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Autore: Seiraluna    08/02/2015    2 recensioni
La ragazza fece come gli aveva detto il cavaliere dei pesci. Scese qualche scalino e poi rimase a fissare il cavaliere d’oro che afferrava il mantello e se lo metteva sulle spalle.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pisces Albafica, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Albafica, cavaliere dei pesci correva per le strade del villaggio. Agasha fra le sue braccia si sentiva felice e protetta. Mai aveva potuto sfiorarlo e ora stava addirittura stretta fra le sue possenti braccia. Nonostante non avesse l’armatura e avesse perso il suo sangue velenoso restava fortissimo. Quello che non capiva, era perché scappava. Doveva averlo infastidito qualcosa.
Albafica si fermò dietro il muro di una casa molto vecchia e abbandonata. Poi mise a terra la ragazza.
-Come mai avete corso tanto?
-C’erano tre tizi sospetti che mi fissavano.
-I nemici vi cercano, dovete tornare al grande tempio, qui da solo siete in pericolo, presto.
-No, non sono in pericolo. Tranquilla, se avessi visto dei nemici ti avrei subito allontanata da me per non farti correre dei pericoli.
-Grazie Lord Albafica. Volete fare qualcosa di speciale?
-Agasha ti sembrerà strano ma tu mi piaci. Sono un tipo che dice le cose chiaramente e non potevo nasconderti quello che provo. Dovevo dirtelo subito, prima che qualcuno ci interrompesse. Fra qualche ora non potrò più toccare la tua pelle delicata e il tuo bel viso e soffrirò per questo motivo.
-Lord Albafica scusate le mie parole ma anche voi mi piacete. Ogni volta che vi vedo passeggiare di pattuglia al villaggio, resto incantata a guardarvi.
-Agasha sei bellissima, non sono abituato a dire certe cose, ma tu mi fai questo effetto. Grazie per aver accettato il mio invito.
La ragazza sorrise al cavaliere e lo abbracciò forte. Lui la strinse per la vita. Era così dolce e tenera, desiderava proteggerla da ogni pericolo e lo avrebbe fatto. Nessun cavaliere di Ade le avrebbe fatto male.
-Vuoi passare ancora del tempo con me?
-Accetto volentieri Lord Albafica. Sa che ci sono dei ragazzi che guardano da questa parte dietro quei cespugli laggiù. Li ho visti dal buco sul muro.
-Sono di spalle ma ho sentito che qualcuno mi spiava e so bene di chi si tratta. Vieni con me.
Senza farsi vedere o sentire Albafica arrivò alle spalle dei suoi amici.
-Mi pedinate?
-Quando ti sei mosso da lì? Lasciamo stare il tuo maestro deve averti insegnato qualche strana mossa- disse Cardia.
-Non ci presenti la tua amica?
-Manigoldo, Cardia, Regulus, lei è Agasha.
-Ora ricordo, tu sei la ragazza che ha riportato il mantello a Albafica. Piacere di conoscerti , io sono Cardia, cavaliere d’oro dello scorpione.
-Vi ho visto più volte al grande tempio in compagnia di Lord Degel, il piacere è mio.
-Io sono Regulus, cavaliere del leone. Sei una ragazza davvero simpatica.
-Se Regulus te lo dice è vero, ha un sesto senso per certe cose- disse Albafica.
-Piacere di conoscerla Lord Regulus.
-Non chiamarmi così, non sono vecchio come loro.
-Infine, questo è Manigoldo, cavaliere d’oro del cancro. Non avvicinarti troppo o ti corteggerà. Non ci provare.
-Sei molto protettivo Albafica.
-Piacere di conoscerla Lord Manigoldo. Voi non siete il signore che tre giorni fa ho visto uscire dalla taverna e fare a pugni con due cavalieri d’argento.
-Sì, avevano offeso Doko e Shion e avevo il dovere di difenderli. Non giudicarmi come un teppista.
-Non mi avete dato un’impressione da cattivo ragazzo. Conosco quei due cavalieri d’argento che avete affrontato, vengono spesso al villaggio a fare danni. Alcune persone hanno anche portato un rapporto su di loro al grande sacerdote.
-Ecco perché quel vecchio mi ha spedito alla taverna con la scusa di offrirmi da bere. Voleva solo che io dessi una lezione a quei due. Quando vedo il vecchio mi devo ricordare di fargli i miei complimenti per le sue tattiche. Cambiando discorso, Agasha cosa ci trovi in questo tipo?
-Lord Albafica è sempre gentile e coraggioso.
-Quindi per fare colpo su una ragazza dovrei darle il mio mantello per ripararla dal freddo o dalla pioggia. Sei un vero birbante Albafica, non sapevo che sapessi corteggiare tanto bene le ragazze.
Agasha era tutta rossa, quei cavalieri avevano capito subito che Lord Albafica teneva tantissimo a lei. Dopo tutto erano stati riusciti a diventare cavalieri d’oro, vedevano oltre ogni barriera.
-Manigoldo non parlare a vanvera, non vedi che imbarazzi la gentile ospite di Albafica- disse Shion che era appena apparso dietro i cavalieri.
-Se sei qui in abiti civili, vuol dire che c’è anche  lui.
-Shion mi ha invitato a prendere un caffè e ho accettato. Sapevo che c’era un secondo fine, lui non esce mai dal grande tempio, salvo emergenze e missioni. Sisifo ti ha ordinato di venire a controllare Cardia e Manigoldo.
-Esatto Doko, temeva che combinassero dei casini con la loro irruenza.
-Sisifo è sempre troppo apprensivo. Un momento, se ci siete voi c’è anche lui- disse Cardia.
-Ciao Cardia, non hai fatto casini con il tuo amico di scorribande, vero?
-No, caro Degel e il cuore sta benissimo. Si può sapere perché ve lo siete portato dietro, ora mi riempirà di rimproveri.
Agasha guardò Albafica perplessa, non sapeva cosa stava succedendo lì, era pieno di cavalieri d’oro e lei si sentiva fuori posto. Erano lì per Albafica, per il suo giorno da ragazzo normale e lei non aveva il diritto di portargli via il loro amico.
Albafica, a sua volta, guardò Agasha negli occhi e capì i suoi dubbi. La ragazza temeva di essere di troppo.
-Agasha voglio restare con te, loro non sono qui per portarmi via, si stanno solo divertendo. Gli piace scherzare- disse il cavaliere dei pesci nell’orecchio della ragazza.
-Signorina mi dispiace se questi tre ragazzini hanno disturbato il vostro incontro con Albafica.
-Non ci hanno disturbati, stavamo solo passeggiando. Sono anche buffi.
-Sentito Shion, la ragazza ci trova simpatici.
-Manigoldo non cercare di depistarmi, so che stavate seguendo Albafica. Sisifo ha capito subito cosa volevate fare.
-Non capita tutti i  giorni di vedere Albafica con una ragazza. Pensavo fosse timido, ma è un gran rubacuori.
-Manigoldo mi hai seguito per vedere cosa facevo. Non ti smentisci mai.
-Ero curioso di vedere cosa volevi fare potendoti avvicinare alle persone. Ora sono ancora più curioso.
Albafica sorrise e Manigoldo capì che era più un sorriso da minaccia che da amico. Ora poteva anche tirargli un pugno, toccarlo non era un problema. Manigoldo si era scordato di quel particolare.
Agasha sorprese tutti per un istante prima era pensierosa e l’istante dopo stava parlando con Shion e Doko come se li conoscesse da anni.
-Voi siete il signore che gioca sempre con i bambini e i cavalieri di bronzo fuori dal grande tempio.
-La ragazzina dei fiori che ha regalato un iris alla bambina che piangeva. Le hai fatto tornare il sorriso.
-Posso chiederti una cosa Albafica?
-Certo Manigoldo.
-Come mai Doko le parla con tanta confidenza, sembra che si conoscano da anni.
-Sai come è fatto, gli piace fare amicizia con tutti.
-Inizio a capire cosa ti piace di lei. Sei un vero furbetto Albafica- disse Manigoldo dandogli una gomitata sul fianco in segno di amicizia.
-Invece voi siete il signore che scende sempre al villaggio a controllare la situazione. Tutte le ragazze vi seguono quando venite qui. Dicono che siete bellissimo e fortissimo.
Cardia e Manigoldo scoppiarono a ridere. Shion era per la prima volta sapeva cosa dire. Era davvero buffo.
-Conosci anche Degel?
-Sì, l’ho visto dal grande sacerdote e mi ha dato un libro sui fiori. Diceva che è importante leggere nella vita. Trovo che sia un tipo molto riflessivo e allo stesso tempo troppo serio. Però so che la prima impressione non conta, forse lord Degel è molto divertente ma nasconde questo lato del suo carattere.
Cardia e Manigoldo erano stesi per terra e ridevano. Quella ragazzina aveva disarmato a parole due grandi cavalieri d’oro. Non ricordavano quando si erano divertiti tanto e tutti insieme. Cardia vide sorridere anche Degel.
-Ora io e Agasha andiamo via, voi non ci seguite o dovrò arrabbiarmi sul serio.
-Uffa il divertimento è già finito.
Albafica strinse la mano di Agasha e si incamminarono verso un parco fuori il villaggio. Manigoldo e Cardia tentarono di seguirli ma Shion e Degel li bloccarono. Degel afferrò Cardia per un orecchio e si incamminò verso il grande tempio, mentre Shion si caricò Manigoldo su una spalla. Non volevano saperne di tornare indietro e avevano dovuto usare le maniere forti. Intanto Doko e Regulus tornavano al tempio dietro di loro e ridevano. Quei due erano proprio dei bambini.
 
Agasha e Albafica erano arrivati nel parco e si erano seduti su una panchina.
-Qui ci sono dei bellissimi fiori.
-Anche a lei piacciono i fiori lord Albafica?
-Sì, ma non mi avvicino mai a luoghi del genere. Ho le mie rose e quelle mi bastano.
-Perché passate il tempo con me ora che siete un ragazzo normale?
-Agasha mi piaci molto ma so che non c’è futuro per noi.
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, sapeva bene che non avrebbe più potuto toccare il ragazzo che le piaceva.
-Non riesco a trattenere le lacrime, io vorrei passare più tempo con voi. Sono una stupida a parlare così, so che avete dei doveri, ma voi mi piacete tanto.  
Albafica strinse Agasha a sé, non voleva vederla piangere.
-Mi dispiace, sto rovinando la vostra giornata.
-Non è vero Agasha, mi rendi felice. Queste lacrime sul tuo viso sono per me, sono io che ti faccio piangere e sono io a dover chiedere scusa.
Agasha si asciugò le lacrime e sorrise al ragazzo.
-Venite con me al ruscello, sentirete come è fresca l’acqua e chiacchiereremo seduti sul prato fiorito.
Albafica la seguì senza fare storie. Si sentiva un ragazzo rinato in quel momento, avrebbe fatto qualunque cosa con lei.
-Toglietevi le scarpe e bagnate i piedi, vi sentirete bene.
-Se lo dici tu ci credo.
Albafica stava per togliere le scarpe quando avvertì un cosmo malvagio, andava da quella parte e lui non aveva la sua abilità. Poteva combattere solo in un corpo a corpo e usando il suo cosmo. Niente tecnica segreta, nessun colpo con le rose.
-Agasha corri via.
La ragazza vide l’espressione seria di lord Albafica e si diresse verso il villaggio, ma qualcuno le sbarrò la strada.
-No, no, no, ragazzina non vai da nessuna parte.
Albafica vide un cavaliere di Ade davanti a Agasha e corse verso di lei. Il cavaliere afferrò la ragazza per il collo e la alzò in aria. Poi la sbalzò a qualche metro di distanza. Per fortuna, lord Albafica la prese al volo e la strinse fra le sue braccia.
-Agasha mi senti? Come ti senti?
-Lord Albafica, mi dispiace, sono solo un peso.
-Non parlare in questo modo, sei importante per me.
-Sto bene, non vi preoccupate. Mi avete salvata prendendomi prima che sbattessi al suolo.
-Nessuno ti farà male, te lo prometto.
-Che scenetta romantica. Il grande cavaliere dei pesci che si mischia con una ragazzina normale, una semplice mocciosa del villaggio. Pensavo che uno bello come te mirasse più in alto.
-Come hai osato toccarla? Lei non è implicata nel nostro conflitto.
-Se voi soffrite, noi siamo felici. A quanto pare quella ragazza è la tua fidanzata e se te la strappo via, tu soffrirai tantissimo. Ah ah ah. Non vedo l’ora di raccontare al mio comandante quanto ho fatto soffrire il cavaliere dei pesci. Il grande Ade mi darà un premio quando gli porterò l’anima di quella ragazza.
Albafica si infuriò e richiamò la sua armatura. I cavalieri percepirono il suo cosmo e corsero verso il parco fuori il villaggio.
-Ho saputo che oggi non puoi usare le tue tecniche segrete, come farai a sconfiggermi?
-Non ti permetterò di toccarla. Aspettami vicino questo albero, mi occupo di lui e torno.
-No, non voglio che tu ti faccia male, non hai le tue tecniche.
-Non sono diventato cavaliere d’oro solo per il mio sangue velenoso, ho degli assi nella manica.
La ragazza sorrise sentendo quelle parole uscire dalla bocca del cavaliere. Sembrava che avesse preso in prestito il vocabolario di Lord Manigoldo.
Albafica si scagliò sul cavaliere e gli diede dei pugni a ripetizione. Non servì a molto, il cavaliere di Ade si proteggeva bene. Doveva trovare alla svelta il suo punto debole.
-Mi sono stancato di giocare moscerino. Death tecnic dello squalo.
Albafica venne colpito in pieno dalla tecnica e cadde a terra. Si rialzò subito e andò contro il cavaliere di Ade. Doveva reagire e non lasciarsi sbattere a destra e a sinistra.
-I tuoi colpi sono troppo deboli. Senza il tuo veleno non sei niente.
Il cavaliere Shark scaraventò Albafica vicino a Agasha.
-Lord Albafica siete pieno di ferite, mi dispiace è colpa mia ancora una volta.
-No, tu sei la mia forza. So di volerti proteggere, è per questo che mi rialzo e combatto.
Agasha si rimise in piedi e aiutò Albafica a fare lo stesso.
-Non vi lascerò solo.
-Ti stai sporcando di sangue a causa della mia debolezza. Non sono poi così forte come cavaliere.
-Vi sbagliate, tutti al villaggio vi ammirano per quello che fate. Pensate anche ai vostri amici, dalle parole di Lord Manigoldo capisco che vi ritengono molto coraggioso e forte, un valido alleato.
-Sei sorprendente, vorrei tenerti con me per sempre.
-Se voi lo desiderate, io resterò al vostro fianco.
-Mai, non ti chiederò mai di restare con me, non desidero vederti morire a causa del mio veleno. Devi vivere e essere felice.
Shion, Degel, Regulus, Doko, Manigoldo e Cardia arrivarono al parco e videro Albafica pieno di ferite. Non erano gravi per un ragazzo come lui, ma l’avversario non intendeva smettere di colpirlo. Poi videro Albafica che indicava a Agasha delle rocce. Voleva che si riparasse, stava per usare qualche strana tecnica.
-Non provare a intervenire Manigoldo.
-Shion, Albafica è in pericolo, non può usare le sue tecniche.
-Non puoi andare laggiù e salvarlo, vuole farcela da solo. Desidera con tutto sé stesso proteggere quella ragazza.
-Shion non starai dicendo sul serio, dovrai stare fermo a guardare mentre si fa massacrare.
-Ripensa a quando sei andato in missione con Sisifo e Doko, non hai voluto che intervenissero nel tuo scontro nonostante tu fossi gravemente ferito.
-Ancora una volta hai ragione.
-Cardia stai fermo anche tu o ti congelo le gambe.
-Sempre troppo serio Degel.
Il cavaliere di Ade si rese conto che la forza di Albafica aumentava di minuti in minuto. Doveva far la finita alla svelta o rischiava di rimetterci le penne. Scagliò un colpo contro le rocce dove era nascosta Agasha che esplosero in mille pezzi. La ragazza venne sbalzata via dall’esplosione e finì vicino al ruscello. Era svenuta a causa dell’esplosione e aveva una ferita sulla gamba destra.
-Ti avevo detto di non farle male e ora osi addirittura scagliarle contro il tuo colpo più forte. Preparati a raggiungere i tuoi amici specter negli inferi.
Albafica colpì il cavaliere con un colpo segreto. Il suo maestro gli aveva sempre detto di non usare mai quel colpo, tranne per proteggere la persona a cui teneva di più.
Il cavaliere Shark era stato sconfitto. Albafica corse verso Agasha e vide che era ancora svenuta.
-Perdonami sei ferita a causa mia.
Il cavaliere prese un pezzo di stoffa dal suo mantello e lo usò per fasciare la gamba della ragazzo dopo aver disinfettato la ferita con delle erbe mediche.
Shion e gli altri lo raggiunsero per aiutarlo. Il cavaliere dell’ariete gli fece togliere l’armatura e gli medicò le ferite. Dopo aver fasciato braccia e gambe, controllò la ferita della ragazza.
-Shion non avrà problemi vero?
-Non ti preoccupare Albafica, è solo svenuta. Deve essere stato più lo shock nel vederti in pericolo che il colpo dello specter a causare lo svenimento.
-Grazie per essere venuti ragazzi. Non credevo che sarei riuscito a fermare quello specter.
-Noi ci fidiamo delle tue capacità, sappiamo quanto vali- disse Doko.
-Strano, Agasha ha detto che voi pensavate proprio questo di me, della mia forza.
-Ora cosa farai?
-Manigoldo resteresti qualche minuto con lei, torno subito.
-Certo.
Gli altri tornarono al tempio con Albafica mentre Manigoldo faceva compagnia alla ragazza. Dopo dieci minuti Agasha si svegliò e vide che davanti a lei c’era il cavaliere del cancro.
-Non mi dica che …
-No, tranquilla, lui sta benissimo. È andato al tempio a cercare qualcosa. Ti ha difeso con tutte le sue forze e ancora ha molte energie. È incredibile.
-Lui è stato ferito a causa mia e sono solo rimasta a guardare, sono una vigliacca.
Qualcuno strinse la ragazza da dietro e le poggiò una rosa rossa fra le mani.
-Sei una ragazza coraggiosa, non sei scappata dopo che ti aveva messo le mani intorno al collo e mi hai aiutato a rialzarmi. Non rivolgere mai contro di te parole tanto crudeli.
-Lord Albafica.
La ragazza si girò e si lasciò stringere dal cavaliere.
-Io vado via, sono di troppo. Anche se vorrei vedere come va a finire.
-Grazie Lord Manigoldo, siete stato molto gentile.
-Ragazzina non farmi diventare sdolcinato o verrà anche a me voglia di stringerti.
Albafica guardò storto l’amico che corse via. Quello sguardo era alquanto pericoloso. Era meglio non avvicinarsi a quella ragazza a più di un metro.
-Ehi Manigoldo vieni qui.
-Cardia cosa ci fai nascosto dietro queste rocce?
-Osservo come va a finire la storia.
-Se Albafica ti vede questa volta ti stende. Resto anche io.
-Vedo che curioso anche tu. Ho portato anche da mangiare.
 
Albafica teneva Agasha stretta fra le sue braccia. Poi la baciò sulla fronte e le diede una carezza sulla guancia.
-Mi mancherà poter toccare le tue guance che si imporporano di rosso quando le sfioro.
-Io vorrei che questo momento non finisse mai.
-Anche io, ma sono un cavaliere d’oro e ho dei doveri. Questa è la vita che ho scelto.
-Siete un cavaliere straordinario.
Albafica la osservò bene per imprimerla nella sua mente, presto non l’avrebbe più vista. Sapeva che un giorno avrebbe lasciato quel mondo, avrebbe dovuto proteggere il villaggio a costo della vita. Lo avrebbe fatto per lei e per gli altri, non aveva paura.
-Agasha quando arriveranno gli specter vi proteggerò a qualunque costo.
-Volete dire che rischiereste la vita per il villaggio?
-Sì. Ma ora non pensarci, voglio parlare di altro.
Agasha poggiò una mano sulla guancia del cavaliere che sgranò gli occhi. Quel tocco era così gentile e dolce, lo faceva sentire amato.
-Ti amo Agasha.
Il cuore della ragazza rischiò di uscire dal petto. Lui l’amava nonostante fosse una semplicissima ragazza del villaggio. Un ragazzo tanto bello amava una come lei.
-Sei semplice e spontaneo e amo queste tue caratteristiche.
-Lord Albafica anche io …
Prima che la ragazza finisse la frase, Albafica poggiò le sue labbra sulle sue.
 
Cardia e Manigoldo sputarono la zuppa vedendo quella scena.
-Wow. Chi si aspettava che Albafica fosse tanto audace. Quando lo racconto a Degel ci scrive un romanzo.
-Quando lo dirò al vecchio non mi crederà.
-Quando lo dirò a Sisifo mi prenderà a calci perché vi ho seguiti di nuovo.
-Regulus da quanto tempo sei qui?
-Cinque minuti. Non ti sembra strano che quei due si bacino?
-Sono venuto qui per vedere cosa combinavate, non voglio impicciarmi degli affari di Albafica. Mi diverte di più vedere le vostre reazioni.
-Brutto monello, vieni qui così ti strizzo le guance- disse Cardia.
 
Albafica continuava a baciare Agasha sulla bocca. Non intendeva staccarsi da lei, aveva solo poche ore per quei contatti.
-Agasha mi piace baciarti.
-Non avevo mai baciato nessuno, sono felice di aver dato a voi il primo bacio.
-Ora ti darò anche il secondo, il terzo, il quarto e così via.
Il cavaliere si impossessò di nuovo delle labbra della ragazza mentre Manigoldo copriva gli occhi a Regulus.
-Non sono scene che si addicono ai bambini.
-Io non sono più un bambino.
-Ah sì, allora perché le sacerdotesse urlano sempre dove è finito il dolce e piccolo Regulus?
-Non so. Loro vengono a trovarmi e mi portano la frutta. Poi giochiamo a campana, scacchi e nascondino. Alle sacerdotesse piace anche rincorrere le farfalle più rare. L’altro giorno ne ho vista una rossa con delle sfumature scure.
-Vedi che sei ancora un bambino.
-Voi due mi prendete sempre in giro.
Alle spalle dei ragazzi arrivò Doko che diede a tutti e tre una botta sulla testa.
-Mocciosi dovreste essere al tempio. Oh guarda, Albafica bacia una ragazza.
Doko sgranò gli occhi vedendo la scena.
-AH AH. Ci sei rimasto anche tu.
-Silenzio Manigoldo, non riesco a sentire cosa dice quel pivello di Albafica.
-Voi quattro non vi vergognate a spiare una coppia felice?- domandò Degel.
Mettendosi gli occhiali vide Albafica baciare Agasha e ne rimase felicemente sorpreso, un po’ scioccato, me era felice perché finalmente aveva qualche ora di serenità.
-Prima ci fate la ramanzina e poi vi sedete a mangiare con noi. Siete davvero strani- disse Cardia.
 
Albafica mise i piedi nel ruscello, era una sensazione fantastica. Continuava a tenere Agasha in braccio, non voleva staccarsi da lei.
-Vi stancherete se mi tenete sempre in braccio, anche da seduto.
-Sono forte, non sono un tipo che si stanca facilmente. Una volta il grande sacerdote mi ha fatto scendere e salire le scale del tempio cento volte.
-Perché?
-Colpa di Manigoldo, aveva fatto una marachella in missione.
-Lui non è stato punito?
-Sì, è stato costretto a lavare i panni dei cavalieri d’oro per tre mesi. È quasi svenuto sentendo prendendo in mano i calzini del cavaliere d’oro del Toro.
Agasha scoppiò a ridere, aveva immaginato la scena.
-Avete ragione, meglio le scale di corsa. Voi mi fate ridere.
-Per oggi dammi del tu o mi sentirò vecchio.
-Va bene Albafica.
-Così va meglio.
Il cavaliere prese una margherita dal prato e la mise fra i capelli della ragazza.
-Oggi mi stai viziando, mi riempi di bellissimi fiori.
-So che è poco.
-No, questi doni che mi hai dato, sono bellissimi. Li conserverò per sempre. La tua rosa non appassirò mai.
-Le mie rose durano moltissimo.
-Sono bellissime come te- disse la ragazza.
Albafica baciò di nuovo Agasha, era più forte di lui, non riusciva a lasciare quelle stupende labbra.
-Piangerò quando dovrò staccarmi da te, ne sono certa. Il ricordo di queste ore resterà sempre nel mio cuore. Ahi.
-Che succede?
-Mi fa male la gamba. Brucia.
-Deve essere l’unguento preparato con le erbe mediche. Se brucia fa effetto. Riesci a sopportare il dolore?
-Sì, non preoccuparti.
Albafica e Agasha restarono in quel modo per ore. Poi scese la sera, ancora poche ore e avrebbero dovuto separarsi per sempre. Niente più baci o abbracci, solo sguardi dolci e saluti silenziosi e tristi.
   
 
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