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Autore: Seleyne    07/02/2015    1 recensioni
Come molti ragazzi che vivono nel mondo di Ao no exorcist il rischio di essere feriti e, se sfortuna vuole, uccisi a causa di un demone non è mai troppo basso e la famiglia di Shina Kogarashi non fa eccezione: non solo perché è morta principalmente a causa di un demone ma ha una parentela di sangue con uno di questi.
Come Rin e Yukio sanno bene, essere figlio di un demone è una vera sfortuna per chi vive in un mondo in cui queste creature vengono cacciate ed uccise tutti i giorni.
Assiah è quindi un posto difficile per gli abitanti di Gehenna, compresa Shina.
Allevata da uno dei migliori paladini e cresciuta per essere un esorcista ai massimi livelli, scoprire di essere in realtà uno di quei mostri a cui ha dedicato la vita e la lama della sua spada è uno vero schock per la ragazza.
La vita dell'orfana viene riempita con duri allenamenti, crescendo fredda, astiosa e poco incline a socializzare. Grazie però a persone speciali Shina avrà qualcuno per cui vale la pena lottare, questo vale finchè la natura demoniaca non decide di prendere il sopravvento.
Questo è la breve introduzione di The Wintry Wind, un'altra storia pubblicata. ^^
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Auguste Angel, Mephisto Pheles, Rin Okumura, Un po' tutti, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni volta che muovevo la lama,
ogni volta che i muscoli protestavano ed
ogni volta che non avevo più fiato
mi ripetevo “ancora uno”,  perchè tutti quegli affondi, quei colpi,
prima o poi, avrebbero fatto la differenza fra me e i miei avversari.



 

Shina non era certamente contraria al divertimento ma passare un festival facendo da supervisore non rientrava nelle sue attività preferite.

Nonostante l’esorcista non amasse la missione che le era stata affidata, non poteva non ammirare la bellezza di quella città accademica tutta adornata per la festa: luci e lanterne erano ovunque, decorazioni colorate adornavano gli edifici e svariati negozi e bancarelle erano aperti attirando l’attenzione di numerosi clienti.

Shina camminava in giro osservando attentamente le persone, gli angoli bui e i tetti, in cerca di ospiti non graditi e ovviamente non umani quando, una vecchia conoscenza, le bloccò la strada.
«Hey Shina! Che ci fai tutta sola? Vieni forza!»
La mora le prese la mano e senza tante cerimonie la condusse con sè. Shina decise di lasciarla fare, semplicemente perchè sorvegliare Nagi rientrava nei suoi compiti.


Fu quando scoprì che quest'ultima non era sola che Shina cambiò decisamente idea.
Yukio, Rin e altri Exwire, di cui non sapeva il nome, attendevano la mora che la stava ormai letteralmente tirando per mano.
“Dannazione!”
Shina amava la solitudine e apprezzava la compagnia di una o due persone… un gruppo di scolari indisciplinati erano decisamente sull’ultimo gradino delle compagnie preferite della ragazza.

Dopo qualche minuto alcuni ragazzi tra cui Rin si separarono dal gruppo e, cosa che Shina decisamente non gradiva molto, Yukio le si avvicinò.
«Devo dire che non mi aspettavo di rivederti qui.»
«Già.»
«Come ha fatto Nagi a convincerti a venir qui? Mi sei sempre sembrata un tipo troppo attento al lavoro per concedersi un po’ di svago.»

Shina sogghignò. «Da che pulpito, mister Ho-lavorato-duro-per-otto-anni-solo-per-diventare-un-ottimo-esorcista-e-chissene-dello-svago. Sono qui solo perché l'idiota di un preside mi ha obbligato a fare la guardia nei dintorni, incappare in quell’incapace senza senso dell’orientamento è stato un caso.»
«Severa e fredda come al solito, noto.»
«Mph...»

Shina non era mai stata tanto fredda con Yukio, se non ai primi incontri, ma il discorso origliato l’altro giorno aveva cancellato la simpatia che provava per il giovane insegnante: ormai per lei non era altro che una semplice conoscenza.
Osservò il fratello di quest’ultimo vincere un peluche e regalarlo ad una ragazza bionda…
«Che atteggiamento stupido… Beh, almeno lui non ha segreti per te.»
«Cosa intendi dire?»
«Non fare il finto tonto, lo sai cosa intendo dire.» rispose la ragazza, scoccandogli un’occhiata scocciata. «Non hai notato nulla di strano riguardo tua ‘sorella’?»
«No, non mi pare. Sembra solamente più stanca del solito, ma sicuramente è per colpa degli esami delle due scuole.»

“É un pessimo bugiardo”
Shina si guardò intorno quando una forte folata di vento, un brivido intenso lungo la schiena e un forte capogiro, non la costrinsero ad appoggiarsi al primo muro che le capitò a tiro.
Quelle quattro parole le riecheggiarono nella testa come se le fossero state gridate vicino all’orecchio.
Manco a farlo apposta, la folla iniziò ad urlare non molto distante da lei.
Non pensò né a cosa volesse fare Yukio né ad altro: lei lavorava da sola.
Corse più veloce che mai, grazie all’adrenalina che iniziava a circolare nelle sue vene, verso l’origine di quel tumulto.

Un altro capogiro la fece per un attimo fermare e, grazie a ciò, notò che Yukio stava discutendo col fratello preoccupato per gli altri ragazzi.
«Fregatene, se poi crepano sono fatti loro!»
Shina si rivolse con sgarbo verso il suo vecchio amico e con due occhi, a sua insaputa, di un argento molto chiaro e vivo, come se avessero luce propria.
La verità era che Shina percepiva una strana sensazione, la stessa che provava nei confronti di  Yukio, di Rin, di Nagi e anche verso il preside. Tuttavia, quella volta, ciò che sentiva era molto forte, come se qualcosa dentro di sé la spingesse verso una direzione precisa.

Shina ricominciò a correre seguendo il proprio istinto, il quale la stava conducendo proprio nel punto in cui la gente scappava il più velocemente possibile.
Forti colpi di vento trasportavano qua e là stand, tendoni e vari oggetti, tuttavia la forza di queste folate non aveva mai avuto impatto sulla ragazza. Shina, infatti, non aveva mai avuto difficoltà a contrastare questo fenomeno naturale.

Yukio fu di nuovo accanto a lei, dopo aver impartito ordini a destra e a manca agli exwire.
«Tch, qualcosa mi dice che non avremo tempo di parare il culo anche a loro se succede qualcosa.» commentò Shina, parandosi il volto con una mano dalla seconda raffica di vento e polvere che giunse vicino a loro.
Sentendo quella sensazione sempre più forte, Shina riprese a correre in mezzo a quel vento furioso evitando oggetti volanti, senza accorgersi che Yukio era rimasto indietro incapace di contrastare quelle folate e ai danni che provocavano, come il crollo di un edificio che si interpose come barriera tra i due.

Shina non credeva ai suoi occhi, ormai divenuti di un bianco brillante e vivido.
“É lei! Quella ragazza: Reiko! É proprio lei! E quella è Nagi che… Nagi… c-che assomiglia a Reiko…”
Shina osservò la ragazza più grande che era decisamente molto simile, troppo, alla ragazza che frequentava l’accademia.

“La differenza lampante sono gli occhi… occhi m-molto simili a-ai m-miei q-qu-quando…”
L’esorcista deglutì più volte quando notò gli occhi bianchi, argentati e scintillanti della mora.
Dopo svariati momenti connotati dallo smarrimento, Shina si riprese e tornò al suo dovere di guardiano: non poteva permettere che Nagi morisse soffocata.
«Ferma dove sei!»
Reiko la fissò, stupita per qualche momento, e le raffiche di vento diminuirono di intensità.
Sembrò quasi tornare la calma quando un’energia demoniaca, simile ad un piccolo fulmine, non cercò di far cessare definitivamente quelle raffiche.
A quel punto la mora osservò Shina con sguardo un po' infastidito ma non privo di perfido sarcasmo.
«É passato un po’ dal nostro ultimo incontro, cara Shina. Ti trovo bene.»

Reiko si avvicinò con un passo da predatore nella direzione della giovane esorcista che prontamente estrasse la spada, si mise in posizione di attacco e, come accadeva quando era sotto pressione, una leggera folata di vento si agitò intorno a lei muovendole i suoi lunghi capelli corvini.

«Che caratterino! Sai, mi spiace non poter restare a parlare di più con te ma ho del lavoro urgente da sbrigare, quindi… Fatti un sonnellino ora»
Reiko le appoggiò la mano all’altezza sul cuore e, qualcosa dentro Shina, si agitò come sotto al comando della mora di fronte a lei: un qualcosa che l’esorcista non si era mai resa conto di avere si mosse, salendo in gola e togliendole il respiro. Shina combatté con tutte le sue forze, presa dal panico, finché non poté far altro che accasciarsi a terra a causa dell’assenza di aria nei polmoni.

 
   
 
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