Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: simonasaretta2002    18/02/2015    2 recensioni
e se jack Frost e elsa fossero in un unica storia?
questa è la storia di due ragazzi, Jack ed Elsa, accomunati da un potere: il gelo.
Jack è lo spirito della neve e guardiano del divertimento. Solitario, problematico e per nulla convinto di diventare una leggenda.
Elsa è una ragazza apparentemente molto riservata soltanto perché ha paura dei suoi stessi poteri, ma in realtà è una ragazza molto forte.
Vivono ai lati opposti della città di Thule. l'uno non sa dell'esistenza dell'altra. ma, per strane coincidenze o per scelta del destino, le loro vite si incroceranno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Jack Frost, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV. Jack, il giorno dopo.
Mi sveglio di soprassalto dopo l’ennesimo sogno con protagonista quella persona.
Non so nulla di essa: se è maschio oppure femmina, se è grande o non supera i 15 anni, dove viva. Nulla. Solo che ha i miei stessi poteri.
Non so se essere spaventato o incuriosito, se ci si possa fidare o meno. In compenso so che ha a che fare con il castello e che vada spesso alla vetta, visto che ieri ha saputo come muoversi.
Mi alzo stravolto, non ho dormito molto questa notte. Non ho fatto altro che pensare a lei o lui.
Dopo essermi svegliato quanto basta per vedere dove vado, mi affaccio alla finestra: oggi Thule è nuvolosa.
Mi perdo a guardare il cielo mentre penso a chi possa avere ghiacciato il laghetto. Devo assolutamente sapere chi è.
Mi reco di nuovo nel bosco, accomodandomi stavolta su un ramo di un albero posto al centro della distesa di albero.
POV Elsa.
Oggi il re e la regina non ci sono. sono partiti per una festa a cui sono stati invitati e non torneranno prima di 3 giorni.
Quindi posso recarmi di nuovo alla montagna, con la speranza di vedere ancora quel ragazzo. Da quando sono tornata non ho fatto altro che pensare a lui, ai suoi poteri, a quanto fosse simile a me, macinando cosi kilometri seguendo il perimetro della mia stanza.
Dopo essermi sistemata a dovere i capelli biondi e essermi vestita a dovere, mi avvio verso l’uscita del castello, sotto lo sguardo sconvolto e perplesso dei domestici.
Arrivata al confine delle mura di quella che ormai è diventata la mia prigione, noto che in cielo ci sono delle nuvole minacciose di pioggia. Ma non ci faccio caso.
Cammino lungo il sentierino che porta al bosco, dove il silenzio fa da padrone, scatenando i pensieri: che trafiggono la mia testa come con mille piccole lame: i miei poteri, lo sconcerto dei reali, l’allontanamento della mia sorellina, l’incidente che le ho causato.
Quest’ultimo pensiero mi procura una fitta al cuore oltre che alla testa: se solo io fossi stata più prudente, se non avessi ghiacciato tutto, se solo fossi stata a letto quella dannata mattina di Natale.
Mi sento la testa scoppiare, la vista annebbiarsi, le gambe cedermi. Mi siedo ai piedi di un pino cercando un modo per riprendermi.
POV Jack.
Mi incanto a fissare le nuvole che passano sopra la mia testa sospinte dalla forza del vento per un tempo che pare infinito, fino a quando non sento un scricchiolio, un ramo spezzarsi sotto un peso evidentemente più elevato.
Abbasso lo sguardo e vedo una ragazza dai capelli biondi accasciarsi ai piedi dell’albero su cui sono seduto. Ma un particolare attira la mia attenzione: attorno a lei si è formata della brina e successivamente del ghiaccio.
È lei, la misteriosa persona che ieri mi ha visto, che ha ghiacciato il lago è quella ragazza.
Rimango a bocca aperta per qualche secondo, dopo di che comincio una lenta discesa grazie ad uno dei miei poteri.
Tocco il suolo con i piedi nudi e resto a guardarla ancora un momento.
<< sei tu…>>dico spontaneo. La ragazza sembra spaventarsi. Le tremano le mani, gli occhi sono sbarrati in un espressione di spavento, respiro irregolare. Subito si accorge di aver creato quel ghiaccio a attorno a lei e sembra spaventarsi ancora di più.
Si alza in un lampo e si volta dandomi le spalle, decisa ad andarsene.
<< ei no! Io non volevo spaventarti, non avere paura, non voglio farti del male>> dico afferrandole la spalla. Il tessuto del suo mantello è identico al pezzo rimasto incastrato ieri tra i rami dell’arbusto. Lei sembra indecisa ma non per questo tranquilla.
<< ho pensato tutta la notte a chi potessi essere, non credevo di certo di trovarti cosi presto… ti prego, non andartene. Io so come ti senti.>> dico comprensivo, riuscendo a convincerla.
Finalmente si gira, dandomi l’opportunità di vederla in faccia: occhi grandi e blu, rovinati da uno sfondo rossastro, segno che aveva smesso da poco di piangere o che doveva ancora iniziare.
<< scusa, io non so chi tu sia… lasciami per favore >> dice lei con voce tremolante.
<< posso almeno sapere il tuo nome? >>
<< Elsa, io mi chiamo Elsa.. e tu chi saresti? >> mi chiede mostrando un timidissimo sorriso. Sorrido di riflesso abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo subito.
<< sono Jack, piacere di conoscerti >> le lasciai la spalla, lasciandola finalmente libera.
Per oggi poteva bastare: avevo scoperto che a ghiacciare il lago era stata lei: Elsa.
La ragazza non si mosse di un millimetro, probabilmente imbarazzata o terrorizzata da ciò che potevo dirle: come biasimarla, ci ero passato anch’io.
<< e così tu sai far nevicare e sai volare eh? >>
<< esatto, poteri. Non è facile trattenerli >>
<< non so perché,ma ti capisco perfettamente Jack>> dice emettendo una lieve risata << non hai freddo a piedi nudi? Potresti farti male sai? >>
Rido.  La situazione che si stava creando, la conversazione che stavamo tenendo era carica di nervosismo e di un imbarazzo tangibile.
<> domando ridendo, ma lei sembra che la situazione non faccia ridere, anzi, si sta facendo prendere dal panico.
Comincia ad indietreggiare e scappa via. Ok, questo è un tasto ancora dolente per lei.
La seguo quando vedo che si rifugia in una grotta dove, poco dopo, sento singhiozzare.
Mi avvicino all’entrata del covo e noto che è tutto ghiacciato. Mi avvicino lentamente, lei alza immediatamente il capo, dirigendo lo sguardo dritto su di me.
<< no! Va via! >> dice in preda ad un evidente attacco di panico.
Io non dico nulla e continuo ad avvicinarmi, fino ad arrivare davanti a lei che intanto si era rifugiata in un angolo da cui non poteva scappare.
<< va via jack, potrei farti del male! >> non l’ascolto e mi abbasso, inginocchiandomi davanti a lei. La guardo intensamente negli occhi e lentamente poso una mano sulla sua che non ha smesso un secondo di tremare.
<< non avere paura, non succederà niente. Abbiamo scoperto che non siamo soli. Ora sappiamo entrambi che abbiamo all’incirca i suoi poteri. Calmati Elsa >>.
La ragazza sembra ascoltarmi,prendendo un respiro profondo e riuscendo a regolarizzare il respiro. Mi siedo accanto a lei. Devo trovare un modo per far si che lei cominci a fidarsi di me.
Comincio a creare un fiocco sospeso sopra la mia mano, la guardo una volta ultimato.
Lei esegue le stesse mosse, creando un fiocco di neve.
<<  vedi? I fiocchi non sono mai tutti uguali, ma sono composti dalla stessa materia e subiscono lo stesso destino.. io e te siamo come questi fiocchi: non siamo uguali, ma simili. Per gli altri siamo neve nel deserto arido, e noi ci sentiamo come in una palla di vetro. L’unico modo per uscire da qui è collaborare, e per collaborare serve fiducia. Ti va di provare a collaborare con me? >> dico guardandola.
Lei mi guarda stupita e lentamente annuisce, unendo il suo fiocco al mio, facendolo diventare più grande. Questa sua concessione fa sorridere anche me.
Ora sapevamo di poter contare l’uno sull’altra.


 

BUONASERAA!! 
So di essere in ritardissimo ma ho avuto gli esami a scuola e non riuscivo a fare nulla T.T
Spero che riusciate a perdonarmi leggendo questo capitolo!! 
Ringgrazio Chicca e Musa00 e spero di ricevere piu recensioni!!
Fatemi sapere se vi piace!!
A presto! 
S.S.S

  
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