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Autore: willow11    07/02/2015    4 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.7

-Buongiorno a tutti, per chi non mi conoscesse, sono Madama Lopez, la vostra nuova insegnante di volo- disse la ragazza passando in mezzo alle due file di studenti che avevano accanto dei manici di scopa.

-Buongiorno Madama Lopez- risposero in coro i ragazzi.
Santana sorrise percependo la loro ammirazione nei suoi confronti.
Adorava quella parte dell’insegnamento.

-Per prima cosa, mettete una mano sopra la vostra scopa e dite: SU-

I ragazzi del primo anno fecero come la professoressa aveva ordinato loro, ma prima ancora che riuscissero a mettere in pratica la formula, un concentrato di cattiveria e di frustrazione, si avvicinò a loro.
Santana si voltò, trovando alle sue spalle uno dei fratelli Carrow.
-Madama Lopez mi segua- disse lui con voce arrogante.

Santana, confusa, guardò l’uomo e poi i ragazzi –torno subito- disse titubante.

La latina seguì Carrow fino a dentro il castello, non riusciva a capire cosa fosse successo, l’unica cosa che aveva percepito era che la stava portando da Piton per essere punita.

Arrivati davanti il grosso Gargoyle che un tempo custodiva l’ufficio di Silente, l’uomo agitò la bacchetta rivelando la scala a chiocciola.

Santana salì le scale seguita dal mangiamorte ed entrò nell’ufficio del preside.

-Preside Piton- disse lui.
L’uomo col naso adunco seduto di spalle rispetto alla porta, si girò verso di loro.

-Ho beccato la Lopez ad infrangere il regolamento-
-Che cosa?- si ribellò lei.

Carrow non la degnò di uno sguardo.

-Stava insegnando a volare ai mezzosangue- continuò lui.
-E da quando il volo non si può insegnare ai figli di babbani?- Replicò adirata lei.

-Grazie Carrow, puoi andare adesso, ci penserò io a lei…- disse Piton.

Il mangiamorte visibilmente deluso per non essere riuscito a punire Santana con i suoi metodi, si congedò uscendo dall’ufficio.

Santana ancora sconcertata per il “nuovo regolamento” seguì con la coda dell’occhio il mangiamorte uscire, poi si girò a guardare Piton.

-Non avevo dubbi che avrebbe infranto il nuovo regolamento, tuttavia non credevo così presto…-
-Ho dimenticato di leggerlo, ma non credo di condividerlo, preside- rispose lei.
-Quello che condivide o no non ha importanza, lei è qui per svolgere un compito, non per condividerlo-

Santana percependo la sfumatura di dolore inflitta da quelle parole, si concentrò su di lui e su i suoi pensieri.

Piton, sentendosi in qualche modo violato, cambiò espressione.

Santana lo scrutò con attenzione cercando di capire il perché.

-Si attenga al regolamento Signorina Lopez…-scandì l’uomo guardandola negli occhi -adesso può andare-

La latina, molto sorpresa dall’atteggiamento del preside, fece per andarsene, poi si ricordò di un dettaglio che aveva fino a quel momento trascurato.

-Lei è un occlumante, vero professore?-
-Ebbene?-
-Non sapevo che gli occlumanti riuscissero a comunicare così bene con la mente-

L’uomo sbiancò, com’era possibile che Santana Lopez avesse quell’informazione.
Sentendo quel pensiero, Santana si voltò nuovamente verso di lui pensando intensamente alla notte in cui Silente era stato ucciso.

Santana vide per un attimo gli occhi cambiare colore e cominciare a brillare, ma fu solo un istante.
Così, senza aggiungere altro, uscì dalla stanza.

Piton vide la porta chiudersi e un brivido gli percorse la schiena.
Santana Lopez sapeva molto di più di quanto sospettasse.


--


“Quindi credi che Piton stia facendo il doppio gioco?”
“Si ma, non so da che parte stia veramente…!”
“Ha ucciso Silente” ripeté ancora Quinn mentre continuava a tirare fuori dei libri di trasfigurazione dalla loro libreria privata.
“Già” rispose mentalmente la serpeverde appoggiata alla scrivania.

Quando non erano nella loro stanza, usavano spesso la telepatia per comunicare visto la presenza di mangiamorte in quella scuola.

“Hai già un piano per farlo parlare?”
L’ispanica scosse la testa.

-Direi che abbiamo iniziato bene!- Disse sarcastica la bionda.
-Perché non mi parli delle tue di lezioni?-
-Non lo so, non poter interagire con i figli di babbani è snervante… e poi Puck è passato casualmente un paio di volte dalla mia aula-
-Ma non aveva lezione anche lui?- La beffeggiò Santana.
-Oggi no…- disse la bionda arrossendo leggermente.
-Perché non glielo dici e basta… Non capisco cosa ti blocca davvero…- Santana la fissò intensamente -e per Salazar non lo sai neanche tu!!!- Aggiunse con enfasi dopo aver visto tanta confusione nella sua mente.

Quinn fece spallucce, poi guardò i sedici volumi che aveva tirato fuori dalla libreria e sorrise a Santana –bene, possiamo andare adesso-



-Fabray, avevi detto “qualche libro”… ma non bastava il manuale di trasfigurazione della Mc Granitt- si lamentò Santana mentre percorreva il corridoio con in mano una decina di volumi che le ostruivano la visuale.
-Su non lamentarti sempre, voglio solo essere preparata- replicò lei che aveva in mano altri sei libri -e ho bisogno di non stancarmi troppo, ho letto che in questa fase è molto pericoloso stressarsi-
-E studiare sedici volumi di trasfigurazione è una cosa leggera… vero Fabray… Fabray?-

Santana sentì un grosso tonfo e si girò subito a guardare.

Distesa a terra con addosso i libri c’era Quinn, svenuta.


--


-Santana vai a dormire, ti vengo a chiamare appena si sveglia-
-E lasciartela stuprare nel sonno? Mai- replicò la latina.

-Shh!- l’ammonì Rachel guardando il lettino dove dormiva Mike Chang

Santana guardò il lettino con sopra il nuovo insegnante di pozioni.

-Che gli è successo?-
-Indigestione…-
L’ispanica annuì.
-Dai davvero Santana puoi andare… Non c’è motivo per cui tu rimanga qui…- disse Rachel lasciando intravedere a Santana un velo di tristezza.
-Scusa ma non avevi iniziato a frequentare quel bulgaro… Finn?-
Rachel si sentì avvampare.
-Allora ti piace…!- La punzecchiò la latina.
-È complicato…- rispose solo Rachel.
-Cosa?- Chiese ancora Santana.
-Finn è la persona più dolce della terra, ed è bello, è veramente bello Santana, non immagineresti mai che muscoli nasconde sotto la divisa-

Rachel si fermò vedendo la faccia schifata della cugina che, leggendole la mente, aveva appena visualizzato lei e Finn nudi fare sesso.
Ma questo ovviamente Rachel non lo sapeva

-penso potrei vomitare adesso… Ma tu continua pure!-

Rachel non riuscì replicare che Quinn cominciò a muoversi.
L’infermiera fece segno a Santana di non dirle niente.
L’ispanica ovviamente fece una faccia innocente ed alzò le mani.

-Quinn tesoro come stai?- Disse Rachel avvicinandosi a lei.

Santana, che era in piedi dietro di lei, per poco non vomitò: Tesoro? L’aveva veramente chiamata tesoro?

-Bene…- disse semplicemente la bionda.
-Ti ho prelevato un po’ di sangue, così capiamo cosa ti è successo- disse Rachel –ma visto il tuo gonfiore deduco tu non abbia digerito il brodo di rospo del pranzo-

A quel punto Quinn guardò storta Santana.

“non gliel’hai detto?” le chiese mentalmente.
“e toglierti il colpo di scena, non avrei mai potuto”
“ti odio”
Santana rispose con un sorriso beffardo.

L’infermiera guardò prima Quinn e poi Santana, non capendo perché le due si guardassero in quel modo.

-Rachel- la richiamò Quinn -non serve capire cosa sia successo… anzi forse si, per verificare che sia tutto apposto-
-Non credo di aver capito bene- rispose confusa l’infermiera.

-Aspetto un bambino Rachel…- disse tutto d’un fiato.

L’infermiera sbatté le palpebre un paio di volte.

-E da…- cercò di argomentare la ragazza.
-Sono circa a otto settimane… dovrebbe nascere in primavera- rispose Quinn accennando un sorriso che dedicò anche a Santana.

Rachel si girò verso sua cugina come volesse constatare che non la stessero prendendo in giro.

-Non guardarmi così, non l’ho mica messa incinta Io!- L’ammonì l’ispanica.

L’infermiera allora tornò a guardare Quinn.

-È una splendida notizia…-
-Un po’ inaspettata e fuori luogo… ma decisamente splendida- rispose Quinn.
-E Noah?- Chiese la ragazza titubante –come l’ha presa? Mi sembrava di aver capito che voi due non…-

-Infatti non lo sa- si affrettò a rispondere Quinn sotto lo sguardo inquisitore di Santana.
L’infermiera annuì ancora perplessa.

-Per caso conosci un incantesimo che nasconda la pancia Berry… Vista la brutta aria che tira sarebbe il caso di non renderlo pubblico…- disse Santana attirando volutamente la sua attenzione.
Rachel guardò Quinn un po’ incerta –scusa ma non sei l’insegnante di trasfigurazione?-

-Non è solo una questione estetica, voglio proteggerlo…- cercò di spiegare la bionda.
-Abbiamo già dato un’occhiata in biblioteca ma…-

-Ho capito cosa cercate- la interruppe l’infermiera -credo di aver letto qualcosa nella biblioteca del ministero della magia-
-Ottimo!- rispose Santana.

-Rachel tutto bene?- Chiese la bionda notando che la ragazza aveva ancora lo sguardo sconvolto.
La brunetta si ridestò –certo! Solo mi sono ricordata che dovevo fare una cosa… Se non vi dispiace… Io… Per qualsiasi cosa Quinn mi trovi… Vabbe sono l’infermiera è ovvio che per qualsiasi cosa mi trovi qui- farfugliò velocemente.

Quinn e Santana la videro allontanarsi e uscire dall’infermeria.

-A cosa stava pensando?- Chiese velocemente la corvonero.
-Ha solo bisogno di tempo per metabolizzare la cosa… Ma non era finita tra voi?-
Quinn sbuffò lasciandosi scivolare sui cuscini e ancora una volta Santana percepì dalla sua mente un groviglio di emozioni confuse.

Accanto a loro Mike Chang, disteso sul lettino e con gli occhi spalancati, aveva sentito tutto.



Rachel uscì dall’infermeria chiudendosi la porta alle spalle.
Si appoggiò ad essa mentre faticava a trattenere le lacrime.

-Rachel, Rachel, Rachel… La mia infermierina preferita… Cosa ti hanno fatto per ridurti in questo stato?-
La brunetta guardò il nuovo insegnante di arti oscure e cominciò a piangere.


--


-Sai che ti dico Rachel Berry, non ci pensare… quello stronzo non ti merita!- disse Sebastian versandogli il terzo bicchiere di idromiele barricato.

La ragazza prese il bicchierino e butto giù tutto il liquido alla goccia.

-Grazie Sebastian mi ci voleva proprio… Che poi non capisco perché l’ha fatto, aveva detto che non voleva starci… Ok non voleva stare neanche con me però…-

-Sei un po’ troppo enigmatica Berry…- sorrise lui riempiendosi il proprio bicchiere e quello della ragazza.

Rachel sospirò appoggiandosi allo schienale della comoda poltrona del tetro ufficio del ragazzo.

-Sai mantenere un segreto?- Chiese lei.
Il ragazzo sorrise beffardo –parola di serpeverde-

Rachel alzò su entrambe le sopracciglia, ai tempi della scuola non si sarebbe mai fidata di un serpeverde, lei era una grifondoro per Godric.

Ma i tempi erano cambiati, e stranamente, quella sera, sentiva di potersi fidare di lui.

-Si tratta di Quinn… Abbiamo avuto una specie di cosa l’anno scorso…-

Sebastian strabuzzò gli occhi -Quinn? Quinn Fabray?-

Rachel annuì –nulla di serio insomma, poi ho conosciuto Finn e pensavo di averla dimenticata ma l’altro giorno l’ho rivista e… Cos’è quella faccia?-

Il ragazzo si ridestò –scusa Berry… siete due ragazze stupende e la mia mente cavalca praterie sconosciute-

La ragazza lo guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere –sei un porco Smythe, dammi un altro po’ di idromiele-
-Hai il bicchiere pieno…- la corresse lui.
-Ah… giusto!- disse la ragazza constatando che effettivamente c’era del liquido nel suo bicchiere, così senza indugiare lo portò sulle labbra e lo buttò tutto giù.
-Adesso è vuoto!-
Sebastian rise e le versò dell’altro liquore.

-Mi ha detto che aveva chiuso sia con me che con Puck e che non aveva nessun intenzione di mettersi con qualcuno… Ma sai che c’è?-
-Che cosa?-
-C’è andata a letto!-
-Con chi?-
-Con Puck naturalmente… Io non avrei mai potuto- Rachel si bloccò prima di finire la frase e scoppiò a piangere -Che sciocca che sono stata-

A quel punto Sebastian si alzò dalla propria scrivania e si diresse verso una grande cassettiera posta al lato opposto della propria stanza.

Rachel si asciugò le lacrime e seguì i suoi movimenti.

Il ragazzo aprì l’ultimo cassetto in basso e tirò fuori una scatola di legno.
Si avvicinò a Rachel sedendosi sulla poltrona accanto a lei.
-Ho sempre fatto colpo sulle donne riempiendole di regali… Certo anche il mio fascino aveva la sua importanza-
-Quinn non è una tipa da regali-
Sebastian sorrise e aprì la scatola.
L’infermiera rimase sbalordita dal bagliore dell’oggetto, era così luminoso e bello.

-È un diadema-
-È bellissimo…- disse solo Rachel prendendo in mano la piccola coroncina a forma di aquila.
-Era di mia zia, era una corvonero… Forse è il caso che ritorni alla sua casa di appartenenza- disse piano il ragazzo facendole l’occhiolino.


--


-Sannie… posso venire con te…-
-No, sei svenuta solo due giorni fa e devi stare a riposo… L’ha detto la tua infermiera preferita- rispose risoluta Santana mentre sistemava la bacchette di Vite nel manico della mantella.
-Smettila- l’ammonì Quinn –e poi il ministero è caduto, non sappiamo quale sia la situazione- replicò mettendosi seduta sul letto.

-Sono un insegnante e il mio stato di sangue non è dubbio… E poi devo andare a prendere un libro, cosa potrebbe succedermi?-
-Almeno non andare da sola!-
-Da quando sei diventata così apprensiva???- Chiese estenuata Santana.
-Ormoni- rispose la bionda con un sorriso.

L’ispanica sbuffò –e va bene mi porterò Puckerman… Contenta?-
Quinn sorrise.
L’ispanica scosse la testa –ok ci vediamo dopo… Per qualsiasi cosa pensami… E io saprò di cosa hai bisogno-
La bionda sorrise ancora –in effetti ho una certa voglia di cioccorane ma anche di caramelle gommose e conosci quel frutto…-

-Buon pomeriggio Fabray!- disse la latina uscendo e sbattendo la porta.


--


Santana percorse il corridoio del terzo piano in direzione del dormitorio di Noah Puckerman, che a detta di Quinn si trovava in fondo a destra.


-Signorina Lopez-
-Professoressa McGranitt- rispose la latina all’insegnante di trasfigurazione proprio dietro di lei.
-Sta andando da qualche parte?- Chiese la donna vedendola con addosso una grossa borsa.
-In effetti si… Non avevo lezione e…-
-Non c’è bisogno che ti giustifichi Santana, siamo colleghe da più di due anni… Solo che devi coprirti di più o ti beccherai un raffreddore… è iniziato l’inverno-
Santana sorrise imbarazzata.

-Ho sentito dire che Quinn è stata poco bene… Mi chiedevo se avesse bisogno di qualcosa-
Santana sorrise percependo quanto quella donna tenesse alla sua amica, quanto le volesse bene quasi come una figlia o una nipote visto l’età.

-Quinn sta bene, ha solo avuto un abbassamento di pressione ma si è già ripresa-

La donna sorrise felice –bene, finalmente delle buone notizie-

Santana annuì contenta, ma subito dopo uno strano e familiare sibilo attirò la sua attenzione.


Così si congedò velocemente dalla McGranitt e si concentrò sul rumore.
L’ultima volta che l’aveva sentito si trovava nell’ufficio di Silente.
La latina seguì il sibilo con la bacchetta alla mano.

Percorse velocemente il corridoio sentendolo sempre più vicino, poi girò l’angolo trovandosi davanti solo Rachel Berry.

-Santana! Ciao! Non sei in camera, bene- disse leggermente impanicata.
-Berry…-
-Vado a vedere come sta Quinn… Le sto portando degli integratori- disse indicando la scatola di legno che aveva in mano.
Santana confusa da tutti quei pensieri contorti della cugina, non disse niente.
-Vado!- disse l’infermiera.
Santana la guardò allontanarsi insieme a quello strano sibilo.
Forse aveva sentito male, forse era solo la presenza dei mangiamorte ad averla confusa.
O forse…

Decise di lasciare correre.
Aveva una missione da compiere e non poteva di certo uscire dopo il crepuscolo.


Arrivata davanti la camera di Puck bussò forte.

-Arrivo arrivo- disse una voce rauca.

-Lopez che ci fai qui?-
-Potrei chiedere la stessa cosa a voi- replicò Santana vedendo che nella camera di Puck beatamente stesi sul suo letto con in mano due burrobirre c’erano sia Sam Evans che Mike Chang.

-Stavamo brindando alla tua coinquilina!- disse tranquillo Sam Evans.
-Shh- lo ammonì Noah.
Santana guardò prima il ragazzo con la cresta e poi l’ex tassorosso cercando di leggergli la mente.
Era ovvio che i tre stavano parlando di Quinn.

-Cosa vuoi Lopez?- Chiese il proprietario della stanza parecchio irritato.
Santana sorrise percependo che quello sarebbe stato un lungo pomeriggio -cercavo compagnia!-




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Capitolo lungo e pieno di avvenimenti
qualcuno sospetta cosa potrebbe succedere nel prossimo???
Diciamo che in questo capitolo sono successe tante cose che senza dubbio avranno delle conseguenze in seguito.
Inoltre oltre tutto quello che è prevedibile, succederà qualcosa di veramente imprevedibile(almeno secondo me)
Quindi vi lascio un pò col fiato sospeso e ci si becca settimana prossima... o prima... forse..

grazie a tutti
buon sabato
Chiara


 

  
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