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Autore: _Riri_Sunflower_    17/02/2015    8 recensioni
La battaglia di Hogwarts portò distruzione, dolore e morte; molti maghi e streghe persero i propri cari.
Il 2 maggio 1998 moriva anche Fred Weasley, ucciso dal Mangiamorte Rookwood.
Dodici pensieri in occasioni differenti tra loro di dodici personaggi legati a uno dei gemelli Weasley.
NON SONO IN ORDINE CRONOLOGICO! PERICOLO LACRIME.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelina Johnson, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Angolo autrice: questo capitolo partecipa al contest sul forum di EFP Pagine Perdute
 

«Mamma!»
Appena tornata a casa dal lavoro, sentii le urla dei miei figli che si scatenarono nel momento esatto in cui sentirono i miei passi dentro casa. Mi accovacciai di fianco alla porta d’ingresso e allargai le braccia per abbracciare entrambi i miei piccoli.

«Bentornata, tesoro.» Vidi la sorridente figura di mio marito apparire dalla cucina e dare l’ordine ai nostri bambini di andare a lavarsi le mani in modo che potesse darmi un bacio di bentornato.
«Hanno fatto i capricci?» domandai non appena riuscii a togliermi il cappotto e la sciarpa, trasformandomi da donna in carriera a mamma e casalinga.
«Solo quando dovevano fare il riposino; per il resto sono stati degli angioletti.»

Cenai con la mia famiglia e preparai i miei figli per farli addormentare. Avevo già dato loro la buonanotte quando mio figlio Hugo mi chiamò: «Mamma, cosa sono i Tornei TreMaghi?» Mi bloccai sulla soglia al sentire quelle parole e, lentamente, mi voltai verso di loro e li guardai un po’ perplessa e un po’ curiosa di sapere come avevano sentito parlare di questo Torneo.
«Papà vi ha raccontato qualcosa?» Accesi l’abat-jour sopra il comodino di Rose ed entrambi si misero seduti ad ascoltare tutto ciò che riguardava questo famoso Torneo, come si svolgeva e le varie prove che ogni mago partecipante avrebbe dovuto affrontare.

«Ogni cinque anni, le tre scuole di magia più prestigiose d’Europa si riuniscono per dare inizio al Torneo Tremaghi. Il primo Torneo fu giocato alla fine del 1200, mentre l’ultimo Torneo venne disputato a Hogwarts nel 1994.»
«Come mai furono gli ultimi?» mi domandò Rose, interrompendomi. Mi voltai verso di lei e sorridendole, le carezzai i capelli notando la sua espressione curiosa e attenta su un argomento di cui avevano appreso l’esistenza solo quel pomeriggio.
«Furono gli ultimi perché i giudici erano corrotti, inoltre morì un ragazzo della nostra scuola, cosa che non sarebbe mai dovuta accadere.» La mia voce risuonava risoluta, tanto che mio marito apparve sulla soglia della camera dei bambini. Si sedette sul letto di Hugo e ascoltò il mio racconto senza proferire parola.

«Quell’anno, gli organizzatori dei giochi avevano deciso di far partecipare solo gli studenti che avevano compiuto 17 anni di età, ma qualcuno riuscì a raggirare il sistema.» Ricordavo perfettamente la pozione che avevano bevuto Fred e George per poter entrare nel cerchio magico. Solo al pensiero mi misi a ridere, suscitando ancora più curiosità nei miei figli.

«In che senso, mamma?» Quasi senza che me ne accorgessi, mi ritrovai il minore dei miei piccoli accanto alla sorella, i suoi grandi occhioni mi fissavano impazienti di scoprire ogni particolare su un Torneo a cui loro non avrebbero mai partecipato.
«Vedi, a questo Torneo poteva partecipare un solo studente per scuola. Chiunque, che quell’anno avesse già compiuto 17 anni, poteva mettere il proprio nome nel Calice di Fuoco, in modo da poter essere scelto. Noi- dissi guardando per un secondo Ron, che mi aveva raggiunto sul letto della nostra primogenita –eravamo troppo piccoli per partecipare. Uno dei professori, però, mise il nome dello zio Harry nel Calice, facendolo diventare il quarto partecipante ai giochi.»

Rose e Hugo si scambiarono uno sguardo sorpreso prima di tornare a guardare noi: avevamo stuzzicato la loro curiosità, costringendoci a spiegare tutto e facendoli andare a dormire tardi. Ron e io ci guardammo e sospirammo, consapevoli di ciò che stavamo per fare.

«Sapete, lo zio George e lo zio Fred volevano partecipare a tutti i costi.» Avevamo già parlato loro dello zio Fred, l’unico Weasley che non avevano mai conosciuto. Nel nominarlo, però, mi venne un nodo alla gola: come un flashback, vidi nei miei occhi la tristezza dipinta sul volto di tutti i familiari di Ron attorno al corpo freddo di Fred, gli occhi gonfi dal pianto di ognuno di loro… pensai per un attimo a come i due gemelli si divertivano a stuzzicare chiunque gli capitasse a tiro.
Senza che me ne accorgessi, mi stavo asciugando una lacrima scappata di nascosto. Fortunatamente i miei figli non se ne accorsero; erano così assorti dal racconto del padre sulla prima prova del Torneo che non si rendevano conto di cosa stesse accadendo attorno a loro.

«Dopo la prima prova hanno fatto subito la seconda?» domandarono in coro i miei bambini. Scossi la testa ridendo, spiegando loro che la vigilia di Natale si teneva il tradizionale Ballo del Ceppo.
«Avete ballato insieme?» chiese immediatamente Rose, immaginandosi i suoi genitori a ballare insieme. Non volevo rovinare quella scena che si era creata nella sua testolina, ma ero più che certa che Hugo mi avrebbe fatto mille domande non appena avrei nominato Viktor Krum.

«Ehm, ecco… io e la mamma in quel periodo non andavamo molto d’accordo. Litigammo anche durante il Ballo. Però posso assicurarvi che era bellissima.» Mi voltai verso l’uomo che avevo sposato e trovai i suoi occhi azzurri a fissarmi, lucidi per l’emozione e il ricordo di quella sera.
«Allora con chi avete ballato?» Rose si era praticamente seduta sulle ginocchia di suo padre, mentre Hugo si faceva largo tra le coperte del letto della sorella per salire sulle mie gambe, desideroso di ricevere le mie coccole.
«Papà ballò con una ragazza della nostra scuola, mentre io ballai con Viktor Krum.»
«Il campione di Quidditch?» mi interrogarono contemporaneamente i miei figli. Sia io che mio marito annuimmo, notando con piacere l’ammirazione nei loro occhi. Raccontammo le altre prove, di come entrambi eravamo stati scelti per andare nel Lago Nero ed essere salvati dai partecipanti. Evitammo di spiegare come morì Cedric, rischiando di traumatizzare i bambini.

«Dai ragazzi, adesso andate a dormire.» Rimisi Hugo a letto e uscimmo dalla camera, lasciandoli finalmente dormire. Scesi le scale e mi fermai in salotto, aspettando che Ron mi raggiungesse.

«Hai notato che nessuno di noi ha sposato i propri accompagnatori al Ballo del Ceppo?» dissi poggiando il bacino sul tavolo rotondo. Mio marito sbuffò, avvicinandosi a me; le nostre labbra si sfiorarono delicatamente, prima di posare le nostre fronti l’una contro l’altra.
«Ho visto la tua reazione quando hai nominato Fred.» sussurrò guardandomi negli occhi. Mi tornò nuovamente il nodo alla gola, consapevole di quanto lui e tutta la sua famiglia avesse sofferto. Rimembravo il giorno del funerale, le lacrime di George che scendevano copiose sulle sue guance.

Distolsi lo sguardo, muovendo la testa, l’espressione seria sul mio volto.
«Ehi, non pensarci… Manca anche a me, ma è proprio per questo motivo che ho deciso di aiutare George al negozio. Non sarò spiritoso come lui, ma sto facendo di tutto per portare in alto il suo nome.»
«Lo so, Ron. Ti stimo moltissimo per questo. So bene quanto ti manchi, però sai quanto me che lui vivrà sempre qui…» Posai una mano sul suo petto in corrispondenza del cuore. «Lui sarà qui, nel nostro cuore, sempre con noi.»

 
   
 
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