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Autore: Marss    16/02/2015    2 recensioni
*dalla storia
Appoggio la mia schiena sul suo torace e cerco di riordinare i mille pensieri che mi affollano la mente.
-Cosimo?
-Si?
-Ti amo.
Sorride. -Anche io, da morire.
Detto questo, ci addormentiamo insieme.*
Milano. Alice 17 anni, Cosimo 31. Alice ha una grande passione per il mondo rap, e Cosimo ne fa parte. Alice e Cosimo, due persone diverse, che in comune hanno la voglia di amarsi.
Questa, è la loro storia.
Recensioni sempre gradite!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Oh mio Dio, ma quanto tempo è passato dall'ultimo aggiornamento?! Troppo, davvero davvero troppo!
Mi dispiace moltissimo per averci messo così tanto a pubblicare il nuovo capitolo. Potrei stare qui a dirvi quante cose sono successe in questo periodo, a quante ne ho passate e a quanti cambiamenti ha subito la mia vita in questo anno, ma cercherei solamente una scusa. Quindi posso solo stare in silenzio, consapevole di non avere scuse per il tempo trascorso. Ok, magari alla metà della gente non importa un fico secco, sicuramente qualcuno si è addirittura dimenticato dell'esistenza di questa storia, ma ci tengo davvero a portarla a termine. Vi annuncio che siamo quasi alla fine comunque, mancano ormai pochi capitoli e poi sarà tutto concluso. 
Spero di riuscire a suscitare ancora un po' di interesse nelle persone che hanno inserito la storia tra le seguite e/o preferite. 
Prometto che tornerò presto con un nuovo capitolo :)
Un bacione
Marss











La serata trascorre tranquillamente, tra chiacchiere e risate, forse dovute alla quantità industriale che Jack mette in tavola. I miei amici si sono integrati perfettamente con gli altri, sembriamo un'unica, grande compagnia. Stefano e Simone stanno incollati a J A, continuando a fargli domande su domande, hanno gli occhi a cuoricino e spesso si comportano come due ragazzine isteriche davanti al proprio idolo! Davide continua a provarci spudoratamente con Francesca, aiutato anche dal fatto che Jack sembra non curarsene affatto. Il ragazzo, infatti, continua ad urlare come un matto, salendo sulle sedie ed intonando osceni cori da stadio.
Simona e Joe sono appartati in un angolo, si scambiano effusioni e paroline dolci, si vede che sono profondamente innamorati l'uno dell'altro. 
Cosimo mi tiene stretta a sè, un braccio attorno alle mie spalle, ma chiacchiera tranquillamente con gli altri. Scuoto la testa alla vista di Jack che tenta di togliersi la maglietta, improvvisando uno spogliarello decisamente poco sexy. Vedo Francesca sbuffare dopo l'ennesima avance di Davide e non posso fare a meno di ridere. Quel ragazzo è così e non cambierà mai, ci prova con qualsiasi essere respirante che incrocia il suo cammino. Anche se questa volta non possiamo biasimarlo, Francesca è davvero molto bella. 
Andrea, Cristian e Matteo stanno decisamente alzando un po' troppo il gomito, continuano a versarsi vino rosso nei bicchieri e ridono senza sosta. Andrea lancia occhiate strane a me e Cosimo, ma ci faccio caso appena, troppo presa a ridere per il balleto improvvisato di Jack
-Forza ragazzi, mettiamo un po' di musica!- urla quest'ultimo, dimenandosi come un pazzo sulla sedia
-Jack, se cadi giuro rido fino a domani!- gli dice Cosimo, alzandosi per raggiungere l'amico. 
-Figurati se cado! Sono un professionista, io!- gli urla di rimando. 
Cosimo, comunque, lo prende per un braccio e lo aiuta a scendere dalla sedia, per poi dargli una pacca sulla spalla e scambiare qualche battuta. Si vede che sono amici da una vita, c'è una grande intesa tra loro. Rimango a guardarli, pensando alla fortuna che ho avuto ad averli incontrati. Non mi sarei mai immaginata niente del genere, davvero. Ripenso alla serata allo Zarro Night, la sera del loro concerto, ripenso all'emozione che avevo provato nel sentirli cantare per la prima volta dal vivo, e a come avevo rischiato di svenire quando Cosimo si era avvicinato a me, subito dopo. 
Sono passati solo pochi mesi a dire la verità, eppure mi sembra di stare con lui da una vita. Mai avrei pensato di potermi innamorare di qualcuno così in fretta, eppure eccomi lì seduta, a guardare con occhi colmi d'amore il ragazzo dei miei sogni. La differenza d'età è l'ultimo dei nostri problemi, Cosimo è maturo ma spesso si comporta come un ragazzino e andarci d'accordo non è per nulla difficile. 
Immersa come sono nei miei pensieri, non mi accorgo che Andrea si è avvicinato a me, occupando la sedia accanto alla mia.
-Proprio una bella grigliata- esordisce lui, facendomi tornare in me. Mi volto a guardarlo e sento l'odore di vino uscirgli da ogni poro della pelle.
-Puzzi- gli dico, ridendo -ma sì, bella grigliata. 
Rimaniamo seduti a chiacchierare, lo conosco da un sacco di tempo e riusciamo sempre a trovare qualche argomento in comune. 
-Senti, perché non mi fai vedere la villa? Non abbiamo ancora fatto un giro- mi chiede ad un certo punto, interrompendo il discorso che stavamo facendo. 
Mi guardo attorno alla ricerca del mio ragazzo. Lo trovo in piedi accanto alla piscina insieme a Jack e Alberto. I tre cantano a squarciagola, rischiando di cadere in acqua diverse volte. 
-Va bene, andiamo- dico, alzandomi. Nessuno sembra badare a noi, Cristian e Matteo nel frattempo si sono uniti ai tre a bordo piscina, si strattonano a vicenda e, come immaginavo, finiscono tutti e cinque in acqua! Andrea si dirige verso l'ingresso della villa mentre io mi fermo un attimo ad osservare la scena in piscina. Cosimo riemerge dall'acqua e comincia a ridere come un matto, seguito a ruota dagli altri quattro cretini!
-Vieni?- mi chiede Andrea, voltandosi a cercarmi. 
Lo raggiungo subito, conducendolo all'interno.
-Questo è l'ingresso, lì c'è la cucina, di sopra le camere da letto e di qua il soggiorno...- dico, facendogli da guida turistica nella villa. Andrea si guarda attorno ammirato, esattamente la stessa espressione che ho assunto io la prima volta che sono entrata in quella meravigliosa casa. Si dirige verso il salone e lo seguo. E' la parte preferita di Cosimo, e anche la mia. Mi piace accoccolarmi sulle poltrone con lui, guardando il sole tramontare dietro l'immenso giardino. 
Andrea ciondola per tutta la stanza, legge i titoli di ogni CD contenuto nella libreria, espimendo la sua ammirazione per i gusti musicali del mio ragazzo. 
Mi avvicino a lui, visto che l'alcol comincia a fargli effetto e fa fatica a reggersi in piedi. Si appoggia a me, mettendomi un braccio intorno alle spalle e avvicinandosi sempre di più. Incolla i suoi occhi nei miei, schiude le labbra e... mi bacia!
Non mi rendo immediatamente conto di quello che succede, un attimo prima stavamo chiacchierando di musica e un attimo dopo lui ha le labbra incollate alle mie. Stringe di più la sua presa mentre io cerco di divincolarmi. 
-Ma cosa...- la voce che sento alle mie spalle mi fa raggelare il sangue nelle vene. 
Mi libero finalmente dalle braccia di Andrea e mi volto verso Cosimo, entrato in quel momento nella stanza. 
-Amore, non è come credi- dico, rendendomi subito conto di quanto suoni falsa e ridicola quella frase.
-Ah no?! E com'è allora, sentiamo- dice lui sarcastico. 
Sono completamente paralizzata, non riesco a muovere un solo muscolo e, ovviamente, non riesco a spiegargli come sono andate realmente le cose. 
-Come immaginavo.- dice semplicemente. Mi lancia un'ultima, infuocata occhiata, poi recupera il suo cellulare dal divano ed esce a grandi passi dalla villa. 
-Cosimo!- urlo, correndogli dietro -Cosimo aspetta!
Non mi ascolta, non si volta nemmeno. Continuo a chiamarlo, seguendolo sul vialetto, ma sembra non sentirmi nemmeno. 
Raggiunge la macchina e si chiude dentro, mettendo in moto
-Ti prego, lasciami spiegare. Giuro che non c'entro niente, io non... non lo volevo baciare, mi ha chiesto di fargli fare un giro e me lo sono ritrovata addosso! Lui... io...- non riesco a fare un discorso di senso compiuto, i singhiozzi spezzano le mie parole. Mi aggrappo alla portiera della macchina ma lui chiude la sicura, senza degnarmi nemmeno di uno sguardo.
-Cosimo, guardami- gli urlo. Finalmente, il ragazzo si gira verso di me. Nel suo sguardo leggo disgusto, delusione, amarezza e una grande rabbia nei miei confronti. Rimango spiazzata, immobile, ma faccio in tempo a staccarmi dalla portiera appena prima che ingrani la retromarcia e parta a tavoletta fuori dal cancello. 
-Ali, ma che succede?- sento dei passi alle mie spalle, ma non mi volto.
Resto immobile a fissare il punto in cui Cosimo è sparito, senza riuscire a formulare un solo pensiero. 
Simona e Joe mi sono subito accanto, la ragazza mi prende fa le braccia e mi stringe a sè, senza nemmeno sapere cos'è successo. 
Io continuo a piangere, non riesco a fermare le lacrime, forti singhiozzi mi scuotono il corpo, facendomi tremare come una foglia nonostante il caldo estivo. 
-Vuoi per favore spiegarci cos'è successo?- mi chiede Jack, tornato improvvisamente serio. 
Provo a spiegarmi, ma non riesco a spiaccicare più di due parole sconnesse, continuo semplicemente a singhiozzare
-Calmati Ali, sono sicura che qualsiasi cosa sia successa, si risolverà- Simona prova a consolarmi, accarezzandomi la schiena, ma è ovviamente inutile. Andrea nel frattempo ci ha raggiunti. Rimane immobile a fissarmi, senza dire niente. Sono così arrabbiata con lui che a malapena lo degno di uno sguardo. Ma che gli è saltato in mente? Lo sa che sono fidanzata, perché diavolo si è comportato in quel modo? So che non gli ero indifferente, ma provarci davanti al mio ragazzo è davvero troppo!
-Mi sa che è meglio se andiamo- dice Cristian, avvicinandosi a me -se hai bisogno non esitare a chiamarci, ok?
Annuisco appena, sconsolata. Simone, Stefano, Matteo, Andrea e Cristian salutano gli altri, mentre Davide rimane leggermente in disparte con Francesca. Vedo che la afferra per un fianco e la saluta con un leggero bacio a stampo, che la ragazza non rifiuta. Jack, in piedi accanto a me, assiste alla scena e in un secondo si avventa su Davide, tirandogli un pugno in pieno viso.
-Non ti azzardare più a toccarla!- urla, afferrando il ragazzo per il colletto della maglietta.
In un attimo siamo tutti attorno a loro, cercando di separarli per evitare il peggio. 
-Jack, mollalo!- gli urla J A, afferrandolo per le spalle e trascinandolo via. Stefano e Simone nel frattempo corrono verso Davide, che provava a difendersi dai colpi di Jack
-Non l'hai cagata per tutta la sera, non hai alcun diritto su di lei!- gli urla Davide, una volta che i due sono stati allontanati.
-Brutto figlio di...- risponde Jack, provando ad avventarsi nuovamente sul ragazzo. J A, Joe e Alberto gli sono subito addosso, riuscendo a stento a trattenerlo.
-Forse è meglio se adesso andate...- dico a Stefano, che a fatica riesce a trascinare via Davide. I sei ragazzi si allontanano, e uscendo Andrea mi lancia un ultimo sguardo. Manca poco che lo mandi a fanculo lì davanti a tutti. 
-Forza, andiamo a sistemare in veranda, magari ti calmi- dice J A a Jack. Tutti si dirigono verso il retro della villa, mentre io rimango in piedi acccanto al cancello.
-Ora che sei più calma, puoi spiegarmi cos'è successo?- mi chiede Simona, rimasta di fianco a me.
-Un casino Simo, un vero e proprio casino!- esordisco. Simona mi prende per le spalle e mi porta verso il laghetto a lato del giardino, facendomi sedere sulla panchina di legno.
-Forza, ti ascolto- dice lei, lasciandomi andare
-Andrea mi ha chiesto di accompagnarlo a fare un giro della villa. Mi sembrava una richiesta normale, siamo entrati e gli ho fatto vedere il soggiorno. Mentre chiacchieravamo di musica, mi sono avvicinata a lui visto che faceva fatica a reggersi in piedi- comincio a raccontare e, nel frattempo, le lacrime ricominciano a scendere -si è appoggiato a me e nel giro di un attimo me lo sono ritrovata addosso, le sue labbra incollate alle mie. Non sono nemmeno riuscita a rendermene conto, io non...- i singhiozzi ricominciano a scuotermi, costringendomi a fermare il racconto
-Cosimo aveva detto che rientrava per prendere il cellulare lasciato in salotto...- dice Simona, coprendosi la bocca con una mano -vi ha visti, vero?
Annuisco tristemente. -Non gli ho nemmeno spiegato com'è andata. E' uscito di corsa e io non sono riuscita a parlare, ero paralizzata. Dio, sono un disastro!
Mi abbandono ad un lungo, pianto isterico. Simona mi lascia fare, accarezzandomi la schiena e scostandomi i capelli che continuano a ricadermi sul viso. 
-Sai com'è fatto Cosimo, reagisce d'istinto. Lasciagli sbollire la rabbia e appena torna gli spiegherai come sono andate le cose
-Non mi lascerà nemmeno parlare, ne sono sicura! 
-Capirà invece, lo capirà guardandoti negli occhi. 
-Io non ne sarei così sicura...
Rimaniamo sedute ancora un po', in silenzio. Riesco a calmarmi e a smettere di singhiozzare, ma i miei pensieri restano fissi su Cosimo. Come ho potuto? Insomma, so che non è stata proprio colpa mia, ma avrei dovuto staccarmi subito, senza esitazione. 
-Tesoro, adesso è davvero molto tardi. Andiamo a letto, dai. Quando ti svegliarai Cosimo sarà di nuovo al tuo fianco-mi sussurra, prendendomi nuovamente per le spalle e conducendomi verso la villa. Mi blocco proprio davanti alla porta
-Senti io non ho molto sonno... penso che resterò qui fuori ancora un po', prendo una boccata d'aria. 
-Sicura? Vuoi che resti a farti compagnia?- mi chiede gentilmente
-No, vai pure a dormire tranquilla. Buona notte- le dico. Mi abbraccia un'ultima volta, poi mi lancia un'occhiata carica di apprensione ed entra, chiudendosi la porta alle spalle. Mi dirigo verso il retro. Il tavolo è ancora pieno di roba, piatti e bicchieri sono sparpagliati ovunque, bottiglie di vino e birra sono abbandonate in ogni angolo. Mi siedo sul bordo della piscina e metto i piedi a mollo, voltandomi a guardare la luna che rischiara il cielo. 
Chissà cosa starà facendo Cosimo in quel momento. Chissà a cosa starà pensando. 
Una lacrima solitaria mi solca il volto, ma non faccio nulla per fermarla. Non riuscirò mai a perdonarmi per questo, mai. E di certo non perdonerò mai Andrea, ho chiuso con quel ragazzo. Cosa farò se perdo Cosimo? Come posso continuare senza di lui?
Penso a questo mentre l'acqua fredda mi lambisce le caviglie nude. Resto in quella posizione per un tempo che mi pare infinito, irrigidendomi ogni volta che sento una macchina passare in strada. Controllo l'ora sul cellulare, sono quasi le 4 del mattino e di Cosimo nemmeno l'ombra. 
Decido di rientrare, tanto vale aspettarlo a letto. Mi tolgo i vestiti e mi sistemo sotto il lenzuolo, le braccia incrociate sul petto e lo sguardo fisso sulla porta, le orecchie tese come un cane da guardia. 
Cerco di convincermi che andrà tutto per il meglio, che Cosimo varcherà quella soglia da un momento all'altro, ma ad ogni minuto che passa, ci credo sempre meno. 
Alla fine mi addromento, esausta, gli occhi gonfi per il pianto, abbracciando il cuscino del ragazzo e inalando il suo profumo. 
  
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