- Capitolo
17
- Quando
il rumore della
macchina che percorreva il vialetto riempì il salotto
deserto, Marì sistemò per
l’ennesima volta i cuscini del divano già
perfettamente a posto e si girò in
torno per controllare che fosse tutto in ordine.
- I
pavimenti erano immacolati, la sua divisa fresca di lavanderia ed
Ellie ben pettinata e stretta nel suo cardigan di cashmere color
salmone e i
pantaloni bianchi era in ordine per riaccogliere sua zia.
- -Marì-
la chiamò prima che andasse ad aprire la porta.
- La
donna la osservò comprensiva, come se si fosse aspettata
già
qualcosa.
- -Quel….quel
mio amico…- balbettò la ragazza timidamente..
- La
donna sorrise –Non dirò nulla signorina, sono
sicura che a sua zia
non piacerebbe saperlo-.
- Ellie
le sorrise riconoscente, seguendola verso l’ingresso.
- Sua
zia comparve sulla soglia della porta nel suo cappotto gessato, le
dita lunghe avvolte alla sua ventiquattrore di cuoio e i capelli
castani dritti
dietro alla schiena.
- -Eloise-
la salutò contraendo le labbra tinte di rosso in un sorriso
di
circostanza.
- Le
accarezzò la schiena mentre la stringeva appena, ed Ellie
venne
circondata dal familiare odore di rose del suo costoso profumo per
signore.
- -Zia
Caroline, come è andato il viaggio?- domandò
seguendola in salotto.
- La
donna appoggiò la sua borsa sul tavolo, togliendosi le
scarpe in
vernice –Molto bene, molto bene. Sai cara,
l’organizzazione lì a Berlino non mi
soddisfa molto, c’è un elevato divario tra gli
standard della nostra filiale
inglese e quella
tedesca. Non sono
sicura che il franchising sia stata una buona idea cara..- Sorrise a
Marì che
le porgeva le pantofole e continuò a blaterare di affari e
cose a cui Ellie non
prestò parecchia attenzione.
- Si
perse nei suoi pensieri mentre osservava il fuoco vivo ardere nel
camino.
- Stare
tra le braccia di Zayn, con il tepore della brace a riscaldarle il
corpo.
- E
il suo profumo sempre diverso.
- E
i baci sul collo così delicati che parevano carezze di piume.
- Le
parole sussurrate con la voce setosa.
- -Allora,
Eloise, cosa te ne pare? Converrai con me che è un idea da
prendere in considerazione, cara- la interruppe sua zia
accarezzandole una spalla.
- Ellie
annuì –Certo zia, mi pare un idea davvero valida-
la assecondò
ignorando i suoi pensieri.
- Zia
Caroline le sorrise soddisfatta –Sai non credevo ti sarebbe
piaciuta
come idea, anche perché so che non ami particolarmente il
tedesco e perché in
una nuova scuola potresti trovarti in difficoltà. Ma ti
dirò che sono fiera del
tuo pensiero, Eloise-.
- La
ragazza la osservò confusa per un attimo –Zia,
cosa c’entra la scuola
con la tua azienda?- chiese disorientata.
- -Cara,
ti ho appena detto che l’idea di trasferirci lì
è da prendere in
considerazione- blaterò scocciata.
- Ellie
la osservò a bocca spalancata, preoccupandosi
però di chiuderla
subito perché sapeva quanto infastidisse sua zia sapere che
lei non la
ascoltava.
- -Io..no..non
saprei, Zia Caroline- balbettò timorosa.
- La
donna le sorrise –Ma ne riparleremo in futuro, adesso ho
troppe cose
da organizzare per domani. C’è da chiamare il
fioraio e da organizzare ancora
bene il buffet. Se non hai da studiare, gradirei una mano- la
avvisò prendendo
il cellulare dalla borsa.
- Ellie
annuì, ancora con la bocca asciutta e il panico che le
scorreva
nelle vene.
- -Bene
cara, ti aspetto di sopra nel mio studio- le sorrise prima di
sparire sulle scale.
- Ellie
prese la busta di carta avorio che sua zia le porgeva e la
sigillò, posandola nella cesta insieme agli altri inviti che
formavano un
mucchio enorme.
- -Questa
è speciale cara- zia
Caroline le sorrise furba firmando l’estremità
destra del foglio –Devi firmarla
anche tu- gli porse la penna e il foglio.
- -Perché?-
Ellie era confusa, lei doveva sigillarle soltanto non doveva
firmarle.
- -Ma
Eloise, è per i Payne- il sorriso della donna si
allargò e le indicò
con un dito lungo qualche rigo a metà pagina.
- ‘‘Ed
ovviamente sia io
che mia nipote saremmo onorate se il vostro figlio maggiore,
- William
James, ci
concedesse il privilegio di essere il cavaliere di Eloise.
- La
musica sarà
deliziosa e per coronare la serata, che spero sarà di vostro
gradimento,
saranno proprio loro ad aprire le danze.
- I
più sinceri auguri e
saluti,
- Mrs Caroline Louise Rogers, Amministratrice
Rogers Insurance
Inc.
- e Miss Eloise Rogers’’
- Ellie
osservò sua zia con sguardo rassegnato, insomma ormai lo
aveva
capito che per lei Liam era un buon ‘partito’ ed
aveva capito anche che i
signori Payne erano d’accordo.
- Ma
quel ragazzo era davvero carino e gentile e lei proprio non se la
sentiva di continuare a prenderlo in giro così.
- Le
opzioni erano due: dimenticarsi completamente di Zayn o temporeggiare
e fingere fino a quando non avrebbe trovato una soluzione.
- E
visto che senza alcun dubbio la prima opzione era categoricamente da
escludere, sorrise raggiante a sua zia e firmò.
- Il
telefono sulla sua scrivania suonò e la donna rispose
prontamente
–Bene, è già tutto pagato Gordon.
Grazie- riattaccò la cornetta e le rivolse lo
sguardo –Sono arrivati i nostri vestiti cara, va pure in
camera a misurare il
tuo- la congedò indicandole la porta.
- Ellie
si alzò, uscendo dallo studio e stringendo le maniche del
maglione
tra le dita.
- Pazzesco!
Le aveva persino ordinato un vestito senza nemmeno
consultarla, imprecò sottovoce osservando Gordon che le
appoggiava una
stampella ricoperta da una fodera bianca sul letto.
- -Il
suo vestito, signorina- indietreggiò verso la porta e la
richiuse,
lasciandola alla sua rabbia.
- Conoscendo
i gusti seriosi e sofisticati di sua zia si aspettava già un
qualche vestito bordeaux o grigio e terribilmente noioso.
- Aprì
la cerniera e si meravigliò nel constatare che si sbagliava.
- Il
vestito era corto con il corpetto diviso in due parti ed unite da una
pizzo di rete che lo rendeva accollato, con la gonna larga e di un
adorabile
color azzurro pastello.
- L’etichetta
era Burberry ed anche se il prezzo non era indicato non era
difficile capire che fosse costoso.
- Beh,
con un vestito come quello addosso avrebbe affrontato il tutto con
meno disperazione.
- Il
suo cellulare sul comodino squillò.
- Rispose
richiudendo la cerniera della fodera.
- -E’
strano che io mi ritrovi seduto sul pavimento della mia stanza a
dire ‘mi manchi’ a qualcuno. Soprattutto per un
tipo duro come me, non trovi?-.
- La
voce era bassa e divertita, ed Ellie sorrise sedendosi sulla
poltroncina Chesterfield alla destra del suo letto.
- -E
non trovi che sia ancora più strano che io mi ritrovi a
sorridere
come una sciocca mentre rispondo ‘anche a me’ ad un
tipo duro come te, quando
io sono soltanto un’ innocente ed ingenua ragazzina?-.
- -Non
mi meraviglia tutto questo, visto che tu sei in grado di
stravolgermi la vita con un solo sorriso-.
- Ellie
ringraziò il cielo per essersi seduta perché le
sue ginocchia
molli non sembravano proprio stabili.
- -Inizi
con i colpi bassi, mr dico cose dolci per farti pesare il fatto
che non sono li e non puoi baciarmi?-
domandò timidamente ma continuando a
scherzare.
- Forse
il fatto di non vederlo negli occhi le dava una perspicacia che a
faccia a faccia con quei pozzi scuri non avrebbe potuto mai trovare.
- -Oh
Oh..io punto sempre in basso, miss baciami ovunque ed in ogni
momento, perché mi aiuta a non attirate troppo
l’attenzione- ribattè Zayn
dall’altro lato.
- -Beh,
mr la tua mi pare
una
proposta indecente, è difficile non attirare
l’attenzione su di te,
specialmente per noi donne- Ellie sorrise, nonostante fosse imbarazzata
dalla
conversazione.
- Zayn
ridacchiò –Lo so, miss sei tu che leggi sempre tra
le righe, ma
posso assicurarti che l’unica attenzione che voglio attirare
è la tua-.
- Ellie
sospirò, sorridendo alle sue parole e pensò che
non avrebbe voluto
nient’altro in quel momento se non averlo lì
vicino a lei.
- -Cosa
stavi facendo?- le domandò il ragazzo per cambiare discorso,
probabilmente perché anche lui non voleva pensare al fatto
che fossero troppo
lontani.
- La
ragazza prese a giocare con la cerniera del cuscino a cuore che aveva
sulle gambe –Stavo osservando l’abito che
dovrò indossare domani sera per la
festa in maschera organizzata da mia zia- sospirò lanciando
uno sguardo al
vestito immobile sul suo letto.
- Zayn
grugnò ed Ellie lo immaginò alzare gli occhi al
cielo come faceva
quando qualcosa non gli andava giù –E’
parecchio corto?- domandò scocciato.
- Ellie
ridacchiò –Oh beh, non l’ho ancora
misurato-.
- -Senti…devo
dirti una cosa che forse non ti piacerà molto- si
schiarì la
voce mentre il ragazzo dall’altra parte sbuffava.
- -Ti
ricordi di Liam? Il ragazzo biondo dell’altra volta..-.
- Il
ragazzo pensò qualche secondo, rimanendo in silenzio
–La checca snob
che gioca a polo?- chiese col tono sprezzante.
- Ellie
sbuffò –E dai non è snob, è
davvero gentile- lo riprese ovvia.
- Davvero,
quel ragazzo era la persona più garbata che avesse mai
conosciuto.
- Un
vero e proprio principe azzurro.
- -Liam
Jim Pine, lieto di fare la tua conoscenza- lo scimmiottò con
una
voce molto femminile.
- Ellie
fece del suo meglio per trasformare la risata che le scappava in
un lamento.
- -Comunque…che
vuoi da quello?- domandò a metà tra l’
‘attenta a quello
che stai per dire’ ed il ‘ti ucciderò lo
stesso solo per avermelo ricordato’.
- La
ragazza si schiarì la voce e si costrinse a lasciare in pace
il suo
povero labbro –Beh, mia zia lo ha nominato mio
‘accompagnatore ufficiale’ e a
quanto pare anche ‘partner di ballo ’-
sbuffò stendendo le gambe sul tappeto di
peluche bianco.
- Dall’altro
lato del telefono seguì un silenzio spaventoso che le fece
trattenere il fiato per parecchio tempo.
- -Z..Zayn?-
lo richiamò incerta –D..dì qualcosa-.
- Il
ragazzo si mosse, ed Ellie lo immaginò alzarsi dal pavimento
e iniziare
a camminare per la stanza.
- -Non
starò qua a dirti ‘Sono felice,
divertiti’- sputò tra i denti, e a
spaventarla non furono le sue parole ma il suo tono tagliente.
- Ellie
sospirò, dopotutto immaginava già che non ne
sarebbe stato felice.
- Insomma
non che lo conoscesse chissà quanto bene ma la sua
immaginazione
lo aveva classificato come un tipo abbastanza possessivo.
- -Beh,
lo so. Ma non devi preoccuparti perch- non ebbe il tempo di finire
la frase perché il ragazzo la interruppe.
- -Vaffanculo,
Ellie ok? Vaffanculo- disse alzando la voce.
- La
ragazza rimase a bocca aperta, cercando le parole giuste per
rispondergli.
- Ma
non dovette preoccuparsene a lungo perché Zayn riprese a
parlare
immediatamente –Non mi piace affatto condividerti. E se mi
stai chiedendo il
permesso è un no. Mentre se mi stai dicendo che tua zia ti
costringe come fa
con tutte le altre cose, beh, sappi che io non me ne starò
ancora con le mani
in mano a lasciarti fare cose che tu non vuoi e che mi fanno impazzire
di rabbia-.
- Ellie
deglutì, quelle parole erano preoccupanti e non poco.
- -Zayn..cosa…che..che
hai intenzione di fare?- domandò con la bocca secca.
- Il
ragazzo sospirò –Ho abbastanza informazioni per
imbucarmi- la informò
minaccioso.
- La
ragazza sentì le mani tremarle –Zayn, che vuoi
dire? Non dire
stupidaggini ti prego- lo pregò in un lamento.
- -E’
bene che tutti capiscano che tu sei esclusivamente mia, te compresa.
E per quanto ci abbia provato adesso basta trattenermi. Ci saranno solo
due conclusioni:
o ti rovinerò la festa, o ti farò passare la
serata più bella della tua vita-
concluse col tono rauco e terribilmente serio.
- Dalle
labbra della ragazza uscì una sorta di basso lamento, e lei
cercò
di convincersi che fosse di paura.
- Zayn
ridacchiò malizioso –Buonanotte, dolcezza- la
salutò prima di
attaccare.
- Bene,
volevo solo scrivere velocemente
qualche parolina perché devo scappare a studiare.
- So
benissimo che non aggiorno da più di
un mese, ma davvero, davvero, davvero la scuola non mi lascia il tempo
nemmeno
per respirare e tra tutte le altre cose che ho da fare non mi rimane
molto
tempo per scrivere.
- Questo
capitolo è corto e non mi convince
minimamente ma è di passaggio.
- Ho
deciso che Zayn è stufo di
trattenersi, e quindi, guai in arrivo?
- O
forse no. Dipende dai punti di vista.
- Prometto
che cercherò di essere il più
veloce possibile ad aggiornare davvero, ma non so se ci
riuscirò :c
- Grazie
a chi segue la storia, e fatemi
sapere se secondo voi Zayn
fa bene a
dare una svolta al rapporto, o se è ancora troppo presto.
- Much
love! x