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Autore: Gnarly    11/02/2015    3 recensioni
1. Derek si sveglia in casa di Isaac. Nel suo letto. Senza sapere come ci sia finito.
2. Melissa è costretta ad andare in uno strip club con una sua amica. Si sarebbe aspettata di tutto, fuorché incontrare l'individuo che con meno probabilità sarebbe entrato in un locale del genere.
[Questa Raccolta partecipa alla challenge Ultimate Character Meme indetta da Fefy_07 sul forum di Efp]
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sexy Night
 
Le luci del locale erano talmente forti che Melissa fu costretta a coprirsi gli occhi con la mano libera.
Portò alla bocca il bicchierino di whisky e rivolse lo sguardo verso il palcoscenico, luogo in cui, a breve, si sarebbe dovuto svolgere lo spettacolo di spogliarello maschile.
A dire la verità, Melissa avrebbe voluto trovarsi in qualsiasi altro luogo che il Sexy Night, lo strip club il cui ingresso era permesso solo alle donne, ma Lauren aveva insistito così tanto che lei fu costretta ad accettare.
La sua collega aveva puntato sulla carta della pietà: “Dai, Mel! Sono anni che non entro in quel locale: il matrimonio è una bella seccatura.”
Melissa rise di cuore dopo aver ascoltato questa frase e, pur di veder felice la propria amica, accettò l’invito che le fu proposto.
Era da più di un’ora e mezza che le due amiche erano entrate nello strip club, ma degli spogliarellisti non si ne era vista nemmeno l’ombra.
Stava per perdere la speranza e trascinare Lauren fuori da quel posto, quando la stanza si fece improvvisamente buia ed una voce roca iniziò a parlare.
«Donne, volete vedere il Diavolo fatto persona? Il ragazzo più sexy del vostro sogno più erotico? Eccolo qui, pronto per essere mangiato… con gli occhi!»
Non appena l’uomo terminò l’introduzione un ragazzo slanciato, dal fisico scolpito, entrò in scena con un completo elegante.
Io quel vestito lo indosserei ad un matrimonio, non ad uno spogliarello, pensò divertita Melissa.
«Hai completamente ragione» disse l’amica ridendo, probabilmente già brilla.
Ops, l’ho detto ad alta voce.
Il ragazzo moro – Melissa riuscì a vedere il colore dei capelli grazie alle luci che, girando per tutta la sala piena di tavoli e di giovani ragazze, si fermarono per un breve momento sul viso dello spogliarellista – aveva il volto coperto da una maschera dorata, che all’estremità si apriva in due parti, quasi a formare un paio d’ali.
L’infermiera sentì la propria amica dire qualcosa tipo “Questo sì che è un ragazzo fatto coi fiocchi” e scoppiò a ridere.
Il ragazzo – Melissa pensò che non potesse avere più di venticinque anni – scosse le braccia, per poi allungare le mani verso la camicia e sbottonarla.
Per qualche strana legge della fisica, lo spogliarellista riuscì a togliersi l’indumento senza  strappare la cravatta e, coperto solo dai pantaloni – sono di seta, quelli? – e da una striscia cremisi larga più o meno cinque centimetri, avanzò verso il pubblico formato solamente da ventenni.
Melissa, per un attivo, si sentì fuori posto in un locale pullulante di adolescenti, ma scacciò il pensiero soffermando lo sguardo sul ragazzo che, nel frattempo, si tolse anche i pantaloni.
Per qualche ambigua ragione, Melissa pensava che qualsiasi spogliarellista avesse l’obbligo di indossare ridicole mutande, magari che lasciavano scoperto la parte posteriore del corpo. Invece quel ragazzo indossava dei normali slip, dello stesso colore della cravatta, che si collegavano con dei fili presenti sulla maschera, sempre color cremisi.
Melissa si trattenne dal ridere, vedendo che il ragazzo aveva ancora le scarpe.
Andiamo, è ridicolo!
Stava per chiedere un drink al barista, quando il ragazzo si diresse verso di lei che, intuendo le intenzioni dello spogliarellista, trattenne il fiato.
Quante probabilità c’erano che il ragazzo scegliesse proprio lei per… cos’era che facevano, arrivati dalle vittime? Ci si mettevano a ballare sopra?
Il moro non ci mise molto per giungere alla sedia di Melissa, che intanto aveva bevuto l’ennesimo bicchierino di whisky per avere una scusa che giustifichi il rossore sulle sue guance, ed arrivato lì l’infermiera giurò di aver visto il viso del ragazzo – almeno quello che lei riusciva a vedere – contrarsi in un’espressione di stupore.
Questo però non fermò il ragazzo che, incitato dalle grida delle ragazze intorno a lui, iniziò a muoversi sinuosamente intorno alla figura di Melissa. Iniziò girandole intorno, per poi farla alzare in modo da avere la sedia libera.
Il muscoli delle spalle si muovevano a scatti, come se fossero comandati da una macchina, e il tatuaggio posizionato tra le scapole del ragazzo risaltò all’occhio di Melissa.
Aveva già visto quel simbolo, ma non ricordava cosa fosse.
Una serie di immagini attraversò la mente della donna, mentre cercava di sforzarsi per capire dove avesse già visto quel tatuaggio.
Una triskele. Quel simbolo, la triskele, raffigurava il legame indissolubile Alpha, Beta ed Omega, glie lo aveva mostrato Scott mentre le spiegava tutta la storia dei lupi mannari.
Non riuscì a completare il ragionamento, senza dubbio logico, perché il ragazzo con i capelli corvini si girò e posizionò il proprio viso di fronte a quello di Melissa, per poi togliersi la maschera.
Derek Hale.
Se l’avesse detto a Scott avrebbe preso in giro a vita Derek, e lei di certo non voleva rimanere senza un figlio, per quanto stupido potesse essere.




Note dell'autrice: Hola, gente!
Come avrete sicuramente capito, non aggiornerò questa Raccolta ogni settimana, ma quando
avrò un'idea abbastanza carina per poter scrivere una nuova One shot.
Questa, per esempio, mi fa veramente schifo non mi è piaciuta più di tanto. Non sono riuscita ad inserire qualche frase divertente e sinceramente avrei voluto descrivere meglio la scena in cui Derek si "diverte" con Melissa, ma questo è ciò che sono riuscita a fare, quindi... vi attaccate
– decidete voi dove eheheh.
Credo di sapere il motivo per cui io abbia scritto questo capitolo in un modo così... così. Ho appena finito la seconda stagione di TVD e sono sconvolta: troppe morti in due soli episodi. E voi vi starete chiedendo: cosa c'entra questo con la storia? Ebbene, ve lo dirò immediatamente! Quando sono triste le storie che escono fuori non sono mai divertenti, o quantomeno sensate, bensì prive di ogni filo logico e a dir poco deludenti.
Ma basta deprimervi con i miei feelings oramai distrutti – si possono distruggere, vero? –, adesso me ne vado a mangiare e... hasta luego!

Un bacio,
Gnarly
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(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
 



 
   
 
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