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Autore: Mrs__Direction    22/02/2015    1 recensioni
Correre.
Era tutto ciò che potevo fare, i miei compagni erano stati uccisi, massacrati e io non avevo neanche avuto il tempo di vedere bene i miei nemici: combattere era fuori discussione.
Sentivo già la sensazione della morte, vi siete mai chiesti come sarebbe stato morire? Io me lo chidedevo da sempre… e adesso sapevo che non avrei aspettato molto per scoprirlo. Il sudore grondava dalla mia fronte, coperta dalla fascia del villaggio della Nebbia, ero stanca ma questo non mi impediva di correre con tutta la mia forza ma per quanto io continuassi… mi avrebbero raggiunta prima o poi.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Akatsuki, Deidara, Hidan, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Correre.
Era tutto ciò che potevo fare, i miei compagni erano stati uccisi, massacrati e io non avevo neanche avuto il tempo di vedere bene i miei nemici: combattere era fuori discussione.
Sentivo già la sensazione della morte, vi siete mai chiesti come sarebbe stato morire? Io me lo chidedevo da sempre… è adesso sapevo che non avrei aspettato molto per scoprirlo. Il sudore grondava dalla mia fronte, coperta dalla fascia del villaggio della Nebbia, ero stanca ma questo non mi impediva di correre con tutta la mia forza ma per quanto io continuassi… mi avrebbero raggiunta prima o poi.
Erano in tre, non li avevo visti bene, avevo iniziato a correre non appena avevo visto i loro vestiti: Una veste nera con delle nuvole rosse.
Ero riuscita a vedere che uno di loro aveva i capelli color argento e un sorriso assetato di sangue, un altro invece era una specie di enorme tartaruga e la terza era bionda coi capelli sulla faccia. Ma sinceramente non ci tenevo a scoprire le loro abilità, sapevo già cosa volevano: il demone dalle 7 code, si trovava dentro di me e lo avevo scoperto solo recentemente, mi era stato detto dal Mizukage, Mei… me lo aveva confessato quando l’Organizzazione Alba aveva cominciato a cercare le forze portanti, mi aveva detto che eravamo solo in quattro ancora liberi… Il tre code: un demone senza forza portante, Io, L’Otto code ovvero Killer Bee del villaggio della Nuvola e Naruto Uzumaki del villaggio della Foglia.
Non mi volta indietro neanche per un secondo, correvo da parecchio tempo ma avevo costantemente la sensazione che loro stessero per prendermi.
Ed avevo ragione.
Sentii un enorme rumore, subito dopo ci fu una grande luce e poi il buio più totale, ero morta? Cosi presto? Allora era cosi che ci si sentiva.

 
«Ti sei per caso dimenticato che la ragazza ci serve viva, razza di idiota!?» Sentii una voce roca e profonda, mi fece rabbrividire.
«Sapevo che non sarebbe morta, era tutto calcolato, Sasori.» Rispose qualcuno. Vedevo tutto offuscato: provai a muovermi ma un intenso dolore alla spalla mi riportò alla realtà, i miei polsi erano legati insieme ed il resto del mio corpo era legato ad un albero.
Quando la mia vista tornò vidi che due del organizzazione erano seduti a terra che litigavano, non avevano ancora notato che ero sveglia, li osservai bene.
Il biondino che avevo precedentemente scambiato per una ragazza si stava lamentando sul fatto che non aveva intenzione di uccidermi, era stato lui? Come aveva fatto?
Ma la cosa strana era che stava discutendo con una specie di enorme coso di legno, che pareva chiamarsi Sasori.
Il terzo era sdraiato a terra che mormorava qualcosa di molto simile a una preghiera, la sua veste era aperta e stringeva una collana in mano. Riuscii a distinguere il nome "Jashin" tra le sue parole. Ne avevo sentito parlare del culto di Jashin ma al momento non mi veniva in mente dove.
Provai ad allentare la morsa della corda dimenandomi ma un'altra fitta alla spalla mi fece gemere dal dolore, digrignai i denti, il ragazzo biondo mi guardò facendo una specie di spietato sorriso.
«Guarda un po' chi si è decisa a svegliarsi.» Disse con un tono ironico. «Te lo avevo detto che era viva!»
Digrignai i denti più forte provando nuovamente a liberarmi dalle corde, il dolore era lancinante ma non avevo intenzione di arrendermi.
«È inutile.» Disse il ragazzo avvicinandosi alla mia faccia, prendendo il mio mento tra le sue dita.
«Mh, ti ho un pò sfigurato la faccia, che peccato...» Aggiunse, io gli sputai dritto in faccia. Mi aspettai una reazione immediata da parte sua ma si limitò a pulirsi la faccia con la manica della veste e a mollarmi uno schiaffo ben assestato dritto sulla guancia.
Il ragazzo che stava pregando si era alzato e stava ridendo del biondo.
«Mi stai già simpatica!» Disse, rivolto a me.
«Hai deciso di esplodere giovane, Hidan?!» Si arrabbiò il biondo.
«Smettetela! Deidara, slega la ragazza. La strada è ancora lunga.» Disse la tartaruga gigante.






«Chi è che ti ha nominato capo?» Rispose Deidara, lamentandosi.. Ma non ostante quello venne a slegarmi lo stesso.
«Bravo Deidara, slegami.» Dissi io, adesso sapevo i nomi di tutte e tre... dovevo solo scoprire le loro abilità.
«Allora c'è l'hai la lingua!» Commentò Hidan.
Deidara mi slegò dall'albero ma i miei polsi rimasero legati.
Solo in quel momento mi accorsi che la mia maglia era piena di sangue nella zona della spalla.
«Sono ferita.» Dissi io. «Non vi servo viva? Se muoio io muore anche il demone.»










 Non ti preoccupare, durerai fino a che non ti togliamo il demone.» Disse Sasori.
«E poi?» Chiesi.
«Nessuno è mai sopravvissuto all'estrazione... Ma se ci riesci ti uccidiamo noi.» Disse Hidan.
«Molto rassicurante.» Commentai, mordendomi il labbro inferiore.
Non appena i tre Akatsuki furono pronti iniziammo a camminare, dovevo riuscire a escogitare una specie piano, ma non ero mai stata il tipo che meditava troppo sulle cose, ero una persona abbastanza impulsiva.
In questo momento Sasori mi stava puntando una specie pungiglione alla schiena, costringendomi a camminare, Deidara era davanti a me e Hidan accanto al biondo, stava parlando di quanto sarebbe stato conveniente per Deidara di convertirsi al Jashinismo e il ragazzo biondo subiva, provando a far capire Hidan che non si sarebbe mai converso.
«Se potessi ti avrei già ucciso.» Disse Deidara con aria arrabbiata. Hidan fece una risata e cambiarono argomento, io stavo zitta e Sasori non era molto di compagnia, si limitava a separare i due davanti a noi in caso di litigio.
Finché non decisi di parlargli.
«Perché sei una tartaruga di legno?» Chiesi, guardandolo.
«Non sono una tartaruga, questa è una marionetta.» Disse lui.
«Quindi sei umano in realtà.» Riflettei io, ad alta voce.
«Non esattamente ma… potremmo dire cosi.»
«Ma...»
«Niente "ma", continua a camminare.. Non sprecherei fiato fossi in te.» Disse lui per poi ignorarmi totalmente per tutto il resto della camminata.
Ci furono  molte ore di cammino prima che il tramonto annunciasse che era tardi, dovevamo accamparci per forza da qualche parte e probabilmente i tre ragazzi pensavano la stessa cosa.
«Sono stanco morto! Possiamo accamparci qui, per la notte?» Chiese Deidara.
«Concordo.» Disse Hidan.
«Va bene.» Approvò Sasori. «Deidara, costruisci una prigione con la tua argilla... La taglia della ragazzina.» Comandò la marionetta.










«Come dici tu, capo.» Disse il biondino con un sorrisetto ironico.
«Io farò il primo turno di guardia, Hidan secondo e Deidara ultimo, partiamo domani all’alba.» Disse Sasori.
I tre si disfarono delle loro vesti da Akatsuki, Deidara si tolse la cintura.
Ed ebbi l'illuminazione: dovevo solo prendere un arma, in fondo non mi stavano prendendo molto in considerazione in questo momento cosi mi avvicinai inosservata alla cintura di Deidara. Cercai nelle sacche, c’è ne era una piena di argilla e una con le armi presi la prima cosa che mi arrivò in mano finché ciò che volevo: un affilatissimo kunai. Avevo ancora le mani legate, me lo infilai nei pantaloni, facendomi un taglietto sulla chiappa destra, ma non importava non era niente comparato alla mia povera spalla.
I tre ragazzi non si erano accorti di niente.
«Hai finito con la prigione, Deidara?» Chiese Hidan.
«Si.» Giuro che la sua mano aveva sputato una prigione in miniatura.
«Dovrei starci li dentro?» Chiesi.
Deidara fece un segno con le mani e la prigione diventò più grande, abbastanza grande perché io potessi starci senza problema. Hidan mi ci spinse dentro.
Non mangiarono niente… e di conseguenza neanche io... morivo di fame ma era meglio non lamentarsi.
I tre ragazzi stavano parlando, non potei fare a meno di ascoltare.
«Siamo cosi vicini al villaggio della foglia… Perché non catturiamo anche il nove code?» Chiese Hidan.
«Perché non ci è stato chiesto, Hidan.» Rispose Sasori.
«Ma se prendiamo anche Naruto, forse Pain ci lascerà un po’ di pace, non fa altro che mandarci in missione… se ne portiamo indietro due forze portanti forse ci concede un po’ di riposo.» Protestò il ragazzo. «Eddai… Deidara, tu sei con me, vero?»
«Mi dispiace ma.. no.» Rispose il biondino.
Iniziarono a litigare li ascoltai, ma non dissero niente di interressante e poi tramontò il sole.
Deidara e Hidan si addormentarono subito. Sasori, invece, faceva la guardia a me. Finché lui guardava i suoi compagni dormire io riuscii a tirare fuori il kunai dai miei pantaloni e liberarmi dalle corde senza che Sasori se ne accorgesse.
Non vedevo l'ora di uscire e scappare. Dovevo solo aspettare che il turno della marionetta finisse, lui era troppo ben coperto dal suo giocattolino perché io potessi riuscire a scalfirlo con un solo kunai.
Aspettai, pensando alla mia casa, nella terra della Nebbia... Non capivo perché volessi tornarci. Non c'era niente ad aspettarmi li. Niente amici, niente famiglia, niente di niente… Solo disprezzo e paura nei miei confronti.
Mi rattristati al pensiero, ero fortunata ad avere me stessa, ero sempre riuscita a convincermi che un giorno sarebbe cambiato tutto e solo quel pensiero mi faceva sentire meglio, se l’Organizzazione Alba avesse voluto solo prendere il mio demone allora li avrei lasciati fare senza problema, anzi, ne sarei stata più che felice ma, purtroppo, volevano anche uccidermi e questo non glie lo avrei lasciato fare.
Passarono ore, minuti o secondi… non ne ero sicura sapevo solo che era passato molto tempo, potevo solo aspettare e finalmente arrivò Hidan: era il contrario di Sasori… non solo non aveva nessuna armatura, ma neanche la maglietta! La chance perfetta.
Sasori andò a dormire e Hidan si sedette con la  schiena sulle sbarre, rilassato.
Risi mentalmente alla sua ingenuità, ma ancora più divertente fu che si addormentò in quella posizione, non mi prendevano molto sul serio.
Mi alzai in piedi, disfandomi delle corde, avevo un piano.
Le mie mani iniziarono a muoversi quasi autumaticamente facendo tutti i segni che servivano. Mi morsi il pollice, facendo uscire del sangue e sbattei la mano a terra.
«Tecnica del richiamo!» Un gatto ninja apparve esattamente dove avevo messo la mano.
«Nekomaki! Grazie di essere venuto.» Sussurrai, per non svegliare Hidan.
«Non c’è problema ragazza mia, come posso aiutarti? Miao.» Mi rispose il gatto.
«Ho bisogno che tu vada al villaggio più vicino ad avvertire che l’Organizzazione Alba ha preso il sette code devono mandare aiuto... sta sera proverò a scappare ma non sono molto sicura del mio successo.» Sospirai. «Non dobbiamo lasciare che gli Akatsuki ci prendano tutti, dobbiamo riuscire a salvare quanti più demoni possiamo, non sappiamo i loro scopi.» Le dissi, spiegandoli tutto.
«Ok, miao… Hai idea di dove siamo?»
«Gli ho sentiti parlare prima… dovremmo essere nei dintorni di Konoha.» Risposi.
«Ok, vado ad avvertirli, Miao.» Nekomaki iniziò a correre con passo felino, la vidi scomparire tra gli alberi… ero di nuovo “sola”.
Esaminai le sbarre: erano fatte di argilla, facili da rompere.
Feci i giusti segni con le mani per poi…
«Arte del Fulmine: Palmo di Tempesta.» La mia mano si illuminò ed era diventata più forte dell’acciaio e tagliente come mille rasoi. Ruppi le sbarre che mi bastavano per passare senza problema.
Ma ecco i problemi.
«Si può sapere cosa cazzo stai facendo?» Chiese la stanca voce di Hidan senza che lui si muovesse.
«S-scusa.» Dissi prima di piantargli il kunai di Deidara nel cervelletto. Lui cadde a terra.
Uscii dalle sbarre senza problema, iniziai a correre… non ci potevo credere: c’è la avevo fatta!
Ma, ovviamente, avevo cantato vittoria troppo presto. Un muscoloso braccio scoperto mi strinse per i fianchi puntandomi un kunai pieno di sangue alla gola.
«Stai andando da qualche parte?» Chiese una voce cupa, molto arrabbiata… la voce di Hidan.
«Ma non è possibile…» Dissi io, scioccata.
«Sorpresa?» Chiese lui. «Sono deluso... Non mi aspettavo che tu ci volessi uccidere cosi a sangue freddo... Sporca troia!» Ero ancora sotto shock. Hidan iniziò a premere di più il kunai sulla mia gola, del sangue scese, sporcandomi la maglietta. Era il kunai di Deidara, quello che avevo usato per "ucciderlo".
«Come fai ad essere ancora vivo?» Chiesi, non poteva essere possibile!
«Morire è da sfigati.» Rispose lui con un sorrisetto ironico.










Mi dimenai dalla sua presa ma lui non sembrava volermi mollare.
Non era morto la prima volta.. Se provavo a combattere contro di lui, adesso che era solo, potevo anche avere una chance.
Gli pestai il piede con tutta la mia forza per poi mollargli una gomitata ben assestata sulle
costole e riuscii a liberarmi.
«Ahia!» Disse lui.
Se avessi provato a scappare Hidan mi avrebbe seguito, svegliando Deidara e Sasori... Il fatto che loro dormivano era il mio unico vantaggio, non potevo buttarlo via… se fossero stati insieme mi avrebbero preso sicuramente, ma adesso che ci pensavo avevo anche il vantaggio che loro mi volevano viva.
Dovevo battermi con Hidan, era la cosa più intelligente da fare.
«Vuoi scappare, ragazzina?» Chiese, divertito.
«No.» Risposi io, con un sorriso.
Feci dei segni con le mani per usare una delle mie tecniche preferite:










«Arte del foco: Fiamma Sterminatrice!»
Formai un enorme muro di fuoco davanti a me, questa tecnica richiedeva un immensa quantità di chackra, ma era praticamente infallibile. Il muro cominciò ad avanzare verso Hidan, non si sarebbe fermato fino al mio comando. Pensai che Hidan fosse spacciato. Jashin solo sa quanto mi sbagliavo.
«Hai finito di sprecare chackra?» Chiese la sua voce, proveniente dalle fiamme, quando il muro si mosse oltre torvai Hidan senza neanche una piccola bruciatura sul suo corpo: non era possibile! Era immune anche alle fiamme? Digrignai i denti.
«Quindi usi l'arte del fuoco... Interessante.» Fece un sorriso da pazzo furioso, mi intimorì ma non risposi. «Sono immortale, ragazzina.» Disse lui. «Ma il dolore lo sento comunque.» Il suo sorriso si allargò e lui iniziò a correre verso di me con aria assassina.
«E adesso muori!» Gridò lui, non era più in sé… ed era seriamente spaventoso! Tirò fuori una falce a tre lame. Schivai i suoi attacchi con agilità, erano goffi e poco pianificati, era la sua sete di sangue a guidarlo, non stava ragionando! Schivai le sue mosse, provando a colpirlo a mia volta ma non ostante il fatto che era pazzo… era molto agile e riuscì facilmente a schivare.
Se continuava a venirmi addosso cosi mi avrebbe preso prima o poi... Dovevo usare il Ninjutsu, ma non riuscivo a fare segni con le mani finche dovevo schivare la sua falce a tre lame, mi staccai da lui, correndo… feci tutti i segni di cui avevo biosogno.
«Arte del fulmine: Palmo di Tempesta!» Gridai, mi fermai, Hidan era dietro di me, come mi aspettavo… Se non potevo ucciderlo potevo staccargli le braccia, in modo da renderlo innoquo. Mi scagliai su di lui, provando a scalfirlo con la lama, non riuscii a staccargli nienta ma gli feci un paio di ferite, ma lui non sembrava essersi fatto niente.
Decisi di smettere la tecnica, stavo solo sprecando chackra.
Mi ero distratta un secondo… la flace a tre lame di Hidan mi ferì la spalla ancora buona, non era niente di grave… ma lui sembrava soddisfatto.
Non avevo armi ed ero quasi senza chackra... Avevo solo la mia agilità.
Corsi verso Hidan per sferrargli un calcio, cosa al quanto stupida considerando che lui era armato e immortale, schivò il mio calcio sferrandomi un pugno sulla guancia....presi le mie  distanze e lo osservai, lui cominciò a ridere come un pazzo e fece l'ultima cosa che non mi aspettavo: leccò il sangue che aveva preso dalla mia spalla, lo guardai spaventata.
Si fece un taglio sulla mano e con quel sangue disegno un cerchio con dentro inscritto un triangolo e si piazzò al centro. La sua pelle divento nera, e bianca dove dovevano esserci le ossa… faceva paura.










«Atea! Non ti meriti la tua cazzo vita!» Gridò. «Quindi mi assicurerò di rendere la tua morte molto dolorosa.» Aggiunse prima di prendere una specie di asta appuntita.
Se la conficcò un po' sopra il cuore con una risata.
Un dolore lancinante mi invase nella stessa zona in cui Hidan aveva colpito. Caddi a terra con un urlo strazziato.
«Vai cosi sporca puttana! Urla e disperati!» Rise di nuovo, togliendosi l'asta dal petto.
Adesso sapevo la sua abilità, mi alzai in piedi, ignorando il dolore. Se li facevo del male avrei fatto del male anche a me stessa, dovevo trovare un modo, un modo qualsiasi per sopravvivere. I miei pensieri vennero interrotti da un lancinante dolore alla gamba, quel bastardo se l'era trapassata.
«Stai a terra, ragazzina!» Mi ordinò, fu molto difficile disobbidirgli. Mi alzai in piedi guardandolo con aria di sfida, non poteva comandarmi.
Ebbi un idea folle… ma poteva funzionare. Forse, se riuscivo a spingerlo fuori da qual suo simbolo avrei rotto l’incantesimo, era una follia… ma la sola cosa che potevo fare.
«N-Non prendo ordini da stronzi come te!» Urlai usando tutti i miei polmoni.
«Ah è cosi?» Disse lui, puntando l'asta dritta al cuore.
Mi rifiutavo di lasciarmi controllare da lui, non m'importava se morivo... L'avrei fatto con onore. Sforzando tutta me stessa iniziai a correre verso di lui, stava per trafiggersi il cuore.
«È cosi!» Urlai, spingendolo, con tutta la mia forza fuori dal suo triangolo.
Si ficco la sua dannata asta nel cuore, non sentii dolore… era un buon segno, immagino. La pelle di Hidan era tornata del suo colore naturale, mi sentivo uno straccio, ero atterrata su di lui, mi scansai immediatamente, dovevo solo mantenere le distanze, forse avevo abbastanza chackra per un paio di tecniche… non avevo intenzione di arrendermi.
“Hai bisogno di un aiutino?” Chiese una voce, proveniente da dentro di me.
“Scordatelo.” Risposi, pensandolo… non bastava la battaglia con Hidan, dovevo anche litigare con il mio stupido demone.
“Devi solo allentare il sigillo, ti aiuterò.” Non credevo a una parola di ciò che diceva… non ci si poteva fidare!
“Lasciami stare!” Gridai, nella mia mente.
“Come vuoi, prova solo a non morire.” Disse.
«Dovevo ucciderti più velocemente…» Disse Hidan, alzandosi a terra. «Non ho neanche bisogno della mia tecnica, adesso… sei cosi debole!» Iniziò a camminare verso di me, era grondante di sangue.
 Le ginocchia mi tremavano.. Avevo perso troppo sangue, le forze mi mancavano. Hidan caricò il colpo, voleva trafiggermi con la sua asta appuntita, indietreggiavo ma la mia vista era offuscata non riuscivo a distinguere niente, provai a fare dei segni con le mani ma non avevo abbastanza forza.
«Hidan!» Sentii una voce venire dagli alberi… qualcuno fermò il braccio di Hidan, ero salva, fu cosi che mi lasciai cadere a terra... “Nekomaki, confido in te” fu il mio ultimo pensiero prima di perdere i sensi.

***************

Ciao a tutti, allora... io sono Maddalena, grazie di aver letto fino a qua, mi fa molto piacere! :) Come probabilmente avete capito questa FanFiction è sugli Akatsuki.. più o meno, spero che vi piaccia. Sarebbe motivante a continuare se lasciaste una recensione.. vi avverto che questa Fan Fiction non parla solo del organizzazione Alba ma anche di quelli di Konoha... Spero vi piaccia, ciaooo <3
  
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