Uno strano rumore trilllava nella stana, mentre un forte odore acre mi pervase le narici; quel particolare odore di disinfettante che spesso e volentieri predominava negli ospedali.

Collegai quel suono che conoscevo a memoria all'odore, immaginai di essere in ospedale.

Presi una grande boccata d'aria e lentamente aprii gli occhi, a fatica.

Mi osservai intorno, notando un'ampia stanza bianca adornata con una scrivania, vari libri ed un pc; accanto alla branda c'era una tenda bianca, mentre poco distanti da me vi erano tre sedie.

Sospirai sollevandomi e guardando l'elettrocardiogramma; non segnava anomalie, ma forse ne aveva segnate in passato.

Sentii dei passi veloci, allo stesso tempo furenti; qualcuno piombò nella stanza, non ebbi il tempo di capire chi fosse che mi ritrovai stesa sul letto con un peso addosso, mentre ciocche nere mi solleticavano il viso.

Cominciai lentamente a distinguere un viso rosso, forse causato dalle troppe lacrime.

«Shana, come ti senti?» la sua voce mi arrivò ovattata alle orecchie.

Mi passai le mani sul viso cercando di svegliarmi; intanto il medico chiese a Shizuku di lasciare la stanza; così fece.

Sentii il rumore della porta, mentre si chiudeva; sollevai appena lo sguardo, osservando il medico.

Aveva capelli argento, ma era giovane; una mascherina gli copriva la parte inferiore del viso ed annotava alcune cose su di un blocco.

Sospirò e mi osservò per qualche secondo che mi parvero ore; sbuffai, stava per farmi una paternale...

«Shana? Sarebbe questa la tua copertura?» mi chiese di colpo.

Assottigliai gli occhi, digrignando i denti «Fatti tuoi?» chiesi sgarbata.

Deidara aveva un pessimo effetto su di me.

«Senti, neanche io ti tengo d'occhio volentieri, ragazzina» brontolò il tipo.

«Allora perchè lo fai?» chiesi esasperata.

«Idiota... Ho fatto una promessa» sibilò assottigliando gli occhi.

Sbuffai e spostai le coperte «Ignorala e fregatene, come hanno fatto tutti.» abbassai la testa lasciando le gambe penzoloni dal letto.

«Ormai dovresti averlo capito, niente si dimentica, e per questo tutto fa così male. Per questo tu stai male. Ti sei cimentata in una cosa più grande di te» rispose con tono addolcito, sedendosi accanto a me.

«Non mi interessa più il dolore; ora voglio solo raggiungere il mio obbiettivo» dissi sicura.

«Ma non vuol dire che devi trascurare la tua salute. La vita è come un pianoforte. Ci sono i tasti neri che rappresentano la tristezza, ma ci sono anche i bianchi, che indicano la felicità. Ma quali sono i tasti presenti in maggior numero?»

«I bianchi, ma non c'entra nulla questo con la mia salute.» feci notare.

«Presto capirai» ridacchiò «ritrovato il Chewingum?» chiese cominciando a controllarmi il polso.

«Si» ghignai sadica «E non ha capito chi sono. Non ci andrò piano.»

«Identica in tutto e per tutto» scosse la testa.

«Kakashi ti prego, mi ricordi mio padre» mi lamentai.

«Suvvia» rimase in silenzio alcuni minuto, poi controllò l'elettrocardiogramma«nulla di nuovo, ma cerca di evitare ulteriori stress. Falla finita il prima possibile» concluse consegnandomi uno scatolino.

Lo osservai silenziosa e lo guardai, come a chiedergli se era il momento, scosse la testa.

«Non ancora ragazza, devi solo mettere ogni cosa al suo posto, passo per passo. Nulla di più, o finirai nei guai» disse Kakashi, togliendosi la mascherina.

«Parlane con i tuoi amici, prima che sia troppo tardi, fatti capire, ma non spiegare tutto. Racconta solo il necessario.»

Annuii lentamente mentre lo vidi sorridere e darmi una pacca sulla spalla. «Ritorna la serpe di prima e dimostra chi sei alla festa»

Arricciai il naso e ghignai «Ovvio, è qui che comincerà tutto»

«Sicura di sentirti bene Shana?» chiese preoccupata Shizuku osservandomi.

«Tranquilla, Shizu, era solo lo stress, ha detto il medico» sorrisi.

«Sorridiamo su!» esclamò allegro Naruto.

«Usuratonkachi» disse secco Sasuke «non pensi dovresti essere un pò meno idiota?»

«Ma a te, chi t'ha chiesto di venire?!» sbottai irritata; non erano affari che gli riguardavano.

Lo vidi irrigidirsi e guardarmi male, ma non rispose.

Lo ignorai e mi voltai verso i miei due compagni, ghignando.

«Allora? Mi accompagnate a prendere il costume per la festa?» chiesi alzando un sopracciglio.

Vidi Shizuku sorridere, pensava di aver vinto, ma non era a conoscenza dei miei piani.

«Andiamo!» urlò afferrandomi un braccio e trascinandomi chissà dove.

«Preferisci questo da diavoletta...» chiese mostrandomi un costume che lasciava scoperta gran parte del corpo «oppure da micetta?»

Sasuke sghignazzò mentre Naruto sorrise sornione; a quanto pareva mi immaginavano con quei "cosi" addosso.

«No» dissi categorica.

«Che risposta secca... almeno hai idea di cosa indossare?» ghignò; non voleva darmi alternative.

«Si, ho qualcosa in mente» incrociai le braccia al petto «non li indosserò mai...neanche se fossi senza idee»

«Almeno per provare?» cercò di farmi gli occhi dolci.

«No» risposi andando verso alcuni costumi ed analizzandoli «Che ne dici di questo?»

Le indicai un costume che mi aveva colpito al primo impatto; ghignò.

«Di un pò, vuoi colpire qualcuno?» chiese guardandomi.

Sorrisi sorniona «Diciamo di si, dai» ciondolai guardandola come a darle conferma.

«Essia» disse prendendolo e passandomelo « non farti vedere allora» mi fece l'occhiolino prima di sparire tra la coltre di costumi, lasciandomi sola in quella giungla, in cui non mi riconoscevo.

Almeno potevo riflettere in pace su un bel pò di cose.

Sospirai dirigendomi alla cassa, quando un flashback mi colpì d'un tratto.

Ero al Palm Downtown Cemetery, uno dei più grandi cimiteri di Las Vegas; osservavo la lapide che avevo di fronte, quando sentii una presenza alle mie spalle.

«Era il migliore» disse in un sussurro.

Mi voltai, inquadrando il viso di Kakashi, privo della sua solita mascherina; l'occhio sinistro, presentava una cicatrice, mentre il rosso della perla, che a tratti veniva coperta dalle palpebre, richiamava l'attenzione anche del più distratto.

«Lo so...» miagolai piano, abbassando la testa, mentre lacrime cristalline mi rigavano le guance, rosse per il freddo.

Mi strinsi nel cappotto pesante, stringendomi la sciarpa viola a cui ero molto affezionata.

Era un suo regalo, ricevuto al mio ultimo compleanno trascorso con lui.

Il braccio di Kakashi mi circondò le spalle, stringendomi a lui; deglutii mentre sentii le gambe cedere.

Fortuna che c'era lui, uno dei pochi...no...ormai l'unico in grado di riuscire a vedere sempre come stavo davvero.

Mi morsi forte il labbro inferiore, tirando su col naso «Giuro, sul mio nome che trascinerò quello sporco essere con me, all'inferno»

Non disse niente, semplicemente mi mise il suo berretto di lana in testa.

Da allora, non fui più in grado di sognare.

Ritornai al presente, e scossi la testa.

Guardai dritto davanti a me, nessuno più mi avrebbe ostacolato; una volta risvegliato un demone, non si avrà pace ed esistono solo due soluzioni per placare la sua ira.

Concedergli la vendetta, o ucciderlo?

Cosa avrebbero fatto con me?

Ghignai sadica, avrei vinto, anche a costo della vita.

Ero come Alice nel paese delle meraviglie, con lo scopo di uccidere la perfida regina di cuori.

Sorrisi, mentre presi la borsa che mi aveva appena dato la cassiera.

Uscii dal negozio; con uno strano sorriso in volto, squadrai Shizuku, Naruto e Sasuke.

«Tutto bene?» mi osservò il biondo, parecchio curioso.

«A meraviglia» risposi, puntando i miei occhi nei suoi.

Porpora nell'azzurro.

Lo vidi irrigidirsi appena, aveva notato che qualcosa non era al suo posto.

Sorrisi, scuotendo i capelli ed incamminandomi verso la MCA; sospirai, osservando la strada che stavamo percorrendo.

Era ricca di negozi; a quanto avevo capito, doveva essere la strada principale.

Shizuku parlava con Naruto e Sasuke, io ero come assente.

Avevo la testa fra le nuvole, nel vero senso della parola; guardai il cancello dell'accademia, tinto da poco di verde smeraldo.

La struttura ampia, era inoltre stata ridipinta interamente, dalle murate esterne, alle pareti di ogni singola stanza, escludendo la mia.

Era stato utilizzato il rosa candeggina per le ragazze, l'azzuro sbiadito per i ragazzi.

A me stava bene così.

«Shana, noi andiamo alla mensa. Vieni con noi?» mi chiese allegramente Naruto.

Era un ragazzo d'oro; mi dispiaceva rifiutare, ma avevo ben altri piani...

«In realtà non posso» mi scusai, guardandolo un pò triste «Ho un'impegno molto importante...scusa»

Notai uno strano alone scuro sul suo volto, fu cosa di pochi secondi e poi scomparve «Capisco...ci vediamo.»

Sospirai, voltandomi ed allontanandomi.

Non volevo dare molto peso al suo tono di voce; avevo ben altre "priorità" in quel momento.

Percorsi velocemente le scale del dormitorio, fino ad entrare di colpo nella mia stanza.

Sistemai l'abito nell'armadio e mi cambiai velocemente.

Sbuffai, ripresi fiato e mi fiondai nuovamente giù dalle scale, rischiando, di tanto in tanto, di inciampare e rotolare fino alla rampa successiva.

Corsi nuovamente fuori dall'istituto, inotrandomi in quelle vie, ancora sconosciute per me.

Mi fermai vicino ad un parchetto, per riprendere fiato.

Deglutii, osservandomi intorno, mentre il mio sguardo analizzava l'intero ambiente.

Eppure ero in ritardo...

Mi incamminai verso il parchetto, fino ad avvicinarmi all'altalena che vi regnava, come unica giostra.

Mi lasciai cadere su una delle seggioline, dondolandomi appena; avrei aspettato.

«Finalmente sei arrivata...»

Sussultai alle sue parole, avevo abbassato la guardia.

«Quando sei arrivato?» chiesi, voltandomi di scatto ed osservandolo.

«Sono qui da un pò...» dichiarò mantenendo la sua compostezza.«Ti va una cioccolata calda?»

Lo osservai attentamente; solo Shizuku e Naruto sapevano che amavo la cioccolata calda, e ciò mi faceva pensare...

«Come?» alzai un sopracciglio, divertita.

«Non ti spio...tranquilla» sospirò, avvicinandosi e mettendosi sulla seggiola accanto alla mia.

«Gaara, non intendevo questo... Ma visto che lo hai detto, mi dici come fai a sapere che adoro la cioccolata?» puntai il mio sguardo su di lui, incuriosita.

«Semplicemente la adoro anche io, poi ti vedo spesso mangiare cornetti e cioccolata calda. Sia te che Harato.» uno strano lampo attraversò i suoi occhi.

Ecco dove voleva andare a parare...

Sollevai il viso, osservando il cielo e storcendo il naso; non avevo idea di come affrontare il discorso, non ne avevo mai affrontati del genere, prima d'ora.

«Quindi...è come immaginavo?» chiesi, guardandolo in viso; lui si voltò a guardarmi, incatenando i suoi occhi nei miei.

Parve illuminarsi; non aveva intenzione di chiedere nulla, per questo era venuto da me. Sapeva che avrei colto al volo il messaggio, visto il mio parlare schiettamente.

Angolo Demon

Salve qui Dem!

Le cose si fanno molto interessanti *ghigna* pian piano la vera natura della nostra amata Shanina verrà fuori.

Di chi era la lapide? Che rapporti aveva col defunto? Ma soprattutto, che rapporti ha con Kakashi?

Ma lasciamo perdere queste domande.

Mi sono assentata parecchio dal sito, inoltre sto revisionando i capitoli (per ora solo il primo, visto che ho scritto questo ottavo già corretto e sistemato)

Inoltre ho deciso di attuare alcune modifiche nella trama che avevo in mente, ma vi assicuro che ci sarà da divertirsi.

Tanti saluti!!!