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Autore: Fluke    19/02/2015    3 recensioni
-Papà?
-Mmh?
-Posso farti una domanda?
Draco è sdraiato sul divano, stanco morto: solleva appena il braccio dal viso per rivolgere un'occhiata interrogativa al figlio.
-Dimmi.
-Cos'è che hai disegnato sul braccio?
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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-Papà?
-Mmh?
-Posso farti una domanda?

Draco è sdraiato sul divano, stanco morto: la gita punitiva a mangiare un pancake da Dorian's si è rivelata un pretesto per trascorrere l'intera giornata in giro per il centro di Londra. Escono per le nove di mattina e rientrano alle sei e mezza, comprando il perdono di Astoria con una scatola di ciambelle e una di biscotti allo zenzero.

(Nonostante la stanchezza, è stata davvero una bella giornata. L'atmosfera natalizia rende tutto decisamente molto più allegro.) 

Draco sospira, condiscendente, e solleva appena il braccio dal viso, per rivolgere a Scorpius un'occhiata interrogativa.
-Dimmi.
-Cos'è che hai disegnato sul braccio?

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Quando Scorpius è arrabbiato, non si mette ad urlare come farebbe Astoria. Nè si mette a sbattere qualunque cosa gli capiti sotto tiro, come farebbe Draco.

Quando Scorpius è arrabbiato, furioso, si contiene.
Parla con una voce bassa e fredda che non gli appartiene. La sua faccia diventa una maschera d'indifferenza. Le sue mani rimangono rigidamente incrociate sul suo petto.

E, Draco realizza, non è mai stato tanto arrabbiato con loro quanto in quel momento. Ora come ora, dimostra molti anni in più dei quindici che ha.

Appoggiato con la schiena al tavolo della sala da pranzo, gli occhi gelidi mentre guarda un punto qualche centimetro più alto rispetto alle teste dei genitori, seduti davanti a lui.

-Se avete qualcosa da raccontarmi – sibila – fatelo. Ora. Vorrei risparmiarmi l'umiliazione di un altro mio compagno di scuola che mi racconta aneddoti su come la mia famiglia abbia ucciso i suoi parenti.

-La tua famiglia – scandisce Astoria con tono calmo e di avvertimento allo stesso tempo – non ha mai ucciso nessuno.

Scorpius schiocca le dita, ridacchiando appena. 

-Bellatrix Lestrange. Mia prozia. Ha torturato alla pazzia i genitori del mio professore di Erbologia, e ammazzato i parenti del settanta percento della gente che si rifiuta di parlare con me non appena scopre il mio cognome.

Draco inizia inconsciamente a tamburellare le dita sul bracciolo della poltrona su cui è seduto. 

(La maggior parte dei suoi incubi è ancora popolata da Bellatrix e dalla sua risata: gli dà gli stessi brividi di un gesso che incide sopra a una lavagna.)

Scorpius li sta ancora scrutando, in attesa. 

-Qualcun altro che vi viene in mente? Perché, per il momento so di lei e...so di mio nonno, e delle sue nobili attività da Mangiamorte. E so che la nonna faceva anche lei parte del giro.

-Non parlare dei tuoi nonni in quella... 

-E so di mio padre.

Cade il silenzio, in cui Draco sente risuonare nelle sue orecchie il tono a metà tra il confuso e il deluso nella voce di suo figlio. Per un attimo, ne è paralizzato.

Poi la rabbia inizia a montare: per un attimo contempla l'idea di alzarsi e andarsene, perché non ha proprio voglia di parlare di niente. Ma nel momento stesso in cui sta per mandare il comando dal cervello alle gambe, Astoria allunga una mano verso la sua, stringendola.

Resta.

Gli ci vuole tutta la forza per dominare il proprio tono di voce, prima di rivolgersi a Scorpius.

-Bene. E cosa ti avrebbero detto, di preciso?

-Di preciso, niente, o non sarei qui.

Scorpius lo guarda a lungo, accigliato, prima di continuare.

-Ma mi fido di te. Voglio sentire tutta la tua versione.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

Draco si puntella sui gomiti, la stanchezza che lascia rapidamente posto a un vago senso di panico.

-Perché me lo stai chiedendo? 

Scorpius si siede sul tappeto davanti a lui, iniziando a giocherellare con un filo penzolante del suo maglione.

-È per una cosa che è successa a scuola...un mio compagno stava disegnando quella stessa cosa sul banco, e non so come il professore di Erbologia se n'è è accorto, e ti giuro Papi, è scoppiato un casino. 

-Un casino?

Scorpius annuisce solennemente. 

-Ah ha. Il prof è andato fuori di testa, e l'ha mandato in Presidenza e ha contattato i genitori. E...credo sia in punizione per il resto dell'anno. Però poi mi sono ricordato del fatto che tu ce l'hai tatuato sul braccio e non ho capito molto cosa c'era di male. 

Draco esita qualche secondo prima di rispondere.

-Scorpius, ti ricordi di quando eri andato a chiedere a Mamma se potevi farti tatuare sulla gamba un galeone da pirata e lei ti ha detto che sarebbe stato davvero brutto e che un giorno te ne saresti pentito?

Scorpius si infuoca tutto a quelle parole.

-Guarda che è un'idea fantastica e... 

Draco solleva il braccio interessato per fermarlo, senza riuscire a trattenere un sorriso.

-Ometto, te lo assicuro. Te ne saresti pentito.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

Pochi giorni dopo il rientro a scuola di Scorpius, dopo delle vacanze di Natale piuttosto tese, arriva a casa un biglietto per Draco. 
 

"Sono ancora arrabbiato per tutto il tempo in cui avresti potuto raccontarmi tutto e non l'hai fatto.

Ma ti voglio credere, e voglio che la gente cominci a vederti come ti vedo io. Vedrò di fare qualcosa al riguardo.

 

Un bacio."

 

(Draco infila il biglietto nel portafoglio, dopo averlo piegato precisamente in quattro. E lì rimane.)

 

 

 

 

 

---->Note dell'autrice:

 

Okay, siamo a metà strada.

 

Bacio entrambe le guance a te, lettore/lettrice. Forte. E se hai qualche pensiero da esprimere...commenta, davvero.

  
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