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Autore: Fede_Wanderer    03/12/2008    2 recensioni
[OLD FIC]
Allora, il titolo è assolutamente provvisorio, sappiatelo. E' una FF su una ragazza che si trasferisce a Forks; lei è molto diversa da Bella, e pure la sua vita sarà diversa da quella della protagonista di Twilight, ma... mistero, suspence! XD
CAMBIATO TITOLO! PRIMA ERA: "Forks, la mia nuova vita"!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1 – Dead Angels

Capitolo 1 – Dead Angels

 

Do un’occhiata al mio disegno. E’ fatto con cura, è presente ogni minimo particolare.

Ma è il soggetto del disegno ad inquietarmi: angeli morti.

Da giorni non disegno altro. Beh, da quando Susan, mia madre, mi ha riferito che dovrò lasciare gli amici, la mia amata sorella, e la scuola per trasferirmi nel posto più piovoso d’America, Forks.

Sinceramente la prospettiva non mi attrae granchè, anzi.

Io adoro la mia città, New York City. E’ come la descrivono nei film, è a dir poco stupenda.

Adoro ogni cosa di questo posto. Ed odio la pioggia costante e i paesini minuscoli e sperduti.

Mi mancherà la mia migliore amica, mi mancherà mia sorella, che rimane qui a finire gli studi.

Vorrei rimanere anche io con lei. Come se non lo avessi chiesto a mia madre. Eppure lei dice che ha trovato lavoro a Forks, e che dovrò venire con lei. Solo a lei poteva capitare di trovar lavoro nella cittadina più insignificante e piccola di tutti gli Stati Uniti.

Sto mettendo in valigia tutti i miei vestiti, e i piccoli regali che mi sono stati fatti.

Le foto di me e mia sorella a NY… La foto con le mie migliori amiche… E i regali che ci siamo scambiate a Natale… tutto ciò mi fa venire un’immensa nostalgia.

Non dovrei deprimermi. Eppure lo faccio. Ho bisogno di sfogarmi, fare le valigie mi fa stare ancora più male. Riprendo il carboncino e la gomma, mi metto sulla scrivania, preparo il foglio e riprendo a disegnare. Angeli morti. Chissà quando smetterò con questi soggetti macabri e deprimenti.
“Daphne, sei pronta?”. Daphne. Il mio nome. Un nome che odio. Non so come sia saltato in testa ai miei genitori di chiamarmi così.

“No, Susan, aspetta ancora pochi minuti!”. Non ho mai chiamato mia madre “mamma”, solo “Susan”. Non so neppure io il motivo.
Metto da parte il disegno e finisco di mettere in valigia le ultime cose. Cellulare, iPod. Se non altro mi serviranno durante il viaggio. E poi la mia macchina fotografica, anche se dubito che ci sia qualcosa da fotografare. Infine, tutti i miei album da disegno, i pastelli, la china, il carboncino, i vari tipi di matita, e poi le tempere, in fondo: i disegni a tempera mi vengono male, porto in giro quei colori solo perché forse, un giorno, potranno servirmi.

Esco dalla stanza, con le lacrime agli occhi al pensiero di lasciarmi dietro davvero tutto.

“Eccomi, Susan”. Cerco di apparire felice ai suoi occhi: non voglio che sappia come mi sento in realtà, non deve scorgere in me nessuna traccia del mio stato d’animo.

“Fantastico, hai fatto in fretta, stavolta, rispetto ai tuoi standard”

Oh, sì, Daphne la ritardataria… E’ sempre stato il mio soprannome.

Rispondo borbottando. “Forza, sali in macchina, piccola! E’ ora!”mi incita mia madre.

Ascolto le sue parole e salgo in auto. Appena seduta sul sedile, metto l’iPod nelle orecchie e, sapendo di essere stanca, spero di addormentarmi, durante il viaggio. Dopo poco, infatti, sento che le palpebre mi si chiudono e lentamente sprofondo nel sonno.

EDIT, 4/10/2011. Buongiorno a tutti. Be', che dire - in data odierna mi sto decidendo a dare un po' una rispolverata alle mie vecchie storie, segnalando come "OLD FIC" quelle che, per stile e tematiche, non mi rappresentano più. Questa è una di quelle, e, o lettore che giungi dal 2011 in poi, be', meglio che tu ne sia cosciente. Nonostante ciò, sono molto affezionata ad ogni singola storia e ad oggi, all'alba della centesima fanfiction, non riesco davvero a cancellarne nessuna. Neppure questa, sebbene non mi rispecchi più, minimamente; è legata a moltissimi ricordi, nonostante tutto. Per cui, o lettore che giungi dal 2011 in poi, buona lettura. Spero che tu possa ritrovare tutte le emozioni di quando la scrissi.

 

 

 

 

   
 
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