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Autore: Leannel    09/02/2005    1 recensioni
Perchè ho quattordici anni, io.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I want you to know that I'm happy for you

I wish nothing but the best for you both

An older version of me

Is she perverted like me

Would she go down on you in a theater?

Does she speak eloquently

And would she have your baby

I'm sure she'd make a really excellent mother



Non capisco se questa del forum (altrimenti detto 'settimana alternativa') è una trovata geniale, oppure una fregatura. Penso quasi che una sana e bella occupazione sarebbe stata più sana e legittima. Ma d'altra parte di politica scolastica non me ne intendo e soprattutto non me ne interesso. La vecchia B. è rappresentante, forse l'ho già detto. Penso che non sia male come rappresentante per essere al primo anno. Tanto penso che l'anno prossimo rieleggeremo gli stessi, forse il Corsi al posto del Dei, che è tanto simpatico, ma un completo imbecille. Una fregatura, dicevo. Oggi è stata la seconda giornata. È stato strano, non male, ma strano. Le prime due ore siamo andati all'Accademia, a vedere il David. Non ho voglia di fare tutto il raccontino, ma lo faccio lo stesso. In pratica l'anno scorso erano passati cinquecento anni dalla realizzazione del David di Michelangelo. Allora la direttrice del museo (una donna piccolina che pigolava contro i turisti giapponesi che ridacchiavano fissando il sedere del vecchio David, un gran bel ragazzo in verità) ha avuto questa idea stupenda di far fare ai più grandi artisti moderni delle opere che si ispirassero il David. Però, voglio dire, è arte moderna. Non riusciamo a capire l'arte antica, come cazzo possiamo capire quella moderna (che non ha solo un impatto emotivo, ma anche uno riflessivo)? La maggior parte dei nostri ha borbottato per entrambe le ore che quelle erano cose stupide e che anche loro avrebbero potuto scolpire quella specie di piede che ci veniva propinata su un piedistallo. La prima cosa era figa, però. Era una sorta di piccolo labirinto in lemiere, solcato da alcuni pezzi di carbone. C'era una spiegazione classica, diciamo. Cioè che il carbone simboleggiasse la passione e la lamiera la ragione. E che insieme formassero la vita (che è un labirinto) o giù di lì. Ho anche elaborato la mia teoria idiota, non so se volete ascoltarla. Mi sono vergognata di dirla a tutti, quindi non l'ho fatto. Comunque, il crabone, sovrastava il metallo. Per cui suppongo che la passione sovrasti la ragione. Ma il carbone non è altro che fuoco spento. Allora, suppongo che la passione sia spenta ma sovrasti comunque la ragione. È una visione davvero pessimistica delle cose, penso, allora me ne sto zitta.

Poi c'era una cosa figa di Sisifo (era tipo stampato sulla polvere di marmo) e quel piede di cui sopra. Il piede non l'ho capito, dico davvero. Di solito sono abbastanza aperta, ma nulla. Forse sono stupida, o ancora non avevo voglia di pensare. E poi c'era un'altra cosa figa. In pratica un artista molto famoso prendeva per il culo i critici d'arte. C'erano due video. Uno con una signora, davvero con l'aria da critico, gli occhiali, che parlava di cazzate facendo finta che fossero serie, e bevendo del vino; dall'altre un uomo che faceva un analogia tra il David e Bush (una cosa un po' pro-amiericana) e magicamente alle sue spalle il David diventava una donna di colore. Era divertente, dico davvero. È che ero incazzata, non so perchè. Tutti, anche Lux e il Biamchini e altre ragazze mi facevano arrabbiare. Tutti tranne B., il Corsi, il Dei (che si è senetito male), e i miei amici dell'altra classe. Non so perchè ma col vecchio Marx, la Viola, e il Lippi, sto meglio. Forse perchè li conosco da così tanto che non ho bisogno di pensare. Forse perchè mi capiscono e nemmeno me ne accorgo. Si, sono proprio irascibile in questi giorni. Povero Lux. È che è depresso perchè esce sempre da solo con noi ragazze. Ha ragione, anche io mi sentirei ferito nella mia virilità se fossi al suo posto. Però mi manda in bestia, ecco.

Poi ce ne siamo andati a una cosa figa (o che così sembrava) sul Rock, col Lippi, Marx e la Vio, appunto. Era un po' palloso, ma con loro sto davvero bene. Non lo so come si fa a far diventare palloso il rock, ma ci sono riusciti. È che l'omino era un po' ripetitivo. E poi ha saltato un sacco di roba. Innanzi tutto il titolo era 'cinquant'anni di storia del rock' e siamo arrivati al settantasette. E poi ci ha fatto sentire un paio di pezzi di Elvis, tre di Bob Dylan, poi una parte di una canzone dei Beatles, una di Janis Joplin, poi è passato direttamente ai Ramones e ha concluso con i Clash (conclusione che ho apprezzato). Cioè ha dimenticato un ragazzino chiamato Jimmy Page, un'altro di nome Jimy Heandrix (e spero di averlo scritto bene), e, per restare in teme Jim, uno di nome Jim Morrison. Poi, chessoio, i Pink Floyd, ha dimenticato il Glam, completamente. Insomma mi sono mancati e poi, boh sembrava che nel 1980 il rock fosse morto e sepolto. E fine, ascoltare Elvis Presley e Bobby Dylan per tutti i secoli dei secoli amen.


And I'm here to remind you

Of the mess you left when you went away

It's not fair to deny me

Of the cross I bear that you gave to me

You, you, you oughta know

  
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