >> Stefan mi guarda per un po' e poi scuote la testa << imbranata come sei scommetto che sei svenuta perde hai preso una  pallonata in testa a ginnastica. Comunque volevamo provare Black Delia, ho cambiato un paio di cose >> dice scoppiando a ridere seguito a ruota da Matt,gli faccio la linguaccia << simpatico come sempre. Forza cominciamo >>.
Black Dalia è una delle nostre ultime canzoni, l'ho scritta durante una delle ore di matematica e devo ammettere che sono molto soddisfatta del risultato, dopo essermi posizionata davanti al microfono Stefan inizia a battere i primi colpi sulla batteria e io inizio a suonare la chitarra e a cantare.


Do you remember the day when we first met?
We were so happy and now it's all broken
There's a deep hole between us
Please tell me that we can fix it because I feel so empty without you
I feel so empty that I can't breath
So just tell me that everything is going to be all right.



Mentre canto la mia mente si svuota e tutto ciò a cui penso è la musica e alle emozioni che essa mi provoca, sento i muscoli del braccio bruciare mentre suono, amo questa sensazione. 
L'energia dentro di me continua ad aumentare,mi sento come se stesse per esplodere, la canzone è quasi finita e ora c'è il mio assolo di chitarra.
Mentre suono nella mia mente ricompare l'immagine di lui nella foresta circondato dalle foglie rosse ed illuminato dalla luce del tramonto. Nel garage inizia ad esserci vento e delle foglie di acero si disperdono dappertutto trasportate da esso, il mio assolo finisce con la canzone e appena tolgo le dita dalle corde della chitarra il vento cessa all'improvviso lasciando il pavimento ricoperto di foglie.
<< Kat sei stata fantastica come sempre, ma qualcuno potrebbe spiegarmi da dove cavolo sbucano tutte queste foglie? >> dice Stefan guardandosi intorno alla ricerca di una finestra aperta, è tutto chiuso, è come se le foglie fossero sbucate dal nulla.
Non può essere colpa mia, no è impossibile, deve esserci una spiegazione razionale.
Per fortuna nessuno presta troppa attenzione alle foglie << dovremmo iscriverci al corso della scuola >> di pace Matt andando a prendere la scopa per mettere a posto il casino che c'è per terra, io e Stefan lo fissiamo con sguardo interrogativo.
<< Non guardatemi così, non possiamo continuare a suonare nel garage senza mai uscire >> io prendo la scopa dalle mani di Matt e inizio a raccogliere le foglie.
<< Effettivamente non hai tutti i torti,potremmo provare >> dico continuando a pulire << secondo me è una cavolata, però se voi volete provarci io ci sto >> risponde Stefan.
<< Allora è deciso >> grida Matt trionfante, dopo aver finito di raccogliere le foglie suoniamo un altro po' e poi oro mi dirigo verso casa.
Il cielo è di nuovo coperto dalle nuvole grigie, dopo che ho fatto pochi metri inizia a piovere, mi riso della mia felpa nera e continuo a camminare. La pioggia non mi ha mai dato fastidio, al contrario l'ho sempre trovata rilassante,tuttavia la leggera pioggerella iniziale si trasforma in diluvio e io mi ritrovo zuppa dalla testa ai piedi in pochi secondi.
Cerco di camminare più veloce che posso ma arrivo davanti ad un semaforo proprio mentre scatta l'arancione per cui decido di aspettare perché so già che se mi mettessi a correre,imbranata  come sono volerei per terra come un sacco di patate.
Guardo alla mia sinistra le macchine che stanno aspettando che scatti il verde e vedo una Kawasaki z750 nera,alzo lo sguardo per osservare il ragazzo seduto su quella fantastica moto e attraverso il casco vedo gli occhi color ghiaccio dei miei sogni, che mi fissano. Rimaniamo a guardarci a vicenda per qualche secondo ma quando il suo semaforo diventa verde lo vedo sfrecciare via,rimango a fissare la strada che ha preso quel ragazzo, era lui, so che era lui. Il cuore mi batte all'impazzata e sento i miei occhi inumidirsi, come posso piangere per qualcuno che non conosco? Per quanto io cerchi di trattenerle le mie lacrime mi rigano il viso mischiandosi alle gocce di pioggia.


Arrivo finalmente a casa e mi sento come svuotata di tutte le mie energie, Emily mi ha scritto un messaggio per dirmi che stasera arriverà tardi, come sempre devo cucinare io, mia zia odia cucinare. 
Faccio un salto al supermercato vicino a casa e prendo il necessario per preparare i tacos,io e Emily adoriamo il cibo messicano. 
Verso le nove mia zia torna finalmente a casa, ancora un po' e penso che mi sarei mangiata tutto da sola << ciao Kat, scusa se sono arrivata così tardi. In ufficio hanno combinato un casino per la rivista del prossimo mese e ho dovuto sistemare tutto >> le sorrido << tranquilla, ho preparato i tacos per cui muoviti a metterti in tuta oppure mi mangio tutto da sola >> appena finisco la frase Emily corre in camera sua e dopo pochi secondi torna con indosso dei pantaloni della tuta grigi e una felpa di almeno due taglie più grandi sopra, si è legata i capelli biondi in una coda ed entra in cucina a Isola bianca strofinandosi gli occhi con una salvietta struccante.
<< Che hai fatto oggi a scuola? >> mi chiede Emily sedendosi al tavolo bianco che si trova proprio dietro il divano di tessuto fucsia << ho fatto la verifica di storia, mi aspettavo qualcosa di complicatissimo invece si è rivelata una gran cavolata, potevo anche evitare di studiare >> mi siedo al tavolo e iniziamo a mangiare << ho comprato l'orologio di cui ti parlavo e visto che c'ero ti ho preso un braccialetto di Swarovski, lo so che domani è il tuo compleanno però volevo fartene uno in anticipo. A proposito i regali, quello che ti ho comprato è meraviglioso non vedo l'ora di dartelo, scommetto che rimarrai senza parole >> a volte giuro che mi chiedo di che dimensioni possano essere i polmoni di Emily, non respira nemmeno fra una frase e l'altra.
<< Prima Beth e ora tu, sto morendo dalla curiosità uffa >> le dico sbuffando.
Continuiamo a chiacchierare fra un boccone e l'alto e dopo aver finito di mangiare ok vado in camera mia mentre mia zia mente i piatti nella lavastoviglie.
Mi sdraio sul letto e sento le palpebre pesanti, fuori c'è il temporale, mi metto ad ascoltare il ticchettio delle gocce di pioggia sul vetro della finestra e scivolo velocemente in un sonno profondo.
   
 
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