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Autore: Seleyne    15/02/2015    2 recensioni
Come molti ragazzi che vivono nel mondo di Ao no exorcist il rischio di essere feriti e, se sfortuna vuole, uccisi a causa di un demone non è mai troppo basso e la famiglia di Shina Kogarashi non fa eccezione: non solo perché è morta principalmente a causa di un demone ma ha una parentela di sangue con uno di questi.
Come Rin e Yukio sanno bene, essere figlio di un demone è una vera sfortuna per chi vive in un mondo in cui queste creature vengono cacciate ed uccise tutti i giorni.
Assiah è quindi un posto difficile per gli abitanti di Gehenna, compresa Shina.
Allevata da uno dei migliori paladini e cresciuta per essere un esorcista ai massimi livelli, scoprire di essere in realtà uno di quei mostri a cui ha dedicato la vita e la lama della sua spada è uno vero schock per la ragazza.
La vita dell'orfana viene riempita con duri allenamenti, crescendo fredda, astiosa e poco incline a socializzare. Grazie però a persone speciali Shina avrà qualcuno per cui vale la pena lottare, questo vale finchè la natura demoniaca non decide di prendere il sopravvento.
Questo è la breve introduzione di The Wintry Wind, un'altra storia pubblicata. ^^
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Auguste Angel, Mephisto Pheles, Rin Okumura, Un po' tutti, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sii il fuoco d’artificio che spiccherà in mezzo agli altri,
prima di dissolverti e ricorda:
i mostri non sono sotto al letto ma
dentro di noi.


 


«Hai visto Amaimon? te l’ho detto che ci saremmo divertiti. Il fulmine dentro una ragazzetta e il vento che ne insegue costantemente un’altra, senza contare gli altri due mezzi-demoni: il divertimento è alle porte, mio caro.» disse un uomo dal pizzetto viola con un bizzarro cilindro.


Shina si risvegliò più tardi, in camera sua e incrociò un paio di occhi gentili che in quei giorni gli erano mancati più del dovuto.
«A-Arth…»
«Sh, tranquilla, va tutto bene piccola»
«M-mi dispiace»
Shina dopo qualche minuto aveva intuito più o meno cosa fosse successo: aveva fallito contro quella strana ragazza.
«Non ti preoccupare. Ora devo andare, stai più attenta ok? per oggi sei libera: non ci sono lezioni e anche Shura è in riposo. Cerca di recuperare le forze.»

Shina rimase a letto ancora per qualche ora, spinta dalla stanchezza che le rendeva gli arti pesanti come macigni. Dopo una risanante doccia decise di fare una passeggiata in mezzo al bosco sotto il suo appartamento: quel giorno avrebbe saltato gli abituali allenamenti per dedicarsi unicamente a rilassarsi, peccato però che i suoi programmi sarebbe stati totalmente stravolti da un demone dai capelli argento che l’aveva tenuta d’occhio fin da quando era nata.

 

Erano quasi le due del pomeriggio quando la ragazza, dopo aver passeggiato per quasi un’ora, trovo una nuova radura più ampia e bella di quella esplorata nei giorni precedenti.
Gli alberi salivano possenti e rigogliosi verso il cielo, fiori di colore indaco e azzurro riempivano l’erba verde, creando così un meraviglioso mosaico. Shina era seduta in mezzo contro il tronco di un albero quando una folata di vento la investì.
Nulla di strano, se non per il fatto che l’unica cosa che si muovevano erano i suoi capelli e vestiti: le foglie, i fili d’erba e tutto il resto del paesaggio era fermo immobile.

«Ma che diamine?» La giovane esorcista non poté trattenere quell’esclamazione che il suo tutore non sopportava affatto.
«Ciao mia cara. É semplicemente un piacere poterti rivedere così presto.»
Shina si girò verso quella voce e, dopo un forte capogiro, incontro uno sguardo che conosceva bene: un paio di occhi di un argento molto chiaro e luminoso che in quel momento erano identici ai suoi.
«Reiko… Si può sapere che cosa vuoi da me?»
«Sono qui per raccontarti la tua storia, non sei curiosa di sapere il tuo passato mia cara Kogarashi?»
«Io so tutto del mio passato»
«Anche del sangue demoniaco che scorre nelle tue vene e che, ahimè, scorreva nelle vene di tua madre?»
«C-cosa?»
Shina, alla vista del nuovo arrivato, si era alzata in piedi pronta ad affrontare la mora che con tanta spavalderia aveva interrotto il suo momento di tranquillità ma, a sentire quelle parole, la giovane esorcista dovette appoggiarsi nuovamente contro il tronco dell’albero.
“Un altro capogiro! E di nuovo quella sensazione!”
«Oh, non mi sono nemmeno presentato correttamente. Ah, a volte, so essere un vero maleducato. Mia cara nipote, io sono Fuuten. Oh, non far caso all’aspetto che ho assunto. Questa donna, Reiko, o meglio quest’insulsa sacerdotessa, è solo il guscio che contiene la mia anima. Ma, come? Non vieni ad abbracciare il tuo caro nonno? Anche tu sei una vera maleducata vero?»
«N-nonno?… tu non sei mio nonno!»
«Oh, mia cara non farmi ridere. Evidentemente l’intelligenza l’hai ereditata da tua nonna ma, ti ho vista combattere e in quanto abilità e strategie hai decisamente preso da me. La furbizia è una delle migliori caratteristiche dei demoni.»
«Spiegami tutto» rispose in un sussurro l’esorcista dopo qualche minuto.
«Stai per morire quindi… perchè no? Saprai certamente che Fuuten è il demone del vento mia cara ragazza.
Uno dei miei principali scopi è quello di vivere sul vostro mondo senza difficoltà cosa, ahimè, un po’ difficile per demoni come me. Per realizzare questo obiettivo serve un involucro che abbia del sangue demoniaco nelle vene e, all’inizio, tua madre doveva servire a questo scopo.
Che donna inutile… anzi, in fondo, ha dato te alla luce quindi tanto stupida non è.
In ogni caso la farò breve: sedussi tua nonna nella speranza che il nascituro, nato dalla nostra unione, avesse le capacità di poter contenere nel futuro la mia anima e di permettermi di vivere ad Assiah. Seguì tua madre per molti anni ma non ricevetti alcun segno di poteri demoniaci. Poi nascesti tu e, alla morte dei tuoi genitori, mentre pateticamente piangevi di fronte ad una casa ridotta ad un cumulo di cenere, vidi in te ciò che da anni stavo aspettando.
Tu hai del potere demoniaco dentro di te: non a caso hai visto i demoni senza ricevere ferite demoniache, cosa che tua madre non riusciva a fare; non a caso in diverse occasioni riuscivi a controllare ed a movimentare i venti; e… non a caso… riesci a percepire i demoni. Quello strano presentimento che hai provato verso il preside, i fratelli Okumura e verso quell’insulsa Nagi Inabikari non è a vuoto: in loro presenza i tuoi occhi non cambiano colore per puro piacere, mia cara nipote.»

Reiko, o più precisamente Fuuten, si avvicinò a Shina con passo lento e allo stesso tempo intimidatorio, si abbasso sulle ginocchia portando il suo viso all’altezza di quello della nipote.
La sacerdotessa, controllata dal demone, afferrò con una mano il mento della più giovane, girandole il viso finché non furono faccia a faccia.
«E non a caso i tuoi occhi sono quasi bianchi in mia presenza. Ora bando alle ciance mia cara nipotina, è giunta l’ora di soddisfare le mie richieste. Per quanto mi riguarda sei nata per uno scopo ed ora lo porterai a termine»

 Shina era troppo presa dal panico e dallo shock per capire cosa stesse succedendo ma, in pochi minuti, si ritrovò paralizzata dalla testa ai piedi. Dopo che Reiko le ebbe toccato il petto, come la sera precedente, il corpo di Shina non rispondeva più ad alcun comando: non poteva muoversi, non riusciva nemmeno ad urlare ma tutto ciò che poteva fare era vedere e sentire.
Fuuten iniziò a sussurrare parole incomprensibili, in una lingua che Shina non riusciva ad intendere. Dopo qualche minuto sentì dentro di sé qualcosa che si muoveva: un onda di energia stava pian piano crescendo dentro di lei.
Il vento iniziava a muoversi impetuoso intorno ai due, polvere, erba e sassi erano trasportati ovunque rendendo quasi impossibile scorgere ciò che succedeva a qualche metro da loro.
Tutto ciò però non impedì ad una giovane ragazza di raggiungere il nonno e la nipote, in groppa ad un famiglio a forma di lupo.
Tutto ciò che avvenne dopo fu confuso agli occhi di Shina ma ciò che vide le bloccò quel poco fiato che le era rimasto in corpo.
Nagi stava lottando contro Reiko a colpi di fulmini quando, uno di questi ultimi, per poco non colpì l’esorcista immobilizzata.
Fu lo stesso Fuuten a pararsi di fronte a lei, salvandola da un colpo che sicuramente l’avrebbe fatta smettere di respirare in modo permanente. Da quel momento in poi i colpi emanati da Nagi si dirigevano unicamente nella sua direzione, costringendo Reiko a difendere sia se stessa che la ragazza dietro di lei.
Nel frattempo sempre più energia entrava nel corpo di Shina e si espandeva rapidamente. Quest’ultima sentiva il sangue ribollirle nelle vene come se fosse lava rovente.

“Sembra di bruciare vivi” lacrime di dolore solcavano le guance della giovane, lasciando scie biancastre sulla pelle sporca di polvere e terra.

Ogni volta che Nagi tentava di colpire Shina, Fuuten parava i colpi e allontanava l’avversario con forti folate di vento che, però, col passare del tempo diminuivano di intensità.

«Che diamine stai facendo Fuuten? Perché stai trasferendo il tuo potere demoniaco dentro a quella?»
Una voce un po' cavernosa irruppe dalla bocca di Nagi.
Forti folate di vento coprirono tutto quanto finché, all’improvviso, cessarono.
Reiko, Shina e Nagi erano tutte e tre per terra, svenute.

 


Nel frattempo a Gehenna il demone del fulmine, Raiden, sconfisse e distrusse definitivamente il suo avversario, ormai totalmente privo del suo potere demoniaco.
Fuuten era così scomparso, ma la sua cara nipote aveva preso il suo posto, come nuovo demone del vento.

 


 




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~Note Finali: 
Quello che avete letto finora è l'introduzione al racconto vero e proprio, infatti mi sono limitata a capitoli legati unicamente alla trama, senza fare episodi per così dire 'extra', ovvero che non c'entrassero granchè con l'evoluzione della storia principale.
La storia di Shina e degli altri personaggi continua in un altra storia che pubblicherò a breve! Spero vi sia piaciuto! ^^




   
 
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