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Autore: Smarties07    24/02/2015    5 recensioni
Nuovo progetto gente. Ho deciso di aprire una nuova serie dove raccoglierò one shot su avvenimenti, episodi, situazioni in cui mi piacerebbe vedere Felicity e Oliver più il Team Arrow. Della serie What if? Se doveste avere richieste o idee non esitate a scrivermi! Sarò felice di svilupparle per voi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Roy Harper, Thea Queen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROMPT 17 - CHALLENGE

Era una bellissima mattina di primavera. Tutta Villa Queen risplendeva di una luce quasi soave. Dalle tende filtravano i raggi del sole, così delicati da sembrare carezze. Una grande pace, un grande silenzio e due corpi nudi avvolti dalle lenzuola.

Felicity aprì piano gli occhi, immediatemente si accorse che il suo corpo era bloccato dalla salda presa di un braccio virile. Felicity si voltò lentamente verso la sua sinistra tanto quanto bastava per costatare che fosse Oliver. Imprecò in silenzio Felicity, nuda, tra le braccia di Oliver Queen e con i capelli arruffatti. Nel maledirsi strinse così forte gli occhi che parve volesse spremerli.

“Dannazione” mimò con la bocca

Cercò di muoversi piano, così piano da quasi sentirsi immobile, non aveva intenzione di svegliare Oliver. Conosceva bene i suoi sensi. Calibrò ogni millimetro della sua pelle, controllò ogni respiro, pretese di rallentare anche il flusso del suo sangue. Aiutandosi con le gambe cercò di scivolare sotto il tocco caldo di Oliver. Mille smorfie e imprecazioni senza voce si alternavano sul suo volto.

“Fa che non si svegli. Fa che non si svegli” continuava a ripertersi Felicity mentre imitando un ninja cercava di sfuggire dalla presa del ragazzo. Dopo diverse suppliche senza destinatario Felicity cadde sul freddo pavimento. Imprecò per l'urlo con il parquet duro contro le sue natiche. Si accarezzò il sedere dolente e poi velocemente cercò di raccogliere i suoi indumenti sparsi in giro per la stanza. Gli slip, una calza, la gonna. E il reggiseno? Dov'era il reggiseno? Con poca grazia e al quanto di fretta Felicity cercò di ricoporsi.

Oliver aveva dormito profondamente. Quando aprì gli occhi lo fece sorridendo. Aveva ancora il volto poggiato sul cuscino e già pensava a lei. Aveva fatto l'amore con Felicity, poteva ancora sentire il suo odore misto sulla sua pelle. Aveva assaportato ogni centimetro del suo corpo e non vedeva di rifarlo e rifarlo ancora, per tutta la vita. Immediatamente, senza voltarsi cercò il suo corpo con la mano. Tastò il materasso senza trovarlo. Poteva sentire il calore che aveva lasciato sulle lenzuola. Di scatto Oliver si voltò per cercarla con lo sguardo. Non la vide subito, lei era intenta a raccogliere a terra ancora i brandelli di quelli che erano stati i suoi vestiti, quando riemerse dalla sua ricerca torno a vista d'occhio del ragazzo. Felicity aveva lo sguardo basso mentre si sistemava le calze, non si era accorta che Oliver fosse sveglio. Oliver invece sorrideva. Era così felice e pieno di aspettative.

“Buongiorno” disse Oliver con il suo sorriso sornione. La guardava incantato, era al settimo cielo. Si mise seduto tra le lenzuola e portò le mani dietro al capo per tenersi la testa. Era rilassato, come non lo era mai stato in tutta la sua vita.

“Oh. OH!” esclamò Felicity credendo che stesse ancora dormendo “Oliver” fece una pausa cercando qualcosa da dire. Optò per una costatazione “Sei sveglio”

“Già” fece sorridendo e alzo il sopracciglio “Dove vai così di fretta?”

“Ehm...” che scusa inventare? “Ehm... devo... devo andare” le parve che la gola le si fosse seccata, deglutì “Un'emergenza. Lavoro” fece poi cercando di essere convincente. Poteva funzionare come scusa, no? Un'emergenza a lavoro, un classico.

“Adesso chiamo, possono fare a meno di te per un giorno” disse Oliver facendo per alzarsi

“NO! NO!” urlò Felicity per bloccarlo. Che grande idea, dire al proprietario dell'azienda per cui lavori che devi andare al lavoro! Dannazione, Felicity!
“Ehm, preferisco di no, Oliver.” disse accennando un sorriso, voleva ammaliarlo e ci riuscì.

“O-kk” fece lui ridacchiando “Allora lascia che ti accompagni”

“No, grazie, non ce n'è bisogno, guarda. Ho la mia auto quasi fuori, quindi...” fece Fel infilandosi il cappotto e convinta di avercela fatta. Stava per aprire la porta.

“Ok.” disse un po' deluso Oliver, ma senza abbattersi troppo si fece riprendere dall'entusiasmo “Facciamo almeno colazione? Stamattina sei bellissima. Faccio preparare qualcosa”

Ho il trucco smesso, i capelli arruffati e la gonna abbottonata male, Oliver Queen tu hai qualche problema, pensò Felicity.

“No, guarda. Mi piacerebbe tanto, ma vado proprio di fretta” mentiva Felicity

“Dai non potranno mica licenziarti” disse Oliver ridacchiando “Da proprietario non permetterei mai alla mia azienda di perdere una risorsa così valida” scherzò Oliver

Felicity aprì la porta e con un finto sorriso fece per andarsene. Ti prego dimmi che ora la smette, pernsò.

“Ti passo a prendere più tardi allora?” disse Oliver agitandosi nel letto

Ancora? “Ehm, Oliver.” come glielo dico? “Non credo che sia il caso, sai.” Strinse le labbra e annuì Felicity come se ciò che stesse dicendo fosse ovvio.

“Va bene, allora stasera a cena?”

Dannazione, pensò Felicity, non è mai stato tanto difficile sgattaiolare via dal letto di un ragazzo.

“Oliver..” fece una pausa “questa cosa... tra me e te...” disse indicando lei e il ragazzo “non succederà”. Oliver parve non afferrare.

"Ah? Mi pare che sia già accaduta. Più di una volta" costatò lui compiaciuto

“Ah! Ci siamo divertiti, molto, davvero molto continuò Fel sottolineando le ultime parole “Ma questo è tutto”. Penso sia abbastanza chiaro ora, pensò lei.

Oliver la guardò con una faccia interrogativa

“E' stata la cosa di una notte” fece Felicity come se fosse ovvio, palese, come se dovesse spiegarlo a un bambino. Oliver ancora sembrava non cogliere. Certo, pensò Felicity, quando mai gli è capitato? Sorrise dentro di sé un po' soddisfatta. E' sempre lui a lasciarle prima che si sveglino.

E di fatto Oliver era rimasto di sasso. Felicity si aspettava una qualche risposta, ma Oliver parve congelato, proprio non se l'aspettava quella conversazione.

“Oliver?” fece Felicity oscillando in alto e in basso la mano per attirare la sua attenzione.
“Bene” fece Felicity costatando il suo stato di catalessi “Ci vediamo”. Strinse le labbra per l'imbarazzo della scena e uscì di corsa dalla Villa Queen sperando di non essere vista o fermata. Ma non fu così fortunata.

“Buongiorno Felicity” le disse passandole accanto Thea mentre la ragazza si copriva il viso con la borsa

“Ciao Thea. Io non sono qui.” rispose uscendo di tutta fretta Fel

“O-kk” disse la ragazza ridacchiando

 

Oliver nel frattempo era ancora in camera sua che fissava la porta da cui era uscita Felicity e cercava di capire cosa fosse successo. Crucciava la fronte, muoveva le labbra senza sapere bene cosa volesse dire, inclinava la testa. Si bloccò un attimo per riordinare le idee. Una cosa simile non gli era mai successa. No, mai. Certo tutto quello che era accaduto quella notte non gli era mai successo prima. Oliver sorrise come se avesse realizzato qualcosa.

“Quanto amo questa ragazza” disse e con uno slancio si alzò dal letto pronto ad inseguirla.

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NOTE: Hola! Ecco un altro prompt che mi sarebbe piaciuto leggere e allora me lo scritta da sola. Spero che vi piaccia. A quanto pare ci aspettano momenti difficili, ma non disperiamo. Come ha detto SA "è sempre buio prima dell'alba". Ma parlando della storia, che ve ne pare? Vi siete divertiti? Io una Felicity che la fa penare a Oliver ce la vedrei un sacco. A prestissimo. Marts xoxo

 

   
 
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