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Autore: crazyfrog95    16/02/2015    10 recensioni
Naruto è partito con Jiraiya per il suo viaggio di apprendimento, e i due si dirigono alle rovine del Villaggio del Vortice, dove potranno scoprire il segreto dello sterminio del clan Uzumaki. Nel frattempo, Hinata e Sakura hanno continuato ad allenarsi per conto loro: mentre Tsunade addestra Sakura ad essere un ninja medico, Kakashi allena Hinata e la trasforma in una guerriera di prim'ordine. Cosa accadrà alle ragazze durante questo lungo addestramento? Quale straordinaria abilità svilupperà Hinata? E cosa sta succedendo, nel frattempo, a Sasuke, che ha seguito Orochimaru?
Scopritelo con me, nel sequel di "Rikudou Legacy - Fratelli Non di Sangue". Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Affari di Famiglia


 

Erano passate diverse ore ormai da quando Sakura era entrata in quella stanza.
Kakashi guardò l'orologio: le 19:00, erano esattamente quattro ore che erano lì fuori ad aspettare novità.

Una volta arrivati al Villaggio della Sabbia, Temari li aveva accolti trafelata, ma sollevata di vederli.
Constatata l'assenza di Tsunade, l'idea di avere Sakura come sua sostituta non sembrava averla resa entusiasta, ma non aveva protestato, ben consapevole che evidentemente non si era potuto fare in altro modo, perciò aveva condotto frettolosamente la rosa nella stanza dove Kankuro era ricoverato.
Dopo alcuni minuti era uscita dalla camera, lasciando Sakura da sola a lavorare per non disturbarla, e aveva spiegato la situazione agli altri 11 ninja presenti.
In pochi minuti fece un breve ma dettagliato riassunto della situazione, di come Gaara fosse stato attaccato nel cuore della notte da un ninja volante, dello scontro violentissimo nei cieli di Suna, di come il Kazekage lo aveva condotto fuori dal villaggio per poter combattere al meglio, e di come Kankuro lo avesse seguito.
Lei stessa aveva seguito le loro tracce pochi minuti dopo, alla testa di una squadra di 20 jonin, ma erano arrivati troppo tardi. Gaara e il suo avversario erano spariti, e avevano trovato Kankuro disteso a terra, agonizzante, tra i rottami delle sue marionette. Quell'unico nome che era riuscito a pronunciare aveva messo in allarme tutto il villaggio.

Sasori della Sabbia Rossa era il più famoso e pericoloso tra i nukenin di Suna, ed era conosciuto come il miglior marionettista del mondo, oltre che un irraggiungibile esperto di veleni.
Proprio in merito a questa sua fama, appena Kankuro era stato riportato indietro le sue ferite erano state esaminate dalla vecchia Chiyo, la nonna di Sasori, anch'ella maestra di marionette e veleni, e sua ex-maestra. Ma anche le sue conoscenze non avevano sortito grandi risultati. Il veleno utilizzato del nipote era straodinariamente potente, mai visto dalla vecchia, probabilmente lo aveva inventato lui stesso, e causava la morte nel giro di tre giorni.
Più che rallentarne l'effetto, Chiyo non era riuscita a fare nulla. Ma al contrario di Temari, che aveva gioito nel vedere l'arrivo dei rinforzi di Konoha, Chiyo non si era dimostrata altrettanto entusiasta.
La reazione che aveva avuto nel vedere Kakashi era stata tutt'altro che amichevole...


*Flashback*

Kakashi e il resto della squadra raggiunsero la porta della camera dove Kankuro era ricoverato, accomodandosi in sala d'attesa. Sakura li aveva preceduti, correndo nella camera, e ora loro attendevano sue notizie.
Mentre aspettavano, a un certo punto la porta della camera di aprì, e ne uscì Temari seguita da un'altra donna, bassa, anziana, piena di rughe, ma con un vigore non comune.
«Allora? Ci sono novità?»
Kakashi si alzò, rivolgendosi a Temari, ma all'udire la sua voce la vecchia ebbe una reazione brusca.
«TU! Zanna Bianca della Foglia! Pagherai per ciò che hai fatto a mio figlio!!»
Chiyo era sul punto di avventarsi su un Kakashi colto alla sprovvista, ma Temari la fermò trattenendola.
«Si calmi, vecchia Chiyo, lo guardi bene: lui non è il ninja che crede...»
A quella frase la vecchia si fermò, osservando meglio l'argenteo. In effetti aveva ragione: Zanna Bianca doveva avere quasi sessant'anni, e quell'uomo, anche se gli somigliava molto, per quanto poteva mostrare quella maschera, non poteva averne più di una trentina.
Compresa la reazione della signora, Kakashi si rivolse a lei con tono diplomaticamente calmo.
«Non so quali dissapori lei possa aver avuto con mio padre, Sakumo Hatake, ma sappia che è morto più di vent'anni fa.»
Non amava parlare di suo padre, aveva un ricordo tormentato di lui e del suo misterioso suicidio...
Chiyo strinse lo sguardo.
«Il figlio... quindi tu sei Kakashi Hatake dello Sharingan. Ho sentito molto parlare di te. Dicono che tu sia uno shinobi dalle capacità straordinarie, come lo era tuo padre del resto...»
Il tono usato adesso era più freddo, distaccato, mostrava un'antipatia derivata dal nome dell'interlocutore, piuttosto che vera ostilità. Sarebbe stato interessante avere a che fare con quell'uomo...

*fine flashback*


Da quello spiacevole malinteso erano passate più di due ore, i vari membri della squadra della Foglia stavano trascorrendo il tempo ognuno a modo suo.
Asuma era vicino alla finestra a fumare una sigaretta, con Kurenai vicino che gli intimava di smetterla. Shikamaru era seduto con la testa reclinata all'indietro, appoggiata al muro, probabilmente addormentato. Choji stava divorando un pacchetto di patatine comprato al bar lì vicino.
Ino si stava limando le unghie, mentre Hinata teneva lo sguardo fisso dulla porta, con il Byakugan attivo. Il suo volto non lasciava trasparire alcuna emozione, positiva o negativa che fosse.
Kiba aveva comprato delle speciali pillole per Akamaru, che al Villaggio della Foglia non si trovavano e che aveva rimediato in un negozio specializzato lì vicino, e ora le stava sistemando nella borsa, mentre Shino lo aveva accompagnato al negozio, e adesso stava osservando Akamaru dormire in un angolo della stanza, ancora incapace di credere a quanto fosse diventato grande quel cane in così pochi anni, ormai era grosso quanto un leone.
Sai era in un angolo, per fatti suoi, e disegnava sul suo blocco da disegno. Era appogggiato con le spalle a due diverse pareti, perciò non poteva avere nessuno dietro di sé: nessuno avrebbe potuto sbirciare il suo disegno senza farsi notare. Forse solo Hinata avrebbe potuto farlo, con la sua abilità innata.
L'argenteo aveva notato questo particolare. Forse era solo un caso, ma gli sembrava che Sai stesse cercando volutamente di nascondere cosa stava disegnando, a differenza delle altre volte. Notò che a volte lo sguardo del ninja della Radice saettava per un attimo verso Ino, che non se ne accorgeva, intenta nella sua opera. Ebbe un sospetto, ma comunque non erano affari suoi.
Solo Yamato e Kakashi erano in piedi vicino alla porta, in attesa, troppo tesi per cercare di rilassarsi.
Pochi minuti prima Yamato aveva avuto un'idea niente male: mentre aspettavano novità sul conto di Kankuro, avevano deciso di avvantaggiarsi nella ricerca dei loro nemici.
Grazie a un frammento di quell'argilla esplosiva di cui si era servito l'avversario di Gaara, trovato sul luogo dello scontro, avevano a disposizione l'odore di uno dei due Akatsuki. Perciò Kakashi aveva evocato Pakkun e la sua squadra di cani segugi, che si erano subito messi sulle tracce del proprietario di quell'odore.


Passò un'altra mezz'ora, ma ancora non c'erano state novità. Poi, d'un tratto, Hinata scattò in piedi, disattivando il Byakugan e fissando la porta, in attesa.
Tutti gli altri si riscossero con quel movimento repentino e si alzarono, avvicinandosi.
Pochi secondi dopo la porta della stanza si aprì, e una Sakura visibilmente esausta ne uscì ansimante. Era pallida, e le tremavano le mani. Chissà quanto chakra aveva consumato...
«Fiuu... C'è mancato poco... Quel veleno era davvero potente, ma credo di essere riuscita ad isolarlo. L'ho analizzato, e per quanto potente credo di sapere come creare un antidoto.»
Tutti esultarono, complimentandosi con la ragazza per l'impresa compiuta. Quella più stupita di tutti era senza dubbio Chiyo: nemmeno lei era riuscita a contrastare così efficacemente il veleno del nipote. L'allieva di Tsunade era più dotata di quanto pensasse...
Con quel nuovo traguardo raggiunto Chiyo si era eclissata, diretta chissà dove, mentre Temari aveva accompagnato Sakura nel negozio di medicinali ed erbe più fornito del Villaggio della Sabbia, dicendole di prendere tutto ciò che le serviva senza badare a spese, avrebbe pensato lei a saldare il conto.
Così Sakura si era messa a lavoro sull'antidoto, e nel frattempo il resto della squadra si era mobilitato per preparare la partenza.
Asuma e Kurenai avevano ottenuto le schede con la descrizione dettagliata di Sasori, mentre i documenti che descrivevano l'altro ninja assalitore erano meno precisi.
Secondo quelle fonti il compagno di Sasori era un certo Deidara, nukenin della Roccia, famoso per la sua Arte dell'Argilla Esplosiva. La taglia che il Bingo Book riportava di lui ammontava a 60 milioni di ryo, mentre per Sasori ne segnava 55.
Anche senza informazioni più dettagliate, il quadro che avevano dei loro nemici era inquietante.
Kakashi sul Bingo Book aveva una taglia di 75 milioni, certo, ma ciò non voleva dire che potevano permettersi di sottovalutare i loro nemici. Dopo di lui, quelli considerati i più forti della loro squadra erano Asuma, con i sui 35 milioni di taglia, e Yamato, con 30 milioni.
Se tutti i membri dell'Akatsuki potevano tutti vantare una potenza del genere, quell'organizzazione era una seria minaccia per la stabilità delle Cinque Terre...
Già Itachi Uchiha da solo era abbastanza potente da spazzare via gran parte dell'armata della Foglia, se non addirittura tutta quanta. Molti ritenevano esagerata la sua fama, ma chi lo conosceva bene, come Kakashi, sapeva benissimo che Itachi meritava ogni centesimo della sua taglia, ben 150 milioni di ryo...


Kakashi riteneva molto strano il sistema di taglie del Bingo Book, nel quale venivano attribuite taglie anche a ninja non traditori, quasi a voler spingere sempre più shinobi a diventare nukenin e cacciatori di taglie.
Quel sistema aveva provocato un'esplosione del mercato nero, ma era necessario, perchè sapere quanto erano potenti i ninja di ogni Paese influenzava sensibilmente i rapporti politici con gli altri. Secondo quel sistema di riferimento il Paese del Fuoco era il più potente, alla pari con quello del Fulmine.
Dopotutto, anche se la taglia del Raikage ammontava a 135 milioni di ryo, ben superiori agli 80 di Tsunade, Konoha disponeva di molti più ninja di alto livello, equilibrando le forze.
Quando era ancora vivo, il Quarto Hokage poteva vantare una taglia di ben 200 milioni di ryo, mentre i Sannin arrivavano a 100 Jiraiya e 110 Orochimaru.
Il Terzo Hokage aveva una taglia di 90 milioni, ma la sua cifra non era molto affidabile, perchè il sistema basato sul Bingo Book era stato introdotto quando lui era già avanti negli anni, quindi non più all'apice della sua forza.
Gaara aveva una taglia da 70 milioni, era considerato uno dei Kage più deboli.
E poi... c'era suo padre, Sakumo Hatake, che nel suo massimo splendore era stato valutato 140 milioni di ryo.
Anche le sue allieve avevano iniziato a farsi conoscere, su Sakura pendeva una taglia di appena 20 milioni, mentre quella di Hinata era di 25.
Non si era informato sul conto degli altri ragazzi dell'età delle sue allieve, ma sapeva che loro erano le due più forti della loro generazione.
Chissà a quanto sarebbe ammontata la taglia di Naruto e Sasuke, quando sarebbero tornati...

«Kakashi!»
Quella voce familiare riscosse l'argenteo da quei pensieri, facendolo voltare verso il carlino che gli correva incontro.
«Trovato qualcosa, Pakkun?»
Il cagnolino riprese fiato, e diede il suo responso.
«Si, ho diffuso la traccia tra tutti i segugi del Paese del Fuoco e dintorni, e ne è stata individuata la fonte, all'ingresso di una grotta nel Paese dei Fiumi.»
Kakashi guardò gli altri, che annuirono. Poi, si rivolse nuovamente a Pakkun.
«Bene, ottimo lavoro. Ho bisogno di un'ultimo favore: và da Sakura, e riferiscile ciò che hai scoperto. Noi iniziamo a prepararci per partire, appena ha pronto l'antidoto deve curare Kankuro e portarne un po' per il viaggio, ci servirà contro Sasori.»
Pakkun annuì, e scattò verso il laboratorio dove si trovava la ragazza.
Intanto, tutti iniziarono a prepararsi.


Si ritrovarono un'ora più tardi alle porte del villaggio, tutti pronti a partire. Con loro c'erano Temari e Chiyo, tutti stavano aspettando l'arrivo di Sakura.
Alla fine apparve il profilo dell'Haruno in avvicinamento, e tutti si prepararono a intraprendere il viaggio. Li raggiunse in pochi secondi.
«Allora, come sta Kankuro?»
Sakura mostrò loro due fiale piene di liquido verdastro trasparente.
«Kankuro è salvo, l'antidoto fa effetto. Dovrà stare a riposo per qualche giorno, ma è fuori pericolo. Purtroppo però non sono riuscita a produrre più antidoto di così.»
Kakashi annuì, e la squadra si incamminò.
«Aspettate!»
Tutti si voltarono: verso di loro stava correndo una ragazza dai corti capelli castani. Si fermò davanti a loro, ansante, con le mani sulle ginocchia.
«Matsuri! Cosa ci fai qui?»
Temari si rivolse a lei con tono scocciato, le aveva detto di non interferire. Ma la ragazza non si voltò nemmeno verso di lei, gli occhi lucidi fissi in quelli dell'argenteo, che aveva riconosciuto come capo della squadra. Cadde sulle ginocchia, parlando a testa china.
«Vi prego... riportate indietro Gaara... Non mi importa che dentro di lui ci sia il demone della Sabbia, non mi importa nemmeno che lui sia il Kazekage... Vi chiedo solo di riportarlo indietro, sano e salvo... Riportatelo da me, vi supplico...»
Non riuscì a continuare, grosse lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance, accompagnate da singhiozzi, nemmeno Temari ebbe cuore di mandarla via o di non ascoltarla.

Nella squadra, quella più colpita di tutti era stata Hinata. Quella ragazza aveva buttato al vento la sua dignità da ninja, e si era inginocchiata davanti a degli stranieri, pur di riavere con sè Gaara.
Lei avrebbe fatto esattamente la stessa cosa.
Se fosse stato Naruto ad essere stato rapito, lei non avrebbe esitato a inginocchiarsi di fronte a degli stranieri, se questi avevano la possibilità di salvarlo.
Ebbe l'impulso di andare da lei, di consolarla, di farle sentire in qualche modo la sua vicinanza, ma prima che potesse muoversi una frase bloccò il pianto della ragazza.
«Alzati, Matsuri.»
La castana si voltò, a parlare era stata la vecchia Chiyo, che fece un passo avanti.
«Gaara è il Kazekage, e per quanto possa essere difficile darò anche la mia vita, se necessario, per riportarlo indietro, te lo prometto.»
Quell'uscita fece agitare Temari.
«Vecchia Chiyo, non starà pensando di andare anche lei!»
La vecchia si voltò verso la ragazza con i quattro codini.
«Non lo sto pensando. L'ho già deciso.»
Temari fece per protestare, ma Chiyo l'anticipò subito.
«Prima di essere un nukenin del Villaggio della Sabbia, Sasori è un traditore del clan della Sabbia Rossa. Questi sono affari di famiglia, ed è mio compito porre rimedio a qualcosa che fu una mia responsabilità.
Dopotutto... sono stata io a sigillare Shukaku dentro Gaara, quindi se lui è stato rapito è colpa mia. È mio preciso dovere fare ciò che posso per salvarlo.»
Temari allora reagì con orgoglio.
«Allora vengo anch'io. Gaara è mio fratello, non posso non aiutarlo.»
«No.»
La risposta della vecchia fu così secca che Temari non ebbe la forza di ribattere.
«Se falliamo e Gaara muore, tu e Kankuro siete gli unici a poter diventare Kazekage, e finchè tuo fratello non si rimette tu sei l'unica possibile erede del titolo: non posso lasciarti venire con noi. Và da tuo fratello, questo è un'ordine.»
Temari non potè ribattere, a denti stretti voltò loro le spalle.
«Bene. Allora buona fortuna.»
Chiyo guardò Kakashi, e quest'ultimo annuì e corse fuori dal villaggio, seguito da tutti gli altri.


Mentre Temari tornava al palazzo del Kazekage, il piccolo Gamasupai aveva assistito a tutta la scena, nascosto in un angolo nell'ombra.
Con un sigillo si teletrasportò nuovamente al Monte Myoboku, per riferire a Naruto le informazioni che aveva raccolto.




 

   
 
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