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Autore: acqua00    08/02/2015    2 recensioni
Mi chiamo Nadia, ma tutti mi chiamano Nadd. Da quando mio padre mi ha lasciato io, mia mamma e Milkshake il mio gatto, viviamo da sole in casa. Harry è il mio migliore amico da quando siamo piccoli, lui conosce tutti i miei difetti. Luke è partito per un viaggio e chi sa quando tornerà; Ashton è il mio compagno di classe; Michael il mio vicino e Hood... lasciamo perdere.
DAL TESTO
Aspettai un paio di minuti dietro la porta prima di rientrare a casa di Nadia [...]-Hemmings, che cazzo ci fai nella mia stanza, soprattutto nel mio armadio?- Si è arrabbiata, proprio la reazione che volevo.
-Niente volevo solo ammirare cosa c’è nell’armadio delle donne.-
-Se se va bene, ora ti voglio fuori da questa casa. Ci vediamo oggi pomeriggio.- Ha la faccia più rossa di un peperone; si deve essere arrabbiata parecchio.
-Ciao.- La saluto e mi avvio verso la porta d’ingresso.Mentre vagavo tra i miei pensieri più oscuri sento qualcosa vibrare nella mia tasca; lo prendo e senza vedere il numero rispondo.
-Allora Hemmings, ce l’hai?-
-Si, non ti preoccupare. Te le porto oggi a scuola.
Spero di avervi incuriosito per continuare a leggere la fanfic.
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Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV CALUM
 
-Dai Nadia svegliati, devo andare alle “audizioni”, e non so dove abita il tuo amico.- Nadia si era addormentata nel mio letto dopo pranzo e anche se questa vista mi piaceva molto, dovevo andare a fare i provini per la band. Non ero molto sicuro di voler andare, ma mi dovevo distrarre in qualche modo; ormai non suonavo da secoli il basso che ero riuscito a comprare da solo con i miei risparmi, probabilmente andava accordato. Durante il sonnellino di Nadd, lo avevo ripreso per strimpellarlo un po’ e vedere cosa mi ricordavo dall’ultima volta; gli accordi me li ricordavo ancora, i movimenti non erano fluidi come una volta, ma me la cavavo, probabilmente dovevo anche cantare. Non mi piaceva cantare da quanto Josef era scomparso, ma dato che Nadia assisterà, lo farò per lei, per scusarmi per tutti questi anni, per ricucire tutte le sue ferite e scommetto che ne aveva molte.
-Mh...lasciami dormire, non voglio svegliarmi, vacci da solo a casa di Michael.- Si era svegliata finalmente.
-Buongiorno dormigliona! Come ben sai, non ho la più pallida idea di dove possa abitare il tuo amico.- Forse l’avevo convinta dato che si stava stiracchiando.
-Va bene, ti accompagno,  anche perché dovrei andare a casa dato che il gatto non ha fatto pranzo e credimi, potrebbe distruggere mezza casa se qualcuno non lo facesse mangiare!- Mentre sua maestà si stava alzando dal letto, presi gli spartiti per terra e li misi dentro la custodia del basso; quando chiusi la zip, Nadia era già pronta, con le scarpe ai piedi e il trucco aggiustato. Mi piaceva quando si truccava, ma era più bella al naturale.
-Allora andiamo? Vado a chiamare Denise, dato che non può rimanere a casa da sola, nel frattempo tu prendi il suo giubbino e mettilo sulla sedia della cucina.- Restava lì, ferma, perché non si muoveva?
-Parola d’ordine?!- Ma che cazzo? Parola d’ordine, ma dove stavamo nei servizi segreti?
-Adabra cadabra!- Lei rideva...
-Ritenta, sarai più fortunato.
-Sim salabim!- Ora rideva a crepapelle.
-Naa, sei lontano.-
-GRAZIE!- Mi girai verso la piccolina che mi aveva aiutato. Non sapevo come ringraziarla.
-Solo perché in lei scorre il tuo stesso sangue e ha il tuo stesso cognome, va bene.- Una volta finiti tutti i preparativi, uscimmo per andare a casa di Michael. Avevamo preso per mano Denise così che le potevamo fare l’altalena anche se era diventata pesante. –Siamo arrivati.- Dichiarai.
-Mich ha una bella casa, mi ha fatto dormire nel suo letto.- Naturalmente Calum non sapeva questi particolari, infatti mi guardò storto, come se volesse rimproverarmi. Suonai al campanello e mi venne ad aprire Honey, sua sorella; Denise corse con lei in camera sua per giocare, mentre noi ci accomodammo sulla poltrona per aspettare i ragazzi.
 
POV ASHTON
 
-Muoviti pigrone! L’amico di Hood arriverà a casa di Michael a momenti e noi dobbiamo ancora accordare gli strumenti!- Mike era venuto a casa mia dato che non voleva sentire gli schiamazzi della sorella e come al solito si era addormentato sulla poltrona.
- Io già l’ho accordato, ora fammi dormire ancora un pochino, sono solo le tre.- Mi sa che era nel mondo dei sogni.
-Vedi che sono le cinque e dieci!- Scattò in piedi e si mise sull’attenti.
-Sono pronto capo, guidami e io andrò in qualunque posto lei voglia...tranne in cantina.- Un momento prima era nel mondo dei sogni, un momento dopo era più sveglio di un pesce.
-Tu inizia a uscire, io vado a prendere la chitarra DALLA CANTINA.-
-NO , perché tieni quella povera bimba insieme ai topi e agli scarafaggi?- Ah, era un caso perso.
-Non avevi detto che facevi tutto ciò che ti dicevo?-
-Ah giusto, si signor capitano, ora esco.- Prese la sua chitarra e uscii dalla porta, nel frattempo andai in cantina dove c’era mio padre che guardava un film sul maxi schermo con gli amici (la nostra cantina è un cinema in realtà) e presi la chitarra che stava poggiata al mobile di faggio della nonna.
 
-Ok, sei pronto a scoprire un nuovo membro dei Toast Bruciati?- Parlò Mich.
-Toast Bruciati? E questa da dove esce?- Per lui anche un computer aveva la forma di un toast.
-E’ il nome della band, l’ho scelto io. Ti piace?- Era proprio un caso perso. Uscì dalla tasca posteriore le chiavi per entrare in casa, sentivo delle voci che arrivavano dal salotto. Erano Nadia e Calum... ma non doveva portare un suo amico?
-Hei ragazzi, finalmente siete arrivati, era da secoli che vi aspettavamo.- Nadia e la sua pazienza possono vincere la gara del silenzio.
-Ma, non dovevi portare un tuo amico?- Disse il ragazzo colorato a quella persona che sedeva accanto a Nadia.
-Beh, sono io la persona, io sono amico mio.- Ma che spiritoso...
-Seguici.- Dissi freddo e staccato. Non mandavo ancora giù l’idea che la mia amica uscisse con...quell’essere.
-WOW.- Nadia. In effetti era la prima volta che veniva nella sala prove. Avevamo tante casse e cavi, così che le chitarre si potessero sentire fino a Parigi.
-Allora, puoi poggiare la custodia li..- Indicai un posto vicino agli attrezzi del padre di Michael.- Poi ti diamo cinque minuti per prepararti, dopo vorremmo sentirti suonare e cantare.-
-Va bene, cinque minuti mi basteranno.
 
POV CALUM
 
Ok, ce la potevo fare, dopotutto dovevo far finta che nella stanza ci fossero solo Josef e la mia piccola. Piccolo respiro e...via. Poggiai le dita sulle corde del basso, ormai si muovevano da sole, tante vote che avevo suonato quella canzone nell’ultima ora, guardavo solo lo sguardo di Nadia. Era esterrefatto...
I dedicate this song to you
The one who never sees the truth
That I can take away your hurt, Heartbreak girl
Hold you tight straight through the day light,
I’m right here when you gonna realise that I’m your cure, heartbreak girl...
In verità ero io il ragazzo dal cuore spezzato, da quando se n’era andato il mio fratellone, ma con la ragazza suonava meglio.
I bite my tongue but I wanna scream out
You could be with me now
But I end up telling you what you wanna hear,
But you’re not ready and it’s so frustrating
He treats you so bad and I’m so good to you it’s not fair.
And when the phone call finally ends
You say, “I’ll call you tomorrow at 10,”
And I’m stuck in the friend zone again and again,
I dedicate this song to you
The one who never sees the truth
That I can take away your hurt, Heartbreak girl
Hold you tight straight through the day light,
I’m right here when you gonna realise that I’m your cure, heartbreak girl,
I know someday it’s gonna happen
And you’ll finally forget the day you met him
Sometimes you’re so close to perfection,
I gotta get it through your head that you belong with me instead.
Avevo finito la canzone, mi sentivo liberato. Nadia stava piangendo, Ashton e Michael erano sbalorditi.
-Devo dire che sei meglio di quanto credessi.- Dopo questa confessione i due uscirono dalla stanza per decidere l’esito, lanciando da soli me e Nadd. Mi avvicinai a lei, abbandonai il basso a terra, la feci alzare per potersi sedere sulle mie gambe. Appoggiò la testa sul mio petto e quando sentii la mia maglia che si bagnava, capii che questa ragazza aveva molte cose dentro e che le sue lacrime non sarebbero mai finite. MAI. Le accarezzai i capelli e misi il mio mento sulla sua testa, ma lei alzò di poco la testa per farmelo togliere. Restammo così finche Michael e Ashton non tornarono.
-Allora, con la decisione unanime, abbiamo deciso che...potrai far parte della “band” a patto che tu lasci stare Nadia perché ha sofferto molto per colpa tua.- La ragazza alzò di scatto la testa, si asciugò le lacrime, li prese per il braccio e li portò fuori per fare una chiacchierata. Io ero da solo qui, con un corpo che mi mancava.
-NO RAGAZZI NO, LUI E’...- Lei iniziava ad alzare la voce.
-ABBASSA LA VOCE!- LE urlò Ashton. Dopo una decina di minuti, rientrarono. Nadia si sedette di nuovo su di me e i ragazzi si fermarono a poca distanza dagli strumenti.
-Ah...- Bene, l’inizio con il respiro...- Allora, Nadia è una prepotente, in senso buono, quindi il nostro verdetto è...-

SPAZIO AUTRICE
hei glirsssssss, ho aggiornato in tempo e la cosa non accadeva da secoli. Mi piace troppo lasciarvi con il fiato sospeso...il potere della sospanse! Ormai sto quasi arrivando a 900 visite... cazzo. Non ho parole... siete fantastiche e per ringraziarvi vi regalo una patata...ok, lasciamo perdere, ogni capitolo sta avendo tante visualizzazioni e colgo l'occasione per ringraziare S_V_A_G che da quando ha letto questa ff, ha recensito tutti i capitoli. Grazie lettrici silenzione, che leggete ancora questa cosa di quest'autrice che prende 5.5 ai temi. GRAZIE. THANKS. DANKE. MERCI. DANKJEWEL. GRACIAS.
PASSANDO AL CAPITOLO
Ho scelto quella canzone perchè è l'unica che Calum ha scritto da solo e anche perchè era figa in quel cotesto. Denise è sempre dolciosa...ma Ash un po' di meno...
Ci vediamo al prossimo capitolo come sempre.
BY
   
 
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