Bere non le si addiceva
Kougami. Masaoka. Kagari.
Quei nomi le vennero in mente quando, per un motivo che non riuscì bene a spiegarsi, finì per entrare nella sala dei divertimenti di Kagari – colpa di Shion, probabilmente, con tutti quei discorsi su quanto sarebbero cambiate le cose alla divisione senza di loro.
Yayoi studiò la sala e puntò gli occhi sulle varie bottiglie di liquore che Kagari teneva preziosamente per sé e che soleva stappare solo quando era in procinto di cucinare.
Nello stesso istante, si sentì gelare dentro.
Quello scemo era sparito – o peggio, era morto.
Diversamente da Kougami, la cui intelligenza era tale da permettergli di trovare un modo per nascondersi dagli occhi del Sibyl System, lui non aveva mai disposto di una simile capacità.
In un posto come questo, se sparisci senza lasciare traccia sei automaticamente morto.
Erano proprio di Kagari, quelle parole.
Per un attimo, Yayoi passò le dita su una delle bottiglie pensando di aprirne una, ma non riuscì a farlo.
Lei non era Kagari, non si sarebbe mai goduta i piaceri dell’alcol come avrebbe fatto lui.
Quella era una cosa che non le si addiceva.
Anche quelle erano parole sue.
『192 parole - prompt:
a l c o l 』
Note dell'autrice - Mentre guardavo l'episodio in cui Kagari si è messo a cucinare e poi a bere con Akane, ho pensato di scriverci su. Ovviamente non in maniera allegra e spensierata.
Lo spirito della raccolta sfortunatamente è un altro. In ogni caso, la sala in cui stanno Akane e Kagari non sapevo come chiamarla e da come ci girava Kagari, mi sembrava tanto il suo parco giochi XD
Più sua che degli altri, sì. Quindi l'ho fatta definire così a Yayoi, una mia piccola libertà.
Ringrazio chiunque leggerà questa piccoletta e ringrazio Rota, che ha recensito questo capitolo (sei sempre tanto dolcina, ecco .///.) e la personcina deliziosa che ha inserito la raccolta fra i Preferiti (inserita sulla fiducia, suppongo X°°).
Scappo! Un bacione,
Mokochan