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Autore: aaaeiamalive    28/02/2015    0 recensioni
Jennifer Grace Herondale è un'infermiera della marina, il cui cuore è legato da tutta la vita al pilota dell'areonautica Harry Edward Styles.
Ma tutto cambia con la seconda guerra mondiale.
Genere: Guerra, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Mentre leggete ascoltate queste canzoni:
Say Something - A Great Big World and Christina Aguilera
Over Again - One Direction
Harry's POV
-Perchè continui ad andartene da me?- mi chiese con voce spezzata.
Gli occhi azzurro chiaro di Jennifer stavano sfumando in un celeste deluso.
Ricordavo bene la particolare sfumatura di blu scuro che avevano assunto dieci anni prima, quando le dissi che mi stavo per trasferire in Tennessee.
Erano un colore perso e vuoto, non allegro e chiaro come sempre. 
Mi ripromisi che non li avrei mia più rivisti in quel modo... Ma ero pessimo nel fare promesse e nel mantenerle.
-Non scelgo di andarmene da te.- le dissi avvicinandomi di più a lei.
Era l'ultima cosa che volevo fare quella di separarci ancora.
-Scelgo solo di realizzare il mio sogno.- continuai.
La sua espressione divenne incredula.
-Persino ai sogni esiste un limite, Harry. Sai volare, puoi volare quanto vuoi qui in America... e scegli di andare a farti ammazzare nel posto più pericoloso che esista al mondo?!- mi domandò scuotendo la testa in modo frenetico.
-Ma perchè la vedete tutti sotto questo punto di vista?! Perchè pensate tutti che morirò?!- le domandai alzando la voce e alzandomi anche dal muretto.
-Perché sarà così!Sai da quanti piloti è composta la RAF?! Non più di un centinaio mentre il governo nazista ne ha a disposizione più di cinquecento!- iniziò a gridarmi addosso.
-Anche se tornassi, potrai solo dire di essere un sopravvissuto! E quello che io ti chiedo è: perché? A quale scopo scegli di sopravvivere quando hai la possibilità di vivere?- terminò con gli occhi pieni di lacrime e dolori che stava provando a trattenere.
-Jenny, è tutta la vita che sogno di pilotare un caccia da combattimento e tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro.- provai a spiegarle mentendo un tono di voce sostenuto.
Lei si alzò dal muretto sospirando e, finalmente,lasciandosi rigare il viso dalle lacrime
-No,- scosse freneticamente il capo, -non sapevo di questo tuo desiderio. Io sapevo solo della voglia di due bambini di scappare via volando.- terminò tristemente.
I suoi occhi erano persi, blu come non li avevo mai visti.
No, no, non volevo questo!
-Tornerò.- le dissi prendendole la mano destra.
Jennifer sospirò e poi si morse il labbro inferiore scuotendo leggermente il capo.
I suoi occhi oltre a farsi scuri stavano piangendo.
-Non sei mai stato bravo a mantenere le promesse, Harry.- replicò lei a voce bassa.
Le presi anche l'altra mano e l'attirai più vicina a me.
-Hai ragione, hai maledettamente ragione.- replicai portandomi le mani alla nuca.
-Ma ciò non significa che non proverò a mantenere questa promessa : tornerò. Te lo prometto.- le ridissi mentre mi slacciavo dal collo la collana di mio padre.
Lei mi guardò confusa accigliandosi.
-Voltati.- la istruì gentilmente.
Lei fece come le dissi molto lentamente.
Le passai la collana davanti a gli occhi prima di allacciarla .
Il suo sguardo cadde sul gioiello e si voltò immediatamente riconoscendolo.
-No, questa no.- mi disse scuotendo freneticamente il capo.
Le sorrisi.
-Puoi tenerla.- replicai con una nota amara di allegria.
-Così avrai sempre qualcosa di 'mio' con te.- continuai accarezzandole una guancia con la mia mano fredda.
Jennifer mise una mano sul ciondolo e lo strinse in un pugno assieme al tessuto smeraldo del suo soprabito.
Abbassò la testa.
-È triste avere qualcosa di tuo quando io vorrei semplicemente avere te.- mi disse in un sussurro.
Sospirai abbracciandola e stringendola a me.
Appoggiai il mento sulla sua testa.
-Sarai sempre con me Jenny. Il cielo ha il colore dei tuoi occhi e io te lo giuro su Dio: non passerà neanche un istante in cui non penserò a tornare da te.- le dissi tra i capelli.
-Non ti chiedo di prometterlo o giurarlo, ti chiedo solo di non fare di queste tue parole una menzogna dalla quale uscirei distrutta.- mi disse lei abbracciandomi a sua volta.
-Una volta ti fidavi senza esitare delle mie parole.- le dissi sospirando.
-Era prima che mi spezzassi il cuore.- mi rispose lei spezzando il mio.
-Scusa. Ho appena capito che suono ha un cuore che va in frantumi.- replicai in un sussurro.
Jennifer iniziò a singhiozzare così tentai di stringerla ancora più forte a me.
Era così piccola e fragile e non volevo che pensasse sarei morto per il semplice fatto che il mio destino era LEI.
Ma se non fosse stato così?
Se fossi morto davvero, come pensavano tutti?
-Mi prometti una cosa?- le chiesi allontanandola da me per vedere il suo bellissimo viso dolce e momentaneamente triste.
Le alzai il mento, costringendola a guardarmi, anche se i suoi occhi mi stavano congelando il cuore.
-Nel caso morissi... Voglio che tu mi prometta che starai bene, che ti rifarai una vita finita questa guerra e che... per diamine ti prenderai anche cura di Niall!-
Jennifer si prese il labbro inferiore tra i denti e chiuse gli occhi.
Respirò l'aria a pieni polmoni prima di allontanarsi di uno o due passi da me.
-Te lo prometto.- mi disse riaprendo gli occhi gonfi e rossi per il pianto.
Le sorrisi debolmente.
Lei ricambiò alzando appena gli angoli della bocca.
Si portò di nuovo la mano al petto, cercando il mio ciondolo.
Ci giocherellò un po' punzecchiandosi le dita delicate.
-Harry?- mi chiamò ad un certo punto alzando lo sguardo.
Aveva gli occhi celesti.
-Voglio che anche tu abbia qualcosa di 'mio'...- mi disse facendo un passo verso di me.
Le sorrisi e le presi la mano.
-Va bene.- concordai annuendo.
Jennifer mi sorrise appena avvicinandosi di più fino a quando tra noi non ci fu più nessuna distanza.
Allungò una mano sotto la mia mascella, sul mio collo.
Aveva le dita appena intrecciate ai miei capelli sulla nuca.
Mi guardò un attimo, dritto negli occhi prima di allungarsi verso l'alto e attirare il mio viso al suo.
Quando la mia fronte era appoggiata alla sua parlò.
-Ti prometto qui, sulle tue labbra, che quando tornerai ti darò tutto il mio cuore, così da poter ricominciare tutto da capo.- sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra, le quali si fiondarono desiderose sulle sue dopo aver udito quella parole.
Ero follemente innamorato di lei, del suo sorriso, dei suoi occhi, della sua bocca, delle sue curve, della sua voce, del suo modo intelligente di rispondere alle mie parole, di arrossire ai miei complimenti, del suo corpo che s'incastrava così bene al mio in un abbraccio, ero follemente innamorato persino del modo in cui piangeva.
Jennifer era l'innocenza fatta persona, ma per me era un peccato che non avrei mai confessato nemmeno in fin di vita.
La sua mano lasciò la mia per affogare tra i miei ricci insieme all'altra che fino a poco prima era sotto la mia mascella.
Io l'avvicinai ancora di più a me per i fianchi, solo per circondarli poco dopo in un abbraccio.
Le nostre lingue stavano scrivendo il seguito di quel nostro goffo bacio di dieci anni prima.
Non ero un grande amante della lettura, ma la bocca di Jennifer era un libro che non mi sarei mai stancato di leggere. Come avrei potuto?
Dopotutto avevo aspettato quel seguito per dieci anni.
-Non andartene.- mi sussurrò sulle labbra, in modo sconfitto a causa della risposta che stavo per darle.
-Non posso.- dissi scuotendo leggermente il capo.
Jennifer pianse appoggiando di nuovo le sue labbra alle mie.
-Ma posso tornare.- continuai prendendole il viso tra le mani per asciugarle le lacrime.
-Si sa che tra inferno e paradiso la via più facile è quella che porta al primo.
La mia via per tornare da te sarà difficile, ma se tu sarai la chiave del mio paradiso sono disposto a partire da questo momento ad affrontare le strade infuocate dell'inferno.- 
-La tua decisione ti porterà ad affrontare l'inferno... E ciò che ti sembrerà impossibile sarà il fatto che, anche se lontana, lo affronterò anch'io.- mi rispose sospirando.
-Non voglio ferirti di nuovo.- le dissi sospirando anch'io.
-Sarà una ferita da fuoco che dovrò sopportare.- replicò lei sicura.
Non mi ero mai ritenuto egoista, ma avevo così tanto da darle ancora, così l'unica cosa 
che le stavo chiedendo era il tempo di tornare, anche se poteva costarle una sofferenza immensa.
-Non avrei mai dovuto citare le fiamme.- le dissi sorridendo in modo amaro.
-Non potevi. Stavi bruciando.-
   
 
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