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Autore: avalon9    05/12/2008    5 recensioni
I loro pugni fendono l'aria e i loro calci spaccano la terra; ma i loro corpi sono quelli di normali esseri umani. Una dea bambina trasforma le loro mani; una tyche beffarda gioco con il loro corpo e i loro desideri. E li incammina su una strada che dissolve i pensieri
. Cento parole per ogni cavaliere d'oro; cento parole per raccontare la sorte diversa delle mani di ognuno.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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1. Schèthon

[Sagitter no Aiolos]

 

 

 

Stringe il cielo nelle mani.

Da piccolo: abbraccia tutto il mondo. L’acqua bianca; la neve azzurra; il caldo giallo. E un fratellino che gattona. Gli piace stringere (tutto) con le mani. E il fratellino (che gattona) ha una mano piccola. E lui la culla.

Vuole stringere il vento, nelle mani. Vuole il mare. E il caldo, e la neve e il sudore. E vicino un fratellino (che non gattona più).

Adesso stringe la luce (sottile) di un tendine.

Stringe una mano piccola – non è più il fratellino.

E ha imparato: a lasciare.

La luce sottile; la mano (piccola) della bambina.

 

 

 

 

 

Nota al titolo:


In greco antico, schèthon è il participio nominativo maschile singolare del verbo schetho [schezho] e significa colui che trattiene. Viene impiegato per indicare sia l’azione di saper trattenere un’arma in combattimento, sia di saperla respingere sia il saper frenare sé stessi e la propria emotività.

 

De verbis

Non potevo iniziare se non da lui: Aiolos. Il primo. Per molti aspetti, il motore della storia come Atena è il motore della vicenda in sé.

Avevo chiara nella mente l’idea di dare di Aiolos non l’immagine stereotipata di chi da sempre è pronto al sacrificio. Al contrario, io sono convinta che Aiolos non sia una vittima; almeno non nel senso comune del termine. E per questo mi rifiuto (categoricamente – quasi - ) di disegnarlo come arrendevole al suo destino.

Mi sono imbattuta in una frase di Midrash Rabba e l’ho fusa con quest’immagine (ebbene sì: molti di questi frammenti hanno un corrispettivo iconografico). Il risultato, è stato questo Aiolos.

Un cavaliere che forse è più simile a un bambino che sogna.

Ho immaginato Aiolos immerso nel suo mondo infantile, e con quei piccoli strani sogni propri di un bambino. Voleva fare il marinaio, il mio Aiolos. E stringere cielo, mare e vento. E avere il suo fratellino accanto.

Il vento ha imparato a stringerlo. Così ho deciso di rappresentare il suo arco (il tendine è quello di bue che anticamente si usava come filamento dell’arma). E la mano di Aiolia trapassa in quella di Atena infante.

Il titolo?

Deriva dalla frase cui facevo riferimento:

 

Quando l’uomo viene al mondo, le sue mani sono chiuse, come per dire: il mondo intero è mio, voglio tenerlo per me. Quando lascia il mondo, le sue mani sono aperte, come per dire: non ho conservato niente di ciò che esiste in questo mondo.

 

Questo Aiolos potrebbe trattenere quello che desidera. Da bambino, stringe tanti sogni. Da ragazzo, stringe una declinazione del suo sogno (l’arco e la freccia). E in morte stringe la cosa più profonda: se stesso. E stringendo, lascia andare. E qui si ritorna al titolo e alla frase: la mano chiusa che stringe per abbandonare.

Temo sia un po’ macchinosa, ma l’idea che volevo trasmettere era quella di un Aiolos che alla vita è legato, e lasciarla andare, accettare di trattenersi dal vivere, gli costa sacrificio. Questo credo sia il vero sacrificio di Aiolos: trattenere se stesso.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Remerciements]

 

 

NinfaDellaTerra: Ti ringrazio infinitamente per i complimenti che mi rivolgi. In effetti, le drabble, ma soprattutto i cavalieri, sono terreno fertile. E scavare dentro di loro, analizzarli, quasi vivisezionarli, è sempre difficile (maledettamente difficile) e strano. Sono felice che il “piano del lavoro” ti sembri sensato. Ci vorrebbe essere un filo logico globale, ma adesso come adesso a volte sfugge anche a me XD. Scherzi a parte, un’articolazione interna è effettivamente presente, e per questo certi frammenti, oltre a rispecchiare mie letture dei personaggi (discutibili, per carità. Assolutamente discutibili), vanno letti proprio nell’architettura generale (soprattutto per i titoli).

Per il frammento di Atena, sono contenta che la descrizione sia stata soddisfacente. Rendere la natura duplice è stata una piccola sfida; e se il risultato è piacevole ne sono davvero contenta. Spero che questa seconda non ti deluda, invece.

 

Kagura92: Lusingata. Davvero. Soprattutto di esser riuscita a farti piacere Saori. Per me, è un personaggio che, purtroppo, il manga e l’anime hanno un po’ appiattito per (diciamo così) esigenze narrative, ma che ha un potenziale psicologico immenso. Merci merci.

 

Miriel67: Speriamo davvero, carissima, che queste drabble possano risultare piacevoli. Intanto: questa è la prima volta che mi arrendo e adotto un titolo inglese. Di solito, rifuggo questa lingua; nulla contro la lingua in sé e per sé. Tutto contro il dilagare di un inglese maccheronico e rimpiazza-italiano. Ma qui. Qui ci voleva, ecco. Per una volta sì, ci voleva. Significati in divenire? Kami! Kamikami! Mi fai preoccupare! Spero di riuscire a non “scivolare” in modo deludente. Merci, ma cherì. Un abbraccio.

 

Blackvirgo: Ma io adoro i deliri, carissima. Soprattutto i tuoi. Come vedi: persevero. Parentesi e corsivi; non così abbondanti come in Ghirlanda né come in Suite du corail blue, ma rimangono. Qui si gioca sulle allusioni (speriamo sensate). La speranza è che la mia testa non si produca in elaborazioni fin troppo “irrazionali”.

E sono d’accordo: il nostro amato italiano ha una potenzialità espressiva immensa; purtroppo, talvolta, la parola scritta ne è minata, perché, naturalmente, perde le inflessioni, le sfumature della voce.

Oddio! Scrivere quadri è degli ellenisti. Diciamo che io scarabocchio con il carboncino qualche cosina-ina. Se non ne risulta un insieme di rigacce…Grazie per le belle parole. Di cuore.

 

 

 

Dialogando

 

Con un giorno (poco più) di anticipo, ecco quindi la seconda drabble. La cadenza, al momento, resta regolare sulla settimana circa. Ho anticipato per sicurezza: non volevo esser costretta a mancare già al secondo appuntamento.

Ho già detto quanto relativo alla drabble in nota, e quelle due parti ormai sono persuasa che resteranno fisse. Forse alla fine riassumerò tutto in un’unica nota conclusiva riassuntivo-illustrativa (come se ci fosse qualcosa da illustrare), ma per il momento ho deciso: restano.

Invece (e qui chiedo la vostra opinione), di seguito inserisco il nome del personaggio della drabble della prossima settimana. È sotto spoiler, così che volesse la sorpresa non resterebbe deluso. Ma vi chiedo di avvertirmi se comunque desse fastidio e se sarebbe meglio tacere completamente.

 

Prossimo personaggio: Shura di Capricorn

 

 

Alla vostra gentilezza

 

 

 

 

  
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