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Autore: JeyCholties    16/02/2015    1 recensioni
'' … E sei stata promessa al primogenito, Sirius Orion Black... ''
« No! » dissi a voce alta, mentre Lucy cominciava a urlare.
« COSAAAA? SIRIUS BLACK? TU SPOSERAI SIRIUS BLACK? » urlò Lucy, strattonandomi il braccio, cercando di strapparmi la lettera dalle dita.
« No... » farfugliai, sentendo andare le guance in fiamme, ma non per l'imbarazzo, per la rabbia.
« QUESTO è PAZZESCO! PAZZESCO » continuò a urlare Lucy, rileggendo la lettera daccapo ad alta voce.
« Non è possibile, preferisco un Malfoy... Datemi un Malfoy... » sussurrai, con un filo di voce.
-
« Sirius... Se non ti sposi ti toglieranno tutto! » provò a dire Remus.
« Mi hanno già tolto tutto... Non possono più controllarmi! Io non mi sposo... TANTO MENO CON LA EVENGOOD, PER MERLINO! » gridai, passandomi una mano fra i capelli.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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3. 'Poesie'

 

Dormitorio femminile delle Corvonero.

 

« Thomas Nott mi ha scritto una poesia... » annunciò Lucy, entrando nel dormitorio mentre mi infilavo un maglioncino.

Corinne, la nostra compagna di Dormitorio si agitò sotto le coperte, ma continuò a dormire.

« Thomas Nott sa scrivere? » chiesi, sistemandomi i capelli da un lato mentre Lucy teneva un foglietto in mano.

« A quanto pare sì.. Non l'ho ancora letta... Voglio che ci sia anche tu accanto a me, così puoi tenermi i capelli se dovrò vomitare dal disgusto » sospirò Lucy tragicamente, stropicciandosi gli occhi.

« Okay » sorrisi divertita, Lucy riusciva sempre a strapparmi un sorriso, che lo volessi o no.

Mi avvicinai a lei sbadigliando, avevo passato una lunga notte insonne.

Lucy aveva cercato di consolarmi e di tenermi compagnia eppure l'unica cosa che continuavo a sentire erano le parole di Sirius, crudeli e sprezzanti.

E quel litigio, di fronte a tutta la scuola.

Ormai lo sapevano tutti, me lo aveva confermato anche un' incredula Corinne la sera prima.

« Allora » Lucy si sgranchì la voce e aprì il foglietto.

 

« Lucy Sayre, i tuoi occhi sono grandi

brillano di luce, giganti

la tua pelle è magia

spero che tu sia sempre mia

credo di essermi innamorato di te. » recitò Lucy, con voce sempre più stridula.

 

Scoppiai in una sonora risata, mentre Lucy lasciava cadere il foglietto per terra, sconvolta.

Io mi affrettai a raccoglierlo, per aggiungerlo ai materiali con i quali potevo ricattarla.

 

« Chi diavolo ti ha scritto quella robaccia? » borbottò Corinne, alzandosi di un poco e lasciandosi ammirare nel suo splendore di bava e occhi assonati.

I suoi capelli mori sembravano delle balle di fieno attorcigliati nel colletto del suo pigiama a righe gialle.

« Ho voglia di vomitare » piagnucolò Lucy.

« Dai non era tanto male! » provai a dire, per consolarla.

Eppure la mia espressione sghignazzante parve non convincerla.

« Almeno è scritta correttamente, con i verbi al posto giusto! L'anno scorso un troll di Tassorosso mi ha scritto un poema che faceva più o meno così... » Corinne si alzò, grugnendo e mettendosi in posizione.

 

« Corinne, il tuo nome sembra un coro di Erinni,

non faccessi che immaginarti senza vestiti

voglio presentarti ai miei nonni

ti prego mangiasti questi calderoni » recitò la ragazza imitando una voce bassa e roca.

 

Scoppiai a ridere, persino Lucy si lasciò sfuggire un sorriso.

Corinne si avviò verso il bagno scuotendo la testa e cercando di scacciare quel brutto ricordo.

« Sylvia, almeno tu non dovrai aspettarti niente da quel deficiente di Black... Lui ragiona con il pisello e basta » commentò Corinne, aprendo la porta del bagno.

Il sorriso mi morì sulle labbra.

Corinne parve accorgersene perché si girò e mi rivolse un'occhiata preoccupata.

« Dovrai farci l'abitudine, biscottino... Perché a colazione staranno già tutti parlando di te » disse Corinne.

La cosa bella di Corinne era che ti diceva sempre la verità, diretta e senza vie di mezzo.

Avevo sempre apprezzato quel lato di lei, eppure ora mi ritrovavo a maledire sia lei che l'intera Hogwarts.

 

Lucy mi accarezzò il braccio, facendo una smorfia.

« Ha ragione Corinne... Devi farci l'abitudine... Come io devo abituarmi allo schifo poetico di Nott per il resto della mia vita » sbuffò, afferrando la borsa con i libri.

Abbassai lo sguardo, quando un pensiero mi colpì, improvviso.

« Ehi! Ma oggi Stewart esce dall'infermeria! » esclamai, battendomi una mano sulla fronte.

Lucy spalancò la bocca.

« Sylvia... » scandì la ragazza, fissandomi « Se è già sceso a colazione lo avrà saputo... »

« Cazzo! » ringhiai, fiondandomi fuori dal Dormitorio trascinandomi dietro la mia borsa.

 

*

 

Sala Grande – Tavolo dei Corvonero

 

Il brusio di voci affievolì, mentre io e Lucy raggiungevamo il tavolo dei Corvonero.

Poi all'improvviso si rianimò agitato e incalzante.

Sentii parecchi sguardi perforarmi la schiena, sopratutto sguardi femminili, qualcuno mi fischiò persino dietro.

Ma la mia concentrazione era rivolta totalmente a un solo ragazzo.

Stewart Nelson balzò in piedi non appena mi vide.

Il suo sguardo era un misto di preoccupazione e incredulità.

Lo guardai con un fastidioso groppo in gola.

Era dimagrito: i suoi capelli castani erano disordinati e la sua pelle era pallida, più pallida del solito.

Anche a quella distanza i suoi occhi azzurri parvero perforarmi l'anima.

Non lo vedevo da cinque giorni, si era beccato una brutta malattia contagiosa ed era stato isolato in un reparto privato dell'infermeria.

Lasciai cadere la borsa di libri sulla panca e tesi le braccia verso di lui.

Lui mi venne incontro e mi abbracciò, talmente forte da mozzarmi il fiato.

« Cos'è sta storia che ti sposi con Black? » le sue labbra premevano contro il mio orecchio.

Sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi e feci per rispondere...

Poi una risata esplose nel tavolo dei Grifondoro.

Io e Stewart ci staccammo, voltandoci in quella direzione.

James Potter rideva talmente forte da essere diventato completamente rosso.

Remus Lupin era nelle stesse condizioni, si teneva la pancia e cercava di asciugarsi le lacrime.

Sirius continuava a sbattere la mano sul tavolo, ridendo e tossendo contemporaneamente.

Tutta la loro attenzione era concentrata su Peter, i cui capelli avevano deciso di ribellarsi alle norme e di diventare color arcobaleno.

Mi voltai e mi sedetti, cercando di ignorare le loro risate.

Stewart mi si sedette accanto osservandomi.

« Allora è tutto vero... » sussurrò decifrando la mia espressione.

« Io non l'ho mai voluto, Stew... Tanto meno con Black... Tu lo sai meglio di chiunque altro » sussurrai, riempiendomi il piatto di bacon, mentre l'intera casa di Corvonero mi guardava di soppiatto.

« Ehm... Sylvia » deglutì Lucy, era seduta di fronte a me e guardava alle mie spalle.

« Cosa c'è? » chiesi, con un terribile presentimento.

« Sirius Black ti sta fissando » sussurrò evasiva, abbassando lo sguardo sul suo piatto.

Stewart, accanto a me, si voltò di scatto.

« Stew per favore... Non guardarlo » gli posai una mano sul braccio.

Lui riportò i suoi occhi azzurri su di me.

« Mi rifiuto ancora di crederci... Tu e Black? Ma quando... Voglio dire.. » farfugliò incredulo, cercando di trovare un senso.

« Ho ricevuto una lettera... »

« Ma aspetta... Quindi è anche vero che lo hai schiaffeggiato davanti a tutta la scuola? » esclamò lui, mentre un paio di teste si voltavano nella mia direzione.

L'angolo della mia bocca si piegò all'insù.

« Sì, è vero » confermai, non mi seppi spiegare il perché ma raccontare quelle vicende a Stewart, che odiava Black quanto me, mi sollevò il morale.

In fondo i Malandrini avevano tormentato sia me che lui per sei lunghissimi anni.

« Avrei voluto esserci » disse Stewart afferrando un'arancia e cominciandola a sbucciare.

« Non ti sei perso niente, a parte qualche crisi di pianto e qualche parolaccia » dissi, masticando il bacon.

« Ma i tuoi cosa dicono? È impossibile che siano totalmente d'accordo con questa pagliacciata » chiese Stewart, cacciandosi in bocca uno spicchio d'arancia.

« è stata un'idea di mio padre... La madre di Sirius è d'accordo e lo tiene alle strette quindi... »

« Si ma... Mamma Evengood sarà stata dalla tua parte... O no? Voglio dire lei... »

Mi sfuggì un sorriso.

Stewart conosceva la mia famiglia, e aveva sempre nutrito una cotta segreta per mia madre.

Che a ripensarci non era mica tanto segreta, dato che lo sapevamo tutti in famiglia e coccolavamo Stewart come un piccolo orsacchiotto.

« No, anche Mark – mio fratello – ci è passato con Kristine, e quanto pare io dovrò fare lo stesso se prima qualcuno non uccide Black » risposi.

« Ci penso io a questo... La prossima volta che ti si avvicina io... » il tono di Stewart era serio e vagamente minaccioso.

Scoppiai a ridere, tutta quella faccenda sembrava un'enorme barzelletta.

« Perché ridi? Pensi che non riuscirei a stenderlo con un pugno? » chiese Stewart, fingendosi offeso.

Risi più forte, immaginandomi la scena.

« Stewart qualsiasi cosa tu stia facendo continua... » sussurrò Lucy, guardandomi ridere e sorridendo a sua volta.

« Mi ritengo offeso, Sylvia! MOLTO OFFESO! » esclamò Stew, con voce stridula per poi cominciare a ridere a sua volta.

 

Sala Grande – Tavolo dei Grifondoro

 

Grazie al cielo esisteva quel topastro del mio amico che riusciva sempre a strapparmi una risata.

Peter Minus era un toccasana per le depressioni e i malumori, bastava guardarlo per sorridere.

E ne avevo un disperato bisogno dato che avevo cominciato la giornata veramente male.

Ero stato scaricato da tre ragazze diverse per colpa della stupida faccenda del matrimonio, e una quarta aveva tentato di imitare Sylvia, schiaffeggiandomi di fronte all'arazzo di Agrippa.

Ma lei non era Sylvia, non era riuscita nemmeno a cogliermi di sorpresa.

A quel pensiero portai lo sguardo al tavolo dei Corvonero, cercando con lo sguardo quella rompipalle che mi aveva messo in imbarazzo di fronte a mezza scuola.

Stava chiacchierando allegramente con Stewart, uno sfigato del nostro stesso anno che passava le giornate a sbavarle dietro, era innamorato perso di lei dal terzo anno o giù di lì.

E probabilmente quel gran genio di Sylvia nemmeno se ne era accorta.

Grugnii sovrappensiero e mi appropriai di un'altra porzione di uova, mentre intorno a me il brusio aumentava.

Ero abituato a essere osservato e chiacchierato, ma tutta quella attenzione stava diventando nauseante.

« Sirius Black » esordì una voce, facendomi alzare lo sguardo.

Lena Greengrass, Serpeverde, probabilmente la ragazza più sexy di tutta Hogwarts, si accomodò accanto a Remus.

I suoi lunghissimi capelli biondi le incorniciavano il viso, dove le sue labbra carnose spiccavano rosse come il sangue.

Adoravo morderle le labbra.

« Lena » grugnii, inghiottendo il boccone.

Il mio sguardo si spostò su Remus, accanto a lei, che sembrava terribilmente in imbarazzo.

Trattenni un sorriso e riportai l'attenzione su di lei.

« Girano delle voci... » cominciò lei, io alzai gli occhi al cielo « Secondo le quali tu saresti promesso alla Evengood... ».

« Non ci sarà nessun matrimonio se è questo che intendi... » dissi in fretta, ansioso di chiudere al più presto l'argomento.

Io e il resto dei Malandrini stavamo lavorando sodo per trovare una scappatoia che prima o poi mi avrebbe salvato le chiappe.

« Questo era ovvio, ma sono qui per quello che è successo ieri... Nel corridoio... » sussurrò lei, accarezzando con lo sguardo il mio zigomo.

« La mia faccia sta benone come puoi notare... » dissi, giocherellando con un pezzo di pane.

« La Evengood ha superato il limite » disse Lena, fredda e gelida.

Inarcai un sopracciglio.

« Colpire un Black dinnanzi all'intera scuola... Non si fa... » Lena fece 'no' con il dito, schioccando le labbra.

« Non pensavo ti fregasse della mia famiglia... In fondo sono la pecora nera dei Black... Sai.. e tu sei seduta al tavolo dei Grifondoro a parlare con un traditore » le feci notare.

Lena e io avevamo un rapporto molto 'da camera da letto', lei era popolare,bellissima, e non le interessavano le distinzioni di sangue o di Casa, perciò mi sorpresi molto a quella sua affermazione.

Nonostante fosse una Serpeverde con i controcazzi, non aveva mai dato segno che gliene fregasse qualcosa della purezza del sangue, aveva avuto relazioni lunghe e stabili con Nati Babbani e io l'avevo sempre ammirata per questo.

« C'è qualcos'altro sotto? La Evengood ti ha fregato un rossetto da sotto il naso? Perché c'è l'hai con lei? » chiesi, sinceramente curioso.

« Non sono affari che ti riguardano... Allora mi aiuterai o no? » chiese Lena, giocherellando con una ciocca di capelli biondi.

« Se poi lo faccio... Tu mi concedi un altro paio di notti con te? » chiesi, senza degnarmi minimamente di abbassare la voce.

« Sirius! » esclamò Remus, arrossendo e guardandosi intorno, accorgendosi che tutta la Casa di Grifondoro origliava spudoratamente.

« Tutto quello che vuoi » Lena si tese verso di me, e mi stampò un bacio vicinissimo alla mia bocca.

Aveva lo stesso buon profumo di sempre.

« Ci vediamo John » sussurrò poi, chinandosi verso Remus e scoccandogli un bacio sulla guancia.

Remus arrossì, violentemente, ma non si azzardò a pulire la traccia di rossetto che lei le aveva lasciato.

Quando spostai lo sguardo dal sedere perfetto di Lena al tavolo di Corvonero, scoprii Sylvia girata a fissarmi, aveva un'espressione assorta.

E io mi chiesi a che diavolo stesse pensando e che gran questione ci fosse tra lei e Lena.

 

 

Note dell'autrice:

 

Lena, Stewart, Corinne e Lucy saranno molto importanti in questa storia, quindi non prendeteli sottogamba.

Anche Thomas Nott farà la sua comparsa, perciò le vicende non gireranno tutte intorno a Sirius e a Sylvia.

Fra Lena e Sylvia non scorre buon sangue, perciò preparatevi!

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! :) (a me non molto)

 

Mi farebbe piacere un vostro piccolo commento, ma non sentitevi obbligati!

 

Vi lascio con le foto dei nostri personaggi:

 

Sirius:

Sylvia:

Lucy:

Lena:

Thomas Nott:

Stewart:
 

Corinne: 

 

  
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