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Autore: Spensieratezza    26/02/2015    2 recensioni
Questa è una storia che parla di tre fratelli: Alisea, Alan e Zaffiro e ci sarà anche tanto, tanto amore fraterno!!
Sentì Zaffiro prendergli la mano e si sentì inaspettatamente protetto dalla sua stretta. Si voltò, sentendosi un po’ avvampare quando lo guardò negli occhi.
“Che tipo di visione? Non farmi stare in pensiero, Alan..” disse Zaffiro, prendendogli il viso tra le mani, ma Alan, imbarazzato, si allontanò dalle mani calde e premurose di suo fratello, sfuggendo a quegli occhi azzurri e preoccupati, quegli occhi azzurri come l’oceano atlantico.
(....) “Quanto sei idiota..” disse Alan, nascondendo la testa sul suo braccio coperto dalla felpa.
Non alzò più la testa per un po’. Rimase così, inspirando l’odore della felpa del fratello. era confortante. Sapeva di..casa.
Zaffiro rimase fermo, sorridendo e guardandolo. Alan poteva sentire il calore venire dal corpo di Zaffiro. Calore umano.
Senza quasi rendersene conto – o forse se ne rendeva conto e questa era la parte peggiore – alzò la testa per appoggiarsi al collo di Zaffiro.
ATTENZIONE: questa storia la metto come conclusa, fino a che non capirò come mandarla avanti.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non posso crederci che stai giocando ancora a Super Mario, Alan! Quel gioco ormai è sorpassato da anni.” Disse Zaffiro.
 
“Super Mario non sarà mai sorpassato. È tipo Dragon ball” rispose Alan, concentratissimo sul gioco.
 
“Hai davvero il coraggio di paragonare Super Mario a Dragon Ball? Fai sul serio?” rispose Zaffiro, chiedendosi se il fratello stava davvero scherzando.
 
“Se vuoi paragono Beautiful al tuo vecchio registratore.”
 
“Cos’hai da dire contro il mio videoregistratore? Anzi il NOSTRO, visto che lo usi anche tu? Dopo vent’anni, funziona ancora perfettamente”.
 
“Non so se funzionerà ancora, dopo che ho spaccato il telecomando.”
 
“TU hai fatto COSA???”disse Zaffiro a bocca aperta.
 
“Scusa” disse Alan imbarazzato, senza smettere di far saltellare super Mario. “ma mi aveva fatto davvero incazzare ok? Volevo registrare un film ed era scomparso per l’ennesima volta il canale, poi diventava blu, cambiavo i cavi e tornavo nero, poi non si vedeva più la televisione, poi ho sbagliato a mettere rec e invece ho messo il timer, cosi non riuscivo più a toglierlo, perché dovevo spegnere il video, ma nel frattempo il telecomando non funzionava più, ho perso la calma e….l’ho buttato per terra” disse Alan tutto d’un fiato.
 
 
 
 
Zaffiro gli gettò un cuscino che lo centrò con una mira perfetta.
 
“Ehi” disse Alan, spostando la testa di lato. Super Mario venne colpito da un mostro e mori in quel preciso istante di distrazione.
 
“Noooooo.. sono morto.”
 
“Ben ti sta” rispose Zaffiro. “La tua condanna sarà ripetere l’ottavo livello fino al 2020, sempre se nel 2012 non finirà davvero il mondo”
 
“Che in ogni modo tu non vedrai” disse Alan.
 
“Perché sarò l’unico sopravvissuto?” disse Zaffiro.
 
“No. Perché sarai morto prima” disse Alan, lanciandosi sul fratello che colto alla sprovvista cadde per terra, dopodiché lo bloccò a terra con le ginocchia.
 
 
 
“E questo cos’era?” chiese Zaffiro.
 
“L’attacco di un vampiro naturalmente.”

“Ahhh” disse Zaffiro, sgranando gli occhi con aria di grande riflessione. “E chi sarebbe Stefan e chi Damon, di noi due?”
 
“Tu non sei uno dei fratelli Salvatore. Sei una povera vittima che sta per essere morsa da Stefan, tornato al suo ruolo di Sanguinario.”
 
“Stefan, stefan, il tuo problema è che non sei capace di stare sull’orlo del baratro, senza la tentazione di caderci dentro” cantilenò Zaffiro.
 
 
 
Prima che Alan ebbe il tempo di ribattere, Zaffiro si liberò di colpo e fece per scappare, cercando di prendere la pistola giocattolo che era sopra il termosifone, ma Alan riusci ad afferrarlo per la caviglia, facendolo cadere di nuovo.
 
“E adesso è giunta la tua fineeeee. Preparati, fratello. Te la farò pagare per aver baciato Elena”
 
Zaffiro mirò la pistola giocattolo al volto di Alan e del liquido nerastro fini sulla faccia del fratello.
 
“Ahhhhhh, sei morto.” Disse Alan.
 
“Mi sa che ti confondi fratello” disse Zaffiro e lo bloccò a terra, spruzzandogli tutto il liquido sulla faccia, sulla maglietta e sul collo.
 
 
 
“Ecco, adesso sembri un vero vampiro.”
 
“Splut! Splut! sei proprio uno stronzo.”
 
Zaffiro si avvicinò a sussurrare all’orecchio di Alan, con voce teatrale:
 
“Dovresti aver capito di non essere più forte di me”
 
Dopodiché aiutò Alan ad alzarsi.
 
“Sei soddisfatto ora?” gli chiese Alan, con i capelli castani tutti schiacciati sulla fronte e gli occhi colanti di nero.
 
“Si” gli disse Zaffiro con un sorrisetto beffardo. “Ti sta bene il trucco, ma ti manca un po’ di rosso sulle labbra” ridacchiò.
 
“Sono contento che ti diverti” disse Alan, avvicinandosi di soppiatto alla scrivania dove stava la vecchia piantina che stava per morire, con le foglie tutte secche.
 
Ne afferrò una manciata e gliele strofinò sul collo e infilandogliele dentro la maglietta.
 
“Ma che diav…?” disse Zaffiro, mentre cercava di togliersi le foglie da dentro la maglietta.
 
“Verbena, fratello” disse Alan, sorridendo tranquillo.
 
Zaffiro lo guardò per un istante e poi disse: “Alan, TU SEI TUTTO SCEMO” e caricò di nuovo.
 
I fratelli  finirono rotolando a terra, tra le risate,  cercando l’uno di avere la meglio sull’altro. Presero i cuscini, che si sfaldarono, immergendoli in una nebbia di piume.
 
 
 
 
“SANTO CIELO, SIETE USCITI FUORI DI TESTA?” disse zia Judith.
 
I fratelli smisero all’istante di lottare.
 
Ha cominciato lui” dissero all’unisono i due fratelli indicandosi.
 
“Rimettete a posto questa stanza e poi andate a lavarvi, subito!” ordinò zia Judith minacciosa.
 
i fratelli si alzarono. Alisea alle spalle di zia judith, cercava di non ridere.
 
“Santo cielo, cosa avete combinato? Siete coperti di foglie, piume, e inchiostro” disse Alisea.
 
“Già, ma è perché in realtà siamo personaggi di un romanzo. Foglie che al femminile diventa fogli, e piume per la penna e inchiostro per scrivere” rispose Zaffiro.
 
Alisea rise di gusto.
 
“Avete finito di sparare cavolate, cosi potete cominciare a rimettere a posto questa stanza e darvi poi una bella ripulita?” disse zia Judith.
 
 
 
 
 
 
*
 Dopo aver rimesso a posto la stanza, un’ora dopo, i due fratelli si erano fatti la doccia, riuscendo a sbarazzarsi anche dell’ultima traccia di foglie, inchiostro e piume. Zaffiro era già tutto asciutto, e stava finendo di mettersi dei bei jeans e una felpa grigia, mentre Alan si stava ancora asciugando i capelli castani. Aveva indosso una felpa gialla di topolino e dei pantaloni del pigiama.
 
“Cosa fai, stai uscendo?” domandò Alan, mentre continuava ad asciugarsi i capelli.
“Si, dovevo già andare in cartolibreria oggi e la nostra piccola lotta me l’ha fatto dimenticare” ridacchiò Zaffiro, mentre si stava infilando il giubbotto.
 
“Sta per venire buio. Non fare troppo tardi”
 
Zaffiro lo guardò. “Ma guarda guarda, il mio fratellino si preoccupa per me” disse scompigliandogli i capelli e rovinandogli la messa in piega.
 
“Ma allora sei proprio stronzo!” disse Alan, dandogli una pacca sulla testa.
 
Zaffiro ridacchiò:” tornerò presto. Ciao. A dopo. “
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice:   
 
Eh si, quando ho scritto questo pezzo non era ancora finito il 2012 xd

Tranquilli, non farò cosi anche con le mie storie ahhah. Non le terrò in sospensione per due anni ahahh

Comunque quando scrivevo questo pezzo ero fissata con Damon e Stefan di The Vampire Diaries...ora avrei preferito aspettare di guardare Superantural prima di scrivere il pezzo ahhah sarebbe stato divertente vedere cosa veniva fuori ahhah

Ciao!  Ps dimenticavo...tutto quello che dice Alan con il videoregistratore è una cosa che davvero ho fatto io con il mio ahhah, cosi come la mia tele e il mio video hanno 20 anni. Beh forse il video no, la tele si ahhah me l'hanno comprata quando avevo sette anni!
   
 
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