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Autore: Draco394    23/02/2015    2 recensioni
Ultimo anno per Fred Weasley, uno dei ragazzi più conosciuti della Scuola insieme al suo gemello.
Ultimo anno anche per Caty Roxel, Grifondoro piena di vita.
L'Esercito di Silente sarà fondamentale durante il settimo anno dei due protagonisti che impareranno a combattere e conoscere sé stessi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Il trio protagonista
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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«Caty, ti dispiace se ad Hogsmeade ci vado con George? Poi ti raggiungo alla Testa di Porco» disse Angelina intenta a prepararsi, rivolta a Caty che (ovviamente) era ancora a letto.
«No figurati» disse lei alzandosi stancamente e stiracchiandosi per bene.
Ci pensò prima di dirlo ma poi tentò: «Angy, George ti ha detto qualcosa di Fred?»
«Qualcosa di che tipo?» chiese Angelina con aria interrogativa.
«Oh nulla, vado subito a vestirmi. Ci vediamo dopo» disse, facendosi rossa in viso, credendo che l'amica non avrebbe sospettato di nulla. Quello sulle labbra di Angelina doveva proprio essere un sorriso.


Caty adorava Hogsmeade. La via che amava di più era Hight street, che divideva il villaggio in due parti.
Il suo negozio preferito era senza dubbio Scrivenshaft che era situato nella High street, ed era una cartoleria magica dove avrebbe da sempre adorato acquistare delle piume pregiate.
Fred stava uscendo da Zonko (famoso negozio di scherzi) per rifornirsi ma poiché il carico era troppo pesante, lasciò tutti i suoi acquisti al negozio. Quella mattina era solo, visto che George era con Angelina, così lui sperò vivamente di incontrare Caty.
Da quella sera in Sala Comune non ebbero occasione di stare da soli e Fred non riusciva a capacitarsi del comportamento immaturo che assunse. Inoltre, anche lei lo aveva spiazzato e questo non faceva altro che rendere la ragazza ancora più desiderabile.
Fu proprio uscendo da Zonko che la vide. Aveva un delizioso cappottino grigio che aderiva perfettamente alla sua figura e i capelli lisci che le uscivano fuori il cappello bianco. Prese coraggio e si diresse verso di lei che era ancora intenta a guardare la vetrina di Scrivenshaft.
La vista le si oscurò a causa di due mani lievemente fredde che, da dietro, le si erano posate sugli occhi. Al tocco sussultò, non solo per la sorpresa. Un lieve brivido le fece subito pensare che le mani poggiate sul suo viso erano quelle di Fred.
«Weasley, sei prevedibile» disse sorridendo, prendendogli le mani e spostandogliele. Si girò verso di lui.
«Questa è la prova che pensi sempre a me» la provocò, ancora una volta, ridendo. Cominciarono a camminare verso la Stamberga Strillante.
«Giorno e notte!» rise. «Come mai solo? Oltre George, anche Lee Jordan ti ha abbandonato per una ragazza?»
«No, ma aveva da fare. E' ancora presto per l'appuntamento con la Granger. Pensavo, magari potremo farci un giro» azzardò lui, evitando di guardarla.
«Allora sono io ad essere sempre nei tuoi desideri!» rise ancora lei.
Passarono il tempo ad esplorare ogni singolo angolo della città, anche se la conoscevano già benissimo, ma nessuno lo ammise perché stare insieme in quel momento era quello che volevano entrambi.


«Bene ragazzi.. Ehm.. Siamo qui perché è chiaro a tutti che la Professoressa Umbridge non ha intenzione di insegnarci nemmeno il più stupido incantesimo. Sappiamo tutti cosa è successo l'anno scorso e sappiamo tutti cosa potrebbe accadere. Perciò abbiamo pensato che ci serve qualcuno che ci insegni a combattere».
Hermione fu molto chiara e non ci fu bisogno di fare alcuna presentazione a Harry Potter. 
Purtroppo però, non tutti erano lì per darsi da fare: molte persone volevano solo conoscere Harry e farsi raccontare cosa fosse realmente successo l'anno prima.
Harry, visibilmente innervosito, disse : «Io non sono qui per raccontarvi cosa è accaduto. Hermione, loro sono qui solo perché mi vedono come un eroe e poi ci sono persone dell'ultimo anno che sicuramente non hanno bisogno che un ragazzino come me dia loro lezioni»
Fece per andarsene quando Caty trovò il coraggio di intervenire: «Potrei dire due parole? Ascoltami Harry, io non ti conosco di persona ma so chi sei e cosa hai fatto. Per quello che conta, ti ho creduto fin dall'inizio ma ora non è questo il punto. Io e tanti altri qui siamo del settimo anno e sappiamo metà delle cose che conosci tu. Siamo qui per imparare da te e Harry, se non vuoi farlo per noi o per te, fallo per Cedric».
Con quelle parole Harry capì che non tutto era perduto e raccontò ai presenti che l'idea era quella di formare un Esercito, chiamato ES (Esercito di Silente), che si sarebbe esercitato a combattere. Tutto sarebbe avvenuto di nascosto.
Il problema era quando e dove vedersi. Sul quando ci furono non poche polemiche (la più accesa fu quella di Angelina che non voleva trascurare il Quidditch); sul dove, si decise che solo quando si sarebbe definito un luogo certo e sicuro, avrebbero avuto inizio le lezioni.
Si formò una fila che avrebbe firmato una specie di patto che prevedesse il silenzio assoluto con amici e professori non presenti in quel momento.
Il foglio era su una banchetto di legno dietro il quale il trio ringraziava tutti.
Quando fu il turno di Caty, prima che lasciasse il posto ad Angelina, Harry lesse il suo nome e le disse: «Caty! Ti ringrazio davvero. Le tue parole sono state preziose»
«Non devi ringraziarmi. Possiamo farcela!»


Mentre stavano per tornare sulla strada principale, Angelina raccontò a Caty che era stata invitata a cena da George e che era elettrizzata all'idea anche se, a lui, non lo avrebbe mai dato a vedere. Così chiese scusa all'amica e la lasciò nuovamente con Fred.
«Ma quei due che cosa aspettano?» disse Caty a Fred.
«Non ne ho idea. Mio fratello è parecchio timido ma credo che ormai sia chiaro che si piacciano, no?»
Il sole stava per tramontare, così Fred propose a Caty di prendere una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa.
Passarono un piacevole pomeriggio: tra le innumerevoli cose di cui parlarono, Fred racontò a Caty che aveva fatto rifornimento di materiali per le nuove invenzioni e lei gli confessò che desiderava comprare una di quelle magnifiche piume in quel negozio.
«Ho bevuto tre Burrobirre?» disse Caty, quando cominciò ad avvertire un gran mal di testa.
«Così pare» rispose il rosso divertito. 
«Per la barba di Merlino! Non sono per niente..» provò a dire.
«..abiutata» conluse Fred che ora non tratteneva più le risate.
Ritornarono ad Hogwarts e si resero conto di quanto fosse tardi quando notarono che in Sala Comune non c'era nessuno.
Caty non si reggeva in piedi, così Fred la accompagnò al divanetto di fronte al camino.
Quando la luce le illuminò il viso, le sue gote erano rosse e il suo visto divertito.
Gli occhi le brillavano e - Fred pensò - era bellissima.
«Fred grazie, vai a dormire me la cavo da sola» disse alzandosi e inciampando bruscamente. Fred la rimise distesa e i due risero all'unisono. 
Le risate riempirono la stanza e con esse, un gran desiderio di entrambi che qualcosa accadesse.
Fred era seduto sul divano accanto a lei quando le scostò il capelli dal viso.  
Lei ebbe un sussulto e chiuse gli occhi. Sentiva il ragazzo avvicinarsi sempre di più a lei e quando riaprì gli occhi, erano di nuovo a pochi centimetri l'uno dall'altra.
«Weasley, sono ubriaca.. Questa volta non so se avrei la forza di tirarmi indietro» disse lei.
«E tu credi che io bacerei mai una ragazza completamente sbronza?» le chiese allontanandosi con un ghigno sulla faccia.
«Hai ragione.. Potrebbe essere la prima a cui piacerebbe» rispose ridendo, prima di crollare in un sonno profondo sul divano.
Fred la guardò addormentarsi. Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine degli occhi che si chiudevano al suo tocco, pochi istanti prima.
  
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