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Autore: crazyfrog95    09/02/2015    11 recensioni
Naruto è partito con Jiraiya per il suo viaggio di apprendimento, e i due si dirigono alle rovine del Villaggio del Vortice, dove potranno scoprire il segreto dello sterminio del clan Uzumaki. Nel frattempo, Hinata e Sakura hanno continuato ad allenarsi per conto loro: mentre Tsunade addestra Sakura ad essere un ninja medico, Kakashi allena Hinata e la trasforma in una guerriera di prim'ordine. Cosa accadrà alle ragazze durante questo lungo addestramento? Quale straordinaria abilità svilupperà Hinata? E cosa sta succedendo, nel frattempo, a Sasuke, che ha seguito Orochimaru?
Scopritelo con me, nel sequel di "Rikudou Legacy - Fratelli Non di Sangue". Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Una Notizia Terribile




 

«Ho capito, quindi niente di difficile.»
Kakashi annuì, dopo le indicazioni sulla missione ricevute dall'Hokage. Quella che gli era appena stata affidata era una missione di livello C, niente di impegnativo, pareva che le cose stessero andando per il meglio nel Paese del Fuoco in quei mesi. Nessuno aveva problemi tali da richiedere missioni di livello elevato.
«Si, Kakashi.»
Tsunade si distese sullo schienale, chiudendo gli occhi in un attimo di relax.
«Si tratta solo di ritrovare un carico di merce rubato, l'unico pericolo potrebbe essere costituito da qualche brigante che lo voglia per sè, ma è un rischio minimo. Mi dispiace farti scomodare per una cazzata del genere, ma dato che sei senza far niente da un bel po'... sai, non vorrei che iniziassi ad ingrassare.»
Concluse la bionda con un ghigno divertito.
«Si, certo, come no...»
Kakashi stava per rispondere con una battuta, ma non ne ebbe il tempo, perché quello che sembrava un uragano urlante irruppe nella stanza interrompendoli. Dopo qualche istante, Kakashi riconobbe che si trattava di Shizune.
«Maestra Tsunade! È successa una cosa terribile!»

L'Hokage scattò in piedi, alzando la voce.
«Calmati Shizune! Riprendi fiato e spiegami il motivo di quest'agitazione.»
La mora si piegò ansimante sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato, mostrando una lettera nella mano destra.
«Non c'è tempo... Il Villaggio della Sabbia ha appena spedito una richiesta di aiuto della massima importanza: il Kazekage è stato rapito da due membri dell'Akatsuki!»
Un attimo di incredulità, poi Tsunade strappò letteralmente di mano all'assistente la suddetta lettera e la lesse con crescente ansia, come sperando che quello che c'era scritto smentisse ciò che aveva appena sentito.
Purtroppo invece Shizune aveva ragione. E così, alla fine, quella squadra di nukenin aveva deciso di entrare in azione...
Per fortuna Naruto non era lì presente, altrimenti chissà come avrebbe reagito... Alla fine, con un'espressione funerea, ma risoluta, si rivolse all'argenteo.
«Kakashi, missione annullata. Va a cercare Sakura, i team 8 e 10 e Yamato. Voglio uno squadrone di soccorso, dobbiamo essere pronti a partire entro mezz'ora. E appena la vedi manda Sakura da me, presto!»


A quell'ordine, il ninja-copia si catapultò fuori dalla stanza, alla ricerca dei ninja interessati. Prima di tutto trovò Hinata, non gli fu difficile percepire il suo chakra grazie allo Sharingan, le spiegò velocemente la situazione e le diede ordine di trovare tutti gli altri con il Byakugan, per poi riunirsi all'ingresso del villaggio in meno di mezz'ora.
Allo scattare della Hyuga anche lui si diresse verso casa di Sakura, e quando arrivò la trovò intenta a sistemare alcuni documenti.

Dieci minuti dopo quella terribile notizia, la rosa bussò ed entrò nell'ufficio dell'Hokage.
«Maestra Tsunade, il maestro Kakashi mi ha detto che voleva vedermi con la massima urgenza.»
Tsunade si alzò, e le spiegò velocemente la situazione.
«C'è un motivo ben preciso per cui volevo vederti, Sakura. Nell'ultimo anno, hai appreso tutto ciò che ho potuto insegnarti riguardo i veleni.
Kankuro, il fratello del Kazekage, che anche tu hai conosciuto, è stato avvelenato da uno degli aggressori. Si tratta di uno dei più grandi esperti di veleni della storia dei ninja, sono pochissimi i sopravvissuti ad un suo attacco velenoso.
Andrei personalmente a occuparmi di Kankuro, dato che conosco l'uomo che l'ha avvelenato, ma i miei doveri di Hokage mi impediscono di muovermi dal villaggio. Perciò voglio che sia tu a svolgere questo compito al mio posto. Vai al Villaggio della Sabbia insieme agli altri e trova un antidoto per questo veleno, è questa la tua priorità. Vai nel mio laboratorio e prendi tutto ciò che ti occorre, non badare a spese. Dopodiché, quando Kankuro sarà fuori pericolo, anche tu ti unirai alla missione di recupero di Gaara. Tutto chiaro?»
«Si, maestra Tsunade!»
Sakura si fiondò fuori dalla stanza, diretta al laboratorio di Tsunade per prendere qualsiasi strumento avrebbe potuto esserle utile in quel compito.
Normalmente aveva il divieto di entrarvi, se non in compagnia della sua sensei, ma quella era un'emergenza, e lei stessa le aveva dato il permesso.

Nascosto nell'ombra in un angolo dell'ufficio dell'Hokage, un piccolo rospo aveva ascoltato ogni cosa.
"La situazione è gravissima, devo informare subito Naruto!"
Fece un sigillo, e svanì in un piccolo sbuffo di fumo.



Naruto e Jiraiya si trovavano seduti all'ombra di un'enorme pianta, vicino al palazzo del Monte Myoboku. Avevano appena fatto colazione, e li aspettava un'altra giornata di intenso allenamento.
Ormai Naruto aveva imparato veramente tutto, dall'arte eremitica più semplice alle sue applicazioni nelle arti ninja e nella sua stessa abilità innata, fino anche a completare il Kawazu Kumite. Aveva superato anche lo stesso Jiraiya, che lo definiva un "eremita perfetto".
Stavano aspettando Gamakichi, Gamatatsu e Fukasaku, e dopo pochi minuti li intravidero all'orizzonte mentre si avvicinavano.
«Buongiorno, ragazzi, cosa vogliamo fare oggi? Volete esercitarvi ancora nel Taijutsu?» Chiese assonnato Fukasaku.
Naruto e Jiraiya si guardarono, poi entrambi annuirono.
«Si, credo sia la cosa migliore: non c'è altro che io debba insegnarti, al momento, quindi credo sia meglio tenerci semplicemente in allenamento. Restiamo ancora qualche giorno, giusto per essere sicuri che tu abbia imparato bene tutto quanto, poi potremmo anche tornare al Villaggio della Foglia.»

A quella frase di Jiraiya, un grande sorriso di dipinse sui volti di entrambi.
Ormai era da più di tre anni che avevano lasciato Konoha, erano stanchi di viaggiare, chissà come aveva fatto Tsunade per tutto quel tempo...
Erano le undici di mattina, e Naruto si era svegliato da poco. Di solito di alzava all'alba per allenarsi, ma dato che la sera precedente avevano festeggiato il suo sedicesimo compleanno avevano fatto più tardi del solito, quindi i suoi maestri avevano deciso di lasciarlo riposare un po' di più.
I due umani si alzarono e si diressero dagli altri tre, diretti al campo di allenamento, quando una nuvoletta di fumo apparve tra loro.
«Naruto! Ci sono pessime notizie!»
Il biondo guardò il piccolo rospo che era apparso davanti a lui, e quando realizzò di chi si trattava lo prese una stretta al cuore.
Se era venuto a chiamarlo, significava che era successo qualcosa di molto grave...
«Gamasupai! Parla, che cosa è successo?»

Gamasupai riferì velocemente a Naruto la notizia che era appena giunta al villaggio, e di come Tsunade avesse deciso di comportarsi di conseguenza. Mentre Naruto assimilava la notizia, Jiraiya chiese spiegazioni.
«Naruto, cos'è questa storia?»
Solo in quell'istante l'Uzumaki si rese conto che nè Jiraiya nè gli altri, a parte Gamakichi, sapevano nulla di Gamasupai.
«Ecco, vedete...» e iniziò a raccontare...


*Flashback*

Fece un passo indietro verso il precipizio, guardando il volto angelico della splendida ragazza in piedi davanti a lui.
«Ciao, Hinata...»
Prima di sparire fissò un'ultima volta quegli occhi color perla che tanto amava, come a volerli imprimere a fuoco nella sua memoria. Lui ora sarebbe partito con Jiraiya per così tanto tempo, senza vederla, senza poterle stare accanto, senza neanche poter sapere se lei era al sicuro.
Se solo ci fosse stato un modo per essere certo che lei fosse protetta, avrebbe vissuto il suo viaggio con molta più serenità...
D'un tratto un'idea giunse nella sua testa.
Dopo quell'ultimo saluto si lasciò cadere all'indietro, e a mezz'aria si teletrasportò con il Raijin Volante per poi riapparire in cima ad un palazzo al di sotto della montagna degli Hokage. Aveva poco tempo, Jiraiya lo stava aspettando, doveva fare in fretta.

Cinque sigilli ed eseguì la tecnica che aveva imparato dall'Eremita dei Rospi.
«Tecnica del Richiamo»
Con un piccolo sbuffo di fumo davanti a lui apparve il piccolo Gamakichi, inconfondibile con il suo color arancione acceso e il suo yukata blu.
«Ehilà, Naruto, di cosa hai bisogno?»
«Ascolta, Gamakichi, ho un favore da chiederti. Io adesso partirò con l'Ero-Sennin, e starò via dal villaggio per circa tre anni. Ma non posso andarmene senza avere la certezza di lasciare al sicuro Hinata, Sakura, il maestro Kakashi e tutto il villaggio. Potresti fare in modo che un rospo mi tenga aggiornato su ciò che succede qui?»
Gamakichi si prese il mento tra le zampe, pensieroso.
«Mmm... vorresti qualcuno che possa tenere d'occhio i tuoi amici... Forse conosco il rospo giusto.»
Anche Gamakichi allora eseguì una Tecnica del Richiamo, e davanti a lui comparve un rospo molto piccolo, non più grande di una noce, di colore viola con delle strisce nere. Questo si guardò intorno spaesato, e poi si rivolse al rospo arancione chinando la testolina.
«Principe Gamakichi, come posso esservi utile?»
Il rospo arancione si rivolse di nuovo all'Uzumaki.
«Naruto, questo è Gamasupai, il migliore dei nostri rospi spia. È troppo piccolo per combattere, quindi si è specializzato nello spionaggio e nella raccolta di informazioni. Piccolo com'è, può entrare in una stanza senza essere notato da nessuno, neanche da un ninja sensitivo, e ha un'udito finissimo. Inoltre è in grado di teletrasportarsi dal Monte Myoboku, la dimora dei rospi, al mondo degli umani, quindi potrà avvisarti qualora lo ritenga opportuno.»

Naruto era pienamente soddisfatto.
«È magnifico Gamakichi, grazie, è esattamente quello di cui avevo bisogno!»
Il principe rospo sorrise.
«Bene allora. Gamasupai, ti affido agli ordini di questo ragazzo. Esegui qualsiasi compito ti affiderà.»
Detto questo, Gamakichi sparì, e il piccolo rospo guardò interrogativo l'Uzumaki.
«Allora... Gamasupai, giusto? Io adesso partirò dal villaggio per un po' di tempo, quindi vorrei che tu tenessi d'occhio Hinata Hyuga e Sakura Haruno, e che mi avvisi se si dovessero trovare in grave pericolo, o se al villaggio dovesse succedere qualcosa di veramente importante.
Non serve che mi avvisi per ogni minimo pericolo, dopotutto anche loro sono ninja, ed è normale che affrontino missioni. Ma se dovessero trovarsi in situazioni critiche, non esitare ad avvisarmi. Ne sei in grado?»
Gamasupai assimilò ogni parola, e annuì al biondo.
«Sarà fatto, ehm...»
Il piccolo rospo esitò un attimo, e Naruto comprese la sua difficoltà. Con un sorriso, lo aiutò.
«Naruto. Naruto Uzumaki. E non serve che mi tratti con tutta questa deferenza, fai come se fossi un amico.»
Gamasupai allora sorrise a sua volta, e diede la sua conferma.
«D'accordo, Naruto, farò ciò che mi hai chiesto.»
E sparì in una nuvoletta di fumo.
Naruto si rialzò, quella soluzione lo rendeva molto più tranquillo. Ora si che poteva intraprendere il suo viaggio con serenità. Con un altro Raijin Volante si teletrasportò alle porte del villaggio, dove l'Ero-Sennin lo aspettava.

*fine flashback*


Jiraiya aveva ascoltato rapito ogni parola, e alla fine commentò con un ghigno compiaciuto.
«Però... una trovata davvero geniale, Naruto, i miei complimenti. Comunque...»
E qui si voltò verso tutti.
«... le informazioni da te riportate, Gamasupai, sono davvero allarmanti. Alla fine allora l'Akatsuki ha cominciato a muoversi... Sinceramente non credevo che avrebbero cominciato proprio da Gaara, hanno finito per inimicarsi un intero Paese Ninja...»
Naruto allora intervenne.
«Ero-Sennin, dobbiamo andare ad aiutarli! Se anche noi ci uniamo alla squadra di recupero, avremo maggiori possibilità di salvare Gaara!»
Jiraiya si voltò verso l'allievo, e gli rispose con voce più seria che mai.
«Sapevo che avresti detto questo, Naruto, ma no, non possiamo intervenire così. La Foglia sta radunando uno squadrone di soccorso, scelto appositamente per questa situazione, e finchè non sappiamo dove si nasconde l'Akatsuki saremmo solo d'intralcio se ci unissimo a loro.
Dobbiamo invece aspettare che giungano al Villaggio della Sabbia: lì sicuramente troveranno qualche indizio che noi, data la nostra mancanza di abilità in campo investigativo, non potremmo mai trovare. Inoltre, se apparissimo con un'Evocazione Inversa nel mondo umano, ci ritroveremmo nella foresta da cui siamo entrati qui, nel Paese del Tè, e ci metteremmo un sacco di tempo a raggiungere gli altri.»

Naruto dovette dare ragione al maestro, ma sapeva che non avrebbe mai parlato in quel modo se non avesse avuto un'altra idea in mente...
«Cosa suggerisci di fare, allora?»
Jiraiya allora si raddrizzò, e iniziò a spiegare il suo piano.
«Manderemo nuovamente Gamasupai alla Foglia, e partirà insieme allo squadrone di soccorso, di nascosto. In questo modo anche lui saprà le informazioni che la squadra raccoglierà, e potrà tornare indietro a informarci, così li raggiungeremo in tempo e preparati a dovere.
Rimanendo qui potremo anche raccogliere per conto nostro delle informazioni su questi nemici: stando alle informazioni che ha raccolto Gamasupai, credo di conoscere l'identità dell'avvelenatore.
Darai un sigillo di Dislocazione a Gamasupai, così lo lascierà lungo la strada, e una volta che la squadra inizierà l'inseguimento vero e proprio potremo arrivare a loro da metà strada, grazie al Raijin Volante, allora li troveremo e raggiungeremo facilmente grazie alla modalità eremita.»


Naruto restò di sasso davanti a quel piano. Jiraiya a volte era davvero geniale, quando metteva da parte il pervertito che era in lui...
Benchè contrariato dal non poter andare subito dagli altri, non potè ribattere alla logica di quel piano.
«Va bene, facciamo così... Ma appena abbiamo le informazioni che ci servono partiamo, ok?»
Jiraiya annuì, e Naruto estrasse dalla tasca un biglietto, che aveva comprato insieme ad un plico di talismani per trasformarlo in una carta-bomba, ma che si prestava anche a quell'uso. Vi impresse sopra un sigillo di Dislocazione, e lo consegnò a Gamasupai.
«Quando tornerai al villaggio, vai con la squadra di soccorso e lascia questa pergamena nascosta al confine tra il Paese del Fuoco e quello del Vento, quando lo attraverseranno.
Dopodichè seguili, non perderli di vista un attimo, e quando partiranno per inseguire Gaara vieni qui e avvisami. E ora vai, Gamasupai, siamo nelle tue mani.»
Con questo nuovo compito il piccolo rospo svanì nuovamente, ritrovandosi nel Villaggio della Foglia. Lì, si nascose vicino al cancello del villaggio, e attese qualche minuto.
Finalmente, lo squadrone di soccorso riunito dall'Hokage era pronto. O quasi...




 

   
 
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