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Autore: Pumpkin97    13/02/2015    2 recensioni
Quando le sue mani mi stringono delicatamente il corpo, la sensazione pace e completezza è così forte che quasi non vorrei lasciarlo andare, ma devo visto che il nostro abbraccio sta durando decisamente troppo e lui non sembra deciso a lasciarmi.
Con imbarazzo mi stacco facendo un passo indietro. Harry mi sorride, un sorriso vero.
Ha le fossette.
Isabelle alterna lo sguardo tra noi due e poi alza gli occhi al cielo mentre mi prende a braccetto per uscire dalla porta.
“Grazie di tutto. E’ stato davvero un piacere!” Iz fa il suo miglior sorriso, quello dolce che le illumina gli occhi, mentre io mi sforzo per farne uno decente.
Saluto con la mano prima di uscire definitivamente da quella stanza.
Camminiamo svelte per i corridoi bianchi finchè Isabelle non spalanca la porta dell’uscita di emergenza.
Fa davvero freddo ed essendo quasi mezzanotte l’aria è ancora più fresca.
“Ho visto come lo hai guardato” fisso Isabelle senza capire. Chi? Cosa?
“Sai di cosa sto parlando. Guardavi Harry come se fosse il tuo unico sostegno. E lo so che è figo e famoso, ma ti farà soffrire. E io non posso stare impotente a guardarti star male di nuovo senza fare nulla "
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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capitolo 2

Capitolo 2.

"Dio ancora non ci posso credere che hai incontrato Taylor Swift! Hai un tale culo!".

Questa sarà tipo la ventesima volta che Isabelle mi ripete questa dannatissima frase mentre salta sul mio letto. Maledetta me che mi oggi a colazione me lo sono fatta scappare di bocca.

"Iz non l'ho neanche riconosciuta quindi non vale come incontro okay?" Sospira mentre scende dal letto e affonda la testa nel mio armadio esattamente come sto facendo io.

"Sai che sei l'unica che non riconosce Taylor Swift vero?" Dio Santo! Giuro che se ripete ancora una volta il suo nome la prendo a padellate in faccia.

Mi allontano dall'armadio e mi butto sul letto ormai sfatto da Isabelle. Controllo l'orologio e sospiro per quella che oggi sarà la milionesima volta.

Isabelle si volta e mi guarda con comprensione mentre tira fuori dal mio armadio un paio di jeans skinny chiari che non ricordavo di avere e una maglietta bianca a maniche corte con delle stampe nere.

"Come diavolo fai ad entrare in questi pantaloni?!"

mi lancia i vestiti che prendo al volo. Faccio spallucce mentre mi tolgo la tuta che ho indosso per infilarmi i jeans. A volte capita che anche a me di sorprendermi della mia magrezza. Non è una cosa di cui vado fiera; mi sono sempre piaciute le ragazze con qualcosa in più addosso invece che solo ossa.

Mi piacerebbe davvero avere un fisico più simile a quello della mia amica; Isabelle è quel tipo di ragazza che tutti si girano a guardare.

Ha tutte le forme al posto giusto. Magari non entra in una 38, ma alla fine le modelle scheletriche non sono così belle, e sono convinta che un giorno troverà un ragazzo che apprezzerà sia il suo corpo che la sua mente brillante.

"Lo sai che dopo la morte dei miei ho iniziato a perdere peso." Chiudo gli occhi un secondo per impedire al dolore di sopraffarmi. Infilo velocemente la maglietta e mi guardo un secondo allo specchio giusto per vedere se mi stanno male e poi mi allontano subito. Il mio corpo non mi è mai piaciuto e dopo giugno ho iniziato lentamente a dimagrire finchè mia zia non ha deciso di portarmi da uno psicologo per metabolizzare il tutto. Non che ci sia molto da metabolizzare.

Un ubriacone che andava in contromano ha preso in pieno la macchina dei miei genitori che stavano tornando a casa con il mio fratellino.

Mamma e papà sono morti sul colpo.

Tommy è morto quattro ore dopo in ospedale, mentre era in terapia intensiva.

Quindi non c'è proprio niente da capire.

"Murph, scusa io..davvero non volevo" guardo Iz davanti a me che si sta torturando un labbro. Le sorrido e scuoto la testa. Non è colpa sua se ogni dannata cosa mi ricorda loro.

"Va tutto bene Izzy, con il tempo andrà sempre meglio, e poi ho appena preso due chili grazie alla tua cucina." mi sorride mentre infila i vestiti che aveva già portato da camera sua.

"Lo so, sono la migliore in cucina" ride mentre si infila una canotta nera e una gonna blu a vita alta che scende morbida fino ai piedi. Si mette le Dr. Martens nere e scioglie i capelli dalla treccia.

"Oh si sei davvero la migliore nell'alzare il la cornetta e chiamare la pizzeria dietro l'angolo" smette improvvisamente di ridere, si acciglia mentre prende un cuscino dalla sedia e me lo tira addosso prendendomi in pieno.

"Almeno io penso a ordinare! Se fosse per te saremmo già morte di fame! Sul serio Murphy sei una frana in cucina, nessuno è peggio di te!" inizia a ridere come una matta per le sue parole e io la seguo a ruota.

Stare con Isabelle mi fa star bene; mi fa sempre pensare a così tante cose che a volte mi dimentico del dolore e per qualche minuto posso fare finta di essere felice. Per qualche minuto posso essere una ragazza di diciotto anni che ride con la sua migliore amica, e non una ragazza depressa che piange quando pensa alla sua famiglia ormai distrutta.

Isabelle è un po' come l'alcol. Solo che non fa male e non ha un effetto prolungato. Mi fa dimenticare solo per qualche secondo. E poi il dolore torna; torna più forte di prima ma ne vale la pena per sentirmi almeno un po' libera.

Vado in bagno e prendo un elastico per capelli. Li lego in una coda alta e metto un po' di lucido per labbra, giusto per non sembrare totalmente depressa.

Mentre esco guardo l'orologio appeso in cucina: le cinque e venti.

Fantastico, siamo in perfetto orario per andare al concerto. Dopo mesi di totale apatia per tutto ciò che mi circondava oggi riesco finalmente a sentire quel formicolio nelle ossa e il cuore che pompa velocemente.

Finalmente dopo mesi mi sento un po' più viva e amo questa cosa. Amo avere finalmente voglia di fare davvero qualcosa, perchè mi va di farlo e non perchè sono costretta. Anche se è una cosa piccola e idiota come andare al concerto del mio cantante preferito.

Mentre aspetto che Iz si trucchi, infilo un paio di vans nere, metto il cappotto e prendo la borsa a tracolla marrone, controllando di avere dentro le chiavi di casa e il telefono.

"Isabelle! Dai che sennò facciamo tardi!" la sento sbuffare dal bagno e poco dopo mi raggiunge con già la giacca e la borsa addosso.

"Okay ci sono, ci sono! Possiamo andare a vedere Ed!" sorrido come una scema per il nostro entusiasmo e dopo che mi ha presa a braccetto usciamo definitivamente da casa.


***

"Quanto manca?"

"Circa un'ora, Murphy" Sto letteralmente impazzendo. Sono consapevole del fatto che sembro una bambina di otto anni, ma stiamo aspettando da circa due ore.

So che è colpa mia, siamo partite da casa con circa tre ore di anticipo, quando avendo i biglietti con i posti riservati potevamo tranquillamente arrivare anche dieci minuti prima dell'inizio del concerto, ma ero letteralmente terrorizzata dall'idea di arrivare tardi come al mio solito.

Poteva esserci traffico, oppure un incidente stradale, e io mi sarei persa il mio concerto.

Credo che sia solo per questo che Isabelle non ha obbiettato quando le ho detto l'ora in cui volevo uscire di casa. Altrimenti mi avrebbe già mandato a fanculo un paio di volte.

Spesso mi chiedo come faccia a sopportarmi se a volte nemmeno io ci riesco.

In ogni caso per la prima mezz'ora io e Iz ci siamo messe ad osservare il palco e la perfetta visuale, poi siamo andate in brodo di giuggiole per le sedie con scritto 'riservate' così come tutte quelle della nostra fila.

E poi ovviamente l'eccitazione ha lasciato piano piano posto alla noia più totale. Almeno per me. Isabelle ha tirato fuori il suo libro di medicina già da un po' e sembra davvero concentrata.

"Murph, ti dispiace smetterla con quel piede? Mi rendi nervosa" Sbarro leggermente gli occhi accorgendomi che sto veramente sbattendo ritmicamente il piede a terra.

Lo fermo subito.

"Iz vado a prendere una bottiglia d'acqua, vuoi qualcosa?" mi alzo e afferro la borsa con dentro i soldi.

"Eh? Uhm no, no grazie comunque" si rimette a studiare e sospiro rassegnata. Io e la scuola non siamo mai andate molto d'accordo, e spesso mi chiedo se Isabelle studi medicina perchè le piace davvero o solo perchè i suoi genitori l'hanno costretta a scegliere una facoltà prestigiosa.

Vado nel bar dell'arena e prendo una bottiglietta mi fanno pagare un occhio della testa. Ne prendo un sorso e la metto nella borsa.

Faccio per tornare indietro quando nella tracolla trovo un astuccino di carta ancora intonso.

Le sigarette che mi ha comprato Morgana. Non so perchè ma me ne viene subito voglia, così ne sfilo una ed esco dall'arena, con il biglietto nella tasca posteriore dei pantaloni, e rovisto ovunque alla ricerca dell'accendino.

Che ovviamente non ho. Perchè io compro le sigarette ma non l'accendino. Logico.

Tengo nervosamente la sigaretta tra le mani e cerco con lo sguardo qualcuno che come me voglia fumare.

Anche se c'è buio, trovo con lo sguardo due ragazzi poco distanti da me che rilasciano nicotina dal naso.

Okay Murphy ci puoi riuscire. Combatti la timidezza e chiedi l'accendino.

"Ehm..uhm" i ragazzi si girano guardandomi in modo strano e alzando leggermente gli occhi al cielo come se sapessero già cosa voglio chiedergli.

"Si?" guardo il ragazzo che ha parlato. Rimango un attimo rapita dalla sua voce calda e dai suoi occhi castani. I capelli sono alzati a con il gel a formare una specie di piccola cresta. Anche se fa davvero fresco indossa solo una maglia bianca con su disegnati dei fumetti, e posso vedere che il suo braccio destro è quasi pieno di tatuaggi. Nonostante tutto però sembra davvero un tipo a posto.

Vuoi un autografo o una foto?” la domanda che mi pone l’altro ragazzo invece mi spiazza molto. Perché mai dovrei volere un loro autografo? Cioè si credono così fighi da andare in giro a fare foto con la gente solo perché hanno una bella faccia?

Li guardo mentre mi acciglio un secondo. Anche loro mi osservano, attendendo una mia risposta.

Hei ragazzina, ci sei? Tutto a posto?” Il secondo ragazzo, quello a maniche lunghe e con gli occhi chiari, anche se non riesco a dire con esattezza il colore per il buio, mi passa una mano davanti al viso come per risvegliarmi.

Murphy” dico semplicemente. Bene, ora mi prenderanno anche come un’idiota.

Cosa?” il ragazzo dagli occhi chiari accenna un sorriso, mentre il tatuato continua a fumare.

Mi chiamo Murphy, non ragazzina, e no. Non voglio il vostro stupido autografo, voglio solo un accendino. Ho dimenticato il mio.” Dico mentre sollevo la sigaretta e la metto bene in mostra così che capiscano che non ho intenzione di fare una stupida foto con loro.

Il ragazzo a maniche lunghe scoppia in una risata acuta e contagiosa, mentre il tatuato mi sorride mentre fruga nella tasca dei pantaloni.

Tieni” mi lancia l’accendino che prendo al volo. Metto la sigaretta davanti al fuoco e aspiro, per poi rilanciare l’oggetto al proprietario. “Grazie.” Restiamo tutti in silenzio mentre ognuno aspira la propria sigaretta perso nei propri pensieri.

Non so perché ma i ragazzi davanti a me mi ricordano qualcuno. Ma è come se ogni volta che arrivo alla soluzione quella mi scivola tra le mani.

Scrollo le spalle con noncuranza, tanto non li vedrò mai più. Finisco la sigaretta e la butto nel posacenere vicino al bidone dell’immondizia, e vedo con la coda dell’occhio i due ragazzi fare lo stesso.

Beh ciao, e grazie per l’accendino.” Saluto i due ragazzi e rientro senza sentire la loro risposta.

Corro e dopo che mi hanno fermato nuovamente per ricontrollarmi il biglietto, ritrovo Isabelle seduta al suo posto con a fianco una specie di uomo, se così si può definire, con una felpa nera e un auricolare nell’orecchio destro.

Il povero uomo sembra scoppiare in quella sediolina. Sorrido prima di sedermi accanto alla mia amica che ha già messo il libro nella sua borsa e sembra essere profondamente a disagio vicino a quell’uomo.

Ma dove cazzo eri finita? Questo qua” sussurra mentre indica l’uomo affianco a lei “ non ha fatto altro che fissarmi per tutto il tempo. E fidati che sono stati i dieci minuti più lunghi della mia vita” rido per le sue parole e mi sciolgo i capelli che mi cadono lisci sulle spalle.

Sai Iz, credo fortemente che sia un bodyguards” Isabelle spalanca gli occhi.

Tu dici?” annuisco picchiettando l’indice contro l’orecchio per indicargli l’apparecchio che porta l’uomo.

E a chi fa la guardia?”

Cosa ne so io? Però Izzy non dovresti stupirti. Cioè siamo in una specie di zona vip e non voglio neanche immaginare quanti soldi tu abbia speso” Lei fa spallucce, come se non le importasse davvero del prezzo.

Pss. Pss” Isabelle inizia a dare leggere gomitate all’uomo che si gira a fissarla con aria esasperata.

Iz..” mi zittisce alzando una mano davanti alla mia faccia mentre continua a fare domande al tizio.

Incrocio le braccia sotto al seno e la fulmino con lo sguardo anche se non mi può vedere. Odio con tutta me stessa essere zittita dalla gente.

Chi cerchi di proteggere?” Isabelle sembra una bambina mentre aspetta la risposta dall’uomo che sembra non voler parlare.

Guarda che tanto riuscirò a scoprirlo anche da sola!” Fa per alzarsi ma in quel momento le luci si spengono e le urla escono dalle bocche dei fan e Izzy è costretta a sedersi, non prima però di avermi tirato una gomitata e avermi indicato cinque ragazzi che stanno prendendo posto vicino al bodyguards. Cerca di aprire la bocca ma in quel momento sale sul palco Ed Sheeran che fa scappare della urla sia a me che a Isabelle.

E quando inizia a cantare posso dire di aver appena realizzato un sogno.

So open your eyes and see,

The way our horizons meet,

And all of the lights will leave,

Into the night with me.”




I'm back!

Innanzitutto volevo ringraziarvi per le bellissime recensioni che mi avete lasciato :)

Essendo la mia prima storia, per me quattro recensioni sono tantissime! Non sapete quanto mi avete fatto felice :)

So che i primi capitoli saranno un po' lenti, ma vi prometto che tra poco arriverà il bello!

Spero che il capitolo vi piaccia!

Lasciatemi una recensione se vi va.

Un bacione Andrea xx

   
 
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