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Autore: Debby_Gatta_The_Best    23/02/2015    7 recensioni
[Five Nights at Freddy's]E se gli animatronics non fossero quei mostri dall'anima nera che il gioco vuole mostrarci?
E se la vera minaccia fosse costituita da una mente contorta e diabolica e dalla divisa color porpora?
E soprattutto, cosa succederebbe se i robot incontrassero la regina dell'intelligenza artificiale, GLaDOS?
Una nuova avventura, narrata dagli occhi degli animatronics e di Mike, sta per svolgersi ed aspetta solo di essere letta!
Genere: Comico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Le finestre erano sbarrate, nell'ingresso faceva un caldo soffocante. Gli animatronics erano immobili, nelle loro consuete posizioni, e fissavano punti lontani nello spazio. I loro occhi, inespressivi non parevano cogliere il volto teso del proprietario.

«Dovevate essere il mio successo... siete stati la mia rovina»

Un bisbiglio che risuonò nella sala, rimbalzando sui muri e creando un triste effetto.

«Perché?»

La porta alle sue spalle si aprì, un fascio di luce si allungò sul pavimento scivolando sui tavoli spogli e sulle pareti. Fred si voltò lentamente, quasi con noncuranza, ma la mascella serrata e gli occhi lucenti lasciavano trasparire il suo nervosismo.

«Un ultimo sguardo, avevamo detto»

La voce anticipò i due agenti in divisa che entrarono subito dopo la luce.

«Un ultimo... sguardo, sì»

Ripeté Fred, ma la sua voce era roca, forzata. Con tre lunghi passi giunse davanti al tendone viola ormai lacero. Lo aprì lentamente, facendo cigolare appena gli anelli di ferro che lo sorreggevano. Al suo interno giaceva un Foxy in disuso, con muso inclinato da una parte, gli occhi finti che fissavano le mattonelle. Aveva le braccia piegate all'altezza degli avambracci, come se stesse ancora reggendo un tagliere per pizze come aveva fatto un tempo, da porgere ai bambini. L'uncino era rivolto verso il basso, e solo quel particolare rendeva la creatura di metallo ancora più malinconica.

Fred fu restio dal richiudere le tende viola. In qualche modo si sentiva responsabile della rabbia di Foxy, poiché tutto era partito da quando aveva chiuso il Covo dei Pirati per la prima volta, nel '87. Foxy, probabilmente il più popolare, addirittura più amato di Freddy, era stata la causa principale della loro rovina. Da quando aveva morso quella bambina... cosa aveva indotto la volpe pirata ad agire in quel modo, nessuno lo aveva mai capito. Ma il pensiero aveva tormentato molte notti del proprietario, che prima di riaprire la pizzeria era giunto alla conclusione di dover disattivare Foxy. Qualcosa gli aveva sempre suggerito che non era stata colpa sua – in fondo erano animatronics programmati per eseguire certi gesti, per dire certe cose e basta, certamente non dotati di volontà propria – ma probabilmente di un cortocircuito o di una programmazione fatta male.

Non incolparlo... dietro a quel morso c'era un'altra persona

Eppure in quell'incidente c'era stato qualcosa di strano, Fred aveva assistito alla scena e poteva affermarlo con chiarezza. Mentre parlava con una cliente, si era sentito un grido, soffocato subito dopo da un verso ripugnante, disumano. Tutta i presenti si erano voltati, trovandosi ad osservare una scena macabra, le mascelle di Foxy coperte di sangue e brandelli di materia grigia, la bambina accasciata a terra immersa in una pozza rossa che non faceva che allargarsi. Il volto era irriconoscibile. Un urlo generale, persone che scappavano, che portavano via i loro bambini. Fred aveva avuto le vertigini, per un istante aveva creduto di svenire. Poi aveva lasciato cadere il menù e il boccale di birra che aveva in mano, aveva più volte cercato di tirar fuori la voce, ma più si era sforzato più questa era venuta a mancare. Dopo un tempo indeterminato riuscì a produrre poco più che un gemito trattenuto, un mormorio che recitava “Foxy...!”. La volpe si era voltata verso di lui, gli occhi gialli schizzati di sangue erano stati per un attimo attraversati da un barlume di follia, odio profondo, per poi assumere un'aria sorpresa, spaventata. Aveva allargato le fauci lasciando cadere i pezzi di carne a terra, poi aveva uggiolato come un cagnolino pentito. In quel momento Foxy era stato tanto orripilato quanto Fred, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa o dire qualsiasi cosa, Fawkes gli era piombato addosso, da dietro, schiacciandolo a terra e aprendo a colpi di martello la schiena dove erano posti i comandi. Dopodiché aveva battuto un pugno sull'interruttore del robot, che subito si era accasciato a terra come un rottame in disuso. Poi Fawkes si era alzato, aveva guardato Fred negli occhi, e così si erano continuati ad osservare fino all'arrivo della polizia, che aveva fatto evacuare i pochi curiosi rimasti.

Era stato inevitabile mettere in disuso la volpe pirata, per quanto Fawkes avesse brontolato. Il vecchio amico di Fred era sempre stato convinto che qualcuno avesse manomesso il suo favorito, qualcuno contro la pizzeria, ma senza prove concrete gli altri non avevano potuto dargli ascolto. Così Fred era stato costretto a chiudere quelle tende, ed a collocare un cartello vicino al covo che recitasse “Guasto”. Da quel giorno Fawkes stesso era cambiato, diventando più nervoso e irascibile, passando sempre meno tempo con gli altri tre. Nessuno se l'era sentito di gettare via Foxy, e questo era rimasto chiuso per anni nella sua tenda, in attesa che qualcuno gli permettesse di tornare in funzione. Fred era più che certo che Foxy lo odiasse a morte, da quando aveva chiuso quelle tende porpora, e questo aveva suscitato il suo odio verso gli umani... ma, cosa stava pensando? Quelli erano solo animatronics, scatole di latta privi di sentimento. Non potevano provare rancore. Eppure... gli ultimi tempi erano apparsi più umani, forse per gli aggiornamenti dei loro database. A volte sembravano comprendere lo staff, cercavano di comunicare. La compagnia era stata entusiasta del progresso dei robot, di come pian piano, con vari aggiornamenti, riuscissero ad acquisire una certa intelligenza. Poi c'era stato l'attacco a Mike, poche settimane prima. Era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

La pizzeria è maledetta dal '87, e ancor più maledetta da quell'incidente, i bambini rapiti... te li ricordi, Fred?

«Sono pronto»

Fred si avvicinò ai due agenti, mostrando i polsi. La donna lo ammanettò con un gesto rapido e fluido. Il proprietario guardò le manette argentee con sguardo vago, come se non fossero state attanagliate ai suoi polsi.

Ricordi i loro volti?

L'uomo lo afferrò bruscamente per un braccio, e lui non oppose resistenza.

Io sì... io c'ero, quando è accaduto. E saprei dirti la verità.

Prima di essere trascinato fuori, lanciò un'ultima occhiata a Freddy, immobile nella stessa posizione, rimpiangendo il giorno in cui l'aveva costruito.

Se solo tu mi ascoltassi, una volta tanto, fratello.




Commento

Perdonate il capitolo corto e privo di grande sostanza, intendevo scrivere molto di più ma poi ho realizzato che mi ero soffermata troppo sui ricordi di Fred per continuare con il vero argomento che inizialmente doveva essere trattato in questo capitolo. Ancora non stiamo guardando la scena attraverso gli occhi degli animatronics, ma ben presto i capitoli prenderanno una svolta più leggera e allegra. Spero continuerete a seguire la mia storia, a presto!

  
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