Sdraiata sul letto, Lacie stava riposando tranquillamente. La stanza era buia, silenziosa, come tutta la villa in quel momento. L'unico suono udibile era il cinguettio degli uccelli, accompagnato poi da un rumore frequente di passi che si avvicinavano sempre di più alla stanza dove dormiva la ragazza. Improvvisamente si udì una porta spalancarsi e la stanza dove c'era la ragazza venne pervasa da un forte odore di rose e cioccolata. Lacie si svegliò, incuriosita da quell'odore, ma appena si alzò venne di nuovo fatta sdraiare. Due mani grandi e calde la tenevano a forza sul letto, mani che lei conosceva bene; occhi viola fissavano i suoi occhi, rossi come le rose che una mano le portò ai capelli. Levi, seduto sul letto e chinato verso la ragazza, era l'unico, oltre alla ragazza, a stare in quell'enorme Villa, al momento vuota, dato che molti Baskerville erano andati a festeggiare il compleanno di Oswald. Ma loro due erano rimasti lì, poiché nessuno li aveva voluti svegliare da quel sonno profondo in cui erano.
I capelli di Levi cadevano sul volto della bruna, che guardava confusa e disorientata l'uomo sopra di lei. Lentamente la ragazza si portò indietro e si rialzò, strizzando gli occhi e sbadigliando, ma prima che riuscisse a dire qualcosa l'albino la baciò. Un dolce bacio al sapore di cioccolata, un forte odore di rosa mischio a cioccolata, una sensazione abbastanza piacevole, anche se imbarazzante per la giovane, che ricambiava timidamente quel bacio, con un leggero rossore sul volto. Quando si staccarono, Levi porse un pezzo di cioccolata a Lacie, che dopo averla presa cominciò subito a mangiarla.

《 È sempre bello fare esperimenti su di te. 》

Affermò l'albino, sorridendo all'imbarazzo della ragazza davanti a lui. A questa frase Lacie sbuffò, arrossì ulteriormente, smise di mangiare la cioccolata e si leccò le labbra per pulirle. Era irritata da quel tipo di frasi che spesso le dice Levi, e lui lo sapeva bene che ciò la faceva arrabbiare, ma trovava divertente vederla irritata ed imbarazzata, e in effetti la trovava alquanto carina quando lo era. Le mise una mano sul volto e le accarezzò dolcemente la guancia, socchiudendo gli occhi, mentre con il pollice le carezzava le labbra. Quelle morbide, rosse labbra che a lui piacevano tanto. Erano una delle parti che gli piacevano di più di Lacie, dopo quel comportamento maturo che però nascondeva una bambina, dopo la sua splendida voce o quei suoi occhi rossi, tanto belli quanto attraenti. Gli sembrava di essere stato stregato da quella bellezza così provocante, ma anche innocente per un certo senso; era una bambina della sfortuna, e come suo solito aveva portato la sfortuna (o fortuna) al ragazzo di innamorarsi di lei. Un sentimento tanto caldo, così bello, che mai aveva provato, lo provava per qualcuno che sarebbe stato presto sacrificato, qualcuno che portava male, secondo le credenze di tutti. Era strano come qualcuno come lui potesse essersi innamorato di un tipo come Lacie, ma era accaduto e non gli dispiaceva affatto, ma lo faceva soffrire il sapere di doverla sacrificare all'Abisso. Non riuscire più a vederla, a darle fastidio, a parlare con lei... Sarebbe stato troppo triste. Non voleva tutto ciò, ma sapeva che sarebbe dovuto accadere per forza, e sapeva di doversi godere quei momenti assieme a lei, perciò scosse la testa e strinse a sé la giovane, che lo guardava sorpresa e confusa. Prima che potesse dire qualcosa le diede un altro bacio e quando si staccò sorrise.

《Buon San Valentino, Lacie!》

Le disse, staccandosi un po' dall'abbraccio per ammirare meglio quel volto così perfetto. La bruna arrossì ancora, seppur di poco, poi sospirò e sorrise dolcemente ad occhi chiusi.

《... Idiota.》




------Angolino di Idda------ L'ho messo in ritardo perché sono pigra eh. Beh, Echo-chan, ho cercato di seguire i tuoi consigli, non so com'è questo, anche perché diciamo che scrivere non avendo ispirazione è strano. (?)