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Autore: Midori No Esupuri    13/02/2015    4 recensioni
[WARNING: MORMOR/MORMORSTAN]
L'evoluzione del rapporto tra l'ex colonnello Sebastian Moran e il consulente criminale Jim Moriarty tramite messaggi.
(11.19) Mi sta assumendo come killer?
(11.20) Esattamente. JM

[...]
(11.24) Stia tranquillo, la sua ferita all’occhio non sarà un problema. So che possiede un conto bancario, mi occuperò di versarle la somma necessaria al costoso intervento che deve sostenere per recuperare la vista. JM
(11.26) Perché?
(11.26) Gliel’ho detto. Mi serve un collaboratore. JM

Nota: Capitoli comprensivi di messaggi e parte narrativa.
Genere: Angst, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Mary, Morstan, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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#16: Incomprensibile
 
Domenica 9 febbraio
 
(10.44) Dove diavolo sei sparito? SM
 
Era raro che Jim uscisse dalla villa, era molto pigro e in ogni caso riteneva che fuori non ci fossero molte cose degne del suo interesse. Sebastian era confuso da quel comportamento, ma Jim si era dimostrato incomprensibile nove volte su dieci e ormai poteva dire di aver perso le speranze nel cercare di capirlo.
 
(10.46) Fuori. JM
 
Sebastian alzò un sopracciglio mentre mordeva una fetta biscottata colma mi marmellata alle more. Si versò del caffè, incurante del fatto che fosse freddo, che Jim fosse fuori era in realtà abbastanza evidente.
 
(10.50) Fuori dove? SM
 
(11.07) Torre di Londra. JM
 
Quasi si strozzò col caffè.
 
(11.09) Che diavolo ci fai alla Torre di Londra di domenica mattina, alle undici?! SM
 
Finì di fare colazione in fretta ed ebbe persino il tempo di vestirsi e farsi una doccia prima che la risposta da parte di Jim si facesse sentire.
 
(11.32) Scrivania dello studio, c'è un foglio che ti farà capire tutto. JM
 
Jim non avrebbe spiegato nulla per messaggio, era già grazia divina se lo faceva a voce, quindi al cecchino non rimase nulla da fare se non salire le scale della villa, raggiungere il terzo piano ed entrare nello studio del suo capo. Parlavano poco in quei giorni, non avevano nemmeno chiarito la litigata avvenuta dopo il ritorno di Sebastian dalla missione e questo era preoccupante, oltre che irritante ed infantile, per il punto di vista del biondo.
-Oh, un foglio.- sospirò l'uomo, tra il disordine e l'aria viziata della stanza. C'era odore di polvere, di carta e di vodka, non riuscì a trattenersi dal fare un minimo di ordine e dal gettare la bottiglia vuota in un cestino sotto la scrivania. C'erano fogli dappertutto, intorno a lui, alcuni appallottolati e gettati sul pavimento, mentre altri erano impilati nel caos circostante.
-Ce ne sono miliardi, di fogli!- esplose subito dopo, cercando di non prendere a calci qualcosa. -I geni vivono proprio nel caos, Cristo santo.
Scosse il capo e si mise a cercare qualcosa che potesse fargli capire il senso della gita di Jim alla Torre di Londra, ma fu piuttosto difficile. C'erano appunti - se così poteva chiamarli - con dei nomi e delle frecce, qualche numero scritto con una calligrafia piccola e obliqua, frettolosamente. La rete di Jim.
 
(11.50) Io non vedo nulla di comprensibile, qui. SM
 
Tornò a fare un po' di ordine, impilando i fogli 'buoni' e gettando quelli accartocciati sul pavimento, raccogliendo i bicchieri e portandoli in cucina per lavarli. Non tollerava proprio tutto quel disordine, considerando poi che i clienti di Jim venivano accolti nel suo studio non era decisamente il caso che vi regnasse così tanta confusione.
 
(11.59) Naturale, sei stupido. JM
 
(12.01) Hey. Non forzare la corda. SM
 
(12.05) Non vedo alcuna corda, Sebby-Seb. JM
 
Stavano dunque così le cose? Jim non gli rivolgeva parola per giorni, e se ne usciva con Sebby-Seb come se nulla fosse? Ah, aveva sbagliato persona.
 
(12.06) Ma vattene all'Inferno. SM
 
(12.10) Oh, sarebbe noioso. E poi, c'è un solo posto per me all'Inferno. Si chiama trono. JM
 
Sebastian scosse la testa, il suo capo era sempre il solito egocentrico megalomane. Non si sprecò nemmeno di rispondere a quel messaggio, tornando alle sue faccende, finchè il telefono non vibrò nuovamente.
 
(12.24) [File allegato: pic__02092011_97548563405.jpg] JM
Scarica allegato
 
Autorizzò il download della foto allegata e attese qualche secondo, finchè il cellulare non visualizzò l'immagine di una grossa teca con un trono, una corona e uno scettro a dir poco vistosi.
 
(12.27) E' il tuo trono? SM
 
(12.30) Lo sarà presto. JM
 
Il cecchino non capì quell'avvertimento, ma pochi minuti più tardi Jim tornò a casa e si rinchiuse nel proprio studio, senza degnarlo di una singola attenzione. Essendo abituato a quel trattamento, Sebastian non se ne fece un problema e si dedicò agli affari propri fino a sera, quando Jim si fece vedere di nuovo. Era vestito di tutto punto, con i capelli tirati indietro da un lucido strato di brillantina e un completo nero, stretto sul fisico già molto magro. Il cecchino si morse le labbra, cercando di non farsi sopraffare da quanto lo trovasse affascinante.
-Sebastian!- lo sgridò, allargando i profondi occhi scuri. -Che diavolo ci fai sul divano ancora in pantaloni?! Vai a vestirti in modo decente!
-Perchè?- domandò perplesso l'ex colonnello, squadrandolo da capo a piedi.
-Andiamo a cena.
-Ma io non ne sapevo nulla!
-Ho prenotato due giorni fa, non l'hai letto il messaggio?
-Guarda che, due giorni fa, tu nemmeno mi dicevi buongiorno!
-Sì, sì, adesso va' a vestirti. Odio fare tardi.
L'uomo si alzò e si diresse verso la propria camera, trovando sul letto una busta plastificata, nera e fin troppo lucida. Ne estrasse un completo nuovo, cucito evidentemente su misura, perchè era perfetto per il suo corpo muscoloso. Scosse il capo per l'ennesima volta, doveva forse intenderlo come un modo usato da Jim per farsi perdonare? Probabilmente. Finì di vestirsi e scese di sotto, dove il suo capo lo aspettava in silenzio, cellulare alla mano e cappotto già allacciato.
-Dove dobbiamo andare?
-Al Riviera’s.
Sebastian sorrise.
-Non è un caso, vero?
-Oh, Sebby. L'universo raramente è così pigro per lasciare tutto al caso.
Si diressero quindi al ristorante, dove Jim offrì di nuovo la cena ad entrambi. Fumarono anche qualche sigaretta nel retro, alternandone le boccate e, quando Sebastian allungò la mano verso quella di Jim nella penombra, il criminale ne assecondò il contatto e la strinse molto piano. Era la cosa più strana che avessero mai fatto: tra tutte le litigate furiose e il sesso quasi doloroso, quella timida stretta di mano sembrava un gesto messo in atto in un universo parallelo, o da due persone che fingevano di essere loro, quasi fossero due attori sulla scena di un film improvvisato. Sebastian sorrise nel buio, poteva considerare dimenticato il loro ultimo litigio?
-Sebastian.
Il biondo si voltò verso il criminale, che aveva rotto quel silenzio perfetto con una voce grave, che non gli aveva mai sentito usare prima. Doveva credere che fosse accaduto qualcosa? O che volesse parlare di Mary? Lo vide staccarsi dal muro del ristorante, voltarsi e mettergli una mano sui larghi fianchi tonici, guardando la sua giacca scura. Il silenzio tornò tra loro, come un cucciolo fedele, e il cecchino attese tutto il tempo necessario. Jim prese un piccolo respiro, ma non lo guardò in volto.
-Sei un ottimo cecchino.
E si rifugiò nel suo petto, senza aggiungere altro. Sebastian lo strinse a sé, confuso, mentre l’alone giallastro di un lampione li illuminava a scatti.
•Nota dell'autrice~
Non posso credere di aver pubblicato soltanto adesso, dopo che ho in progetto il capitolo da questa mattina. Menomale che non sono in ritardo, o mi sarei davvero mangiata le mani. Questo capitolo ha pochi sms, e forse in alcuni punti è un po' frettoloso, però spero davvero che sia di vostro gradimento, esattamente come gli altri. Sebastian è molto confuso adesso, non comprende il comportamento di Jim, e mi dispiace farlo soffrire così tanto... Ma il peggio, alla fin fine, non è ancora arrivato.
Come sempre, voglio ringraziare le splendide 27 persone che leggono e seguono questa storia, leggere recensioni e vedere che scrivo cose che vi piacciono è sempre una splendida emozione e ne sono davvero felice. Grazie, grazie davvero.
Al prossimo capitolo,
Midori No Esupuri~
  
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