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Autore: LadyVaderFrancy    22/02/2015    8 recensioni
Questo è uno dei due seguiti della FF la Maledizione. Racconta la storia di come due maghi Severus Piton ed Harry Potter, vivono l'ascesa inevitabile del Signore Oscuro. Uno dei due pienamente consapevole del suo destino, mentre l'altro si troverà a combattere non solo con il mortale nemico, ma anche con ciò che è stato indotto a credere. Una storia piena di momenti introspettivi dei due protagonisti assoluti. (NB Tutto quello che avreste voluto sapere su Severus Piton, che non è stato raccontato)
Dal Capitolo 8
Alla fine quando Piton uscì dalla stanza era distrutto dalle orribili rivelazioni, e dalle infinite richieste del vecchio. Silente praticamente si era strappato il vessillo di condottiero che sfoggiava con tanto onore e gloria, lo aveva cacciato a forza sul suo petto e lo aveva ricoperto con una veste da Mangiamorte. In un prossimo futuro lui, Severus Piton avrebbe dovuto guidare nascosto nell’ombra, l’intero lato della luce.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 18 Il medaglione di Salazar Serpeverde

Le vacanze di Natale erano giunte quasi al termine, il trio d’oro era tornato a Devil’s Peak. Harry era seduto nella veranda sul retro del maniero, l’aria era molto fredda, adorava stare li a guardare le onde del mare infrangersi sulla scogliera, quel movimento irruento e costante dell’acqua aveva un potere altamente calmante su di lui e quel giorno ne aveva bisogno più che mai.

Quella mattina aveva discusso per l’ennesima volta con Remus, erano volate parole grosse, il lupo mannaro dopo avergli detto che non doveva correre nessun rischio inutile a scuola, se ne era andato via dicendo che doveva incontrarsi con Alexander, mettendo fine alla discussione senza dargli la possibilità di replicare ulteriormente. Il giovane Grifondoro era molto infastidito, in quanto aveva passato gran parte delle vacanze a cercare di trovare un modo per rompere le barriere che proteggevano gli Horcrux, a cercare informazioni su come poterli distruggere, senza nessun risultato significativo, inoltre aveva continuato le ricerche su chi poteva aver scritto il messaggio contenuto nel falso medaglione di Serpeverde. Harry si sentiva sempre più frustrato, perché gli sembrava di non arrivare a nulla di concreto, allora Remus con estrema tranquillità gli aveva detto di concentrarsi solo sulla ricerca del terzo oggetto, e di non preoccuparsi del resto affermando che Alexnader aveva già una soluzione per la gran parte dei problemi che sembravano affliggerlo. Harry allora si era infuriato, dicendo che avrebbe dovuto informarlo, e che se le cose stavano così, aveva solo sprecato un sacco di tempo in ricerche inutili. Il lupo mannaro gli aveva risposto in malo modo che aveva altre priorità, che era occupato in varie missioni, e che era stato molto impegnato dato che doveva incontrarsi spesso con Alexander per poi riferire all’ordine che accettava a fatica i piani di qualcuno che non avevano mai visto.
Harry lo sapeva dato che aveva partecipato ad alcune delle riunioni, e il suo pensiero in quei momenti andava sempre al successore di Silente, aveva chiesto più volte a Remus di incontrarlo, ma la risposta era sempre stata la stessa “…….quando sarà il momento”

((Questa storia inizia davvero ad infastidirmi!!! Diavolo sono io che sto rischiando a scuola di essere catturato da dell’infame di Piton!!! Loro si aspettano che faccia tutto quello che dicono senza però darmi nessuna spiegazione o senza darmi nessuna risposta e per di più da qualcuno che non ho nemmeno mai visto!! Io ho tutti i diritti di sapere chi è questo fantomatico Alexander!!)).

I suoi pensieri furono interrotti da una voce gentile …“Harry…..posso sedermi?”

Il moro si voltò e vide Ginny in piedi vicino a lui, aveva i capelli sciolti e quella leggera brezza li rendeva più ariosi del solito, poi annuì e disse con un po’ di imbarazzo rispose “Certo vieni” e le fece spazio sulla panchina di pietra scura.

“Vieni dentro, la mamma ha detto che il pranzo è pronto”

“Non ho fame, preferisco restare qui” rispose accigliato il moro

Lei con un tocco molto delicato ma deciso, gli prese la mano sinistra e sussurrò “Non devi prendertela, posso capire quello che provi ma credo che Remus abbia ragione. Sembra che questo Alexander stia facendo un ottimo lavoro, sai non sei l’unico che vorrebbe sapere chi è, ho sentito Remus discutere animatamente con Moody due riunioni fa per lo stesso motivo. I miei hanno detto che senza di lui, saremmo stati in grande difficoltà e che avremmo corso dei pericoli maggiori…dopo che la Tana….”

Il moro sbuffò e rispose “Lo so Ginny solo non è giusto, si aspettano molto da me, allora ho anche il diritto di sapere”

La rossa si avvicinò e gli diede un casto bacio sulla guancia, poi gli sorrise si alzò e lo tirò leggermente “Dai vieni”

Harry arrossì e perdendosi nel meraviglioso sorriso della ragazza della quale era profondamente innamorato, la seguì. ((Quando tutto sarà finito, se sopravvivo…..ti chiederò di uscire Ginny…mi piaci…sto bene con te))

I restanti giorni furono più tranquilli, la notte prima di tornare a scuola il moro stava preparando il suo baule quando sentì bussare alla sua porta.

“Harry posso entrare?”

“Si vieni Remus”

Il Lupo si mise seduto sul letto, a volte si sorprendeva ancora della sua somiglianza con James, “Senti so che abbiamo avuto molte incomprensioni e che sono stato poco presente, ma devo svolgere dei compiti per l’ordine”

“Lo so Remus…. E mi dispiace per le cose che ho detto, ma penso che tenermi all’oscuro ……., mi innervosisce, e non mi piace”

“Lo capisco ne parlerò con Alexander d’accordo”

Il moro annuì, poi vide l’uomo allungargli una foto. Harry la prese raffigurava tre ragazzi molto giovani: Remus, Sirius e un altro ragazzo più piccolo con i capelli corti che assomigliava molto al suo padrino.

“Tienila con te, so che Sirius avrebbe voluto che fosse tua”

Gli occhi di Harry divennero acquosi, passò delicatamente le dita sul viso di Sirius, mentre la foto animata rideva spensierata. “Grazie….sei sicuro?” sussurrò il moro.
Il Lupo lo abbracciò stretto e disse “Ne ho delle altre, e poi voglio che questa l’abbia tu…questa è una delle mie preferite” poi gli scompigliò i capelli e disse “Ora è tardi … domani sarà un giorno impegnativo”

Harry rimase ancora un attimo a godersi l’abbraccio dell’ultimo collegamento con i suoi genitori, poi si allontanò prese dal baule il suo album fotografico lo aprì, mentre stava scegliendo una pagina dove custodire il prezioso ricordo la foto gli sfuggì dalle mani mostrando il retro dell’immagine, il giovane Grifondoro si alzò dal letto per afferrarla, la osservò distrattamente e notò una scritta quasi sbiadita

S. B.
R.J.L.
R.A.B

Il moro guardò sbalordito le iniziali ((Sirius mi aveva detto che suo fratello è stato un Mangiamorte e che è stato ucciso …….allora…forse…..)) poi quando realizzò quello che poteva significare chiese “Remus….Sirius mi ha detto che suo fratello era un Mangiamorte e che è morto….è vero che ha tradito Voldemort?”

L’espressione di Remus si incupì e con tristezza rispose “Sirius era molto legato a suo fratello, perfino quando aveva aderito ai Mangiamorte, nessuno ha la certezza di quello che è successo a Regulus, ma Sirius era sicuro che alla fine si era redento. Perché me lo chiedi?”

Il moro gli mostrò le iniziali poi gli disse che il terzo oggetto era stato preso da un certo RAB, e che erano mesi che lui e i suoi amici stavano cercando di capire chi fosse.

“Si Harry, penso che potrebbe essere lui”

Il moro sorrise questo cambiava tutto! Regulus era un Serpeverde e se fosse andato ad Hogwarts per cercare l’aiuto di Silente? O forse semplicemente aveva nascosto il medaglione in un posto che riteneva sicuro, ma non aveva fatto in tempo a dirlo a qualcuno perché era stato ucciso. Hogwats era una buona scelta ((Grazie Sirius, sono sicuro che è anche merito tuo)), poi salutò Remus e si mise a letto, pensando che la ricerca del medaglione, sarebbe stata materialmente più difficile rispetto agli altri Horcrux dato che Regulus era un serpeverde era quasi certo che fosse nascosto….nel loro territorio
.
Anche quella notte Harry si svegliò urlando, sentiva la rabbia del Signore Oscuro era furioso, impaziente stava cercando qualcosa…. Qualcosa che desiderava con ogni fibra del suo essere, anche se non aveva capito di cosa si trattasse, percepì senza ombra di dubbio la sua immensa furia.

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Severus si era smaterializzato nel suo ufficio, si teneva la gamba e il braccio sinistro, stavolta il Signore Oscuro aveva manifestato in modo molto efficace il suo disappunto per l’incompetenza dei suoi seguaci nel soddisfare i suoi ordini, non riuscendo a trovare la bacchetta di sambuco. A detta del malvagio essere quella era l’unica cosa che lo costringeva a rimandare i suoi piani di conquista obbligandolo a restare nell’ombra. Si era dunque dimostrato particolarmente vendicativo, con tutto il cerchio interno.

Il pozionista cadde in ginocchio, sentiva il sangue colargli copioso dalla coscia sinistra, il suo corpo era tutto un dolore, persino respirare era un movimento troppo violento. La vista era sfuocata ((Devo prendere le pozioni)) e mentre pensava che doveva sbrigarsi sentì le forze abbandonarlo e poi il buio lo avvolse, come se fosse quasi un sollievo.

Il mattino seguente aprì gli occhi era sdraiato sul suo letto, quello della nuova camera che aveva creato appositamente per lui, non aveva mai dormito nella stanza che era appartenuta ad Albus Silente. Era ancora dolorante, ma di sicuro stava molto meglio della notte che era appena trascorsa.

Sentì dei passi proprio fuori della sua porta, così mise una mano nella veste e afferrò la bacchetta, con un unico rapido scatto si mise seduto sul letto, quel semplice gesto gli causò un profondo dolore che interessava tutti i muscoli e tendini del corpo, senza esitare puntò la bacchetta verso la porta e attese.

“Calmati Severus….sono solo io, devi riposare”

Il pozionista guardò la Grifondoro come se avesse in testa uno strano cappello e con un sopracciglio alzato disse freddamente “Come sei entrata Minerva? Perché sei qui?” ((Nessuno può entrare senza il mio permesso….e poi non sono presentabile e che non avresti dovuto vedermi in questo stato…))

“Mi ha fatto entrare Albus. Mi ha chiamato lui stesso questa notte, mi ha detto di darti le pozioni che tieni sul comodino pronte all’uso, spero di non aver sbagliato. Io avrei preferito chiamare Poppy….”

“NO!! Quante volte devo  che nessuno deve sapere! Posso cavarmela perfettamente da solo!” sibilò l’uomo incrociando le braccia al petto.

La vecchia strega gli diede uno dei suoi sguardi appuntiti e poi disse “Ho visto. Se ieri non fossi intervenuta …. Stavi perdendo molto sangue Severus, voglio che da oggi mi avvisi quando vieni convocato!”

Il pozionista indurì la sua espressione e rispose “Non sono affari che ti riguardano! Pensa ai tuoi Grifondoro, io non ho bisogno di una balia!”

La vecchia strega ghignò e poi disse severamente “Mio caro Severus, sai perfettamente che una delle qualità dei Grifodoro è la tenacia…quindi rinuncia. Non ho nessuna intenzione di perderti adesso, e poi lo hai detto tu stesso in più di un’occasione, molto dipende da te, quindi ho tutto l’interesse a tenerti in piena forma. Coraggio ora stenditi e riposati!! Gli studenti saranno qui tra diverse ore, e non è necessaria la tua presenza, altrimenti sarò costretta a chiamare Poppy … e smettila di guardarmi con quella faccia sai benissimo che non funziona con me…….sembri solo imbronciato, proprio come quanto eri un mio studente.”

((Dannata vecchia strega……io direi che cocciuta, impicciona, e testa di legno è il temine che ti identifica meglio!! Non mi piace quando usa le mie parole contro di me, e poi come si permette……io non sono imbronciato!!! Mi sembra Albus…. Deve averle tramandato il segreto del suo essere così persuasivo…Dannato vecchio pazzo!! Appena mi libero di lei…il suo quadro mi sentirà!! Nonostante sia morto continua a darmi sui nervi!)), poi sbuffò e si mise disteso, chiuse gli occhi e in pochi minuti si addormentò stremato.

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Le lezioni erano riprese da soli tre giorni, Harry aveva convocato una riunione straordinaria dell’ES, spiegando che secondo lui l’ultimo oggetto era nascosto in territorio Serpeverde. Questo aveva suscitato un vero e proprio putiferio tra i ragazzi.

“Cosa? Vuoi andare nel loro dormitorio?” urlò Sarah (Hermione)

“Si! Non c’è da preoccuparsi Harry mi ha dato il suo mantello dell’invisibilità, te lo ricordi vero Sarah?”

“Me lo ricordo bene, ma è troppo pericoloso!!” rispose la ragazza

“Io vengo con te, non puoi andarci da solo cugino”

“Non se ne parla, avrò più probabilità di cavarmela da solo, mi sarà più facile muovermi”

“Ma come pensi di entrare? Le serpi sono molto attente quando si tratta del loro territorio” chiese Neville

“Beh penso che potrei entrare seguendo un gruppo di primini. Troverò un angolino sicuro e resterò nella loro sala comune fino al mattino successivo o fino a quando sarà necessario, e quando le serpi saranno a lezione potrò cercare il medaglione indisturbato”

“Sei impazzito!!! Vuoi restare lì dentro un giorno o perfino di più? NO!!” gridò Ginny

“Avrò il mantello!!! Nessuno può vedermi”

“Si ma potrebbero urtarti o potrebbero percepirti in altri modi. Simon non puoi essere serio, dimmi che non pensi  veramente di pover restare li per più di un giorno…. E poi come giustificheremo la tua assenza?…. È troppo rischioso…..ragiona!!! La professoressa Mc Grannit non te lo lascerà fare!!” disse Hermione

“Non lo diremo alla Mc Grannit stavolta”

“Cosa? Perché? Sei impazzito!! Se ti prendono ti scuoiano vivo e ora possono….. per non parlare del fatto che se ti portano da Piton……sei spacciato” disse Ron

“So che non siete d’accordo ma io devo andare….è troppo importante….per avere il medaglione vale la pena tentare” disse il moro sospirando ((Anche se davvero rischio il linciaggio se mi trovano li))

“Forse se creiamo un diversivo ti sarà più facile entrare, e una volta all’interno se trovi un angolino sicuro e sei prudente forse potresti cavartela, il vero problema sarà come uscire dal loro covo“ disse Neville

“Assolutamente NO!! …..Non sei nemmeno sicuro che il medaglione è li!!” Urlò Sarah frustrata

“Lo farò con voi o senza, ma spero che mi aiuterete” disse senza esitazione. Poi Harry rimase in silenzio mentre i ragazzi dell’ES continuavano a sostenere o a scoraggiare l’impresa, e riflettendo capì che Neville aveva ragione, sapeva che le serpi usavano una passworld anche per uscire….molte cose potevano andare storte ((Ci penserò una volta dentro, ora l’importante è entrare, non so cosa mi da questa certezza, ma sono sicuro che il medaglione è lì))

La discussione andò avanti ancora a lungo ma alla fine i ragazzi elaborarono un piano, Simon sarebbe entrato nella sala comune dei Serpeverde il giovedì sera successivo, subito dopo la riunione dell’ES. Sarah avrebbe chiesto alla Mc Grannit una dispensa dalle lezioni per l’intero venerdì dicendo che Harry non si sentiva molto bene in modo che nessuno chiedesse di lui. Così il ragazzo sarebbe rimasto all’interno del dormitorio nemico al massimo 3 giorni. Se avesse trovato il vero medaglione o alla peggio la domenica sera il ragazzo d’oro avrebbe attivato le monete e i suoi amici avrebbero creato un diversivo per farlo uscire. I Grifondoro sarebbero stati puniti, ma avrebbero recuperato il terzo Horcrux. La settimana trascorse all’insegna del nervosismo, ma il culmine fu raggiunto nella mattinata di giovedì durante la lezione di arti oscure che prevedeva nuovamente esercitazioni sulla Cruciatus e altre maledizioni orribili, così Harry si avvicinò all’orecchio di Ron e sussurrò “Pensi di poterla lanciare su di me?”

Il rosso lo fissò sconvolto e disse “Sei impazzito? NO!”

“Non serve che lo fai davvero, fingerò di essere stato colpito, così per oggi lui e le serpi saranno soddisfatti, e io avrò una scusa per andare in infermeria, così la Mc Grannit non sospetterà, quando urlò basta ti prego….. fai finta di scioglierla”

Il rosso allora fece un sospiro di sollievo e rispose “Perché non lo hai detto agli altri….Her….. Sarah ci ucciderà”

Il Grifondoro alzò le spalle, poi sentirono Amycus inveire come al solito contro i Grifondoro, stava dicendo che erano dei codardi, dei vigliacchi e degli idioti che non erano nemmeno in grado di lanciare una qualsiasi maledizione decente, e che si chiedeva se qualcuno tra di loro, avrebbe mai avuto il fegato di offrirsi volontario.
Ron allora disse risoluto “Lo faccio io!”

Il professor Carrow si avvicinò al rosso e ridendogli in faccia ringhiò “Tu?! Tu sei uno dei peggiori di questa classe! Non ti ho mai visto fare un incantesimo che potesse definirsi tale” poi dopo un secondo di silenzio fece un ghigno crudele “Se non ci riesci…vi punirò entrambi, te e il tuo compagno….. e sarà un vero piacere” poi chiamò Sarah. Allora Harry fece un passo avanti e disse “No lo faccio io!”

Il rozzo uomo sputò in faccia al ragazzo  “Mi fate schifo….. Così vuoi proteggere la tua sorellina….d’accordo feccia fatti avanti”

Harry strinse i pugni, si pulì il viso e poi si portò in posizione di fronte al suo amico, Ron alzò la bacchetta e un po’ esitante urlò “Crucio”. Immediatamente Simon si gettò a terra contorcendosi ed urlando, mentre i suoi compagni Grifondoro guardavano la scena inorriditi, mentre i Serpeverde ghignavano divertiti.

Dopo alcuni istanti si sentì una voce sibilare “Smettila Weasley!”, e il rosso obbedì mentre Harry rimase a terra appoggiato su un fianco per avvalorare la sua farsa.

Tutti si voltarono nella direzione da cui era provenuta quella frase. Mormorii ed espressioni stupite erano dipinte sui volti dei ragazzi, quando videro un elegante e deciso Draco Malfoy farsi largo tra i suoi compagni di casa che si scansavano al suo passaggio. Il biondo guardò coni suoi occhi ghirgi, il rosso e Neville e sibilò “Portatelo quell’ammasso di idiozia in infermeria, è uno spettacolo patetico a dir poco vergognoso….non guardatemi con quelle facce da scemi…..muovetevi!!”

“Malfoy! Chi ti credi di essere….. non puoi dare ordini nella mia classe” ringhiò Amycus infastidito alzando la bacchetta, pronto a maledirlo.

Il serpeverde gli rispose con aria strafottente “Se vuole lamentarsi del mio comportamento potrà riferire al preside in persona. Se quell’idiota di Weasley non si fermava lo avrebbe ucciso…. E lei sa che non è permesso” ((Mi chiedo perché lo Zio Sev, mi ha chiesto di sorvegliare quei tre traditori del loro sangue.))

L’uomo ringhiò qualcosa di incomprensibile e dopo soli pochi minuti la lezione ebbe termine. Nel frattempo i tre Grifondoro erano andati in infermeria, Madama Chips aveva dato una pozione a Simon, lo aveva controllato, ma vedendo che non aveva dei sintomi evidenti, tipo tremore o ferite, gli aveva detto di restare a riposo almeno un paio di giorni, poi si era allontanata maledicendo i Carrow, e bofonchiando che alla prima occasioni gliela avrebbe fatta pagare per aver toccato i suoi ragazzi.

“Sei stato grande! Un interpretazione magnifica” disse Ron

“Grazie! Ora andate a pozioni, ci vediamo più tardi alla riunione” disse Simon salutando i due ragazzi.

Mentre tornava alla torre qualcosa scattò dentro Harry, negli ultimi giorni aveva sempre portato il mantello dell’invisibilità con se, così entrò nel bagno dei ragazzi se lo infilò e si diresse nelle segrete per fare un ulteriore sopralluogo prima di tentare di intrufolarsi quella sera. Camminò lentamente fino all’ingresso della sala comune dei Serpeverde, rimase li circa dieci minuti a fissare le pareti di pietra mentre pensava a come poteva riuscire ad entrare senza rischiare troppo, quando vide due ragazze correre verso il quadro.

“Forza, come hai potuto dimenticare la tua bacchetta!!” disse una biondina con i capelli ricci

“Te lo avevo detto che non ero pronta, è colpa tua che mi hai fatto fretta stamattina!!” rispose una moretta indignata.

Poi sentì la mora mormorare delle parole che non riuscì a distinguere, il quadro si aprì e la mora entrò seguita dalla sua amica. Il dipinto rimase aperto e quando Harry vide che si stava lentamente chiudendo scattò in avanti senza esitare, e si ritrovò nuovamente all’interno della sala comune serpeverde.

Si mise immediatamente in un angolo in disparte e poi vide le due ragazzine correre verso l’uscita. Harry rimase un attimo impietrito, si trovava da solo in territorio nemico, senza che nessuno sapesse dov’era, ma quando aveva visto la possibilità di entrare, si era fiondato dentro senza nemmeno rifletterci un istante. Fece un paio di respiri profondi per calmarsi ((Ormai è fatta, tanto vale iniziare le ricerche)). Così iniziò a guardarsi intorno, la sala comune era proprio come la ricordava, le ampie e strette vetrate conferivano un alone di mistero a quel posto, era tutto così imperioso, c’erano raffinati divani e poltrone in pelle nera, dei grandi camini di pietra e dipinti con cornici intarsiate. Harry fece un giro per la grande sala comune, diede un occhiata nella biblioteca comune era piena di tomi e manoscritti antichi e preziosi. Un ora dopo non aveva ancora trovato il minimo indizio sul medaglione.  Poi mentre si guardava in giro, vide una scala a chiocciola in mogano con il corrimano che raffigurava dei serpenti scolpiti nel legno ((deve essere l’ingresso dei dormitori….potrei farci un salto, giusto per capire come sono fatti, per poi tornarci domani mattina…con più calma)). Una volta arrivato in cima vide un lungo corridoio che dava l’accesso ai dormitori divisi per anno come quelli dei Grifondoro. Passò davanti a diverse porte chiuse, poi istintivamente si sentì attratto da una in particolare, la aprì, all’interno c’era un unico grande letto a baldacchino con tende verdi e argento una grande scrivania e un guardaroba enorme. Vicino alla finestra c’erano due poltrone di colore verde scuro e un tavolino da té. Harry entrò ed iniziò a guardarsi intorno, ispezionò prima il comodino, guardò sotto il letto, osservò la porta, poi aprì l’armadio era pieno di vestiti raffinati, infine aprì i cassetti della scrivania, cercando un doppio fondo o qualcosa di simile, e vide un quaderno verde con uno stemma in argento molto elaborato che rappresentava la lettera M ((Dannazione è la stanza di Malfoy! Devo sbrigarmi)), così si alzò stava per uscire, ma qualcosa dentro di lui gli diceva che non era la cosa giusta da fare….. ((Mi sono fatto prendere dal panico, forza Harry hai ancora un bel po’ di tempo….non verrà nessuno ancora per un paio d’ ore)) così il Grifondoro ricominciò a osservare tutto, pensando che anche lui a casa dei suoi zii aveva dei nascondigli segreti, così osservò le tavole del pavimento, ma non c’era nulla di strano, poi mise la mano dietro l’armadio stesso risultato, infine si mise seduto sul letto e si sdraiò sbuffando per la frustrazione, e l’occhio gli cadde su una delle quattro colonne del baldacchino, c’erano incise le iniziali RAB. Si mise in piedi sul letto, e toccando le inziali, sentì come un piccolo scalino, prese la bacchetta e mormorò l’incantesimo di apertura e un piccolo vano si aprì, Harry ci mise la mano dentro, e afferrò una catenella, tirò verso di se e vide il medaglione di Salazar Serpeverde “SI”. Se lo mise subito in tasca scese dal letto stava per uscire quando la porta si spalancò e Draco Malfoy lo urtò facendolo cadere a terra.

“Ma che diavolo…..” il biondo non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò a terrà su qualcuno che era invisibile. Afferrò il maglione dello sconosciuto e quando cerco di metterlo in piedi, vide la figura di Simon Weasley rivelarsi un po’ alla volta, gli diede un pugno mentre sibilava “Weasley sei morto”

Il Grifondoro afferrò la sua bacchetta, ma Draco fu più veloce e urlò “Expelliamus” e la bacchetta di Harry gli finì tra le mani, poi ringhiò velenosamente “Come hai fatto ad entrare, pezzente!!”

Harry strinse i pugni ma non rispose.

“Perchè sei qui? Che cercavi? Dimmi cosa hai rubato?”

((Se sono abbastanza veloce potrei colpirlo, ma se non lo sono mi schianterà o peggio….non posso restare qui senza fare nulla)) pensò Harry, così fece un passo in avanti ma Draco sputò “Se fai un altro movimento qualsiasi ti schianto. Visto che sembri aver perso la lingua forse parlerai con il preside…..forza muoviti” sibilò indicando la porta con la testa. ((Se dipendesse da me giuro che ti schianterei senza nessun rimorso…. Ma ho promesso a Severus, di non torcere un capello ne a te ne agli altri sporchi traditori del loro sangue))

Ad Harry si gelò il sangue nella vene un profondo terrore lo invase (( Sono spacciato, dopo che Malfoy lo avrà  informato, pretenderà delle risposte e quando non gliele darò invaderà la mia mente. Allora o mi ucciderà o mi consegnerà a Voldemort…sono morto)).

I due ragazzi uscirono prima dalla stanza, poi dalla sala comune Serpeverde camminarono per i corridoi, il Grifondoro sperò di vedere uno qualsiasi dei suoi amici, ma in giro a quell’ora non c’era nessuno a parte loro due, era orario di lezione. Harry comminava davanti al biondo e poteva sentire la bacchetta puntata contro la sua schiena, mentre continuava a ripetersi che doveva fare qualcosa si rese conto che non c’era più speranza erano arrivati al Gargoyle, salirono le scale, una volta raggiunta la porta dell’ufficio del preside, sentì Malfoy sibilare “Bussa razza di imbecille”. Harry sollevò la mano si accorse che tremava leggermente, poi bussò. Per circa un minuto non ci fu nessuna risposta, così il Grifondoro sperò con tutto se stesso che Piton non fosse nel suo ufficio ma poi senti la sua voce fredda sibilare “AVANTI”.

Salve a tutti,
mi scuso infinitamente per il ritardo.... ma che ci crediate o no.... continuano a succedermi imprevisti di ogni genere....e non riesco mai a scrivere.....
Bene comunque nonostante le difficoltà eccomi quì con un nuovo capitolo, mifarebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate....sono un pò in crisi...così sepro che le vostre recensioni mi tirino un pò su....
a presto
Lady V

   
 
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