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Autore: Yssis    15/02/2015    1 recensioni
I Second Stage Children sono stati sconfitti, l’El Dorado è riuscito ad avere la meglio, a salvare l’umanità: ai ragazzi è stato somministrato l’antidoto e ora il Governo provvederà al loro collocamento all’interno della società. E’ vittoria, è pace. Finalmente.
Sakamaki, geniale scienziato ed inventore della Perfect Cascade, pensava che ci sarebbe stata serenità ora, che il presidente Toudou avrebbe mollato per un attimo le redini del gioco, concedendogli un sorriso e una parola di ringraziamento. Invece ha sbagliato i suoi calcoli.
**
[Three-shot][Sakamaki!Pov][OOC, non senza esitazioni]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Chapter three ::

Descrizione spazio-tempo. Fermo. Pieno. Luminoso.
Una situazione che solo chi riceve un aiuto può capire.

Sakamaki, legato all’altezza dei gomiti e delle caviglie alla struttura portante dell’edificio, ha la testa reclinata all’ingiù. Ha smesso di tremare, non sente più neanche la tensione muscolare e la mente è pesantissima. Tiene gli occhi chiusi, il fascio di luce ancora ben fisso su di lui. Vorrebbe rinchiudersi nel suo dolore, vorrebbe pensare ancora per tentare di capire perché. Ma ora questo intervento esterno ed inaspettato lo ha distratto.
Aspetta, concentrato, neppure lui sa cosa. Eppure qualcosa c’è, lì davanti a lui. Ad un tratto, un rumore secco, una caduta. E’ lui stesso a cadere, se ne accorge nel momento medesimo. Allora alza gli occhi, troppo frastornato per continuare ad imporsi ottusamente l’ignoranza: vede un ragazzino meccanico, con due occhi azzurrastri fissi, eppure, all’improvviso, così terribilmente vivi, che lo guardano. Ed è l’espressione di quegli occhi che più di tutto colpisce lo scienziato: è la stessa di un cane che, accorgendosi che il padrone è ferito e in difficoltà, smette di guaire e si anima, si mette in moto per cercare di aiutare, di fare il possibile perché il padrone sia soccorso.
Sakamaki adesso guarda dal basso il suo androide, Rei Ruke, che, con il cranio aperto e con i cavi della schiena scoperti, non esita a utilizzare quel poco che gli rimane di energia per liberarlo dalle costrizioni ai gomiti e alle caviglie e si sente pervadere da una nuova forza.
Tutto confuso si lascia slegare completamente, poi si alza in piedi ed osserva. Intorno a loro si sono avvicinati tutti gli altri androidi, distrutti e pericolosi, ma così teneramente umani.
L’uomo non si chiede come fanno ad essere ancora accesi, come hanno sviluppato all’improvviso questo senso di unione, come sono riusciti a trovare una luce e a liberarlo, perché l’hanno fatto… Non si chiede nulla.
Sorride solo alla sua squadra, al suo lavoro di una vita, alla sua stessa ragione di vita: che non è Toudou, né l’estinzione dei Second, né la sua posizione sociale. Sorride alla sua più grande soddisfazione, a ciò che è stato usato e buttato via con lui. A quelle forme di vita meccaniche che hanno trovato la forza di alzarsi anche quando erano state spente, a quelle forme di vita che erano al suo servizio e che l’hanno salvato nel modo più brutale eppure dolce possibile.
Rei porge la torcia all’uomo, che l’afferra continuando a sorridere: le undici carcasse di ferro e fili elettrici si inchinano, Sakamaki li imita.
Non ha un piano, ma lo progetteranno insieme: il suo animo è pervaso da una nuova, strabiliante e pazzesca sicurezza.
“In qualche modo ce la faremo, usciremo di qui”
Punta il fascio di luce della torcia contro la parete bloccata da diversi apparecchi meccanici fracassati. Dietro quella montagna di ruderi tecnologici c’è la porta che porta al mondo fuori, alla luce, all’aria aperta.

Angolo Autrice ::

Salve a tutti! Volevo approfittare di questo spazio per ringraziare i miei lettori anonimi e quelli che, qui tramite recensione o con interventi privati, hanno apprezzato e commentato questo mio lavoro: grazie mille! E' una storia "incompiuta", semplicemente perché immaginare a volte è faticoso persino per chi scrive. E' stata una situazione che ho immagiato e descritto in un momento di sfogo, tutto qui. A chiunque abbia seguito ed apprezzato, il compito di proseguire come meglio crede. Io farò lo stesso.
A presto :3

  
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