Lily vide Gea in
lacrime correre via
e capì subito che
qualcosa non andava. Si alzò in piedi e spaventata corse da
suo fratello.
Scorpius vide
Lily alzarsi in preda al panico e correre verso la scuola. Senza
pensare la
imitò e corse giù dove vide James in piedi a
fissare il vuoto.
James
sentì Lily
arrivare raggiunta poco dopo da Scorpius. Era chiaro che qualcosa non
andava,
ma lui non aveva il coraggio di parlare. Le domande supplichevoli di
Lily gli
passavano attraverso. Niente aveva più senso.
- Per
l’amor del
cielo Potter vuoi dirci cosa sta succedendo?- Scorpius teneva stretta
Lily che
piangeva in preda al panico.
-
Tobias…treno…Gea…- James non
riuscì a formulare una frase completa
- Cosa è
successo
James, ti prego! Cosa è successo?- Lily aveva smesso di
piangere il viso ancora
rigato dalle lacrime guardava James
-
Tobias…il treno
su cui viaggiava….è morto- disse le ultime due
parole come un sussurro tuttavia
sembrarono echeggiare per la scuola.
Lily
iniziò a
singhiozzare più forte di prima e Scorpius la
lasciò andare sconvolto. Nessuno
aveva mai conosciuto Tobias prima di quell’anno tuttavia
negli ultimi mesi si
erano uniti tutti molto e questa perdita così improvvisa li
aveva scioccati.
Lily era ancora
in singhiozzi quando arrivarono Neville e Luna.
- Lily,
dov’è
Gea?- Luna aveva la voce rotta
- Io non lo so,
mi dispiace…per tutto-
- Anche a me,
tesoro…scusami- prese suo marito per un braccio e
iniziò a correre disperata
verso sua figlia. Ma Lily non diede segno di vederla. Le parole di
James avevano
spezzato qualcosa dentro di lei e anche se sapeva che sarebbe dovuta
andare da
Gea non riusciva a muoversi. Sapeva che con il suo umore non avrebbe
potuto
essere di aiuto alla sua migliore amica. Però i minuti
passavano e con loro
anche le ore, Gea non si faceva vedere e James, che aveva superato lo
stato
catatonico stava iniziando a preoccuparsi…
- Lily, Scorp
tiratevi su! Dobbiamo trovarla!-
- Chi scusa?-
Lily era ancora scossa, con la gola secca per il pianto sembrava
essersi appena
svegliata da un incubo
- Gea!-
continuò
in risposta allo
sguardo interrogativo
della sorella- non so se ti ricordi che To…è lei
quella che ci sta più male! E
non si vede da ore, dobbiamo cercarla!-
- Cavolo,
Scorpius andiamo!- Lily prese il biondo per mano e corse via lasciando
James da
solo a pensare su dove poteva essere quella ragazzina…
- Allora
l’avete
trovata?- James, Scorpius e Lily si erano ritrovati davanti alla sala
grande,
ma nessuno aveva notizie di Gea.
- Noi andiamo a
cercarla fuori da scuola, anche Luna e Neville sono ad Hogsmeade, ci
uniremo a
loro…-
Hogsmeade! Come
aveva fatto a non pensarci? Certo…
- Devo…-
non finì
neanche la frase che corse via…
Gea stava seduta
al buio. Non sapeva cosa fare. Sapeva che doveva andare dai suoi
genitori, da
Lily, Malfoy e James ma non aveva la forza per vedere i suoi
amici… i suoi
amici vivi e vegeti…li odiava per questo, e odiava anche se
stessa per non
essere morta con il suo ragazzo, il ragazzo che, ne era certa, amava.
- Gea…-
non ebbe
neanche bisogno di voltarsi per riconoscere la sua voce
-
James…lasciami
sola-
- No. So che non
sei nelle condizioni adatte per ridere, ti chiedo solo di farmi stare
un po’
qui con te. Non ho detto a nessuno dove andavo-
Gea lo
fissò in
silenzio e così James continuò- ho portato
questa- estrasse una bottiglia dal
mantello e la porse alla ragazza che la prese e ci si
attaccò.
- Non riesco
ancora a crederci..- erano in silenzio da quando James le aveva dato la
bottiglia ed avevano già usato più volte un
incantesimo per riempirla di nuovo…
- Lo so, non
è
facile per nessuno…-
- No, per me
è
diverso, era il mio ragazzo! E guarda come l’ho
ripagato…-
- Gea quello che
c’è stato tra noi non c’entra niente.
Eravamo ubriachi e se ti fa star meglio
posso anche andarmene- fece per alzarsi ma Gea lo tenne stretto con una
mano
- Ti prego non
lasciarmi, non adesso. Ho bisogno di te. Sei l’unico con cui
mi sono aperta da
quando è successo- gli occhi le si riempirono di lacrime al
solo pensare a
quello che era successo
- Non
c’è bisogno
che lo dici, so di cosa parli e starò qui fino a quando
avrai bisogno di me,
gli amici servono a questo…ad aiutarti nei momenti
difficili…tutto si aggiusta
prima o poi…-
Gea non disse
niente si limitò a posare la testa sulla sua spalla e si
addormentò.
- Lily torniamo
dentro…-
Scorpius prese la rossa per un braccio e la tirò via
- Non mi lasciare
Scorp, ho bisogno di te…promettimi che non farai come Tobias-
Come poteva
promettere? Ma lei ne aveva bisogno…
- Non farò
come
Tobias…io ci sarò sempre…- in un modo
o nell’altro aggiunse mentalmente
- James…-
- Gea, hai
bisogno di qualcosa?-
- Lily, devo
parlare con lei per favore…-
- Vado subito a
chiamarla…- si alzò e corse via in cerca di sua
sorella.
Era di nuovo
tutto buio. Gea pensava di soffocare, aveva bisogno
dell’amicizia di James,
anche se non sapeva perché. Sentiva che si era creato un
legame strano con quel
ragazzo e non voleva perderlo, considerando che era l’unico
che la faceva
rimanere in quell’universo di segreti e dolori…
- Gea,
tesoro…-
Lily corse dalla sua migliore amica e l’abbracciò
- Lily - non ci
fu bisogno di dire altro, si guardarono e in un secondo ognuna
capì quello che
provava l’altra.
Paura dolore
confusione rabbia tensione si aggiravano nelle menti e negli occhi
delle due
ragazze
- Ti voglio bene
Gea, tanto-
- Grazie…-
Lily e Scorpius
stavano andando verso il lago nero. Gea era già scesa e
James era con lei.
Albus avanzava con i suoi genitori poco dietro la sorella…il
giorno del
funerale era arrivato e, anche se stava iniziando giugno, il cielo era
scuro
quel venerdì pomeriggio alle tre.
Una ragazza con
il volto pallido e grosse occhiaie si avvicinò a Gea che era
seduta in prima
fila.
- Posso
parlarti?-
Gea la
fissò in
silenzio, quelle labbra, i lineamenti del volto che aveva accarezzato
cento volte
– Certo…- si alzò e seguì la
giovane
- Tu devi essere
Gea…-
- si, e tu sei la
sorella di Tobias- era passata una settimana dall’incidente
e, anche se il
lutto aleggiava su tutto il castello, Gea era riuscita a ritrovare un
equilibrio, del quale James Potter faceva assolutamente
parte…
- Si. - rimasero
in silenzio a guardarsi, ognuna persa nei ricordi che l’altra
evocava- volevo
dirti una cosa, so che forse non è il momento
giusto…ma devo dirtela adesso che
ne ho l’opportunità- Gea la guardava in silenzio
- Voglio che tu
sappia quanto lui ti amava, Gea. Me l’ha detto la sera prima
di..- eclissò
sull’ultima parola che rimase sospesa in aria come un oggetto
di vetro
delicato- mi ha detto che ti ha amata ancora prima di conoscerti, ti
adorava,
l’ho capito da come gli brillavano gli occhi quando me ne ha
parlato- Maggie
guardò Gea che non parlava. – Pensavo fosse giusto
che lo sapessi anche tu. A
proposito mi chiamo Meggie, Meggie Webb.- sorrise, un sorriso triste e
forzato,
a Gea e si allontanò per raggiungere la sua famiglia.
Gea guardava il
vuoto. Doveva andare, raggiungere Jam e gli altri per il funerale del
suo
ex-ragazzo ma le parole di Meg l’avevano inchiodata al terreno
- Tesoro…-
la
voce pacata di suo padre suonò come una ninna nanna per le
orecchie di Gea
nelle quali rimbombavano le parole della ragazza – Gea, sta
per iniziare…-
- Babbo…-
Gea si
voltò, gli occhi lucidi e corse ad abbracciare il padre
- Non
fare così amore mio. Lo so che una perdita
è
un dolore insormontabile, ma ho conosciuto Tobias e so che lui non
vorrebbe
vederti così. Sei una ragazza forte, mio piccolo fiore,
reagisci. Spacca il
mondo fai sentire che ci sei ancora, il dolore è forte ma tu
lo sei di più.
Torna a vivere e sorridere, fallo per Tobias, fallo per te stessa. Non
rovinarti
così…tu sei forte, se non ce la fai tu non ce la
può fare nessuno-
- Mi sono stufata
di essere forte babbo. Vorrei potermi stendere e non alzarmi
più vorrei…-
- Ti prego non lo
dire Gea, non spezzare il mio cuore più di quanto non lo sia
già…se non vuoi reagire
per te fallo per i tuoi amici, ci sarà qualcuno per cui vale
la pena vivere!-
James…
- Grazie
papà…-
- Di niente,
andiamo adesso…-
Gea annuì
e prese
la mano del padre. Doveva farcela, poteva farcela e con i suoi amici ci
sarebbe
riuscita…
Il prete
finì il
suo sermone e guardò le persone sedute, gli occhi alla tomba
-Adesso la parola
a chi ha conosciuto più da vicino Tobias-
Era arrivato il
momento dei discorsi. Gea era paralizzata sulla sedia ma Lily e James
ai suoi
lati le facevano forza.
- Stai tranquilla
Gea, non devi farlo per forza…-
- Lo so Lil,
voglio farlo-
Meggie
risalì il
corridoio di sedie e salì accanto al prete. Gli occhi,
identici a quelli di
Tobias, erano rigati di lacrime. Cercò con lo sguardo Gea e
si appigliò a lei
mentre pronunciava il suo discorso.
- Mio fratello
era un ragazzo fantastico, gentile e buono. Tra di noi non
c’è mai stato il
solito rapporto che c’è tra due fratelli. Ci siamo
voluti bene e abbiamo
litigato, ma qualcosa ci faceva riunire subito. Nessuno ha mai avuto
segreti
per l’altro ed è per questo che vorrei chiamare a
parlare Gea Paciok, la sua
ragazza. Credo che sia lei la più giusta per parlarci di
Tobias, che ha passato
quest’ultimo anno insieme a lei ed ai suoi amici-
Gea volle
sprofondare. Non era giusto. Era Meggie la sorella, era lei che doveva
parlare,
i suoi genitori non lei…lei la ragazza che lo ama da morire,
così tanto da
pensare di morire…
- Dai…- la
foce
di James le fece forza e quasi inconsciamente si alzò e
prese il posto di
Meggie, vicino al prete
Guardava
il viso dei presenti. Tutti la
fissavano ma nei volti di tutti Gea poteva vedere il vuoto o la
disperazione in
cui erano penetrati, proprio come lei.
- Ho conosciuto
Tobias solo quest’anno e l’ho amato con tutta me
stessa. Non ho la presunzione
di averlo conosciuto veramente, ma la parte di lui che ho conosciuto
l’ho amata
dal primo istante. Tobias è riuscito ad incantarmi da
subito,quando mi chiese
aiuto per erbologia. Abbiamo passato splendidi momenti insieme, Tobias
è stato
prima di tutto un amico per me, lui mi ha consolata quando ne avevo
bisogno e
mi ha fatto ridere. Sono contenta di averlo conosciuto e di aver
condiviso con
lui l’anno più bello della mia vita, mi dispiace
solo che non siano stati gli
anni migliori…ma ho imparato a prendere la vita come viene
ed ad accettare
tutto. Prima o poi tutto passa e ritorna il sole e io voglio esserci,
voglio
godermi il sole per me
e per Tobias.
grazie – Gea scese e tornò al suo posto mentre la
madre di Tobias prendeva il
suo posto.
Il
discorso che
seguì fu straziante, proprio come il dolore della donna e
lasciò a tutti una
malinconia nuova, come se Emma Webb avesse trasferito un po’
del suo dolore ai
parenti e agli amici che piangevano suo figlio.
Bene
ci
siamo quasi, vi annuncio che questo è il penultimo capitolo.
Ce ne sarà un
altro conclusivo della storia al tempo in cui la racconto e molto
probabilmente
metterò due capitoli per fare vedere come sono andate le
cose, ma non lo so con
precisione. Spero che questo vi sia piaciuto. Aspetto le vostre
recensioni.