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Autore: Atsumori    25/02/2015    0 recensioni
"Gilbert era follemente, pazzamente, innamorato perso di Roderich, da quando lo vide per la prima volta..."
Ecco cosa puó accadere ad un amore diviso da guerra, armi e preoccupazione...
[PruAus]
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Francia/Francis Bonnefoy, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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“Ciao Gilbert” gli sorrise e lo guardò dritto negli occhi rossi, dal quale non poteva ogni volta fare a meno di rimanerne affascinato.
L’albino arrossí leggermente quando lo vide sorridere.
“Come stai?” ridacchiò con la sua voce roca con tono sempre beffardo.
“Non c’e male..” lo guardò.
“Bene..” non sapeva che dirgli l’albino.
“Avanti bevi il caffe prima che si freddi” aggiunse poco dopo.
Il sergente gli fece un cenno con la testa e iniziò a berlo piano assaporandolo con piacere, solo con un caffè riusciva a sentirsi bene e rilassato del tutto.
Gilbert non si mosse di lí e lo rimase a guardare mentre sorseggiava il suo caffe, intanto per la testa gli passavano pensieri poco casti osservando la bocca del sergente. Gli venne da sorridere, che scemenze andava a pensare? Adorava la sua bocca, le sue labbra, avrebbe voluto tanto morderle e baciarle, amava tutto di lui, alla follia.
“Com’é?” sapeva la risposta.
Il sergente finí il suo caffè e sorrise. “Ottimo come sempre..” posó la tazzina con il suo fare delicato poi mise mani al portafoglio.
Gilbert non lo faceva mai pagare e finivano spesso per avere discussioni ma alla fine vinceva sempre l’albino.
“ah ah” fece come per correggere il suo gesto. “Togli le mani da li”
Roderich sospiró. “Sei sempre lo stesso..” si alzó e si aggiustò la giacca e salutó con un cenno della testa Gilbert e con la mano Francis che era occupato, l’albino gli sorrise un ultima volta beffardo ma dentro di se era triste che andava via di giá. Prima di uscire dal locale un moro ben abbronzato lo fermó e lo chiamó quasi urlando felice il suo nome.
“Roderich!” disse. Era il terzo ragazzo che lavorava li, si chiamava Antonio ed era spagnolo. Abbronzato e abbastanza muscoloso con i capelli scuri un po arruffati, iridi spalancate verdi e un sorriso stampato in faccia. Roderich si giró e lo guardò.
“Oh Antonio, ciao..” disse, era stanco voleva solo tornare a casa, dare da mangiare a Franz e infilarsi nel letto a dormire.
Lo spagnolo gli bació la guancia felice, l’albino subito notó da dietro il bancone il gesto di quest’ultimo e si ingelosì un pó. Il sergente lo fece fare e gli accennó un sorriso.
“Scusa devo correre..” disse prima di uscire fuori dal locale un pó di fretta. Gli era venuto anche mal di testa e non ce la faceva a sopportare per l’ennesima volta le stesse domande. Appena fuori       fece un grosso respiro e iniziò a camminare verso casa, alzando ogni tanto gli occhi al cielo per osservare le stelle. Dopo poco rientró in casa dove venne accolto dalle feste del pastore tedesco che gli andó incontro abbaiando felice di rivederlo.
“Ciao Franz..” disse inginocchiandosi a terra e facendo una carezza sulla testa del cane.
“Vieni ti do la cena” si rialzò e andó in cucina versando un po di croccantini nella ciotola del cibo dell’animale per poi salire nella sua stanza da letto.

La mattina dopo era di nuovo al bar ed era seduto al bancone mentre aspettava che uno dei tre lo notasse. Francis era al telefono con il ragazzo che frequentava mentre lo spagnolo correva avanti e indietro fra i tavoli perche gli ordini senza Francis si accumulavano e Gilbert era intento a concludere uno stupido giochino sul cellulare per accorgersi che l’amico era in difficoltà. Il sergente sospiró, si stava annoiando, era da piu di dieci minuti li. Provó a chiamare Antonio che passava velocemente dietro di lui che appena sentí nominare il suo nome alzó la testa e lo guardò.
“Oh Roderich! Scusami sono strapieno di ordini chiedi a uno dei due” disse indicando i due ragazzi dietro il bancone per poi riprendere velocemente a scorrazzare per il bar.
Il sergente lo guardò poi guardò Francis e Gilbert, optó per Francis, non voleva parlare con Gilbert, ogni volta lo tempestava di domande.
“Francis..Francis..” disse guardando il francese che non sentiva il richiamo e intanto si rigirava una ciocca di capelli biondi legata in un piccolo codino continuando a parlare al cellulare. Roderich non voleva insistere piu di tanto e decise di aspettare ma l’albino riconobbe la sua voce e alzó lo sguardo dal piccolo schermo del cellulare. Ridacchió e gli preparò una tazzina di caffé che gli mise davanti sul bancone.
“Ma buongiorno bel soldato” disse ridacchiando vedendolo un po annoiato e addormentato come per prenderlo in giro ridacchiando beffardo.
Roderich sussultò un po e alzó lo sguardo poi guardò la tazzina piena davanti.
“Ah grazie..” disse prendendola.
Gibert pensava che ormai era da anni che si conoscevano e decise di fare un passo avanti , come chiedergli di uscire, aveva pensato tutta la notte le parole su come proporglielo.
“Per quanto rimarrai qui in Spagna stavolta?” lo guardò.
“Penso dei mesi..” il sergente iniziò a sorseggiare il caffè.
“Mh capito..che ne dici bel damerino se qualche sera in cui sei qui ci vediamo? Al di fuori del bar?” gli sorrise con l’angolo della bocca.
“Al di fuori? E perché?” finí il caffè e lo guardò cercando di capire il motivo di quella proposta.
Gilbert arrossì. “Cosi, per passare il tempo, ci conosciamo da tanto e non lo abbiamo mai fatto” disse l’albino.
Roderich era confuso.
“Bhe perché vengo solo a prendere un caffè quí” sospirò.
“Avanti, che c’è hai la fidanzatina gelosa?” ridacchiò.
“Si, ce l’ho, ma non quí” lo guardò.
L’albino sbiancó peggio di quanto non era gia. Era sicuro, sicurissimo, che il sergente non era impegnato. Si sentí cadere il mondo addosso, come poteva una risposta cosí ad una domanda fatta per gioco distruggere il suo amore di anni? Non lo rispose ma cercó con tutte le forze di non fargli notare che quella risposta lo aveva distrutto. Era pronto a piangere, per ore, ad urlare e rompere tutto.
“Ah..non lo sapevo..” gli accennò un sorriso che cercava di nascondere il suo stato d’animo in quel momento.
Roderich lo guardò e non si accorse di nulla e provó come sempre a pagare. Prese i soldi e li poggiò sul bancone e si alzó.
“Grazie di tutto” disse prima di abbottonarsi il giubbino ed uscire. Quella era la prima volta che pagava dopo anni di clientela li, ne rimase sorpreso. Gilbert lo aveva guardato con aria assente mentre posava il denaro sul bancone, non lo aveva fermato troppo immerso nei suoi pensieri riguardo la relazione di quest'ultimo con la misteriosa ragazza. Realizzó solo poco dopo che Roderich aveva pagato ed era andato via.












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Ecco che l’amore di Gilbert inizia a dover superare degli ostacoli... chi è questa ragazza? Come risolverà Gilbert? Eheh al prossimo capitolo!

Atsumori
  
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