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Autore: Eliatheas    03/12/2008    11 recensioni
“Sono disposta ad aspettare, per te”
“Aspetteremo insieme”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Waiting ~
« Aspetteremo insieme »

 

“Jacob?”
“Uhm?” Abbassa la testa verso di me con un sopracciglio inarcato e un’espressione curiosa sul volto. Io gli faccio un sorriso e stringo forte la sua mano, mentre lui gioca con i miei boccoli rossi. Sono stesa a terra, sulla morbida sabbia di La Push, in una giornata insolitamente assolata, con la testa sulle gambe incrociate di Jacob, che mi guarda intenerito.
“Quando hai dato il primo bacio?” chiedo. Mi vergogno quasi a fare questa domanda e arrossisco un po’, mentre lui sorride, intenerito, e mi scosta una ciocca di capelli dal viso.
“A sedici anni” risponde, accarezzandomi il volto con tenerezza infinita. “Perché questa domanda?”
“Uhm...ho parlato con zia Alice” mormoro, giocherellando con un boccolo rosso, imbarazzata.
“E...” Mi incita lui, con un sopracciglio inarcato. E’ bellissimo, così. Incredibilmente bello, cavolo. Mi sento un’adolescente che guarda il ragazzo che le piace.
“E lei mi ha raccontato di come ha conosciuto zio Jasper e di come la facesse sentire bene con un solo bacio” Ecco, ora sprofondo nell’imbarazzo. Divento rossa come i miei capelli e lui ride, divertito.  “Mi chiedevo se tu avessi mai baciato, ecco”
“E perché hai pensato a me?” Si diverte a punzecchiarmi, il mio adorabile amico licantropo.
Arrossisco ancora di più e sprofondo nell’imbarazzo, incapace di proferire parola.
“Perché tu mi fai sentire bene” ammetto, sinceramente, chiudendo gli occhi, troppo imbarazzata per guardarlo. Sento che Jacob sorride e poi la sua mano si posa sulla mia guancia, per accarezzarla. Io la stringo tra le mie e sospiro, con un sorriso sul volto.
“Nessie...” la sua voce trema, mentre traccia dei cerchi sulla mia pelle candida.
Mi alzo di scatto, un movimento così fluido e aggraziato che Jacob mi guarda ammirato, e allaccio le mie braccia attorno al suo collo, rabbrividendo per la sua vicinanza.
“Jacob...” Avvicino i nostri volti, ma lui si scosta da me, con aria preoccupata. Resto a guardarlo, troppo stupita per parlare.
Cosa... Perché si è scostato?
“Sei troppo piccola, Renesmee” sussurra, allontanandomi da sé. Io lo guardo, tremante, mentre sento le lacrime affiorarmi agli occhi.
“Jacob...”
Lui se ne accorge. Si è sempre accorto di tutto, anche di quello di cui nemmeno zio Jasper si rendeva conto, quello che nascondevo nel fondo della mia anima, quello che non lasciavo trasparire e che lasciavo che pian piano mi corrodesse il cuore. Ma lui se ne è sempre accorto, il mio Jacob. Conosceva tutto quello che mi faceva male e cercava di rincuorarmi, ogni volta. Non erano parole, erano piccoli gesti. Come il restarmi accanto sempre, anche quando lo trattavo male.  O il tenermi stretta a sé, in un abbraccio rovente.
Anche questa volta se ne accorge. Si accorge di quelle lacrime che minacciano di scendermi lungo le guance e mi accarezza il viso, preoccupato.
Non so cosa siano esattamente quelle lacrime. Forse la sensazione di essere stata rifiutata.
Mi bruciano le guance, gli occhi sono lucidi, il respiro mi trema.
Rifiutata. La parola sembra così strana.
“Oh, Nessie!” esclama, prendendo il mio volto tra le mani e  guardandomi fisso con aria preoccupata. Non posso guardare nei suoi occhi, neri, fiamme che ardono,  e distolgo lo sguardo. “Non potrei mai rifiutarti”
Respiro, tremante.
Le lacrime minacciano ancora di scendere dai miei occhi.
“Tu sei l’unica per me, dovresti saperlo”  Mi volto a guardarlo, con aria stupita. No, non lo sapevo.  Ora sì, però. Ora che lo so non riesco a distogliere lo sguardo da lui, non posso non guardare i suoi occhi, che, ora so, ardono per me.
“Ma...”  Ero in attesa. Voglio sapere perché non vuole baciarmi, perché non vuole amarmi.
“Ma per me sei ancora troppo piccola. Il tuo corpo dimostra a stento quattordici anni e io non...non ce la faccio a sfiorarti. Per me sei una ragazzina, Nessie, e io non riesco a...a...”
Rimane in silenzio, imbarazzato. Io sorrido e gli accarezzo il viso dalla pelle scura, così bello e armonioso.
“Ok” mormoro, posando un bacio sulla sua fronte, mentre lui arrossisce, ancora più in imbarazzo. “Aspetteremo”
“Uhm...mi suona strana questa frase, detta da te” scherza, per alleggerire l’atmosfera, scompigliandomi i capelli. Lo fulmino con lo sguardo. Questo è il mio unico vizio: i capelli. Non i vestiti, con cui zia Alice cerca di farmi fare amicizia inutilmente da un paio di anni  - sottolineo l’inutilmente, visto come sono vestita, ovvero jeans e magliette – o le scarpe firmate, per cui zia Rose impazzisce.
Io voglio semplicemente dei capelli perfetti.
“Perché, di grazia?” chiesi, indispettita, incrociando le braccia e sedendomi accanto a lui con aria offesa.
“Perché lo sanno tutti: tu non sei paziente”
Poggiai la mia testa sulla sua spalla e sospirai.
“Sono disposta ad aspettare, per te”
“Aspetteremo insieme”

“Come è andata con Jacob?”
“Con il cane, vorrai dire”
“Non vi azzardate a dire che potrebbe essere andata in qualche modo! La mia bambina!”
“Ehm...ragazze? La lasciate respirare?”
Zia Alice, zia Rose e mamma si scostano un po’ da me e fanno qualche passo indietro, mente io ringrazio con un sorriso smagliante la mia adorabile nonna, Esme.
Ho il suo nome, io, assieme a quello di nonna Renèe.
“Allora?” Zia Alice si sporge verso di me con aria curiosa, con un sorriso tanto bello da far paura.
“Certo che avresti potuto scegliere di meglio, eh” commenta zia Rose, portandosi indietro i lunghi capelli biondi. “Un cane”
“Dimmi che non è successo niente, Renesmee” Non si è mai rassegnata a chiamarmi Nessie, mia madre, e continua imperterrita ad usare il mio nome.
“Ti sei divertita, cara?” Nonna mi sorride, stringendomi la mano. La sua mano è leggermente fredda, ma non è un contatto spiacevole.
“Sì, mi sono divertita” mormoro, con un sorriso.
“E cosa è successo?” chiedo all’unisono quelle tre, dall’altro lato della tavola.
“Niente” sussurro, sorridendo ancora. Mentre pronuncio questa parola mi viene in mente il viso di Jacob e le sue parole.  Aspetteremo insieme. Quell’idea mi rendeva stranamente raggiante. “Per quello si può aspettare”

“Decisamente” borbotta papà dal salotto, con una voce ben poco amichevole.

 

Angolo Autrice

Shot piuttosto corta su questa coppia così adorabile  *___*
E’ il mio primo tentativo, spero di averli resi bene.

   
 
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