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Autore: kanejvibes    22/02/2015    4 recensioni
Non disse niente, nemmeno una parola, e non perse tempo: mi spinse contro gli armadietti e mi baciò, con passione, con forza, con sentimento.
[...]
Il mondo si era spento nell'istante in cui mi aveva guardato e avrei continuato a baciarlo per sempre.
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del suo contatto.
Dopo minuti, che mi sembrarono millesimi di secondo, si allontanò, per riprendere fiato, ma di poco, rimase comunque vicinissimo a me.
"Il tuo amichetto potrà anche conoscere tutto di te, ma sa che era questo il tipo di bacio che hai sempre sognato e non uno dolce e smielato da film? Sa che saresti così pazza da abbandonare tutto e andartene, se solo lo volessi? Sa che tieni più ai tuoi stupidi amici che a te stessa, mmh? Lo sa? ", mormorò, con il fiato corto, fissandomi intensamente negli occhi, mentre mi teneva stretto il viso tra le mani.
"Sa che mi hai quasi visto nudo?", fece poi, rompendo quell'atmosfera fin troppo seria che si era creata.
Risi di gusto, portandomi una mano alla bocca, e lui sorrise, lasciandomi andare il viso.
"Sa che mi fai impazzire?", sussurrò, più piano, sfiorandomi dolcemente la guancia.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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 Incontri inaspettati

Mi ero appena svegliata e, ancora in pigiama e stranamente di buonumore, scesi un cucina per fare colazione.
"Buongiorno", biascicai, assonnata, sbadigliando.
Ma poi mi resi conto che i miei non erano soli: con loro c'era anche Penelope, mia madre biologica.
Sbiancai e spalancai gli occhi.
"Che ci fa lei qui?", gridai, piena d'odio.
Era l'ultima persona che avrei voluto vedere sulla faccia della terra: all'età di soli quattro anni mi aveva abbandonata perché era una drogata e non poteva permettersi entrambe.
"Tesoro, per favore, volevo solo vederti...", mormorò la donna, alzandosi in piedi, mentre i miei si scambiavano un'occhiata preoccupata.
Le puntai un dito contro.
"Non chiamarmi così. Io non sono tua figlia. Vattene! Mamma, papà, fate qualcosa!", esclamai, voltandomi verso di loro.
"Vuole solo parlare un po' con te, piccola", fece mio padre, sospirando.
"Beh, io non voglio parlare con lei! E il Giudice ha detto che non può avvicinarsi a me...".
"Qui non c'entrano Tribunali o Giudici, si parla di una madre e una figlia", continuò mio padre, con tono dolce.
"Io ce l'ho già una madre e di sicuro non è lei", sbottai, guardandola con rabbia.
Penelope abbassò gli occhi, sospirando.
"So di aver sbagliato in passato, ma ero giovane e impaurita...non sapevo cosa fare...", disse con voce tremolante.
"Beh, avresti potuto scegliere me invece delle pasticche, no?", borbottai, brutale.
"Vattene, Penelope. Vattene. C'è un ordine restrittivo che ti proibisce di starmi così vicina, perciò vattene prima che ti faccia arrestare!", continuai, facendole inumidire gli occhi.
"Greer, ti prego...".
"Vattene!", gridai, fuori di me, facendo un passo minaccioso verso di lei.
Mio padre mi bloccò per la vita, avvicinandomi a sé.
"Ok, Penelope, meglio che tu vada", mormorò mia madre, sfiorandole la spalla.
La donna annuì con la testa, rassegnata, asciugandosi le lacrime, sicuramente finte.
"Sì, certo. Chiedo scusa per il disturbo", disse, avviandosi verso la porta con mia madre.
Presi un lungo respiro tremolante e mi abbandonai all'abbraccio di mio padre, scoppiando in lacrime.
"N-non v-voglio vederla...non voglio vederla m-mai più", singhiozzai, stringendomi a lui.
Mi accarezzò i capelli e mi baciò la fronte.
"Tranquilla, Greer, tranquilla".
"Oh, tesoro, ci dispiace tanto. Non pensavamo che ti avrebbe turbata così o non l'avremmo invitata ad entrare. Ma sembrava così ansiosa di vederti...", fece mia madre, tornando in cucina, per poi accarezzarmi la guancia.
Sciolsi l'abbraccio con mio padre e mi asciugai le lacrime.
"Perché non volete capire? Lei non vuole vedermi, vuole solo i nostri soldi. E' una tossica", sibilai, scuotendo la testa.
"Tesoro, era una tossica, ma si è disintossicata, adesso sta bene".
"No, mamma, una tossica resta sempre una tossica", la interruppi, tirando su col naso.
"Non si è fatta vedere per sei mesi...e adesso...pensavo avesse capito che non la voglio tra i piedi", dissi, più a me stessa che ai miei.
Mio padre mi accarezzò la spalla e mi sorrise.
"Non turbarti più di quanto tu non lo sia già. Senti, noi dobbiamo andare a lavoro, ma se tu vuoi restare a casa perché non te la senti di andare a scuola...".
"No, no, voglio uscire di qui", mormorai, scuotendo la testa.

*

Mi sistemai la borsa in spalla, mentre camminavo lentamente per i corridoi della scuola, ancora sovrappensiero.
Se quella mattina mi ero svegliata con un po' di buonumore, in quel momento l'avevo perso tutto.
"Ehilà, principessa!", esclamò Zayn, parandomisi improvvisamente davanti.
Mi bloccai, squadrando i due ragazzi con cui era il moro.
"Schiavetto numero uno o schiavetto numero due?", mi chiese, indicando prima l'uno e poi l'altro.
Roteai gli occhi, scocciata.
"Lascia in pace questi due poveretti", commentai, sorpassandolo per andarmene.
Mi seguì.
"E dai, stavo scherzando! Mi aspettavo una reazione un po' più attiva di quella frasetta smorta", mormorò, affiancandomi.
"Davvero divertente, Zayn. Sì, bravo, continua con queste cazzate da bambino di due anni", sbottai, scuotendo la testa, mentre aumentavo il passo.
"Ehi", esclamò, bloccandomi per un braccio e attirandomi a sé perché lo guardassi negli occhi.
"Era solo uno scherzo, quei due erano d'accordo".
"Già, l'avevo capito", sibilai, sbuffando.
"Ma si può sapere che hai stamani? Sei davvero insopportabile. Non hai ancora visto il tuo sole, Harry Styles?", mormorò, ridacchiando subito dopo.
Mi divincolai dalla sua presa e lo guardai male.
"Se non mi sopporti, allora stammi alla larga", conclusi, dura, andandomene.
Sbuffai un paio di volte, realizzando che forse l'avevo trattato un po' bruscamente, ma non era colpa mia: vedere Penelope mi aveva messa di cattivo umore.
"Ehi, Greer! Greer Smith?", fece una voce alle mie spalle.
Mi voltai e riconobbi Niall Horan, un vecchio amico che non vedevo quasi da un anno perché si era trasferito in Francia.
"Oh, cavolo. Niall?", esclamai, sorridendogli.
Veramente, avrei dovuto essere arrabbiatissima con lui, dato che dopo una lunga e felice relazione con Amanda, l'aveva piantata per un'altra e se n'erano andati entrambi in Francia, dove aveva promesso avrebbe portato Mandy,
Era stato un vero stronzo, ma gli volevo comunque bene.
Fece una giravolta per farsi scherzosamente vedere bene e poi corse ad abbracciarmi.
"Oddio, mi sei mancato tantissimo!", esclamai, stringendolo forte.
"Anche tu, Harry, Layla...Amanda", mormorò, abbassando gli occhi sull'ultimo nome. Ma poi alzò le spalle e mi sorrise, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
"Allora, è cambiato qualcosa in questo noioso istituto?", chiese, guardandosi intorno.
"Beh, la squadra di football si è confermata campionessa indiscussa anche l'anno scorso e penso che quest'anno sarà lo stesso. Harry si sta dando parecchio da fare", dissi, sorridendo appena.
"E tu ed Harry state insieme?", chiese, sfacciatamente come sempre.
"Scusami?".
"Oh, dai. E' palese che vi piacete. O almeno prima lo era".
Scossi la testa.
"Ma finiscila", esclamai, imbarazzata.
"E...Amanda? Mi pensa ancora?", fece, mordendosi il labbro per poi sorridere.
Abbassai gli occhi e mi fermai per guardarlo.
"Niall, ha sofferto tantissimo per ciò che le hai fatto. Sei diventato un argomento off limits da quando te ne sei andato. E...beh...le piace un altro, almeno così sembra", dissi, sospirando.
Niall annuì con la testa, mordendosi l'interno guancia.
"Beh, suppongo di essermelo meritato. Non mi sono comportato esattamente da principe Azzurro. Ma sono cambiato, te lo giuro, Julie è...oh, non so nemmeno dove sia e non mi importa".
"Perché sei tornato?", gli chiesi, interrompendolo.
"Perché mi mancavano i miei amici! E...per Mandy, ovviamente".
"Niall, ti prego, già rivederti per lei sarà difficile, non le incasinare la testa e stalle lontano, almeno fino a quando...lei e...Louis...non staranno insieme", dissi, sospirando.
"Louis? Cosa...oh, ma dai, vuoi che io me ne stia in disparte fino a che un altro non se la sia presa? Beh, sai che questo non succederà".
"Niall? Niall!", intervenne Harry, sbucando dal nulla.
"Amico, sei tornato!", esclamò, abbracciandolo.
"Ehi, ciao, Greer", disse poi, sorridendomi.
Ricambiai il sorriso e lanciai un'occhiata eloquente a Niall, che però fece un sorrisetto per niente rassicurante.

*

"...Gli occhi di Louis ti entrano in testa e non riesci a dimenticarli, sono come...non so, gocce d'acqua cristallina in un mare nero come la pece...", mormorò Amanda, che da quando la lezione di chimica era iniziata non aveva fatto altro che elogiare Louis.
Ridacchiò e si attorcigliò una ciocca di capelli intorno al dito.
"Sai che, dopo la colazione di stamani, mi ha chiesto di uscire nuovamente, ma ha chiarito che sarebbe stato un vero appuntamento? Cavolo, Greer, è così perfetto...", continuò, mordendosi il labbro.
Chiusi gli occhi e presi un bel respiro.
"Mandy...Niall è tornato. L'ho visto prima e...volevo dirtelo prima che lo vedessi da sola".
Amanda si bloccò prima di iniziare un altro discorso in elogio a Louis e mi guardò.
"E'...è tornato?".
"Ehm...già".
Lei annuì e alzò le spalle.
"Sì, beh, non mi importa. Io sto uscendo con Louis e non penso a Niall da tanto, tanto tempo. E spero che abbia la decenza di lasciarmi in pace...", disse, sorprendendomi.
Credevo avrebbe avuto una reazione peggiore, ma in realtà l'aveva presa benissimo. Fin troppo.
"Beh...è proprio di questo che volevo parlarti...penso che voglia...riprovarci con te", dissi, facendo una smorfia.
Amanda ridacchiò, divertita.
"Che ci provi, per me può fare quello che vuole. Non mi riavrà mai. E comunque tra lui e Louis non c'è storia", disse, sorridendo.
Aggrottai la fronte.
"Wow, pensavo che...soffrissi ancora per lui".
"Nah, non merita che io soffra per lui", disse, afferrando il quaderno di chimica e iniziando a prendere appunti.
Capii che era stata tutta una scena per quel motivo. Amanda non prendeva mai appunti.
Pensava ancora a Niall. Ed era davvero una pessima, pessima notizia.


 






  
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