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Autore: sushiprecotto_chan    13/02/2015    1 recensioni
Modern AU, Gai e Kakashi insegnano nella stessa scuola.
[established relationship, Kaka/Gai veloce e senza pretese]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gai Maito, Kakashi Hatake
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Disclaimer: Non mi appartiene nulla. Ma prima o poi avrò per me il team Gai. E' una promessa. *alza il pugno*
Note: scritta per maritombola con il prompt #46, ovvero codesta immagine rappresentante cereali. Also scritta per la Notte Bianca #17 di @ maridichallenge, con il prompt “HighSchool!AU”. 
La pubblico su EFP non perché ne abbia particolarmente voglia, quanto piuttosto perché un po' più di KakaGai nella sezione non può far male. Il titolo è orrido.
Nel mio headcanon Gai-sensei adora strafogarsi con cibo e saké (perché qualcosa gli piace, per sfida, o proprio perché il tal cibo non gli garba ma è salutare – magari è una medicina – e sfida se stesso a mangiarlo il più velocemente possibile), perché è l'esagerazione fatta personaggio, ma al contempo me lo immagino attento. Se non proprio alla sua salute, almeno al buon funzionamento del suo corpo. Boh.



 

 
 Gai&food
 

Gai si portava il pasto da casa, e Kakashi si chiedeva ancora il perché. Quando lo andava – regolarmente – a trovare, in palestra, Gai gli si mostrava in tutta la gloria della sua tuta verde brillante, spesso e volentieri con una bella ciotola di cibo in mano.
Gai non era mai stato particolarmente incline all’amore sviscerato per il mangiare. Si cibava a volontà, sì, ma solo durante i pasti previsti e in vista di un duro allenamento che avrebbe bruciato gran parte del lauto pranzo. Proprio per il duro esercizio fisico Gai beveva e mangiava in grande quantità: era abituato a far lavorare i suoi muscoli senza pietà, quindi preveniva i futuri svenimenti e disidratazione dando al suo corpo quanta più acqua e zuccheri esso potesse assorbire. Non strapazzava mai il suo fisico, comunque, e controllava le dosi e la provenienza di cosa mangiava con organizzazione metodica. Era un salutista, anche se forse non se ne rendeva conto.
«Ehi, Kakashi!» Lo chiamò Gai, accortosi dello sguardo che il suo “rivale” aveva poggiato sulla sua figura da una manciata di minuti.
La classe era in pausa, e Gai aveva approfittato dell’opportunità per tirare fuori dalla sua borsa – verde flesh anch’essa, neanche a dirlo – una bottiglia piena di latte e un pacco di cereali. Prima che si accorgesse di lui, stava chiacchierando animatamente con i suoi tre studenti più fedeli: una certa Tenten, che partecipava ai suoi corsi serali di bojutsu, Neji, il frutto più promettente e forse più pericoloso della famiglia nobile degli Hyuuga, e ovviamente Rock Lee, fondatore del fan club di Gai e unico suo membro – ma a Kakashi era giunta voce che il giovane Lee pochi mesi prima fosse riuscito a trascinarsi dietro anche i riluttanti Tenten e Neji, cosicché ora il club era a quota tre.
«Oi,»
«Cosa ti porta qui, rivale?»
Non era peculiare trovare Kakashi nei pressi della palestra della scuola in cui insegnavano, né incappare in Gai nelle vicinanze del professore di matematica, ma il suo amico ancora aveva in viso un’espressione vagamente sorpresa ogni volta che l’altro lo andava a trovare senza preavviso. O forse si trattava di un’espressione speranzosa – speranzosa che il suo ‘rivale’, come lo chiamava lui, fosse lì perché gli era venuta in mente qualche altra sfida da proporgli.
«Niente, le solite cose…»
«Non starai mica saltando un’importante e giovanile riunione con la preside?» Gli chiese, con fare inquisitorio.
«No, non preoccuparti. Ho un’ora libera.» Disse. Notò gli studenti di Gai, che intanto erano impegnati a passarsi una palla tra gli alberi del giardino. O, per lo meno, la maggior parte di loro lo faceva: altri guardavano il cellulare, altri ancora parlavano tra loro fitto fitto. C’era chi aveva messo su della musica.
«Mi sembrano molto attivi, i tuoi studenti, Gai»
«Lo sono! Mai classe più giovanile di questa ho conosciuto! Anche se a volte vorrei avere l’autorità di farmi consegnare tutti quegli apparecchi telefonici, e di liberarmene»
Da sotto la mascherina, Kakashi sorrise appena. «Karin Uzumaki ti dà ancora problemi?»
Gai emise un verso da uomo distrutto. «Se ne sta la maggior parte del tempo con le cuffie in un angolo, da sola o con qualche amica» E poi: «Dice che educazione fisica è per gli stupidi»
Kakashi gli rifilò un paio di pacche leggere sulla schiena. «Su, su, non pensarci»
La campanella della pausa suonò. Notando che nessuno degli studenti era nelle loro vicinanze, Kakashi diede un bacio veloce a Gai, pronto per tornare all’edificio principale – lentamente, strascicando i piedi e magari con l’ultimo libro di Jiraiya alla mano, s’intende.
«Pollo per cena?»
Gai s’illuminò, al sentir la parola pollo.
«In agrodolce! O- O- con la salsa di soia!»
A Gai piaceva praticamente di tutto quando si trattava della sua cucina, ma anche lui aveva un debole per dei piatti particolari.
«Sarà fatto. Ci vediamo a casa» Disse Kakashi, allontanandosi.
Gai restò a contemplare la sua ciotola di cereali che ancora non aveva terminato per una manciata di secondi, poi la mise da parte, fece aria nel fischietto e urlò.
«Ah ah ah! Molto bene, giovani boccioli! È il momento di testare le vostre abilità con duecento flessioni!»
   
 
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