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Autore: aurania    25/02/2015    0 recensioni
Un cuore freddo riempito di dolore e sofferenza pur essendo di ghiaccio puó essere sciolto mostrando tutta la sua purità.
"Lo sai, con un bacio potrei far sparire quelle parole di ghiaccio"
"ormai,non c'é più niente da fare con me,non cambieró una terza volta e ora lasciami verme senza cervello"
"non puoi sapere se lo sono,tu non mi conosci"
"basta sapere che sei un ragazzo"
Aveva degli occhi di ghiaccio proprio come il suo cuore, rispecchiavano ció che era diventata.Non c'era nessun sentimento nei suoi occhi.
Qualcuno avrebbe dovuto salvarla, riportarla in riva, aiutarla.
Avrebbe bisogno di qualcuno che le insegnasse a continuare a vivere, qualcuno che pur conoscendo i suoi difetti possa distruggere quel muro di ghiaccio che aveva creato.
"Questo cuore non reggerà ancora ad un abbandono, meglio prevenire che curare. Non permetteró a nessuno di avvicinarsi"
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amelia's pov

La sfortuna mi segue sempre. Negli ultimi tempi, quando cerco di morire, il giorno dopo mi ritrovo sul mio letto con le ferite medicate. Non credo sia stato mio padre, ma scommetto che gli piacerebbe tagliarmi lui. << Magara sono io che ho la memoria corta e sono uscita dal bagno e medicata da sola.>>pensai. 

Guardai l'ora ed erano le 7:15 e quindi mi alzai dal letto.Ero già in ritardo, non che mi importasse ma i prof mi avevano avvertita sulla bocciatura. Fare assenze e ritardi ormai era la mia specialità. Andai in bagno  per lavarmi. Mi svestii e mi guardaii allo specchio.<< Sembro un mostro>> . Feci una doccia e mi disinfettai le ferite prima di vestirmi. Mi infilai dei i miei jeans grigi e una maglione nero per coprire le mie braccia e misi le mie Vans anch'esse nere . Presi il telefono e lo zaino e uscii di casa senza fare colazione.Misi le cuffiette alle orecchie e comincia ad ascoltare Skscraper di Demi Lovato. Lei é stata forte , é riuscita a farsi una vita ed essere felice , mentre io sono quì a camminare per  le grigie strade di Londra diretta verso scuola. La invidio molto.

Una mano grande e calda si posò sulla mia spalla e di scatto mi girai e fece cadere le mie cuffie.

"Hervin?"chiesi dimenticandomi il suo nome

"ehmm nah.come fai a dimenticare il mio nome? io sono indimenticabile"rispose rideno. Ma io questo lo uccido.

"Cazzo ti ridi?" sbottai irritata.

"Vuoi un passaggio?"domanda gentilmente.

"Perché?"chiesi fredda e indifferente.

"Dai andiamo?"

'Dove?"

"Dove devi andare?"

"a scuola?"chiesi roteando gli occhi."

"Lo sai che un dialogo é formato da domante e risposte?"chiese incitandomi a rispondere.

"Si Dove credi che vada alle... 8.00 DI MATTINA??? CAZZO SONO IN RITARDO" ringhiai alzando il voce. Mi prese il polso e trattenni le mie urla di dolore per i tagli. Mi trascinò davanti ad una Range Rover nera. La sua macchina, credo.

"Dove andiamo?"chiesi ormai stanca di controbattere.

"A fare un giro, ti va?"annuii e fece un sorriso a 32 denti mostrando le fossette. le am...odio, si le odio. 

Entrai in auto e entrò dentro anche lui e mise in moto.Dopo diecii minuti di disagio mi addormentai.

Harry's pov

Era un po che "nonsocomesichiama" non sospirava dalla noia quindi mi voltai verso di lei e la vidi dormire. Cavolo se sembrava un angioletto, si solo quando ha la bocca chiusa. È del tutto strana sta ragazza, potrebbe essere  circondata da miglioni d'amiche ed in più tutti i ragazzi della scuola  l'hanno soprannominata 'la ragazza più bella e impossibile d'avere dell'anno'. In molti avevano provato con lei, ma ne uscivano tutti con un occhio viola ,o le palle inutilizzabili per una settimana. Io volevo provarci, magari se ci sarei riuscito avrei potuto aumentare la mia fama. Si, anche se sono solo due giorni che sono qui ho 4 amici magnifici e mi conoscono ormai tutti e dovrei dire anche tutte. Continuai a guardarla e pensai 'Come può una ragazza così, non avere nessuno e odiare tutti'. Mi chiedevo il perché, ma risposta non c'era. Lei non era bella, lei era..." Meravigliosa"

"Di cosa parli?" sentii la ragazza dire stiracchiandosi.<>

"ehm, ehm" avrei vooluto dirle di te, ma mi sembrava tanto da maniaco, dopo tutto non so ancora il suo nome, nemmeno i ragazzi hanno voluto dirmi il suo nome.

"Dove siamo? perché ti eri fermeto?" chiese guardando la strada.

"siamo arrivati, ho scoperto questo posto ieri" si guardò intorno e nel guardarla inciampare goffamente su un sasso mi fece scoppiare  dal ridere.

"non ridere pezzente, poteva succedere a tutti" si voltò cercando di non far notare il suo imbarazzo ma io lo vidi, le sue guance rosse e accaldate.

"Perche mi ci hai portato?"

"Non so, mi faceva pensare a te" ed era vero, avevo pensato a lei seduta nella spiagga a guardare il mare. 

"Non serve pensare a me e poi non somiglio mica a questo posto, ma guardami non sono nemmeno un decimo dellla bellezza di questo posto" guardai la profonda acqua del mare e poi mi voltai verso di lei e vidi il mare nel tramono nei suoi occhi, quel verde meraviglioso con sfumature gialle che se ti ci tuffi affoghi senza accorgertene e li, in quel momento affogai e non mi resi conto delle parole che susseguirono: 

"no, in effetti non siete uguali, tu sei un qualcosa di più bello, di più meraviglioso. Quando ti guardo affogo nei tuoi occhi, quel verde quasi simile al mio che pero é diverso, i tuoi ora sono... tristi, malinconici, non sono gli stessi occhi che vidi nella ricreazione in cortile, mentre ascoltavi la musica sembravi felice almeno in parte,erano quel verde che ti illuminano il cammino,un faro in mezzo all'oceano che di colpo si spense senza lasciare traccie" Mi maledissi mentalmente e vidi la ragazza fissarmi negli occhi, confusa, triste, impaurita. Impaurita? 

"Riportami a casa." mi chiese togliendo il contatto dalle mie iridi spostando le sue vers il mare. Prese un lungo respiro e si diresse verso la mia auto e io la seguii.

Ma perché era impaurita? di solito alle ragazze piacciono i complimenti, ma allora perché se ne era uscita con un 'riportami a casa ' indifferente? 

Mi fermai davanti casa  sua e la vidi armeggiare con la cintura di sicurezza. Allontanai le sue mani dal marchingenio e sentii un brivido percorrermi dalle dita fino a sentirlo in tutto il corpo. Le tolsi la cintura di sicurezza e lei fece per andarsene aprendo lo spertello della macchina ma la bloccai per un polso.

"Che vuoi ancora Stalker ?" chiese sbuffando.

"Il tuo nome. Volevo sapere il tuo nome" affermai guardandola negli occhi.

"Amelia...solo Amelia" disse a tono basso per poi andarsene camminando verso casa. 

   
 
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