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Autore: WhiteGirl_Chan    24/02/2015    1 recensioni
[Violetta]
Se si potesse andare oltre l’immaginazione?
Ed i mostri che chiudiamo nella gabbia della nostra fantasia diventassero gli incubi di ogni più segregata notte?
Martina Stoessel,appena 19enne.
Capelli marroni con le punte dorate,alta,snella ma formosa.
Sostenuta dalla madre,per qualsiasi scelta,addolorata per la mancanza del padre,purtroppo morto a causa di un’incidente d’auto.
Senza fratelli o sorelle.
Una ragazza timida con una sola ed unica migliore amica.
L'unica a cui Martina si confida.
E se un ragazzo,un improvviso ragazzo entrasse nella sua vita?
La trasformerebbe in un'incubo,un incubo reale.
Questo ragazzo Jorge Blanco,nuovo della città di Brooklyn.
È venuto qui per un solo scopo,il quale è segreto.
Attraente e misterioso,il tipo che tutte vorrebbero.
E se Martina incontrasse gli occhi ipnotici di Jorge?
Non può scattare l’amore tra i due,non deve.
"Una macchia di sangue è caduta su destino di Martina ed è indelebile".
Incancellabile.
È il destino,ormai solcato da una macchia rossa,rossa come il sangue.
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Info:
Tipo coppia: Jortini.
Rating: Arancio.
Buona lettura e grazie!❤
-L.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2. |Red Blood| Aprii gli occhi,ero stesa a terra,ma perchè ero lì? E che cosa è successo?! Mi alzai lentamente,cercando di ricordare cosa fosse successo,ma mi ricordo solo che stavo parlando con un ragazzo. E poi non riesco a ricordare,forse sono semplicemente caduta e ho sbattuto la testa oppure sono svenuta per un calo di zuccheri. Mi portai la mano alla fronte,ero dolorante in un punto ben preciso. Continuai a camminare,guardando le mie scarpe belle ma super scomode. Mi fermai quando con lo sguardo vidi altre scarpe,alzai il mento. I miei occhi si soffermarono su quelli di un ragazzo,aveva gli occhi verdi,un bellissimo verde ma erano mischiati all'azzurro ed erano mozzafiato. Continuai a guardare quelle iridi,salendo con lo sguardo verso il suo ciuffo per poi scendere sulle sue labbra. Ma lo guardai fin troppo e lui sene accorse. Mi squadró,io abbassai lo sguardo con estrema vergogna. «C-ciao.» pronunciai. «Ciao.» mi sorrise lui. «C-come ti chiami?» balbettai,alzando lo sguardo. «Jorge Blanco,e tu?» mi guardó negli occhi lui. «Martina Stoessel.» dissi gesticolando. «Molto lieto,Martina.» sorrise. Restammo in silenzio per qualche secondo,un silenzio imbarazzante poi lui ruppe il ghiaccio. «Perché non sei lì dentro a ballare?» mi chiese. «Mi fa male la gamba.Ahi.» mentii toccandomi la gamba. «Mhm,capisco.» esitó lui. «E tu perché sei qui?» gli domandai a mia volta. «Semplicemente volevo uscire per prendere un pó di aria,e poi si muore dal caldo lì dentro.» spiegò lui. Una scusa meglio la potevo inventare,una cosa del genere no,eh?! «Quindi se ti fa male la gamba perché sei ancora lì in piedi?!» mi guardó stranito. «Oh,hai ragione.» sorrisi sedendomi su una panchina. Jorge restó in silenzio,posó uno sguardo sulla mia gamba. Mi cadde la borsa,così mi abbassai per prenderla e come una cretina mi risedetti come se niente fosse. «E così ti faceva male la gamba eh?» rise lui amaramente. «Ho mentito. Semplicemente perché non ho un compagno di ballo ecco perché.» sbottai io,spontaneamente. «Ah andiamo,non hai bisogno di un compagno per ballare. Fregatene e divertiti!» mi consiglió lui. Sapete? Ha ragione. Le gambe le ho anch'io ringraziando Iddio. Non ho bisogno di un coglione per ballare posso farlo anche da sola. «Hai ragione,Jorge.» gli diedi ragione ed un sorriso involontario si fece largo sul mio viso. «Grazie.» sussurrai,rientrando dentro. L'osservai un'ultima volta,era talmente bello.😍 ----- Girai le chiavi di casa nella serratura e finalmente potei entrare. Corsi in camera e tirai un sospiro quando tolsi quegli stupidi tacchi,mi infilai il pigiama togliendomi tutti quei fronzoli che avevo addosso. La scuola è finita. Mi addormentai contenta a quel pensiero. Poi mi ricordai di quel ragazzo,Jorge. Aveva ragione,io non ho bisogno di nessuno. Soprattutto di un ragazzo,sto bene come sto. E non ho bisogno di nessuno,nessuno. -- Sono qui. Stesa sul letto a guardare il soffitto che non è molto interessante per dirla tutta. In genere a quest'ora stavo facendo i compiti,o progettando progetti,etc. Adesso mi annoio,mamma è come al solito a lavoro ed io sono sola. Ho appena finito di giocare all'Xbox,si okay,qual'è il problema?! Gioco all'Xbox da sempre. Libri da leggere? No,li ho completati tutti. Mhm,che cavolo posso fare?! Il cellulare suonò. -Pronto?- chiesi,era Stephanie. -Hey,Tini. Com'è andata ieri?- mi chiese,dal suo tono sembrava felice. -Bene.- mentii. -E a te?- aggiunsi. -Benissimo!È stato uno sballo!- esclamó eccitata. -Già.- dissi cercando di essere il più convincente possibile. -Stephie ti và se usciamo?- le chiesi. -No,tesoro scusa non posso.- mi rispose,dispiaciuta. -Vabbé fa nulla,alla prossima.- staccai velocemente. Posai l'Iphone sul comodino,ed infilai la felpa. Poi misi le mie All Star. Andró a fare un giro per il parchetto qui vicino,riesce a farmi rilassare certe volte. Misi il cellulare in tasca e me ne andai,verso il parchetto che è molto vicino da casa mia. -- Aprii leggermente il cancello ed entrai al parco,mi sedetti su una panchina,quelle fatte con il marmo e iniziai a giocare con il cellulare. Batteria scarica. Ma fuck! Posai il telefono,mi alzai,iniziando a camminare per il parchetto. Innamorati,innamorati di quà, li vedo di fianco a me,dietro,davanti. Basta! Sbuffai,sedendomi sotto un'albero. Almeno il caldo di Maggio non mi avrebbe preso sotto la grande ombra che mi faceva quest'albero e non m' importava se i miei jeans si sarebbero sporcati o roba del genere. Mi alzai,ma andai a sbattere contro qualcuno,e caddi a terra come una cretina. «Scusami.» sbottai agitata non alzando lo sguardo. «No,non importa.» mi porse la mano,alzai lo sguardo ed afferrai la sua mano. Era un ragazzo,che avrà più o meno la mia età,o un paio d'anni in più a me. Occhi scurissimi,quasi neri e capelli folti e marroni. «Come ti chiami?» mi chiese quel ragazzo. «Martina Stoessel e tu?» risposi,e sorrisi involontariamente. «Sono Diego Dominiguez.» mi porse la mano in segno di conoscenza,gliela strinsi. ‘Diegooo!Diego!’ Qualcun'altro,o meglio qualcun'altra perché era una voce femminile chiamava Diego. «Oh,devo andare. Ci vediamo,Martina.» mi sorrise,prima di andare incontro ad una ragazza mora. Sbuffai,sedendomi dinuovo al posto di prima. Dopo neanche 5 minuti mi stancai,mi alzai,avevo il fondoschiena dolorante perché mi ero seduta un pó troppo e c'era solo una cosa da fare. Andarsene a casa,ed annoiarsi come sempre. Ma almeno un ragazzo mi ha aiutata e rivolto la parola,ed almeno non mi ha deriso addosso o roba del genere. Perlomeno. ----- FINE CAP.2 *Angolo Autrice* Le cose non sono ancora misteriose ma presto lo saranno. perdonatemi se viene tutto attaccato,ma non posso inserire l'html T.T
   
 
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