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Autore: COSA    10/02/2005    1 recensioni
i tre inseparabili amici litigano e nessuno ha intenzione di scusarsi. Ginny consiglia l'amica Hermione, ma sembra che le stia nascondendo qualcosa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III

Si era addormentato, finalmente, ma il suo sonno era stato tormentato dalla sua immagine. Contro il suo volere non poteva smettere di pensare a lei, ma non poteva evitare di odiare il suo migliore amico, Harry. Era evidente che Hermione fosse qualcosa di più di una semplice amica e gli dava fastidio che tentasse di negarlo così apertamente, inoltre doveva decidersi una buona volta a sistemare la questione di Ginny. Lo odiava perché non poteva essere popolare come lui e le ragazze si accorgevano solo del mitico Harry Potter, ma non del suo amichetto invisibile. E poi anche Hermione era attratta dallo strano fascino di Harry e questo gli squarciava il cuore. Non sopportava la vista di loro due che ridevano assieme, che chiacchieravano, che passeggiavano.
“Perché non posso essere come lui?” si ripeteva accucciato nell’angolo della sala del dormitorio davanti alla rampa che portava a quello maschile. Fissava il vuoto davanti a lui, senza riuscire a pensare ad altro. Era mattina presto, tutti dormivano ancora, nulla disturbava il silenzio, ma Ron aveva mille voci in testa a tormentarlo.
Un leggero scalpitio di passi interruppe il suo tormento. Tese l’orecchio, ma più nulla fu percettibile. Il quadro della signora grassa cigolò lievemente e ne sbucò una figura snella, non molto alta, Hermione. Ron si nascose bene nell’oscurità del suo angolo, ma lasciando che un occhio intravedesse la ragazza. La osservava con ammirazione, il corpo ormai sviluppato proporzionalmente in ogni curva, si muoveva sinuosamente. Distolse lo sguardo per un attimo per non esserne stregato, ma non poteva evitare di esserne attratto. Aveva un aria scocciata e guardava ripetutamente l’orologio, probabilmente aspettava qualcuno. Chi?
“Tutti, ma non lui, ti prego, non lui!”pregò il cielo, tormentandosi le mani sudate.
Dal dormitorio maschile uscì un ragazzo a petto nudo alto e snello, con i capelli scompigliati. Ron aguzzò la vista e si strinse nell’ombra sperando di non essere notato. Scese lentamente le scale e fortunatamente sembrò non averlo visto. Si avvicinò al tavolo e sembrò cercare qualcosa a tentoni.
Dalla finestra entrò un timido raggio di sole, si infilò gli occhiali che aveva trovato sul tavolo. -Harry Potter!- sussurrò Hermione sorridente.
-Si, sono io, oggi sei in anticipo!- rispose tirando le tendine.
-Si, volevo parlarti- Hermione si accomodò sulla poltrona accavallando le gambe.
Ron sfruttò tutta la forza di volontà che aveva in petto per non alzarsi e prendere a pugni quello sbruffone, ma cosa ci faceva lì Hermione? A quanto pareva non era la prima volta che si erano dati appuntamento. Morse con rabbia il colletto della felpa e spalancò gli occhi.
-Non mi ero mai accorta dei tuoi pettorali, è tutto merito dello sport, immagino- esaminò il corpo del ragazzo.
-Non ti devi mai stupire di Harry Potter- disse prendendo una maglietta e infilandosela.
Ron non riusciva più a trattenersi, ma rimase in ascolto spinto dalla curiosità.
-Volevo dirti che secondo me questa falsa non durerà a lungo, dobbiamo dirlo a Ron. Insomma è il nostro migliore amico- gli prese una mano e la accarezzò.
A questo punto Ron si alzò, senza guardarli, tremante di rabbia.
Un silenzio imbarazzante s’impadronì della stanza, stringendola in una morsa mortale.
-Io l’avevo capito, sapevo che c’era qualcosa tra voi, ma mi aspettavo che me l’avreste detto, sono il vostro migliore amico, no?- sorrise malignamente mostrando due occhi in fiamme.
-Aspetta Ron, non è come sembra, ti possiamo spiegare!- si alzò in piedi Hermione giustificandosi.
-Certamente, non ho dubbi, che potete spiegarmi tutto. Quella storia che tu eri arrabbiata con Harry per Ginny era tutta una montatura, forse per creare un alibi alla vostra relazione- sbraitò quasi impazzito.
Passò loro davanti con passo più che deciso, senza degnarli di uno sguardo spalancò la porta e la richiuse con indicibile porta alle spalle, lasciando i due a bocca asciutta.

  
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