Fanfic su attori > Cast Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: MerasaviaAnderson    14/02/2015    2 recensioni
•{ Mini-Long di quattro capitoli ~ Joshifer ~ Leggermente malinconica ~ estremamente fluff ~ Josh!Centric}
Appena mi sveglio, trovo un piccolo braccino avvolgermi per il petto. Robert sta dormendo al mio fianco, con il faccino affondato nel mio braccio e i capelli castani tutti scompigliati e la bocca un po’ spalancata.
[...] Ci sono giorni in cui mi chiedo dove sarei adesso senza di lui, senza i suoi sorrisi ogni mattina, senza i suoi dolci occhietti che mi illuminano le giornate.
Mi chiedo cosa farei se non potessi prendergli la mano mentre camminiamo per strada o se non potessi portarlo a letto la sera, quando si addormenta sul divano guardando i cartoni animati.
Lui è quella goccia d’acqua che mi ha tenuto in vita nel deserto, che ha spento il mio fuoco interiore e che mi ha permesso di andare avanti."

•{Sequel di Indelible Signs ~ Fa parte della serie "Indelible"}
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '~ Indelible.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


CAPITOLO 1
 
 
A salvarmi è Jennifer, che porta in tavola le cotolette e l’argomento sui miei genitori si chiude all’istante.
Vorrei davvero provare a parlargliene, ma mi sento come se mi trovassi sull’orlo di un baratro. Temo che se facessi riemergere l’argomento che tempo fa avevo sepolto, questo potrebbe spazzarmi via di nuovo, ed è l’ultima cosa che voglio.
Perché ora so di non essere solo, sono consapevole di avere una famiglia, e se affondassi di nuovo trascinerei anche loro con me.
Mangio in silenzio, mentre Jenn e Robert continuano a conversare su qualcosa che neanche ascolto, troppo impegnato con le mie paranoie.
So che è giusto che a Rob si parli dei suoi nonni, è giusto che sappia che non li ha, ma che sono sempre con lui in quella parte di cuore che non conosce, ma so di non essere pronto.
Magari sono pronto, ma ho paura fin dentro al midollo.
È quella radice di paura che non è stata mai estirpata.
Quella paura che i mostri possano tornare ad inghiottirti e farti di nuovo sprofondare in quel mare nero chiamato oblio, dove non sai quanto infondo puoi andare, né se mai riuscirai a riemergere.
«Josh?» mi chiama Jenn.
«Sì?»
«Qualcosa non va?» noto un pizzico di preoccupazione nella sua voce.
«No, no. Ero solo sovrappensiero, scusami.»
Non mi sembra di averla convita molto, ma annuisce e torna a mangiare silenziosamente la sua cotoletta.
Scompiglio i capelli scuri di Robert e mi alzo da tavola, per posare il piatto vuoto sul lavabo, tirando un sospiro mentre mi avvio per le scale.
«Vado a riposare un po’, okay?»
«Va bene.» mi dice Jenn, un po’ titubante.
Salgo le scale e mi avvio direttamente in camera, mi tolgo le scarpe e mi butto sul letto.
Non ho tempo di pensare, mi addormento all’istante, sprofondando in un sogno senza sogni.
 
***
 
Appena mi sveglio, trovo un piccolo braccino avvolgermi per il petto. Robert sta dormendo al mio fianco, con il faccino affondato nel mio braccio e i capelli castani tutti scompigliati e la bocca un po’ spalancata. Sorrido al mio piccolo e gli poggio un bacio sulla fronte, poi, cautamente, sposto il suo braccio e mi alzo per drappeggiargli sopra la coperta ai piedi del letto.
Gli poso un altro bacio sulla guancia, per poi uscire dalla stanza.
Ci sono giorni in cui mi chiedo dove sarei adesso senza di lui, senza i suoi sorrisi ogni mattina, senza i suoi dolci occhietti che mi illuminano le giornate.
Mi chiedo cosa farei se non potessi prendergli la mano mentre camminiamo per strada o se non potessi portarlo a letto la sera, quando si addormenta sul divano guardando i cartoni animati.
Lui è quella goccia d’acqua che mi ha tenuto in vita nel deserto, che ha spento il mio fuoco interiore e che mi ha permesso di andare avanti.
Perché nelle mattine buie, quando nulla mi sembrava avere più un senso, quando la pioggia batteva violenta sui vetri della nostra casa, guardavo lui, che cresceva ogni giorno di più, dimostrandomi che la vita va avanti, che nulla si può fermare, che quella giostra si può aggiustare per poi farla continuare a girare.
Appena scendo in salotto, trovo Jenn occupata a sigillare tutte le finestre e ad aprire i termosifoni, in effetti fa un po’ di freddo.
«Ehi.» mormoro andandole incontro.
«Finalmente ti sei svegliato, Bell’addormentato.» mormora, mentre mi posa un bacio sulle labbra.
«Eh già … nessuna principessa è venuta  baciarmi, però!» sorrido sulle sue labbra, mentre le cingo la vita con le braccia e le porta le sue al mio collo, continuando a tempestarmi le labbra di dolci baci, piene dell’amore che solo lei sa darmi.
Ci sdraiamo sul divano, davanti al fuoco del camino e lei, stesa di schiena su di me, mi tortura le mani che le cingono il corpo.
Ci coccoliamo un po’, come due adolescenti alla prima esperienza d’amore, a volte ci ritroviamo anche un po’ impacciati, io specialmente.
Sono sempre stato così: non sono mai riuscito a guardare una donna consapevole che lei fosse mia e che io fossi suo … neanche con Jenn è diverso, perché anche se è mia moglie, sono rimasto sempre quel ragazzino impacciato che non riesce mai a fare il primo passo.
Mi ricordo che devo parlare con lei di Robert, che ci ha chiesto di loro, e anche se al momento non voglio farlo, so che è necessario.
«Jenn, senti-» 
«Mamma! Papà!» vengo interrotto da Robert, che scende dalle scale con un’aria assonnata.
«Ehi, Rob!» Jenn si alza e lo prende in braccio, cercando di sistemargli un po’ i capelli arruffati con una mano.
«Ho fame.» mormora Robert, aggrappandosi a Jenn e scoccandole un bacio sulla guancia.
Dio, quanto sono belli.
«Ora gioca un po’ con papà. Io ti preparo la merenda, okay?»
Robert annuisce silenziosamente e poi viene verso di me con un sorriso enorme, buttandosi tra le mie braccia e mormorando mille “ti voglio bene”.
È un bambino davvero dolce e affettuoso, a volte un po’ timido, ma è sempre sorridente e non fa mai capricci. È diverso da tutti gli altri bambini, sì, forse a volte è un po’ movimentato, ma né io, né Jenn ci possiamo lamentare.
Avevamo paura che crescesse viziato e capriccioso solo perché siamo attori, ma fortunatamente ci sbagliavamo.
Non sono i soldi e la fama a fare le persone.
«Papà, guardi Spongebob Squarepants con me?»
Mi scappa una risata. Spongebob Squarepants? Ancora esiste?
È incredibile come i bambini di oggi vadano matti per i cartoni che guardavamo noi. Era un cartone animato stupido, ma che guardavano tutti, compresi me e Jenn. Lo guardavamo anche da grandi, appena lo beccavamo in TV e ridevamo sempre alla stessa maniera.
Non si smette mai di essere bambini.
«Va bene.» rispondo sorridente, mentre mi metto comodo sul divano e accendo il televisore.
Robert si mette accanto a me con un sorrisino soddisfatto e inizia a fischiettare la sigla che ormai sa a memoria. È davvero tenero.
Vedo spuntare Jenn dalla cucina con un bicchiere enorme di succo d’arancia e una brioche alla Nutella, che Robert inizia a mangiare immediatamente, spargendo tantissime briciole sul divano.
«E a me niente?» chiedo a Jenn scherzosamente, sporgendo la testa sulla spalliera del divano.
«Morirai di fame, nano da giardino.» ridacchia, mentre mi scompiglia i capelli, come un bambino.
«Mi avrai sulla coscienza, spilungona.» le poso un bacio veloce sulle labbra, prima di essere richiamato da Robert, che mi tira un pugno sulla gamba.
«Insomma, basta!» esclama il mio piccolo «Non sento niente!»
«Va bene,va bene. Scusa, Rob.»
 
***
 
Robert si è addormentato profondamente sul divano e l’ho dovuto portare a letto, dove si è raggomitolato tra le coperte, come un fagotto di piume.
Volevo parlare a Jenn di Robert, che mi ha chiesto della mia famiglia, ma anche lei è caduta in un sonno profondo, stretta nelle mie braccia.
Sento il suo respiro sulla maglietta che uso per dormire, ha un respiro leggero, dolce, totalmente diverso dal mio, che lei definisce rumoroso.
Una volta mi ha perfino fatto una foto mentre dormivo, che ovviamente ha fatto il giro del mondo, rendendo soddisfatte tutte le fan che hanno iniziato a farla girare per tutto il web.
Tutte quelle ragazzine che mi acclamano sono una delle mie più grandi soddisfazioni, sapere di aver fatto un buon lavoro, che le persone sono fiere di me, che ho dato del mio meglio in una cosa mi ha sempre fatto sentire realizzato.
Più di vent’anni fa, quando giocavo a fare le imitazioni nel soggiorno di casa, non avrei mai pensato che sarei diventato così famoso, non pensavo che avrei raggiunto un traguardo a me tanto importante.
È stato un sogno diventato realtà, che mi ha portato a realizzare altri sogni, che continuo a realizzare ogni giorno, guardando Robert crescere e Jennifer sorridere.
Sono la mia famiglia: tutto ciò che mi resta in questo mondo che mi ha preso tutto.
Sono tutto ciò che ho.
 
 
FINE CAPITOLO 1
 

Angolo Autrice:
Buonasera e Buon San Valentino, cari lettori!
Eccoci qui con il 1° capitolo della storia.:)
Be', che ne dite?
Il mio Robert che dorme con Josh è l'amore ... Me lo mangio a colazione!♥
Quel bambino è tutto, senza quel bimbo Indelible non esisterebbe. *-*

Stasera sono brevissima, devo ancora recensire alcune cose :c 
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio infinitamente.♥
Alla prossima!
_merasavia.


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MerasaviaAnderson