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Autore: HuskyGentile    18/02/2015    8 recensioni
Snape Repayment da epilogo alternativo. E se Snape si fosse salvato dal morso di Nagini..? Long-fic dedicata a Severus Snape e alla sua rinascita: un percorso fisico e mentale alla ricerca del suo posto nel mondo, della sua identità e della sua vera volontà.
[...]
“Devo essere all’inferno. L’eternità a farmi disturbare da Potter. Gran bel contrappasso…”
–Potter- sputò fuori con disprezzo –l’Aldilà non è abbastanza grande per te? Vai a giocare da un’altra parte e lasciami in pace. Sei stato il mio tormento per tutta la vita, vorrei non mi guastassi anche la morte…-
Harry sorrise –Devo deluderla di nuovo, Snape. Non siamo morti-
[...]
–Professore!- salutò Hermione con calore, entrando nella stanza.
–Il Golden Trio al completo. A cosa devo l’onore?- chiese, sarcastico.
[...]
–Sei in pensiero per la tua reputazione? Mi spiace dirti, Severus, che la tua fama di cattivo è irrimediabilmente compromessa-
–Ne sei proprio sicura, Minerva..?- Snape ghignò -Meno 50 punti a Grifondoro!-
[...]
–Ragazzo mio, che piacere rivederti! Questo vuol dire che ci incontreremo più spesso? Tornerai in veste di Preside?- disse il quadro di Dumbledore ridacchiando.
–È uno dei motivi per cui sto pensando di rifiutare- replicò rapido Snape.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Cap 20. Lezioni di Volo



Snape era in piedi al centro della Sala Grande; aveva fatto sparire i tavoli delle Case, mentre sul pavimento erano apparsi un certo numero di cuscini. Flitwick sarebbe arrivato a momenti.
Uno scalpiccio poco distante attirò l’attenzione del Preside.
“Oh no!” pensò il mago, quando vide mezza dozzina di insegnanti varcare la soglia: Minerva McGonagall apriva la fila con Filius, seguiti da vicino da William Woolframe e Kathleen Greenwood, immersi in un intenso cicaleccio; Madama Hooch e Horace Slughorn chiudevano il gruppo.
– Filius – disse Snape, con voce che tradiva il nervosismo – ti spiace spiegarmi?
– Severus, pensi davvero di voler tenere per te tutti questi segreti? Suvvia, siamo colleghi, cosa ti costa dare lezioni di volo anche a noi? – rispose la voce di Minerva McGonagall, piccata.
Snape spostò lentamente lo sguardo su di lei, fulminandola.
– Io e Filius abbiamo un accordo, e l’insegnare ad altri che non a lui non rientra nel patto. Quindi, se vuoi scusarci…
– Siamo stati i tuoi insegnanti per sette anni, davvero non vuoi ricambiare il favore? – ribatté Minerva, con una nota di sarcasmo.
Le narici di Snape fremettero un attimo.
“Bene” pensò “se è questo quello che vuoi, Minerva, sta sicura che ti darò proprio una bella lezione”
Scandagliò per un attimo i volti degli altri insegnanti, prima di chiedere:
– La vostra scusa invece, qual è?
– Interesse professionale, mi sembra ovvio – rispose Madama Hooch con voce squillante.
Snape diede un piccolo cenno di assenso.
– Interesse professionale anche il tuo, Horace? – chiese Snape rivolgendosi all’insegnante di pozioni.
– Dovresti saperlo che sono sempre interessato alle nuove esperienze…
“Ma se non ricordo male, solo se c’è da guadagnarci qualcosa” pensò Snape, malevolo.
– …anche se credo che per una volta rimarrò, come si dice, in panchina. Non preoccuparti per me, non disturberò il maestro all’opera – concluse Slughorn, ridacchiando sotto i baffi cespugliosi.
Snape gli lanciò una breve occhiata di sospetto ma non indagò oltre.
– Non mi sembra di aver nessun debito con voi, né che abbiate alcun interesse in questo campo, William e Kathleen, quindi se non vi disp-
Non fece in tempo a finire, Kathleen lo interruppe.
– Dai Severus! Non puoi mica mandarci a dormire come se fossimo degli studenti!
– Sono sicuro di averti già menzionato quanto odio essere interrotto, vero Kathleen? – disse lui, lanciandole un’occhiata che avrebbe fatto rabbrividire un orso polare.
Kathleen si imporporò un poco sotto quello sguardo, ma sembrava ben determinata a portare avanti la sua richiesta.
– Preside, – prese la parola William, dimostrando molto più tatto – siamo interessati quanto gli altri insegnanti e sono sicuro saremo ottimi allievi. Permettici di imparare direttamente da te: sei indubbiamente il più adatto a farci da maestro.
Snape guardò un momento il giovane mago. William Woolframe era l’unico che continuasse a rivolgersi a lui con il grado di “Preside” anche quando non erano alla presenza di studenti; probabilmente l’essere stato suo professore per sette anni aveva inciso discretamente sulla riverenza…
Oh, quel ragazzo sapeva lusingarlo, eccome!
Le labbra di Snape si arricciarono in un quasi impercettibile sorriso; non si prese la briga di rispondere, e William interpretò correttamente quel silenzio come un assenso: proprio come durante le sue lezioni di pozioni, l’assenza di commenti dimostrava che il professore non trovava niente da ridire, e ciò era il massimo grado di apprezzamento che ci si potesse aspettare da lui. A meno di non essere nella sua Casa, ovvio.
Quando la “scolaresca” fu pronta e attenta, Snape iniziò a spiegare.
– La tecnica del volo si compone di due parti: la prima è la levitazione del corpo, che serve per determinare l’altezza del volo e la direzione, la seconda riguarda la propulsione e consente di regolare la velocità. Come prima cosa ci eserciteremo nella levitazione…
William e Kathleen apparivano entusiasti ed eccitati, Minerva e Rolanda concentrate e attente, Filius notevolmente divertito. Horace aveva evocato una poltrona e sedeva poco distante con sguardo interessato. Non appena ebbero sistemato i cuscini attorno a loro per attutire eventuali cadute, iniziarono l’addestramento.
Sollevarsi in aria fluttuando si dimostrò semplice per tutti: bastava lanciare l’incantesimo sui piedi, facendo attenzione all’intensità e a far sì che fosse direzionato in maniera bilanciata su entrambi, per non creare squilibri.
Il passo successivo fu provare a fluttuare in orizzontale; Snape fece sedere (o sdraiare) tutti sui cuscini, prima di far loro ripetere l’incantesimo, stavolta direzionandolo su schiena e gambe anziché sui piedi.
Anche questo passaggio fu padroneggiato immediatamente senza difficoltà.
– Professore, quando passiamo alla parte divertente? – lo canzonò Kathleen mimando uno sbadiglio, mentre levitava in orizzontale a due metri d’altezza. Risatine accompagnarono la sua battuta.
Gli occhi di Snape mandarono pericolosi bagliori. Si alzò in volo anche lui, avvicinando il volto a quello della strega.
– Visto che si annoia, signorina Greenwood, sarà così gentile da mostrarci il prossimo passo, ovvero passare dalla levitazione verticale a quella orizzontale e viceversa – la sfidò il Preside.
– Nessun problema – trillò Kathleen, impaziente.
Snape alzò gli occhi al cielo. Non fece in tempo a fare altro, perché in una frazione di secondo accaddero molte cose: Kathleen, presa dall’entusiasmo, aveva spostato troppo velocemente l’incantesimo dal tronco ai piedi, con conseguente perdita completa dell’equilibrio e della concentrazione, il che comportò, come diretta conseguenza, la cessazione dell’incantesimo di levitazione. Per frenare la caduta, a Kathleen non rimase altra scelta che aggrapparsi a Snape, ottenendo, come unico risultato, quello di farlo precipitare insieme con lei.
Ma a Snape occorse qualche attimo per capire esattamente cosa accidenti era successo. Al momento sapeva solo di trovarsi schiacciato a terra dal corpo della strega, che gli era piombata addosso non si sapeva bene come. Per fortuna i cuscini erano posizionati bene, e oltre ad un lieve stordimento non sentiva male da nessuna parte.
– Cielo, Severus, stai bene? – gli chiese Kathleen, le labbra vicinissime alle sue.
Arrossirono entrambi per la posa equivoca in cui per caso si erano trovati.
– Starò bene quando ti leverai di dosso – sibilò lui in risposta.
Lei si alzò velocemente, sorretta da William che galantemente era accorso ad aiutarla. Tese una mano per alzarsi anche a Snape, ma quest’ultimo l’ignorò e si alzò da solo.
La McGonagall gli poggiò una mano sulla spalla.
– Stai bene? – si assicurò con premura.
Snape non si girò verso di lei e lanciò un’occhiata malevola a Kathleen.
– Questo è quello che succede quando non si tiene la bocca chiusa e la mente concentrata. Tanto valeva ammettere anche Longbottom alla lezione, a questo punto… – concluse freddamente.
Kathleen dal canto suo era imbarazzata. Pigolò un flebile – Scusa – e abbassò lo sguardo.
– Come la signorina Greenwood ci ha gentilmente dimostrato, cambiare posizione non è semplice e va fatto gradatamente. Ora, se volete provare, mi auguro avrete l’accortezza di farlo lentamente e di non creare danni, specialmente non a me.
Gli insegnanti non parvero particolarmente impensieriti dal tono di Snape, tranne William, che lo guardò male. Sembrava persino un po’ arrabbiato.
Nonostante il rovinoso primo tentativo di Kathleen, tutti riuscirono presto nel nuovo esercizio. Flitwick in particolare dimostrò subito grande abilità, seguito da Madama Hooch e dalla McGonagall, che pure si muovevano in maniera abbastanza sciolta.
Qualche difficoltà in più l’ebbe Kathleen, probabilmente ancora un po’ nervosa dopo la caduta. William impiegò ancora più tempo: dopo l’incidente sembrava quello meno concentrato; fu l’ultimo a padroneggiare i cambi di posizione, ma alla fine anche lui riguadagnò sicurezza nei movimenti.
– E ora – disse Snape con un ghigno – la parte divertente: unire la levitazione alla propulsione.
Spiegò l’incantesimo: bastava Esiliare l’aria nella direzione voluta, creando una sorta di vuoto che consentiva alla persona di essere attratta in quella direzione.
In teoria la questione non era troppo complicata, in pratica serviva una concentrazione assoluta per controllare a pieno entrambi gli incantesimi; si verificarono quindi una serie di scorrettezze, come voli a zigzag e scatti improvvisi .
– Filius, devi esiliare l’aria, non te stesso – rimproverò Snape all’insegnante di incantesimi, mentre questi svolazzava su e giù per la Sala Grande come un palloncino che si sgonfiava.
– Ma Severus – ribatté lui, ridendo come un matto – così è molto più divententeeeee..!
La sua risata contagiò tutti gli altri insegnanti; Kathleen dovette addirittura fermare il proprio esercizio per evitare di cadere un’altra volta. Si reggeva la pancia tentando di riprendersi dalle risate, mentre i singhiozzi la squassavano. Anche Minerva non riusciva a mantenere dritta la direzione dal gran ridere.
Riprovarono per un’altra decina di minuti, poi Snape li richiamò all’ordine.
– Lezione finita – disse – Domani sera a quest’ora faremo qualche altro tentativo per affinare la tecnica.
Gli altri annuirono e si allontanarono baldanzosi dalla Sala Grande, esaltati dagli ultimi memorabili voli. Snape voltò le spalle e si mise a mettere in ordine: fece sparire i cuscini e riportò i tavoli delle Case al proprio posto.
Quando varcò la soglia, scoprì Minerva ferma sulle scale, con il chiaro intento di intercettarlo.
– Ancora in piedi a quest’ora, professoressa McGonagall? Non vorrà mica costringermi a metterla in punizione… – le disse quindi, mellifluo, mentre saliva le scale ad ampie falcate verso i suoi appartamenti.
Lei ignorò la battuta.
– Allora, – disse invece con sguardo sardonico, mantenendo l’andatura con lui – è stato davvero così terribile?
– Buonanotte, Minerva – troncò la conversazione lui, andandosene in volo e lasciandola indietro.
La risata di lei lo inseguì per i corridoi.



Chiedo scusa tantissimo per questo ritardo nell'aggiornamento: come temevo questi mesi sono e saranno frenetici, quindi non riuscirò più ad aggiornare prima di altre 4-5 settimane... E anche questo capitolo è ridotto di più della metà rispetto a come l'avevo pensato! Tranquilli, con pazienza arriverà tutto. Adesso mi premeva postare almeno qualche pagina e rassicurarvi sul fatto che non sono sparita!
Se vi va, lasciatemi un commento sul nuovo capitolo :) benché ridotto, mi sono divertita molto a scriverlo!
Piccola precisazione: Madama (Rolanda) Hooch è ovviamente Madama Bump. Non è noto né dai libri né dalle interviste quale sia il suo nome di battesimo, ma in un gioco a tema HP le è assegnato il nome "Rolanda", e quindi questo ho tenuto. Non ho idea se il nome sia stato scelto/supervisionato da JKR, ma per ora me lo tengo... Nel prossimo aggiornamento sul volo (sarà un po' la continuazione di questo) mi sbizzarrirrò un po' con lei! E anche con Minerva e Filius e Horace... Ne vedremo delle belle! Abbiate fede! E grazie di cuore come sempre per seguirmi e incoraggiarmi ;)
  
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