2- La scalata demoniaca. Secondo principe
 
Il viola sedeva sul trono del fratello, Astaroth. Sapeva, però, che per essere veramente temuto aveva bisogno di dimostrare la sua forza contro altri Demoni, ancora più forti, ad esempio gli altri tre principi. Il terzo principe era Aamon, il principe che vede passato e futuro, per questo sarebbe stata una lotta difficile. Aamon aveva già visto la fine del fratello Astaroth, e poteva rivedere il combattimento quando voleva come un film, vedendo così tutte le mosse del viola. Poteva inoltre già sapere quando e come lo avrebbe attaccato il principe del fuoco degli inferi, e prevedere ogni sua mossa, ma a Xenix non importava, sapeva solo che doveva spaccargli la faccia dimostrando così di poter fregare anche il destino. Battere due principi dell’Inferno avrebbe significato avere il potere su cinquanta legioni di demoni, le dieci di Astaroth e le quaranta di Aamon.
Il ragazzo si alzò dal trono con uno sguardo sicuro di se.
“Qualsiasi mossa io farò, mio fratello l’avrà già in mente, probabilmente l’anticiperà anche. Quindi è inutile fare grossi piani. Andrò li con il mio nuovo cucciolo mentre le mie dieci legioni di Demoni lottano con le sue quaranta, posso potenziarle, almeno saranno alla pari. Poi io me la vedrò faccia a faccia con il fratellone, e vedremo come si metteranno le cose. Anche se, potendo vedere il futuro, saprà ogni mia mossa.”
Poi il ragazzo chiamò le sue dieci legioni di demoni, che più che rispettarlo come nuovo padrone lo temevano perché aveva sconfitto Astaroth. Il viola prese una runa, un raro oggetto che si trova negli Inferi come nella Terra. Dona agli umani poteri mistici, mentre, se usata su una legione di Demoni, sprigiona una quantità immensa di anime, potenziandoli di quattro volte, abbastanza per ridurli alla pari con le legioni del fratello. Il ragazzo ne aveva trovate due, nei suoi anni in giro per gli inferi, e stava usando la prima per potenziare le sue dieci legioni.
Mandò i Demoni all’attacco, alcuni volanti, altri a piedi, altri ancora a cavallo, di diverse specie e categorie, poi evocò il suo nuovo cane lupo, quello che prima apparteneva ad Astaroth, e si mise a cavalcarlo in direzione del dominio di Aamon.
Il ragazzo arrivò nel terzo dominio dell’inferno, non aveva progettato piani durante il viaggio, sarebbero stati inutili. C’era un grande palazzo, a differenza del dominio di Astaroth qui c’era un’abitazione. Il ragazzo lasciò il suo “destriero”, ed entrò nel palazzo. Al suo interno un demone dal corpo semi umano, girato di spalle, con di fronte il suo trono.
“Finalmente, fratello.”
“Sai già tutto, eh?”
“Ma certo, ho visto il futuro, so anche come finirà questa lotta. Tu verrai sconfitto e finirai sulla Terra, e li Astaroth ti ucciderà definitivamente perché gli hai rubato il trono.”
Il demone si girò. Aveva una testa umanoide ma da civetta, le braccia da leone, e dietro una coda di verme-serpente. Aveva un addome muscoloso e braccia possenti, e sorrideva maligno al fratello minore.
“Sai fratello, se c’è una cosa che ho imparato è che..” Il viola sorrise stringendo il pugno. “…Il futuro è una cosa idiota ed incontrollabile, il mio futuro era di essere un demone fallito, eppure sono uno dei quattro principi dell’inferno. Ed ora sarò uno dei TRE!” Poi scattò in avanti, per colpire il demone chiaroveggente con un pugno, che lui scansò facilmente. Schivò tutti i colpi scagliati da Xenix, sapeva esattamente come si sarebbe mosso, ma presto si stufò di schivare, così colpì a sinistra, e prevedendo che il viola avrebbe schivato colpì di nuovo in basso, facendolo piegare in due. L’addome del viola non aveva resistito al possente pugno del demone, facendogli sputare un po’ di sangue.
Per l’intensità del colpo cade una roccia del soffitto del palazzo, colpendo ad una spalla il demone.
“Gh…dannazione, stupido tetto…” Xenix ne approfittò per saltare indietro.
“Cosa? Perché non ha previsto che gli sarebbe caduto addosso un pezzo di roccia? Forse era troppo impegnato nella lotta…” Poi saltò in avanti, e ricominciò con i colpi, provava a farne di imprevedibili, rapidi e senza pensarci, ma ancora non funzionava. Il demone si scansava ripetutamente, poi tirò fuori gli artigli e colpì il ragazzo sullo stomaco, facendo tre graffi di media profondità. Poi il demone con il volto da civetta gli diede un pugno sul viso, uno sgambetto, e lo colpì con un calcio sull’addome facendolo cadere. Xenix si rialzò, stando però su un ginocchio, e guardò il fratello.
“Non ce la posso fare, prevede ogni singola mossa. Però aspetta… Prima, quando gli è caduto addosso il masso… Ahahah, certo, lui è il demone della preveggenza sugli umani e sui demoni, ma non può prevedere i fenomeni fisici naturali. Quindi se qualcosa facesse cadere dei massi su di lui in modo da distrarlo, potrei sconfiggerlo. Anche se prevedesse la mia mossa, bloccarla vorrebbe dire farsi colpire da dei massi proprio sulla testa, un grande dolore perfino per un principe dell’inferno. Si, devo trovare il modo di fare così.” Poi cominciò a lanciare all’impazzata palle di fuoco, se avesse puntato apposta un punto, il demone se ne sarebbe accorto scansando il colpo. Dopo una decina di colpi di fuoco, una palla colpì il soffitto sopra il demone, facendo cadere qualche pietra da circa quindici chili ciascuna sulla testa. Il demone, venendolo ,scansò il colpo, ma aveva previsto che il giovane lo avrebbe colpito a destra. Per questo si spostò verso sinistra, il ragazzo cambiò la mira del suo pugno, colpendolo il pieno viso e buttandolo a terra.
Tirò fuori la spada dopo averla fatta apparire dietro la schiena, poi la puntò al collo del fratello. “Puoi prevedere ciò che vuoi, ma se sei costretto a schivare un colpo o sei bloccato, non ti serve a molto averlo previsto. Sai già che cosa accadrà ora, vero? Non puoi muoverti, ed io ho intenzione di tagliarti il collo.”
“Si, fratello, hai vinto. Ma ricorda solo una cosa. Il prossimo principe dell’inferno è Pruflas, portatore di discordia tra i demoni e verità tra gli uomini. Ha ventisei legioni al suo comando, e, dopo la battaglia tra le nostre, tu ne avrai a mala pena una ventina, pur dopo aver conquistato le mie”
“Tsk, già, Pruflas. Beh, per ora mi accontenterò di sconfiggere te. Ci si vede, fratello.” Poi il ragazzo infilzò con la spada il collo del demone, che cominciò a schizzare sangue, fin poi a far scomparire il corpo. L’anima volò via, e per la seconda volta la voce di Satana.
“Hai sconfitto un secondo demone, bravo. Sembra che tu voglia rimanere l’ultimo principe dell’inferno, ma spero tu non punti al trono del Dio dei Demoni, il sottoscritto.”
“Tsk, sto scaldando la gerarchia per dimostrare chi sono.”
“Bene. Ti sei conquistato anche questo castello, e le legioni sopravvissute di Aamon.”
“Già, il resto delle anime dei demoni sconfitti in battaglia invece sono andati a te, suppongo.”
“Come tutte le anime, del resto. A presto, spero non troppo. Se elimini troppi demoni troppo in fretta, posso pensare che tu voglia sottrarmi il trono.”
“Tzè, a presto, padre.” Poi la voce scomparve. Satana si nutriva delle anime di tutti i demoni che morivano, quindi in guerre tra legioni demoniache, lui aveva in pasto le anime di tutti gli sconfitti, mentre le legioni sopravvissute andavano al generale o principe vincitore della battaglia. Xenix aveva ora venti legioni di demoni al suo cospetto ed un castello, e dopo un breve riposo ed uno sguardo della situazione degli inferi, il principe delle fiamme dell’inferno si sarebbe diretto nel dominio del secondo principe, Pruflas, un collaboratore diretto di Satana.
I tre principi dell’inferno, però, non sapevano ancora che qualcosa di più grande di loro stava per dargli la caccia. Qualcosa che negli inferi veniva chiamata “Legione leggendaria”.
 
Fine capitolo 2.
 
Ok ragazzi, anche questo capitolo è andato. Cos’è la legione leggendaria, e Xenix vuole anche il trono del padre? Aspettate sette giorni per scoprirlo ;D Enjoy!