Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: Zamy123    12/02/2015    1 recensioni
Ogni volta che entrava nel Reattore, esattamente come quella volta, la sua mente si riempiva di voci, voci dal passato, voci che minacciavano di ucciderlo, voci che lo chiamavano, tirandolo verso di loro.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cloud Strife, Sephiroth, Zack Fair
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I SAW AN ANGEL

By Zamy123

Capitolo 3 - IL SEGRETO


Genesis?! Angeal? Erano davvero loro, li aveva riconosciuti all'istante.

“Ciao cucciolo!” erano bastate quelle parole per fargli venire le lacrime agli occhi. Genesis non lo conosceva benissimo, ma l'aveva visto spesso aggirarsi con Angeal e Sephiroth nella sale del Palazzo della Shinra. Inseparabili!

Si avvicinò piano ai due e chiese: “Sono morto?”

“No, perché dovresti esserlo? Sai bene di aver affrontato di peggio, Zack! E poi c'è ancora qualcuno che ha bisogno di te!” sospirò Angeal mostrandogli il volto pallido e stanco di Cloud.

“Non lasciare che quel ragazzino aspetti inutilmente il tuo risveglio!”gli disse Genesis facendo muovere dolcemente la grande ala nera, mentre Angeal lanciò uno sguardo cupo alla sua ala bianca.

“Torna indietro, Zack!” esclamò poi il moro “Cloud ti sta aspettando!” e detto ciò con un gesto si dissolse davanti a lui e Genesis lo imitò.

“Angeal!” urlò Zack improvvisamente solo, ma si rese conto che la sua solitudine durò poco.

Aprì piano gli occhi e cercò di muoversi, ma si ritrovò completamente fasciato, più simile a una mummia che a un ragazzo normale, steso in un letto che non conosceva, chiuso in una stanza che non aveva mai visto, ma immerso in un profumo che conosceva benissimo: Cloud.

Girò il viso per quanto il torpore del corpo e la fasciatura stretta gli consentissero di farlo e vide il suo amico appostato alla finestra, che scrutava con apprensione la piazza di Nibelheim, in cerca di qualcosa o, più probabilmente, di qualcuno. Indossava un maglione molto largo per la sua corporatura e dei pantaloni che sembravano piuttosto vecchi; intravide delle fasciature al petto dallo scollo a V del ragazzo. Fortunatamente anche lui era stato curato.

Zack cercò di muoversi, ma riuscì solo a piegare le gambe e spostare leggermente braccio sano, provocando un leggero fruscio che riscosse Cloud dalla sua ricerca.

“Ah! Zack, sei sveglio per fortuna!” esclamò avvicinandosi e sedendosi sul letto dov'era sdraiato il suo amico ferito.

“Dove... dove sono?” mormorò portandosi una mano alla fronte, come se il solo fatto di pensare gli costasse un'enorme fatica “Cos'è successo?”.

“Sei a casa mia! Mia madre ha iniziato a curarti, ma sei svenuto neanche dopo un minuto. Ha detto che hai perso molto sangue!” gli spiegò Cloud evitando di guardarlo direttamente negli occhi “Adesso sei in camera mia. Non mi sembrava opportuno farti dormire raggomitolato sul divano, nelle condizioni in cui eri. Hai dormito tutto il pomeriggio e tutta la notte. È solo l'alba, puoi tornare a dormire!”

“Tutta la notte?!” ripeté Zack, ignorando la sua ultima frase. Volse la testa per cercare di guardare Cloud in faccia, ma il ragazzo evitava categoricamente il suo sguardo.

“Già...” sospirò il biondino, ma il Soldier di Prima Classe esclamò:

“Guardami, Cloud! Coraggio, avanti, non sono così brutto!” aggiunse poi vedendo che il giovane Fante non gli ubbidiva, ma non ebbe successo.

Con moltissima fatica, alzò lentamente il braccio destro ferito, quello più vicino a Cloud e con la mano gli afferrò il gomito, quasi come se stesse lasciando riposare i muscoli dopo lo sforzo fatto.

Cloud non capì, ma guardò con uno sguardo perplesso la mano fasciata di Zack. Era calda, anche in quel momento in cui il suo unico indumento erano i pantaloni della divisa e delle semplici fasciature.

Improvvisamente, la stretta sul suo braccio si fece più serrata e Zack lo tirò a sé, ignorando completamente che entrambi avessero il corpo coperto di ferite, alcune anche molto gravi. Cloud, per evitare di cadergli addosso, puntò i palmi delle mani sul cuscino, ai lati della testa di Zack, ma si ritrovò, suo malgrado, a fissarlo negli occhi.

“Finalmente mi hai guardato!”mormorò con un sorriso il Soldier.

Cloud ebbe un sussultò, sentì le guance avvampare. Fece per rialzarsi, ma i riflessi di Zack furono più pronti, infatti gli afferrò il polso con la mano sana costringendolo a rimanere dov'era. Attese un momento, poi lo guardò meglio:

“Cloud... hai dormito stanotte? Hai delle occhiaie enormi!” disse alzando piano il braccio fasciato e carezzandogli la pelle appena sotto gli occhi azzurri.

Cloud deglutì e scosse energicamente il capo come per allontanare quelle dita cosi dolci dalle sue guance, spostando anche lo sguardo al materasso sotto di loro per riuscire a scollare lo sguardo dai bellissimi occhi blu di Zack:

“Certo che ho dormito! Per chi mi hai preso?!”.

“Sei sicuro?!”. Cloud tacque. Non voleva mentirgli ancora.

“Perché?” aggiunse Zack allentando leggermente la presa sul suo polso.

“Ero... ero preoccupato che potesse succederti qualcosa. Avevo paura che non ti svegliassi...” mormorò imbarazzato il biondino.

Cloud rimase in silenzio per un po', poi guardò Zack, incuriosito dalla sua reazione a quelle parole.

Sorrideva. Era come se fosse... felice. Gli teneva ancora il polso, ma ormai glielo carezzava più che stringerlo; era una presa gentile e calda.

Cloud si sorprese a fissare quella mano a contatto la sua, mentre il calore nel suo corpo aumentava a vista d'occhio. Zack notò il suo sguardo e, con un cenno del capo, indicò il suo polso e chiese:

“Ti fa male?!”.

In cuor suo, Cloud non sapeva che rispondere: se avesse risposto di si, Zack gli avrebbe lasciato il polso e tutto si sarebbe concluso in quel momento, velocemente com'era iniziato; se invece avesse risposto di no, probabilmente chissà cosa sarebbe potuto succedere, probabilmente Zack l'avrebbe preso come un'intimazione ad andare avanti.

Cloud, perso nei suoi pensieri, taceva lasciando lo sguardo basso, lontano dal volto di Zack, sempre più imbarazzato dagli occhi del ragazzo su di lui.

Ad un tratto, lentamente, Zack lasciò completamente la presa sul suo polso, e con un sospiro cambiò argomento:

“Sephiroth è tornato?”.

“No...” rispose il biondino, sorpreso dal freddo provato quando la mano di Zack aveva smesso di toccarlo. Si rialzò e lanciò uno sguardo fuori dalla finestra e continuò:

“Nemmeno gli altri due ragazzi che erano con lui...”.

Zack girò lo sguardo verso la finestra ed esclamò:

“Quando il sole sarà alto andremo a cercarli!”

“Che cosa?” domandò Cloud scioccato, convinto di aver capito male “Non ti sei ancora ripreso; fatichi persino a reggerti in piedi!”

“Ce la farò, puoi stare tranquillo!” disse Zack e sorrise di nuovo.

Cloud si stupì di quanto quel sorriso lo calmasse e lo rassicurasse, ma non gliel'avrebbe dato a vedere; si girò e con un cenno della mano disse:

“Se vuoi andare a cercarli, allora riposa ancora un po'. È meglio!”

“Tu che farai?” gli chiese seguendolo con lo sguardo mentre si avvicinava alla poltrona accanto alla finestra da cui entrava un forte raggio lunare che illuminava in parte la stanza.

“Riposerò anch'io. Rimango qui sulla poltrona, è comoda.” rispose Cloud prendendo un grosso panno caldo e gettandoselo addosso per scaldarsi.

Zack sorrise ancora e battendo una mano sul materasso, come per invitare Cloud a sdraiarsi accanto a lui, esclamò:

“Se ci stringiamo un po', sono sicuro che ci stiamo!”.

Il biondo arrossì di colpo e si tirò il panno fin sopra le orecchie e rispose, con la voce ovattata:

“Grazie, non ce n'è bisogno. Tu riposerai certo meglio!” e detto ciò chiuse gli occhi e iniziò a respirare sonoramente, come se si fosse addormentato.

Zack aspettò un momento poi con un sospiro mormorò a voce bassa:

“Beh, questo sinceramente non lo so...”.

Cloud ebbe un fremito, ma trattenne la voce e cercò di calmare le mani, che tremavano come se fossero appena uscite da un blocco di ghiaccio.


Saranno state due ore che dormiva, quando qualcuno al piano di sotto bussò ferocemente alla porta, tanto da svegliare Cloud.

Il ragazzo scivolò fuori dalla stanza, lasciando solo Zack e afferrò la spada, che riuscì a sollevare solo facendo appello a tutte le sue forze. Passò davanti alla stanza della madre e ringraziò il cielo che dormisse ancora. Nel qual caso sarebbe successo qualcosa, almeno lei sarebbe stata al sicuro.

Si avvicinò titubante alla porta d'ingresso, mentre chiunque fosse fuori batté un ultima volta sul legno nero. Aprì di scatto con la spada in mano e si ritrovò davanti agli occhi stanchi e la pelle pallida e sporca di macchie rosse del suo generale.

“S...Signore! Entri, presto!” esclamò il giovane cacciando la spada da una parte e aiutando il suo superiore a reggersi in piedi, visto che poco mancava che collassasse sui gradini davanti a lui.

La voce arida di Sephiroth sussurrò:

“Cloud... tu e Zack...”

“Stiamo bene, signore! Siamo fuori pericolo; Zack sta riposando di sopra!” esclamò il ragazzo facendolo accomodare sul divano dove ore prima lui e Zack erano stati curati “Posso curarla io, me la cavo bene con le medicazioni.”.

Cloud lanciò uno sguardo al mantello lacerato di Sephiroth, alla profonda ferita sul fianco e le mani sporche. Di sicuro doveva essersi ridotto così nel combattimento contro quel mostro.

Prese una boccetta piena di liquido violaceo e ne versò un po' sulla ferita sul fianco e, con una garza, iniziò a pulirla con attenzione.

Il volto di Sephiroth si contrasse dal dolore, ma con un sorriso sforzato disse:

“Non immaginavo facesse così male... Potrei mettere questa sostanza nel programma di allenamento dei Soldier, potrebbe aiutarli a combattere il dolore durante le missioni!”.

“Passerà presto.” lo rassicurò Cloud continuando a disinfettargli la ferita.

“Cloud, riguardo ai tuoi compagni, quei due Fanti...” iniziò Sephiroth sistemandosi i lunghi capelli argentati, ma il ragazzo lo interruppe:

“Li ha visti? Dove sono? Stanno bene?!”.

Con un sospiro, il generale abbassò gli occhi.

“Purtroppo si, li ho visti. Ho ringraziato il Cielo che tu e Zack foste riusciti a scappare, perché poco dopo quella belva è diventata inarrestabile. I due ragazzi sono usciti dal Reattore e appena quel mostro li ha visti, ha lasciato perdere me e gli si è avventato addosso. Non ha avuto pietà... è stato grazie a loro se sono riuscito a farlo fuori, ma purtroppo non ce l'hanno fatta. Ho provato a salvarli, ma né la pozione, né l'incantesimo han fatto nulla. Non ce l'ho fatta, Cloud, mi dispiace.” spiegò il generale con lo sguardo basso, come per scusarsi.

“Dovremo riferirlo alle loro famiglie. Purtroppo questo è un grosso rischio con cui tutti quelli che entrano a far parte dell'esercito della Shinra, che diventino Soldier o meno, devono scontrarsi. Vivono una perenne guerra, sia fisica che morale, che non avrà termine se non dopo molto tempo, nel migliore dei casi. L'ho imparato a mie spese: la Shinra premia i forti e i perseveranti, ma chi è superficiale o prende sotto gamba il pericolo non riuscirà a trovare altro che il dolore.” disse Cloud continuando il suo lavoro e osservando la ferita disinfettata di Sephiroth, aggiunse:

“Un giorno anch'io morirò, molto probabilmente al servizio della Shinra, ma non voglio avere rimpianti.”

“E non ne avrai, Cloud. Sei coraggioso e sono sicuro che il tuo cuore non cederà a tentazioni che potrebbero ferire il tuo onore!” gli disse il suo superiore continuando a guardarlo mentre il giovane gli fasciava abilmente il fianco.

“Può bastare, Cloud. Devo solo chiederti di poter riposare qui, almeno per oggi.”

“Potrà rimanere quanto vuole, signore!” rispose Cloud alzandosi e chinando il capo in segno di rispetto.

In quel momento, la porta si spalancò e Zack corse dentro senza fiato ed esclamò:

“Cloud! Non mi hai svegliato! Dovevamo andare a cercare...” si bloccò quando vide lo sguardo storto del generale e solo dopo un po' riuscì a riprendersi, dicendo:

“Buongiorno, Sephiroth!”

“Buongiorno, Zack. Vedo che sei stato medicato! Stai bene ora?!” gli chiese l'uomo rivolgendo uno sguardo orgoglioso a Cloud, che fissava il pavimento, come se non gli interessasse altro.

Zack lo fissò un momento poi tornò a guardare Sephiroth e disse:

“Certamente. Quella medicina viola farà molto male, ma di sicuro fa effetto.”.

Cloud alzò i grandi occhi azzurri e guardò i due, prima uno, poi l'altro, e percepì in quella stanza una vaga atmosfera oppressiva.

“Cloud, va a riposare. È meglio che recuperi un po' di energie anche tu!” gli ordinò Zack con tono fermo, posandogli una mano sulla spalla e intimandogli di andare fuori dal salotto e lasciarli soli.

Cloud annuì e uscì veloce, chiudendosi la porta alle spalle con un sospiro.

Eppure, nonostante la voce cupa e bassa di Sephiroth e il tono serio di Zack, era più che mai determinato a sentire ciò che quei due avevano da dirsi.

“Hai fatto affidamento su di lui, Zack...”

“Non è così! Ho cercato di portarlo fino a casa, ma sono collassato non appena siamo entrati in città!”

“Merda...”

“Chi ce l'ha affidato?! Non lo sanno che...”

“Non lo so, Zack. So solo che quegli incapaci ci vogliono mettere i bastoni tra le ruote. Senza contare i problemi che ci creerà Hojo.”

Per un po' nessuno dei due disse nulla, perciò Cloud premette la testa contro la porta per sentire meglio, poi Zack continuò:

“E farlo rimanere qui al sicuro? Non sarebbe meglio?!”

“No, assolutamente! Se Cloud resta qui sarà ancora più in pericolo che nelle mani di Hojo. È una pedina essenziale per i suoi nemici, non possiamo permettere che lo catturino!”

“Ne sei certo?!”

“Si... In un certo senso riesco a comprendere i movimenti dei suoi nemici, ancor prima che questi si muovano, ma non ho ancora avuto certezze sulla loro identità. Credo che facciano parte della Shinra, ma chi siano ancora non lo so.”

Dal canto suo, Cloud faceva, invece, molta fatica a comprendere le parole dei suoi due superiori all'interno della stanza. Non sentì più nulla per diversi minuti, quindi, convinto che i due avessero abbandonato la conversazione, si allontanò di soppiatto verso la propria camera.


Sephiroth sospirò piano e mormorò:

“Se n'è andato...”

“Come hai fatto a percepirlo? Sei un automa, Sephiroth!” esclamò ammirato il moro.

“È questione di esperienza e attenzione, due cose che tu non hai!” rispose ironico il generale.

“Cloud è in pericolo, vero?” chiese piano Zack cambiando discorso.

“Già...” mormorò annuendo “All'inizio mi sono imposto di salvarlo da quell'animale di Hojo per il semplice fatto che un ragazzo come lui non merita una simile fine. Il problema è che oggi, quando eravamo al Reattore, è successa una cosa: quando sono entrato con quei due ragazzi, loro si sono messi a parlare di una cosa avvenuta la notte scorsa. Uno di loro si era svegliato e aveva visto Cloud camminare come un sonnambulo in giro per la stanza. Era come se fosse addormentato, ma i suoi occhi erano aperti: verdi accesi, luminosissimi.”.

“Energia Mako...” completò Zack dando voce ai pensieri del generale.

“Esatto. Iniettata, Cloud ne ha davvero poca nel corpo; ma ciò che temo è che lui stesso sia come... un 'contenitore umano' di Energia Mako!”.

Zack trasalì e scattò in piedi esclamando: “Se è così, potrebbe morire!”

“Lo so, Zack! Credi non abbia questa consapevolezza? È per questo che lo sto tenendo d'occhio!” gli spiegò calmo, ma fermo, Sephiroth invitandolo a sedersi di nuovo. “Il problema è che io non potrò stare sempre con lui: tra poco dovrò partire per una missione pericolosa e starò via per un po'. In questo caso, lo affido a te!”

“Cosa devo fare?!” chiese Zack nascondendo la sua emozione e riprendendo posto accanto al suo generale.

Sephiroth si sistemò i capelli, legandoseli in una lunga coda, ma erano talmente lisci che alcune ciocche gli ricaddero sul volto. Li fissò con uno sguardo truce e continuò:

“Per ora nulla, devi solo tenerlo d'occhio. Stai sempre con lui, non lasciarlo mai solo, controllalo anche di notte, qualsiasi cosa accada.”.

Zack impallidì di colpo: lui... solo con Cloud. Pregò di riuscire a trattenersi e chiese:

“Quando andrai via?”

“Tra cinque giorni. Verrete con me a Midgar e lì cercherete un appartamento, almeno per due o tre mesi, finché non tornerò. Sarà più facile per te tenerlo d'occhio.”

“A Midgar?” ripeté il ragazzo sgranando gli occhi “Non è pericoloso? Insomma, è una città enorme, potrebbe succedergli qualsiasi cosa! Potremo stare nei dormitori della Shinra, no?”.

Sephiroth sorrise e si sistemò una coperta sul corpo rispondendo:

“No, i dormitori sono un nascondiglio prevedibile. E poi in una città grande nessuno lo andrebbe a cercare. A maggior ragione se sanno che tu sei la sua 'guardia del corpo'!”.

“Sephiroth, io avrei...”

“Tu avresti...?!” chiese l'uomo sistemandosi meglio sulla poltrona.

Zack tacque riflettendo un momento. Avrebbe passato un po' di tempo con Cloud e avrebbe potuto seguirlo senza doversi nascondere e, soprattutto, senza sentirsi uno stalker.

“Io... avrei bisogno di capitale. Ho un lavoretto, ma non posso pagarmi un affitto intero e Cloud è piuttosto giovane per riuscire a trovare dei soldi.” esclamò Zack cercando una scusa plausibile che Sephiroth trovò alquanto fondata.

“Cloud, per mescolarsi alla gente, potrebbe venire a lavorare con te, intanto. Riguardo ai fondi economici, mi rivolgerò io alla Shinra. Se non menziono Cloud, forse mi daranno ciò che chiedo!”.

Zack annuì e si avviò verso la porta, augurando la buonanotte a Sephiroth che con un gesto lo congedò.

Chiuse la porta e tirò un lungo sospiro per rilassarsi.

Cercò di rimettere le idee in ordine, ma era molto complicato. Sorrise e tornò in camera.

Non appena entrò, trovò Cloud sdraiato a letto, accoccolato tra le coperte, con l'aspetto di uno che non cerca altro che un caloroso abbraccio.

Zack si stropicciò gli occhi, gli sembrava un sogno: Cloud sdraiato nel suo letto.

Solo pochi istanti dopo si ricordò dove si trovava e che quel letto non era il suo.

Gli si avvicinò e si sdraiò accanto a lui, guardandolo dormire e, carezzandogli dolcemente la guancia, mormorò:

“Sarai sotto la mia supervisione per un po', Cloud.”


Sephiroth guardò Zack uscire e, quando sentì la porta chiudersi, si passò una mano tra i capelli con un sospiro.

Se non fosse stato per Hojo... per tutto quello che era successo... per tutto ciò che gli sarebbe dovuto succedere... purtroppo Zack era la persona più affidabile che conoscesse. Di certo non poteva lasciare Cloud sotto la custodia di quello scienziato pazzo e nemmeno di qualche Soldier sconosciuto. Zack era il migliore.

Sephiroth ripensò all'esitazione del ragazzo, poi scosse la testa ripetendo tra sé:

“Andrà tutto bene, non devo preoccuparmi. Zack è affidabile e poi è un coetaneo di Cloud... insieme se la caveranno!”.

Il generale si prese la testa tra le mani, chiedendosi se in fondo non avesse potuto portarlo con sé, ma Hojo non avrebbe mai accettato, anzi. Se quel pazzoide avesse visto Cloud, lo avrebbe trasformato come minimo in un topolino da cavia.

Scosse nuovamente il capo e sospirò: Zack era la scelta migliore.






Zack: Sbaglio o c'è molta tranquillità, qui?!

Zamy: Già... Zafferano, Angelica e Geronimo sono da qualche parte a cercare piume di Chocobo...

Cloud: Vorrei avere una dritta... Cosa succede in seguito? Io sto con Zack o con Sephiroth?

Zamy: Sinceramente sono ancora piuttosto confusa... Con calma ci penserò! E poi non voglio spoilerare tutto adesso!

Cloud: Tu mi fai paura...

Zamy: Sono un'autrice sclerata. Compatiscimi, Cloud! In questo periodo mi stanno riempiendo di compiti e di esami, non ho nemmeno il tempo per dormire.

Zack: Compiti?

Zamy: Esatto... SCUOLAAAAA! (sottofondo musicale lugubre)

Zack: Odiavo quei tempi...

Zamy: È ora di chiudere! Chi dei due vuole avere l'onore? Cloud, prego!

Cloud: Speriamo che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e, aspettando l'improbabile ritorno di quegli altri tre, saremo molto lieti di ricevere recensioni. Il prossimo capitolo probabilmente tarderà un po', ma avete la mia parola che uscirà, promesso!

Zack: Alla prossima, con 'IL PERICOLO È SEMPRE IN AGGUATO'.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Zamy123