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Autore: Ella_x    07/02/2015    2 recensioni
Ellie annuì –E allora…che cosa vuoi?- la voce le si incrinò e neppure lei sapeva il perché.
Zayn alzò le spalle possenti –Niente- rispose girandosi verso di lei.
I loro sguardi si incollarono l’uno all’altro come un magnete all’acciaio.
-Il problema è che non voglio proprio niente. Ed è questo niente che mi spinge da te capisci? Questo niente che mi dice ‘tu vuoi stare con lei, quindi vai’. Non lo posso spiegare cosa voglio ma questo qualcosa non riesco ad ignorarlo- concluse.
La ragazza rimase in silenzio, veramente non sapeva cosa dire.
Le opzioni erano due: scappare da quel tipo strano e maleducato, o fidarsi.
E per lei che non aveva nemmeno mai creduto per un secondo al topolino dei denti da piccola la cosa fu alquanto sorprendente.
Perché rimanendo seduta lì in silenzio aveva appena capito di aver deciso di fidarsi.
Zayn la osservò di nuovo, sta volta ancora più intensamente se possibile –Allora, vuoi andare via?- domandò timoroso.
Ellie sospirò, stringendo le ginocchia al petto –No, credo di volerti dare il niente che ti spetta- rispose ricambiando lo sguardo.
*SOSPESA PER MOTIVI PERSONALI FINO A DATA DA DESTINARSI*
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17
 
Quando il rumore della macchina che percorreva il vialetto riempì il salotto deserto, Marì sistemò per l’ennesima volta i cuscini del divano già perfettamente a posto e si girò in torno per controllare che fosse tutto in ordine.
I pavimenti erano immacolati, la sua divisa fresca di lavanderia ed Ellie ben pettinata e stretta nel suo cardigan di cashmere color salmone e i pantaloni bianchi era in ordine per riaccogliere sua zia.
-Marì- la chiamò prima che andasse ad aprire la porta.
La donna la osservò comprensiva, come se si fosse aspettata già qualcosa.
-Quel….quel mio amico…- balbettò la ragazza timidamente..
La donna sorrise –Non dirò nulla signorina, sono sicura che a sua zia non piacerebbe saperlo-.
Ellie le sorrise riconoscente, seguendola verso l’ingresso.
Sua zia comparve sulla soglia della porta nel suo cappotto gessato, le dita lunghe avvolte alla sua ventiquattrore di cuoio e i capelli castani dritti dietro alla schiena.
-Eloise- la salutò contraendo le labbra tinte di rosso in un sorriso di circostanza.
Le accarezzò la schiena mentre la stringeva appena, ed Ellie venne circondata dal familiare odore di rose del suo costoso profumo per signore.
-Zia Caroline, come è andato il viaggio?- domandò seguendola in salotto.
La donna appoggiò la sua borsa sul tavolo, togliendosi le scarpe in vernice –Molto bene, molto bene. Sai cara, l’organizzazione lì a Berlino non mi soddisfa molto, c’è un elevato divario tra gli standard della nostra filiale inglese e  quella tedesca. Non sono sicura che il franchising sia stata una buona idea cara..- Sorrise a Marì che le porgeva le pantofole e continuò a blaterare di affari e cose a cui Ellie non prestò parecchia attenzione.
Si perse nei suoi pensieri mentre osservava il fuoco vivo ardere nel camino.
Stare tra le braccia di Zayn, con il tepore della brace a riscaldarle il corpo.
E il suo profumo sempre diverso.
E i baci sul collo così delicati che parevano carezze di piume.
Le parole sussurrate con la voce setosa.
-Allora, Eloise, cosa te ne pare? Converrai con me che è un idea da prendere in considerazione, cara- la interruppe sua zia  accarezzandole una spalla.
Ellie annuì –Certo zia, mi pare un idea davvero valida- la assecondò ignorando i suoi pensieri.
Zia Caroline le sorrise soddisfatta –Sai non credevo ti sarebbe piaciuta come idea, anche perché so che non ami particolarmente il tedesco e perché in una nuova scuola potresti trovarti in difficoltà. Ma ti dirò che sono fiera del tuo pensiero, Eloise-.
La ragazza la osservò confusa per un attimo –Zia, cosa c’entra la scuola con la tua azienda?- chiese disorientata.
-Cara, ti ho appena detto che l’idea di trasferirci lì è da prendere in considerazione- blaterò scocciata.
Ellie la osservò a bocca spalancata, preoccupandosi però di chiuderla subito perché sapeva quanto infastidisse sua zia sapere che lei non la ascoltava.
-Io..no..non saprei, Zia Caroline- balbettò timorosa.
La donna le sorrise –Ma ne riparleremo in futuro, adesso ho troppe cose da organizzare per domani. C’è da chiamare il fioraio e da organizzare ancora bene il buffet. Se non hai da studiare, gradirei una mano- la avvisò prendendo il cellulare dalla borsa.
Ellie annuì, ancora con la bocca asciutta e il panico che le scorreva nelle vene.
-Bene cara, ti aspetto di sopra nel mio studio- le sorrise prima di sparire sulle scale.
 
 
Ellie prese la busta di carta avorio che sua zia le porgeva e la sigillò, posandola nella cesta insieme agli altri inviti che formavano un mucchio enorme.
-Questa è speciale cara-  zia Caroline le sorrise furba firmando l’estremità destra del foglio –Devi firmarla anche tu- gli porse la penna e il foglio.
-Perché?- Ellie era confusa, lei doveva sigillarle soltanto non doveva firmarle.
-Ma Eloise, è per i Payne- il sorriso della donna si allargò e le indicò con un dito lungo qualche rigo a metà pagina.
 
‘‘Ed ovviamente sia io che mia nipote saremmo onorate se il vostro figlio maggiore,
William James, ci concedesse il privilegio di essere il cavaliere di Eloise.
La musica sarà deliziosa e per coronare la serata, che spero sarà di vostro gradimento, saranno proprio loro ad aprire le danze.
 
I più sinceri auguri e saluti,
Mrs Caroline Louise Rogers, Amministratrice Rogers Insurance Inc.
e Miss Eloise Rogers’’
 
 
Ellie osservò sua zia con sguardo rassegnato, insomma ormai lo aveva capito che per lei Liam era un buon ‘partito’ ed aveva capito anche che i signori Payne erano d’accordo.
Ma quel ragazzo era davvero carino e gentile e lei proprio non se la sentiva di continuare a prenderlo in giro così.
Le opzioni erano due: dimenticarsi completamente di Zayn o temporeggiare e fingere fino a quando non avrebbe trovato una soluzione.
E visto che senza alcun dubbio la prima opzione era categoricamente da escludere, sorrise raggiante a sua zia e firmò.
Il telefono sulla sua scrivania suonò e la donna rispose prontamente –Bene, è già tutto pagato Gordon. Grazie- riattaccò la cornetta e le rivolse lo sguardo –Sono arrivati i nostri vestiti cara, va pure in camera a misurare il tuo- la congedò indicandole la porta.
Ellie si alzò, uscendo dallo studio e stringendo le maniche del maglione tra le dita.
Pazzesco! Le aveva persino ordinato un vestito senza nemmeno consultarla, imprecò sottovoce osservando Gordon che le appoggiava una stampella ricoperta da una fodera bianca sul letto.
-Il suo vestito, signorina- indietreggiò verso la porta e la richiuse, lasciandola alla sua rabbia.
Conoscendo i gusti seriosi e sofisticati di sua zia si aspettava già un qualche vestito bordeaux o grigio e terribilmente noioso.
Aprì la cerniera e si meravigliò nel constatare che si sbagliava.
Il vestito era corto con il corpetto diviso in due parti ed unite da una pizzo di rete che lo rendeva accollato, con la gonna larga e di un adorabile color azzurro pastello.
L’etichetta era Burberry ed anche se il prezzo non era indicato non era difficile capire che fosse costoso.
Beh, con un vestito come quello addosso avrebbe affrontato il tutto con meno disperazione.
Il suo cellulare sul comodino squillò.
Rispose richiudendo la cerniera della fodera.
-E’ strano che io mi ritrovi seduto sul pavimento della mia stanza a dire ‘mi manchi’ a qualcuno. Soprattutto per un tipo duro come me, non trovi?-.
La voce era bassa e divertita, ed Ellie sorrise sedendosi sulla poltroncina Chesterfield alla destra del suo letto.
-E non trovi che sia ancora più strano che io mi ritrovi a sorridere come una sciocca mentre rispondo ‘anche a me’ ad un tipo duro come te, quando io sono soltanto un’ innocente ed ingenua ragazzina?-.
-Non mi meraviglia tutto questo, visto che tu sei in grado di stravolgermi la vita con un solo sorriso-.
Ellie ringraziò il cielo per essersi seduta perché le sue ginocchia molli non sembravano proprio stabili.
-Inizi con i colpi bassi, mr dico cose dolci per farti pesare il fatto che non sono li e non puoi baciarmi?-  domandò timidamente ma continuando a scherzare.
Forse il fatto di non vederlo negli occhi le dava una perspicacia che a faccia a faccia con quei pozzi scuri non avrebbe potuto mai trovare.
-Oh Oh..io punto sempre in basso, miss baciami ovunque ed in ogni momento, perché mi aiuta a non attirate troppo l’attenzione- ribattè Zayn dall’altro lato.
-Beh, mr  la tua mi pare una proposta indecente, è difficile non attirare l’attenzione su di te, specialmente per noi donne- Ellie sorrise, nonostante fosse imbarazzata dalla conversazione.
Zayn ridacchiò –Lo so, miss sei tu che leggi sempre tra le righe, ma posso assicurarti che l’unica attenzione che voglio attirare è la tua-.
Ellie sospirò, sorridendo alle sue parole e pensò che non avrebbe voluto nient’altro in quel momento se non averlo lì vicino a lei.
-Cosa stavi facendo?- le domandò il ragazzo per cambiare discorso, probabilmente perché anche lui non voleva pensare al fatto che fossero troppo lontani.
La ragazza prese a giocare con la cerniera del cuscino a cuore che aveva sulle gambe –Stavo osservando l’abito che dovrò indossare domani sera per la festa in maschera organizzata da mia zia- sospirò lanciando uno sguardo al vestito immobile sul suo letto.
Zayn grugnò ed Ellie lo immaginò alzare gli occhi al cielo come faceva quando qualcosa non gli andava giù –E’ parecchio corto?- domandò scocciato.
Ellie ridacchiò –Oh beh, non l’ho ancora misurato-.
-Senti…devo dirti una cosa che forse non ti piacerà molto- si schiarì la voce mentre il ragazzo dall’altra parte sbuffava.
-Ti ricordi di Liam? Il ragazzo biondo dell’altra volta..-.
Il ragazzo pensò qualche secondo, rimanendo in silenzio –La checca snob che gioca a polo?- chiese col tono sprezzante.
Ellie sbuffò –E dai non è snob, è davvero gentile- lo riprese ovvia.
Davvero, quel ragazzo era la persona più garbata che avesse mai conosciuto.
Un vero e proprio principe azzurro.
-Liam Jim Pine, lieto di fare la tua conoscenza- lo scimmiottò con una voce molto femminile.
Ellie fece del suo meglio per trasformare la risata che le scappava in un lamento.
-Comunque…che vuoi da quello?- domandò a metà tra l’ ‘attenta a quello che stai per dire’ ed il ‘ti ucciderò lo stesso solo per avermelo ricordato’.
La ragazza si schiarì la voce e si costrinse a lasciare in pace il suo povero labbro –Beh, mia zia lo ha nominato mio ‘accompagnatore ufficiale’ e a quanto pare anche ‘partner di ballo ’- sbuffò stendendo le gambe sul tappeto di peluche bianco.
Dall’altro lato del telefono seguì un silenzio spaventoso che le fece trattenere il fiato per parecchio tempo.
-Z..Zayn?- lo richiamò incerta –D..dì qualcosa-.
Il ragazzo si mosse, ed Ellie lo immaginò alzarsi dal pavimento e iniziare a camminare per la stanza.
-Non starò qua a dirti ‘Sono felice, divertiti’- sputò tra i denti, e a spaventarla non furono le sue parole ma il suo tono tagliente.
Ellie sospirò, dopotutto immaginava già che non ne sarebbe stato felice.
Insomma non che lo conoscesse chissà quanto bene ma la sua immaginazione lo aveva classificato come un tipo abbastanza possessivo.
-Beh, lo so. Ma non devi preoccuparti perch- non ebbe il tempo di finire la frase perché il ragazzo la interruppe.
-Vaffanculo, Ellie ok? Vaffanculo- disse alzando la voce.
La ragazza rimase a bocca aperta, cercando le parole giuste per rispondergli.
Ma non dovette preoccuparsene a lungo perché Zayn riprese a parlare immediatamente –Non mi piace affatto condividerti. E se mi stai chiedendo il permesso è un no. Mentre se mi stai dicendo che tua zia ti costringe come fa con tutte le altre cose, beh, sappi che io non me ne starò ancora con le mani in mano a lasciarti fare cose che tu non vuoi e che mi fanno impazzire di rabbia-.
Ellie deglutì, quelle parole erano preoccupanti e non poco.
-Zayn..cosa…che..che hai intenzione di fare?- domandò con la bocca secca.
Il ragazzo sospirò –Ho abbastanza informazioni per imbucarmi- la informò minaccioso.
La ragazza sentì le mani tremarle –Zayn, che vuoi dire? Non dire stupidaggini ti prego- lo pregò in un lamento.
-E’ bene che tutti capiscano che tu sei esclusivamente mia, te compresa. E per quanto ci abbia provato adesso basta trattenermi. Ci saranno solo due conclusioni: o ti rovinerò la festa, o ti farò passare la serata più bella della tua vita- concluse col tono rauco e terribilmente serio.
Dalle labbra della ragazza uscì una sorta di basso lamento, e lei cercò di convincersi che fosse di paura.
Zayn ridacchiò malizioso –Buonanotte, dolcezza- la salutò prima di attaccare.
 
Bene, volevo solo scrivere velocemente qualche parolina perché devo scappare a studiare.
So benissimo che non aggiorno da più di un mese, ma davvero, davvero, davvero la scuola non mi lascia il tempo nemmeno per respirare e tra tutte le altre cose che ho da fare non mi rimane molto tempo per scrivere.
Questo capitolo è corto e non mi convince minimamente ma è di passaggio.
Ho deciso che Zayn è stufo di trattenersi, e quindi, guai in arrivo?
O forse no. Dipende dai punti di vista.
Prometto che cercherò di essere il più veloce possibile ad aggiornare davvero, ma non so se ci riuscirò :c
Grazie a chi segue la storia, e fatemi sapere se secondo voi  Zayn fa bene a dare una svolta al rapporto, o se è ancora troppo presto.
Much love! x
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