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Autore: _Lillian_    20/02/2015    7 recensioni
"Sarà come se non fossi mai esistito".
Aveva detto così prima di scomparire e così sarebbe stato se dentro me non stesse crescendo qualcosa che mi lega ancora più inesorabilmente a lui.
"Quando non si ha più nulla a cui potersi aggrappare anche il pericolo diventa un'ancora di salvezza, e i Volturi per me, per loro... lo sono stati"
Mi chiamo Isabella Marie Swan e sono un'immortale.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Chapter 9
 
 
POV BELLA

 
Quella mattina mi ero sentita felice. Felice solo come una madre normale a tutti gli effetti avrebbe potuto esserlo o perlomeno avrebbe dovuto. Beh, in effetti erano due concetti da prendere in considerazione sotto un altro punto di vista. Essendo una madre vampira di altrettanti ragazzi vampiri- umani-cacciatori, era per me meraviglioso potermi prendere cura di loro e fare le tipiche cose che farebbero le normali mamme ai loro altrettanto normali figli. Indubbiamente però, se tutti, me compresa, fossimo stati normali sin dal principio, credo che come tutte le mamme del pianeta avrei considerato una situazione come quella venutasi a creare stamani una vera e propria palla al piede.  
Per il primo giorno di scuola i miei ‘bambini’ e anche tutti gli altri, ovviamente eccetto Lilian, avevano fatto più storie dei veri bimbi dell’asilo per alzarsi dal letto e prepararsi in virtù di quella nuova esperienza che li attendeva e di cui, molti di loro il giorno prima, erano entusiasti.
Ricordate l’entusiasmo mostrato in aereo? Ecco si proprio quello, beh, SPARITO!
Con Anthony e Renesmee poi era stata una vera e propria lotta all’ultimo colpo, vinta da me, solo grazie ai loro peccati di gola. Non erano servite sveglie, bacetti, richiami, urla, rumori, musica ad alto volume… niente! Ma con le frittelle e le brioches appena sfornate non ci fu storia, li avevo attirati in cucina vincendo su tutta la linea sotto lo sguardo inorridito della mia Lily che trovava inconcepibile il modo di far colazione dei suoi fratelli. Amavamo il momento della colazione, a palazzo eravamo soliti stare tutti insieme se nessuno era in missione e il chiacchiericcio che veniva a crearsi appena gli occhi e le menti dei ragazzi erano completamente vigili riempiva l’aria di serenità. Persino i grandi Volturi sorridevano durante quel momento della giornata che per vampiri millenari come loro non aveva mai significato nulla. Poi, dopo le infinite raccomandazioni di  Robert, era stato per me il momento di salutare ognuno di loro con un bacio sulla guancia e augurargli una buona giornata aspettando da brava madre quale desideravo essere, il loro rientro.
Rientro che sarebbe avvenuto tra tre, due, uno…
“Inaudito è dire poco!” sbottò la mia Lilian entrando indignata senza salutare nessuno dei presenti lasciandomi in modalità stoccafisso. E dove erano finite le bune maniere impartitele e di cui era stata sempre promotrice?!
Ecco, fu proprio in quel momento che come una secchiata d’acqua gelida in pieno inverno
(non che potesse farmi differenza alcuna ovviamente), la verità mi scivolò attaccandosi addosso. Io non potevo essere una madre normale, una madre normale decisamente si sarebbe aspettata  da figli normali un ritorno meno... come dire, burrascoso!
Dietro di lei uno alla volta i ragazzi entrarono con dipinte sul volto espressioni che andavano dal preoccupato all’esasperato. Il campanello d’allarme ‘mamma chioccia iperprotettiva’ scattò nella mia testa fracassandomi i timpani.
“Cosa succede bestiacce?” chiese Robert mangiucchiando una patatina, battendomi sul tempo. Dannato finto padre chioccia!
“Succede che Lilian come suo solito sta dando di matto per un attacco nemico che ancora una volta le ha rotto le uova nel paniere” rispose Nicholas cercando di bloccare le mani di mia figlia intenta, per il nervoso, a smantellare la collana che aveva indosso pezzo per pezzo.
Lilian stava distruggendo un gioiello?! Driiiiiin grave grave!
“Era il nostro primo giorno di scuola! Il primo giorno in cui potevamo essere normali! Il giorno in cui avevo scelto accuratamente ogni singolo dettaglio del vostro vestiario! Il giorno in cui voi mi avete permesso di farlo! E invece quegli orribili e melmosi scherzi della natura ce l’hanno rovinato! Perché non capite quanto la nostra vita sia complicatamente complicata!” sbottò adirata lanciando un occhiataccia al povero Nick che alzò le mani in segno di resa per poi abbassarle invitandola a fiondarsi in un caldo abbraccio. Inutile dire che Lily non ci pensò due volte ad accoccolarsi piagnucolando al suo petto come una bambina. Erano degli ‘amici’ così dolci!
“Se ti fa star meglio mi offro come tuo modello per una settimana Sissi” disse il riccio carezzandole i boccoli e chiamandola con il nomignolo che da sempre le aveva affibbiato. Sul viso di mia figlia si aprì un sorriso spettacolare e allo stesso tempo alquanto maligno.
“Un mese!” esordì tutta contenta staccandosi dal povero Nicholas e dandogli un bacio sulla guancia. Come si dice, darsi la zappa sui piedi da solo…
“In effetti ho percepito degli strani movimenti nella natura questa mattina ma li avevo attribuiti al suo non volerci come ospiti in questa terra già tempo addietro infestata da creature inumane” sussurrò Nassiri più a se stessa che a noi riportandomi alla questione principale. Se li aveva percepiti perché non lo aveva detto in modo che io corressi dai miei figli e rifacessi i connotati a quei… quei… quei cosi !?
“Sono riusciti ad entrate a scuola tra la seconda e la terza ora, avevo deciso di marinare la lezione d’italiano e stavo camminando per i corridoi deserti quando la testa ha iniziato a dolermi. Non ho avuto neanche il tempo di accorgermene che ero già accerchiato, fortunatamente dopo aver smesso di fare la conta e aver ricevuto una bella strigliata da parte del sottoscritto i miei dolcissimi amici sono giunti in mio aiuto e tutto si è risolto per il meglio” disse Kein guardando indispettito tutti gli altri.
“Ma questo è terribile?!” sbottò Robert all’improvviso spaventando persino me. Oddio e ora cosa era successo? Cosa gli era venuto in mente? E se i ragazzi stavolta fossero in serio pericolo?! Io mi sarei uccisa di sicuro. Senza di loro non avevo più niente e loro non dovevano morire, no loro dovevano vivere in eterno perché erano i miei bambini, tutti e quattordici! DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!
“Si lo so Robert sono poco efficienti” rispose Kein beccandosi occhiatacce di fuoco da parte dei diretti interessati. Robert lo guardò allibito, dannazione meraviglioso uomo malvagio, parla!
“No. No. No! Ragazzino tu hai marinato Italiano?!” continuò Robert lasciandoci di stucco. Silenzio, solo quello si avvertì per pochi secondi, cioè stavano per ucciderci Kein, avevo profetizzato pochi attimi prima la fine di tutti loro compresa la mia e lui pensava a Italiano?! Lo guardai truce ricevendo di rimando la stessa occhiata.
“Isabella l’istruzione dei nostri ragazzi è importante!” mi rispose facendo spallucce e aprendosi in uno di quei suoi sorrisi malandrini. Alzai gli occhi al cielo esasperata, quell’uomo era impossibile!
“Quanti erano? E quanti ne hanno uccisi?” chiese sbrigativo Demetri in piedi accanto al tavolo.
“In tutto ne abbiamo contati e sconfitti quattro mentre le anime di quei poveri sfortunati erano sette, quindi sette morti” rispose Anthony incrociando le braccia al petto e serrando duramente la mascella, Dio era identico a suo padre!
“Noi crediamo che in giro per ora non ce ne siano altri, la testa non fa male e presenze non se ne avvertono. In più non abbiamo rilevato alcun cadavere, dopo scuola ci siamo divisi per un po’ e abbiamo ispezionato la zona ma non abbiamo trovato assolutamente nulla”  disse pragmaticamente Clara addentando una fetta di pane e sospirando pesantemente.
“I cadaveri li ho trovati e seppelliti io. Buongiorno a tutti” intervenne Renata entrando in casa con i vestiti tutti sporchi di fango e i capelli arruffati. Decisamente un aspetto inusuale per una vampira come lei.
“Sono andata a caccia e spingendomi più verso Est ho percepito l’odore nauseabondo di cadaveri in putrefazione. Sette uomini gettati malamente in una fossa naturale, probabilmente degli escursionisti a giudicare dai residui di vestiti che avevano indosso. Il marchio era sempre lo stesso, i loro occhi erano rivoltati all’indietro, le ossa erano quasi tutte spezzate, la pelle ricoperta da ematomi” continuò facendomi venire i brividi.
“Merda. Hanno fatto le cose proprio per bene quei dannati!” sputò Jacob guardando il suo imprinting, mia figlia, cercando di capire se avesse riportato un qualche danno. Io ovviamente avevo già fatto loro la radiografia non appena l’allarme nella mia testa era suonato e con mia somma gioia avevo constatato che fossero tutti presenti e integri.
“Qualcuno vi ha visti?” chiese Robert con un cipiglio ad incurvargli le sopracciglia scure.
“No, fortunatamente il tempo impiegato per capire che qualcosa non andasse e conseguentemente quello per  riunirci è stato sommariamente breve. Inoltre come ha detto Kein il tutto è avvenuto mentre gli studenti erano appena entrati nella loro classe quindi i corridoi erano pressoché deserti” rispose Grace facendoci tirare un sospiro di sollievo.
“Hai bloccato il tempo Grace?” chiesi io preoccupata per la sua salute.
“Si Isabella ma sto benone tranquilla, per sconfiggerne quattro abbiamo utilizzato una quantità di tempo davvero esigua” mi rispose sorridendomi e tranquillizzandomi. Tranquilla mamma- chioccia stanno bene.
“C’è un altro problema” esordì Deliah guardando Lilian che a suo volta drizzò le spalle sotto lo sguardo pensieroso di Nicholas.
“Che meraviglia!” scimmiottò Robert buttandosi sul divano a peso morto.
“Cosa succede tesoro?” chiesi io avvicinandomi per accarezzarle i capelli. Mi guardò dubbiosa per poi spostare lo sguardo sulle gemelle.
“Anthony ha fatto a pugni con un ragazzo!” esordì Renesmee lasciandomi allibita. Spostai lo sguardo su mio figlio che intanto trucidava con gli stessi occhioni verdi del padre la sorella. Ah se gli sguardi potessero uccidere… in tutti i sensi…
“Anthony! Perché hai picchiato un ragazzo?!” lo sgridai con un tono che non convinse neanche me. Possibile che davvero mio figlio avesse preso a pugni un ragazzino umano? Anthony non era stato mai impulsivo come Lilian o una testa calda come Nessie, qualcosa decisamente puzzava.
“Guardava troppo Deliah” bofonchiò il mio angelo distogliendo lo sguardo magnetico dal mio inquisitorio.
“E chi è questo qui!?” intervenne Kein beccandosi uno scappellotto dal gemello che alzò gli occhi al cielo e facendo arrossire la mia dolcissima Deliah.
“Noi ora dobbiamo andare a... studiare! Si a studiare, questi professori sono davvero dei despota, un po’ come te Robert” disse Daisy ridendo e spingendo di mal grazia Daniel e Kein al piano di sopra.
Driiiiiiiiiiiiin! Atteggiamenti troppo evasivi a ore sedici!
“Già dobbiamo proprio andare s..si è fatto tardi” continuò Aria prendendo sotto braccio Clara e dirigendosi anch’essa al piano di sopra.
Driiiiiiiin! Balbettii a ore sedici e zero uno!
“E non mangiamo?” chiese indecisa una piccola vocina.
“GRACE!”
“Beh a dirla tutta mi è passata… la… fame, già” disse poco convinta la bella rossa sbuffando e salendo le scale seguita da tutti gli altri.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin! Grace non mangia? Miracolo a ore sedici e zero tre.
“Ti vogliamo bene mamma!” urlarono in coro le mie quattro pesti correndo alle loro camere insieme agli altri. Gatta ci cova uova enormi qui! Mi voltai in direzione di Robert trovandolo già a fissarmi con un cipiglio divertito sul volto. Perché si divertiva così tanto quando era palese che ci fosse qualcosa che non andasse oltretutto tenuto volontariamente a noi sconosciuto e segreto dai ragazzi?
“Se stai per chiedermi a cosa è dovuto il mio divertimento lo saprai presto e se vuoi chiedermi cosa ci nascondono sta tranquilla Isy… lo sai il detto prendere quattordici piccioni con una solo allenamento?” ghignò l’uomo facendomi accapponare la pelle.
Oh poveri loro.
 
POV RENESMEE

 
Maledetto! Che Robert sia maledetto in tutte le lingue del mondo, dell’universo e in quelle ancora create da Dio!
Con la forza dei suoi spietati allenamenti si era abbattuto su di noi in tutta la sua malvagità riducendo le nostre risorse all’osso e neanche a quello! Era stata l’esperienza più brutta della mia vita. Riuniti quasi ai confini del Canada, in una foresta sperduta e dimenticata dal creato, sotto i suoi ordini avevamo corso con polsini e cavigliere di otto tonnellate, avevamo scalato le montagne a mani nude, lottato corpo a corpo,fatto flessioni, addominali, slanci e solo Dio sa cos’altro si fosse inventato per distruggerci fisicamente e soprattutto psicologicamente. Tutto questo solo per sapere quale arcano segreto tentavamo di nascondere ai ‘grandi’.
Ma mai ero stata più fiera di noi. Eravamo sopravvissuti, avevamo resistito ai suoi soprusi e cosa più importante avevamo taciuto. Poi una volta rientrati in casa eravamo stati anche abbastanza fortunati nel poter vedere Robert chinare il capo di fronte a una madre incazzata per le condizioni in cui i suoi cuccioli riversavano.
Grande mamma!
“È possibile per una mezza vampira sentire tanto dolore diciamo… ovunque?!” disse Lilian entrando nella mia stanza con solo un asciugamano lilla a coprirle il corpo minuto ma slanciato. Era bella la mia sorellina, una bellezza mozzafiato racchiusa in un corpo da bambolina. Mi stava sulle scatole con le sue manie da shopping pazzo e psicopatico questo era certo, ma non avevo mai nascosto quanto la invidiassi per l’eleganza, i modi di fare e il portamento che ostentava anche nei più stupidi gesti del quotidiano.
“È possibile se hai Robert come carnefice Lily” sbadigliò Deliah entrando nella camera avvolta dal suo maglione blu che lasciava le gambe nivee e snelle completamente nude. Ah se ci fosse stato Kein qui gli sarebbe venuto sicuramente un infarto. Con passo lento si avvicinò al grande lettone stendendosi al mio fianco e appoggiando la testa alla mia spalla destra. Presi ad accarezzarle i capelli chilometrici e come quando eravamo bambine, la sentii rilassarsi sempre più ad ogni mio tocco mentre guardavo l’altra sorella intenta ad infilarsi un vestitino invernale color sabbia e a districare nodi inesistenti fra i suoi capelli perfetti. Anche quelli oggetto d’invidia da parte mia che al loro posto potevo dire di avere una complicatissima balla di fieno.
“A che ora dobbiamo incontrare gli altri?” chiese Lily sedendosi ai piedi del letto e facendo scricchiolare le ossa del collo con movimenti lenti e circolari.
“Dopo cena” risposi abbassando il tono di voce e mandandole un occhiataccia.
“Dove andate di bello dopo cena ragazze?” chiese mamma a sua volta con un cipiglio sospetto sul volto, entrando nella stanza e facendoci sobbalzare. Dannato udito super sviluppato e dannata modalità madre vampira silenziosa!
“Andiamo a caccia mamma, dopo l’attacco di questa mattina è meglio tenere la nostra parte vampira più in forma e il solo cibo umano come sai non ce lo permette” rispose Deliah prontamente, alzandosi a sedere e sorridendo apertamente alla bella mamma-vampira. Come si dice faccia da angelo ma diavoletto nel cuore, ecco, Deliah era così.   
“Vorrei tanto che la vostra vita fosse diversa bambine mie” sospirò mamma sedendosi con noi al centro del letto e incrociando le gambe. Era pur vero che fosse una vampira quasi centenaria ma lo era anche il suo essere ancora un adolescente nei modi e nell’aspetto.
“Non è colpa tua mamma e comunque questa vita alla fin fine a noi piace. Non è monotona” dissi accarezzandole una mano bianca e perfetta. Mamma prese la mia fra le sue e la strinse leggermente sorridendomi.
“Non avevi tutti i torti prima sai… Quando dicevi che nessuno capiva quanto la vostra vita fosse complicata. Avevi ragione Lilian, nessuno può capirlo” disse stavolta rivolgendosi alla prima gemella.
“Era uno sfogo nevrotico il mio mamma, non penso davvero queste cose. Si è vero la nostra vita è complicata ma non la cambierei per nessun’altra al mondo. Se fosse stata diversa, se fosse stata ‘normale’ forse non ci avrebbe portate dove siamo ore né avremmo incontrato tutte le persone che in questo momento ci circondano” rispose Lilian sorridendo dolcemente davvero contenta.
“Non avresti incontrato Nickyyyy”  canticchiai io ridendo e trascinando anche la mamma e Dely con me. Mia sorella dal canto suo sfiorò mille sfumature di rosso.
“Come va con Nicholas tesoro?” le chiese mamma facendola arrossire ancora di più.
“È s-solo un amico mamma, non c’è niente tra di noi e mai ci sarà… insomma ci sarebbe già stata s-se... Oddio ma che domande sono?! Siamo solo… amici tutto qui!” sbottò Lily alzandosi dal letto e sedendosi accanto alla finestra con gli occhi grandi rivolti verso il cielo. Nostra madre scambiò con noi un sorriso d’intesa per poi avvicinarsi alla diretta interessata.
“Lilian Cullen in Swan Volturi! Non puoi davvero mettere in discussione ciò che provi per quel ragazzo e ciò che, viceversa, quel ragazzo prova per te!”.
“Mamma… se il cuore di Nicholas provasse per me qualcosa che va aldilà del semplice affetto, mi spieghi perché mai dopo cinquant’anni non siamo andati oltre questo?” sbottò Lilian triste incavando la testa fra le spalle. Non aveva di certo tutti i torti eh. Quell’imbecille erano anni che voleva farsi avanti e non lo faceva. Nessuno capiva mai perché si accontentasse di guardarla da lontano ringhiando a qualsiasi uomo e non si facesse avanti per chiedere la sua mano. Il suo comportamento oltre ad essere oltremodo strano per me, ma penso anche per tutti gli altri, era anche da considerare oltremodo demente.
“Amore mio ci sono cose nella vita che non sempre vengono fuori con la facilità e il coraggio adatti. Molto probabilmente Nicholas freme come te all’idea di poter andare oltre lo stato in cui vi trovate rompendo finalmente quella sottile barriera che vi tiene in bilico sul filo del rasoio, ma come te ha paura che forse il suo sentimento non sia corrisposto” cercò di spiegare nostra madre accarezzandole i boccoli morbidi.
“Tutto quello che hai detto è giusto mammina cara, ma qui si sfiora l’esasperazione” borbottai io venendo fulminata dalla vampira e prendendomi una gomitata da Deliah. Lilian mi fissò consapevole per poi scendere con lo sguardo a fissarsi le mani intrecciate spasmodicamente fra loro, ero sicura che anche lei la pensasse come me ma sicuramente se non gliel’avessi spiattellato in faccia sarebbe stato meglio. Dannata lingua biforcuta!
“Io lo amo da sempre mamma. Pensavo fosse solo una stupida cotta che con il tempo sarebbe sbiadita ma cavolo, sono passati cinquant’anni e il sentimento nei suoi confronti non ha fatto altro che crescere! Lo amo dal primo scontro verbale che abbiamo avuto, lo amo dal primo sguardo scambiato, lo amo per quei suoi occhi blu oceano che mi sfiorano l’anima, dalla prima carezza, dal primo abbraccio, da sempre mamma, lo amo da sempre!”.
Avete presente la faccia da pesce lesso? Si? Bene.
Mentre quella di mia madre era incorniciata da un dolce sorriso, la mia e quella di mia sorella erano in quel momento proprio così. Con gli occhi fuori dalle orbite e la mascella a sfiorare il pavimento per la prima volta nella storia, avevamo udito mia sorella affermare apertamente e con ardore di amare Nicholas! E per di più da sempre! Ed io mi sentii così allocca al solo pensiero di tutte quelle volte in cui avevo avuto tale verità spiattellata sotto al naso! Renesmee Carlie Cullen in Swan Volturi stai perdendo colpi!
Ora, con le carte scoperte sul tavolo, collegavo tutti i singoli sguardi, i teneri abbracci, le accortezze che avevano l’uno nei confronti dell’altra, tutto! E se ci pensavo bene anche il loro primo ‘incontro’ la diceva lunga…
Eravamo a Reikiavik quando incontrammo Nicholas. Fu la nostra prima missione con Grace, Aria e Cameron come cacciatori alleati e la cosa che sicuramente ricordammo perfettamente una volta tornati a casa, fu il freddo che penetrate aveva ghiacciato ogni singolo osso del nostro corpo. Lo scopo di quella missione fu puramente investigativo. Nassiri aveva avvertito degli strani movimenti in natura che presupponemmo dovuti alla presenza dei senz’anima, ma in quel posto trovammo molto, molto di più. In città si vociferava sul conto di un serial killer buono, un uomo dalla bellezza sconvolgente, dai capelli corvino e dagli occhi simili a gemme marine che uccideva stupratori, assassini, usurpatori, ladri…insomma uomini che nella loro vita altro non avevano fatto che arrecare dolore alle persone e distruggere le loro di vite. La figura del misterioso e inquietante benefattore attirò subito la nostra attenzione, credevamo o meglio, eravamo fermamente convinti si trattasse o di un vampiro o di un cacciatore come noi e tanto lontani dalla realtà per nostra fortuna scoprimmo di non essere.
 
“Come si fa a vivere in una città come questa?! Insomma fa freddo, c’è un sacco di smog e le persone sono scontrose!” sbottai tirando il pesante risvolto della mantella sul nasoprima che quest’ultimo se ne cadesse per il troppo gelo. Quella notte la temperatura era scesa vertiginosamente nonostante fossimo a marzo e la giornata precedente fosse stata illuminata da tiepidi raggi del sole. Le strade che stavamo percorrendo oltre ad essere deserte erano anche completamente buie se non fosse stato per qualche lampione sparso qua e là. Un silenzio sinistro rotto solo dall’echeggiare dei nostri passi e dai miagolii di gatti randagi, aleggiava nell’aria mettendo i brividi. Sembrava il perfetto scenario per un film dell’orrore. Nostro fratello Anthony insieme al nuovo ragazzo, Cameron, ci precedeva stando attento a qualsiasi tipo di movimento o rumore che potesse innescare una qualsivoglia situazione di pericolo.
“Se continui a lamentarti non rendi di certo la nostra permanenza qui più semplice Nessie” rispose Deliah con una cartina tra le mani e lo sguardo concentrato su di essa parlottando con Anthony e seguendolo a pochi passi di distanza.
“Mi ripetete per quale arcano motivo siamo usciti dall’Hotel alle tre di notte? Insomma investigare come le persone normali alla luce del sole e con una buona dose di riposo sulle spalle male non farebbe mica. In più se questo rinomato serial killer ci scambiasse per gente poco di buono e fosse davvero così astuto come i giornali affermano, potrebbe coglierci di sorpresa e farci del male” borbottò Lilian iniziando a camminare all’indietro e stringendosi nella mantella nera indossata solo dai gioielli di punta della guardia Voltura.
“Il serial killer anche se benvoluto dai cittadini non uccide di certo alla luce del sole Lilian, tra l’altro la feccia di questo pianete compie misfatti di notte in modo da non essere riconosciuti. Se noi venissimo scambiati da lui per questi ultimi sarebbe una situazione per noi vantaggiosa. Ricordati che tra le tante cose, stiamo cercando anche lui” le rispose Grace facendo spallucce.
“Secondo voi c’è una pizzeria aperta a quest’ora? Ho una fame da lupi!” aggiunse come se niente fosse. Roba da matti, credeva forse di essere in gita?!
“Grace non ci sono pizzerie aper…oh buon Dio m-mi… sc-scusi…” disse Lilian urtando accidentalmente qualcuno e immobilizzandosi nello stesso istante in cui, voltandosi, incontrò i suoi occhi. Scattammo tutti verso di loro venendo bloccati non appena l’uomo alzò un dito. Una sensazione orribile si irradiò in tutto il mio corpo. Sentii come se il cemento si stesse ramificando all’interno dei miei muscoli fino alle mie corde vocali, bloccandoli e rendendoli pietra dura. Il panico prese possesso di noi nel momento in cui ci accorgemmo che l’unica a potersi muovere era proprio Lilian che pur tuttavia, come ipnotizzata, non accennava ad un solo singolo movimento.
“Credo lei abbia ragione Signorina. È molto, molto pericoloso passeggiare a quest’ora tra le strade di Reikiavik. È una città che non perdona questa…” sussurrò l’uomo accarezzando con un dito niveo la guancia di mia sorella e sorridendo di sbieco mostrando una perfetta fila di denti bianchi. Con un movimento fluido ed elegante tolse il cappuccio della mantella grigia che indossava dal viso mostrandoci il suo aspetto. Aspetto che scoprimmo esser quello di un ragazzo… un ragazzo bellissimo.
Riccioli neri ordinati incorniciavano un viso etereo dagli occhi blu, un blu simile all’oceano in tempesta, un blu incantatore e perfetto. Il corpo slanciato, prestante e ben proporzionato era fasciato da classici pantaloni neri e una camicia bianca un po’ a sbuffo tipica di quel periodo. Tentai di parlare ma alcuna sillaba uscì dalla mia gola. Vidi il volto del ragazzo concentrarsi su Lilian per poi sorriderle…dolcemente!?
“Stai tranquilla Sissi, non ti farò alcun male. E ora che ti guardo bene…non credo potrei mai” le sussurrò avvicinandosi pericolosamente al suo orecchio e portandole una ciocca di capelli dietro quest’ultimo facendola arrossire. Come ripresasi dalla trans in cui era caduta, mia sorella sbattè più volte gli occhi per poi saltare a pochi metri da lui.
“Non mi chiamo Sissi! E sei pregato di starmi lontano razza di maleducato! Lo sai che ci si presenta prima di fare lo sbruffone con una signorina?!”sbottò ormai viola acceso.
Il giovane si aprì in un sorriso spettacolare che le fece morire le parole. La situazione si metteva sempre male quando qualcuno riusciva a  zittire Lilian.
“Non so proprio cosa mi sia passato per la mente Milady, sono davvero costernato mi creda. Di solito sono un ragazzo dalle maniere impeccabili, pur tuttavia, stavolta  il tanto fascino che ostentate credo mi abbia folgorato a tal punto da portarmi a perdere il lume della ragione. Mi perdoni, il mio nome è Nicholas Adam Smith, per la gente il killer buono, ma per te mia bella cacciatrice, solo Nick” disse il ragazzo facendole l’occhiolino e con il medesimo gesto della mano fatto poco prima, sbloccandoci dalla situazione di torpore in cui ci aveva costretti.
“Tu! Togli immediatamente le mani da mia sorella!” sbottò Anthony marciando verso Nicholas a passo di carica.
“Anthony fermo!” urlò Lilian a sua volta freddando sul posto nostro fratello e rivolgendo nuovamente l’attenzione al giovane sconosciuto che, dal canto suo, continuava a fissarla come fosse un miracolo.
“Come fai a sapere cosa sono? Come fai a sapere chi siamo?” chiese quasi in un sussurro tenendo comunque lo sguardo cioccolato dritto in quello cobalto di lui.
“È dal primo giorno in cui siete arrivati a Reikiavik che vi tengo d’occhio. Diciamo che non passate inosservati, la vostra bellezza eterea, le vostre capacità troppo sviluppate per essere dei semplici umani…tutto di voi urla sovrannaturale. E lo so perché anche tutto di me urla la medesima cosa. Forse è meglio che dia un piccolo tocco in più alla mia presentazione di poc’anzi. Sono Nicholas Adam Smith per metà vampiro e per l’altra cacciatore”.
“Se ti chiedessi di unirti a noi lo faresti Nicholas?” chiese mia sorella ritornando alla sua sfacciataggine di sempre.
“Ti stavo aspettando, Lilian”.
 

POV CAMERON
 
Seduto in bilico tra la finestra e il vuoto aspettavo che Nicholas mi desse il segnale per sgattaiolare silenziosamente da li. Demetri era andato a caccia e questo facilitava la nostra missione ma Renata era lì, vigile e spietata come suo solito. Non sarebbe stato facile eludere la ‘sorveglianza’. Da quando nel pomeriggio si erano accorti che stavamo cercando di tener loro nascosto qualcosa, Robert e tutti gli altri ‘adulti’ si comportavano come i peggiori carcerieri. Nel buio della sera vidi un uccellino volare verso il ramo più alto dell’albero posto di fianco alla nostra villetta e sorrisi. Avrei tanto voluto spiccare anche io il volo verso cime e ambizioni più alte, ma la mia vita per ironia della sorte, mi teneva imprigionato in una scelta che non era neanche stata mia. Ero nato cacciatore e per chissà quale motivo, pareva che anche la mia morte, semmai fosse sopraggiunta, sarebbe stata in tali vesti.
“Ehi Cam ti va di accompagnarmi a caccia? Grace e Clara mi hanno già detto si” disse Nicholas entrando nella mia stanza con le mani nelle tasche e un sorrisino sghembo stampato sul viso. Ecco il segnale.
“Certo Nick, non c’è niente di meglio di un puma come dessert” sorrisi a mia volta atterrando silenziosamente sul pavimento.
“E un altro coniglietto avrà salva la vita, giusto Cameron?” rise Nick prendendomi in giro. “Cosa ci trovi di tanto divertente nel mio stile di caccia? Io uccido animali feroci per salvare quelli più deboli proprio come tu uccidevi assassini per salvare brava gente. Tutto nella regola” dissi tranquillamente facendo spallucce.
“Cameron, io non distruggevo certo una catena alimentare naturale” rise ancora più forte Nicholas saltando dalla finestra con passo felino. Lui si che assomigliava ad un animale feroce, all’inizio quando lo conoscemmo pareva indomabile. Poi arrivava Lilian e si trasformava nel più mansueto tra i conigli.
“Dove state andando ragazzini?!” sbottò Renata irrompendo nella camera.
“E tu, so che sei lì fuori. Ti sconsiglio di fare anche mezzo passo!” continuò avvicinandosi alla finestra a passo di carica e fulminando Nicholas che le fece un occhiolino e le augurò una buona serata. Che faccia tosta, tra lui e Daniel a volte era difficile capire il peggiore chi fosse.
“Stiamo solo andando a caccia Renata, lo scontro di oggi ha indeboliti e non credo sia il caso presentarsi  ad un prossimo attacco, stanchi e spossati. Il sangue animale rigenererà la nostra parte vampira” spiegò Clara comparendo alle spalle della bellissima vampira mora che ci guardò uno per uno circospetta.
“Robert lo sa?” chiese con fare inquisitorio.
“Ne starà venendo sicuramente a conoscenza in questo momento. Andiamo tutti insieme quindi i ragazzi che abitano con lui lo staranno avvertendo” aggiunse Grace facendo la sua entrata nella stanza.
“Vedi ‘mammina’ è tutto in regola!” urlò Nicholas dal giardino stuzzicandola.
“Bene, allora se la mettete così ve lo concedo. Ma un solo singolo colpo di testa da parte di uno di voi e vi farò vedere cosa significa essere figli acquisiti di Renata Volturi. Ho staccato teste in modo direttamente proporzionale ad ogni mio battito di ciglia. Ci siamo capiti?”.
Ma cos’era da umana? Un generale dell’esercito confederato?!
“Cristallina come sempre” dissi sorpassandola per poi scendendo al piano di sotto seguito dalle ragazze e uscire dalla porta. Nicholas nella stessa posizione di prima ci aspettava con sguardo sornione.
“Nick non dovresti saltare dalla finestra, i vicini potrebbero vederti!” lo rimproverò Clara incrociando le braccia al petto esasperata dal comportamento lascivo di suo ‘fratello’.
“I vicini? Tzè Clara i vicini sono nove cacciatori, una veggente e una vampira!” rise Nick passandole un braccio attorno alle esili spalle e facendola sorridere.
Con la coda dell’occhio vidi uscire dalla villetta accanto i gemelli, Aria e Daisy. Strano pensavo che per loro quattro uscire da li sarebbe stata un impresa titanica contando che loro ‘padre’ fosse Robert.
Ci raggiunsero a passo umano guardandosi intorno circospetti.
“Ehilà gente già liberi dalle grinfie di Saw l’enigmista?” chiese Grace sorridendo ai nuovi arrivati.
“Robert è stato davvero un osso duro da convincere inizialmente ma è bastata una telefonata da parte di Isabella per farci concedere il permesso. Sono riuscita a mandare un messaggio di aiuto a Deliah senza farmi scoprire e fortunatamente lo ha recepito senza problemi” spiegò Daisy sospirando. Non doveva essere stato per niente facile.
“A voi come è andata?” chiese Daniel dando un calcio ad un piccolo sassolino.
Gli feci cenno con il dito di alzare lo sguardo verso la mia finestra e dalla sua faccia capii che si era accorto del mastin… ehm volevo dire di Renata.
“Ecco i gemelli!” disse Aria indicando i quattro Cullen uscire dalla villa e venirci incontro.
Bella ferma sull’uscio della porta ci osservava stranita e ad essa dalla casa affianco si unirono anche Robert e Nassiri. Il primo aveva uno sguardo da pazzo la seconda enigmatico come sempre.
“Beh pronti per la caccia ragazzi?” chiese Nessie con finto ma ben mascherato entusiasmo.
“Pronti!” dicemmo in coro salutando i nostri adorabili ‘genitori’.
Iniziammo a correre verso la parte verde della città ben consapevoli che, una volta lontani da sguardi indiscreti, la nostra meta sarebbe stata un'altra. Arriviamo casa Swan.
 
 
 
POV EDWARD    
 
Letteralmente stavo impazzendo. La sua lacerante mancanza, il ritorno in quella città scenario del mio più grande e unico amore ma anche della sua morte, i nuovi arrivati, tutti quei perché senza alcun tipo di risposta, TUTTO, mi stava mandando al manicomio. Non riuscivo a contenere tutta quella frustrazione e quel dolore che come uno dei più potenti fiumi in piena mi stava devastando. Jasper agonizzante nel percepire tutte le mie emozioni più tutte quelle degli altri, era stato costretto da Carlisle ad uscire da quella casa e a fuggire abbastanza lontano da me. Non ce la facevo più, non potevo farcela senza di te amore mio…
Cosa avrei dato per poter rivedere il tuo sorriso, i tuoi dolci occhi e risentire quel tuo profumo mia grandissima maledizione ma anche mio più agognato peccato.
Forse un modo c’era ed anche da tempo lo avevo trovato ma poteva un vampiro essere così masochista? La risposta era si…
Casa Swan… seppur abbandonata da tano, troppo tempo, doveva pur contenere qualcosa, un ricordo, una traccia seppur lievissima del suo profumo, un suo oggetto, ciò che al suo diciottesimo compleanno avevo nascosto sotto quella trave di legno che componeva il pavimento della sua stanza. Si, se non l’avesse già trovati lei i nostri ricordi dovevano essere ancora sepolti lì. Non volevo che dimenticasse tutto di me, ed egoisticamente avevo nascosto un qualcosa di noi tanto vicino a lei quanto al tempo stesso lontano. I miei pensieri non ebbero il tempo di dare informazioni di movimento ai miei muscoli che mi accorsi di star già correndo verso la mia meta.
Casa Swan dopo tantissimi anni, ritorno a arcare la tua soglia.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE :)
Salve a tutti e buona sera! Eccomi qui con il nuovo capitolo forse da considerare di passaggio ma comunque ricco di informazioni. Vi avviso che con il prossimo finalmente ci sarà uno degli incontri tanto sperati e spero che di questo ne siate felici anche perché dalle recensioni diciamo che ho capito di starvi facendo un tantino arrancare ahahah.
Mi dispiace tanto ma tutto è funzionale ai fini della storia come sempre quindi miei cari lettori abbiate pazienza e fede u.u detto questo vi comunico che il prossimo capitolo arriverà prima di quanto voi speriate. Quante belle notizie che vi sto dando eh?  Che brava che sono mamma mia :P
Alla prossima donzelle e cavalieri
 
       
   
 
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