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Autore: willow11    28/02/2015    8 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.10La neve ormai densa aveva ricoperto il grosso cancello di villa Malfoy.
Una figura incappucciata si materializzò a pochi passi da esso.
Il cancello si spalancò e la figura percorse tutto il vialetto.

L’uomo salì le scale fino ad arrivare alla sala ricevimenti.
-Sei arrivato- disse una voce di donna.
L’uomo si tolse il cappuccio rivelando il volto del nuovo insegnante di arti oscure.
-Avevo un paio di punizioni da sistemare- disse Sebastian avvicinandosi a lei.

Bellatrix fece un paio di passi in avanti e senza aspettare un minuto di più annullò le distanze con un bacio famelico.
Il ragazzo ricambiò facendosi travolgere dalla passionalità perversa di quella donna.

-Il signore oscuro non è contento… neanche un mangiamorte dall’inizio dell’anno- disse suadente lei mentre gli sbottonava i pantaloni.
-Sto lavorando su più fronti-
A quel punto la donna allungò la mano facendola passare sotto i boxer.
Sebastian sussultò.

-Anche sulla Lopez?-

-Certo, grazie alla fidanzata della sua compagna di stanza a breve scoppierà una bomba e Santana rimarrà sola-

-La fidanzata della sua compagna di stanza?- disse lei fermando quel gioco pericoloso.
Il ragazzo riprese fiato -Non te l’ho detto? Quinn Fabray è lesbica… Non mi stupirebbe che anche la Lopez lo sia diventata… Almeno si spiegherebbe il motivo per cui mi ha rifiutato-

La donna, dopo una breve riflessione, sorrise sadica e allontanò la mano dal corpo eccitato di Sebastian –portami la Lopez-

-Come?-
-La voglio qui-
Il ragazzo annuì senza ben capire le motivazioni di quella richiesta, lui voleva allontanarla da Quinn per convincerla a diventare una mangiamorte non per rapirla.

Bellatrix si portò la mano davanti la bocca e se la leccò prima di scoppiare in una risata crudele.


--


-Odio San Valentino- disse Quinn mentre affondava i piedi sulla neve soffice che aveva ricoperto Hogsmade.
-Di che ti lamenti… Avevi due opzioni e hai scelto di uscire con me… Senza contare che non sei tu quella ad aver perso i poteri- replicò acida Santana.
-Non ricordarmelo… Sono terrorizzata al pensiero che un giorno potresti ricominciare a violare la mia privacy!-
Santana fece una smorfia e aprì la porta dei Tre manici di scopa.

Le due si bloccarono sull’uscio.

Quel posto era diventato angusto e tetro e brulicava di facce brutte.

-Dovevamo andare da Alberfort!- Si affrettò a dire la bionda.
-Lo sai che non mi piace la sua cucina… e poi avevamo bisogno di cambiare area- disse Santana mentre prendeva posto in uno dei pochi tavolini vuoti rimasti sotto la vetrata poi, vedendo che Quinn si era incantata a fissare qualcosa o qualcuno alle sue spalle, si voltò.

Non troppo lontano da lei, Finn e Rachel erano intenti a scambiarsi delle inequivocabili effusioni davanti due boccali di burrobirre.

Sempre nella stessa direzione, a pochi tavoli di distanza, Puck e Angelina Jones stavano bevendo dell’idromiele.
Puck evidentemente stava raccontando di qualche drago perché era tutto impegnato a mimare un movimento simile ad uno sbatter d’ali.

Santana non fece in tempo a commentare quella situazione che Quinn era già uscita dalla locanda, così guardò oltre la vetrata e vide un grande falco bianco spiccare il volo.

Sospirò dispiaciuta, per Quinn non doveva essere un buon momento, anche se in realtà non lo era neanche per lei: erano in guerra, la sua ragazza era non so dove in quale parte del mondo a cercare dei pezzi di anima dell’essere più potente della terra, non leggeva più la mente per via di un raffreddore e da stress e il suo appuntamento di San Valentino, che per giunta era Quinn Fabray, l’aveva appena mollata da sola in una locanda ricca di smielate coppiette e perfidi mangiamorte.

Insomma, cosa poteva andare peggio?

-San…-
L’ispanica sentendo quel nome sussurrato si guardò intorno cercando di capire da dove venisse.
-San, siamo qui… Vieni!-
Santana vide che a chiamarla erano un uomo e una donna che non aveva mai visto.
Abbastanza dubbiosa e con la bacchetta a portata di mano, si alzò dal suo tavolo per raggiungere quello della strana coppia.
L’uomo con una folta barba nera ma dall’espressione familiare le fece segno di sedersi.
-Santana siamo noi! Blaine e Kurt!-

L’ispanica sbatté le palpebre un paio di volte guardando prima l’uomo e poi la donna con i lunghi capelli scuri e gli occhi azzurri.

-Che cosa vi è successo? Kurt sei una… una…- Disse Santana cercando di mantenere il tono di voce basso.

-Volevamo festeggiare San Valentino- spiegò subito Kurt.
-Ma gli studenti non possono più uscire da Hogwarts…- s’intromise Blaine.
-Quindi siamo passati dal PS- riprese Kurt stando ben attento a non nominare la parola passaggio segreto ad alta voce.

-Però potevamo essere riconosciuti!- aggiunse Blaine.

Santana muoveva la testa da destra a sinistra cercando di seguire il racconto, anche se era molto difficile. Blaine ancora era passabile, aveva giusto la barba e qualche ruga in più. Ma Kurt era inguardabile: i lunghi capelli neri e quel trucco pesante, lo facevano assomigliare più ad una strega cattiva delle fiabe.

-E quindi ci siamo camuffati!- Concluse Kurt.
-Capisco… Ma perché tu sei vestito da donna?- Chiese ancora sconvolta.
-Te l’abbiamo detto… Volevamo festeggiare San Valentino tranquilli- rispose ovvio Kurt.
-Siete semplicemente orrendi-

I due risposero con una smorfia.

-Ti facevo più simpatica Santana… Amore vado in bagno- disse Blaine prima di dare un bacio sulle labbra a Kurt e alzarsi dal tavolo.

-Lo so che non approvi- disse velocemente Kurt.
-Certo che non approvo, potevi trasformarti in una donna un po’ più carina-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

-Lo sai che non parlo di questo-

Santana lo fissò senza capire.

Kurt allora sbuffò –parlo di me e Blaine…-
-E perché non dovrei approvare? Insomma, tralasciando quei capelli che sembrano essere stati appena leccati da un basilisco ma per il resto mi sembra ok-
-Davvero?-
-Certo Hummel, e anche Dave è sereno… Almeno lo era, non lo sento da un po’ di mesi…-

A quel punto il ragazzo si sfilò un braccialetto di cuoio dal polso.
-Allora… Se lo dovessi sentire, potresti restituirgli questo-
Santana prese in mano il bracciale riconoscendolo.
-Me l’ha regalato quando ci siamo messi insieme… Ma so che ci teneva tantissimo, era appartenuto a suo padre e prima a suo nonno…-
-Ok ok Hummel, sarà fatto- disse Santana indossando il piccolo bracciale.
Poi si guardò il polso –però, mi sta anche bene, potrei pensare di tenermelo-

Kurt la fulminò con lo sguardo.
Santana sorrise divertita e fece per replicare ma il picchiettio continuo sulla finestra posta vicino a lei, attirò la sua attenzione.
L’ispanica si girò verso la finestra e vide un grosso falco bianco appollaiato sul davanzale.


--


-Che è successo?- Chiese Santana una volta chiusa la porta della loro stanza.

Quinn si tolse la grande mantella e prese la bacchetta toccando tre volte il suo stomaco –ingordo-

Il ventre di Quinn si gonfiò rivelando una pancia degna di una gravidanza.

-Ho visto Ron-
Santana per poco non svenne -che cosa?-
-Sì, stavo volando sopra la distesa di folkstone e l’ho visto che vagava-
-Da solo?- Chiese terrorizzata la latina.
Quinn annuì.
-E non gli hai chiesto dove fossero gli altri?-
-Non ho fatto in tempo, quando ho planato verso di lui si è smaterializzato-

Santana cominciò a muoversi avanti e indietro per la stanza.

-Che vuol dire non hai fatto in tempo?-
-Che non ho fatto in tempo Santana- rispose scazzata.

-Potevi fare un incantesimo… non lo so, e se fosse successo qualcosa a Hermione!- Replicò ansiosa Santana.

-Sempre con questa Hermione, e una volta ti lagni per Brittany e una volta dopo ti lagni per Hermione, non fai altro che lamentarti- rispose Quinn mentre allungava le gambe sul letto.

Santana guardò la bionda confusa.
Da quando in qua la sua migliore amica era diventata una stronza?
Così fece un paio di passi verso il suo letto e una ventata di rabbia la travolse.

-E tu allora?- cominciò nervosa -Che non riesci a scegliere se vuoi stare con un uomo o con una donna?

-È diverso-

-O certo… e perché è diverso? Perché tu hai gli ormoni impazziti?-
-Io non ho gli ormoni impazziti… Aspetto un bambino Santana, è normale che sono in stato confusionale!-
-In stato confusionale, per Salazar!- inveì l’ispanica.

-Sentila lei… io almeno non mi piango addosso perché ho perso i miei poteri…- la ammonì la bionda.

-Allora è questo il problema, tu sei gelosa di me?-

-E perché io dovrei essere gelosa di te?-

A quel punto Santana si allontanò di nuovo dal letto.

-Andiamo Quinn non mi hai neanche detto che stavi studiando per diventare un animagus-
-Questo non c’entra un tubo, sei tu che da quando ti sei messa con quella grifondoro ti sei tutta rincretinita… Non mi hai neanche detto dell’esercito di Silente-

-Ma è una cosa successa due anni fa!-

-E allora… Tu non ti fidi più di me da anni- la rimproverò ancora la corvonero.

-Che cosa? No non è vero… Sei tu che ti sei trovata spiazzata dal mio potere-

-Prego?-

-Tu non accetti che io sia più potente di te…- disse Santana tutto d’un fiato.

-Figuriamoci- replicò Quinn -non hai fatto niente per meritarti quel potere… Sei solo andata a letto con una tasso mezza ritardata che non…-
Quinn non riuscì a finire la frase che si ritrovò una cinquina di Santana stampata sulla guancia.

Silenzio.
Le due si guardarono per un tempo indefinito.
Santana non poteva credere alle sue orecchie.

-San io…- Disse Quinn come solo in quel momento si fosse resa conto di quello che aveva detto.
L’ispanica però senza aspettare altro, prese la sua mantella e uscì dalla stanza.

Quinn rimase seduta sul letto sconvolta. Aveva una rabbia in corpo che neanche lei riusciva a giustificare. Ma come aveva potuto dire quelle parole alla sua migliore amica?


--


Santana corse velocemente fino ad arrivare alla torre di astronomia.
Aveva bisogno d’aria.

Arrivata alla grata, mise la mano sulla ringhiera e respirò a pieni polmoni cominciando a urlare tutta la rabbia che aveva accumulato in quella stanza.

Devastata si accasciò sul muro antistante alla grata e si addormentò.


Santana nascosta dietro un albero nella foresta proibita vide Harry, non troppo distante da lei, avanzare verso una piccola radura.
-Il ragazzo, che è sopravvissuto… Venuto a morire per me-
Di fronte ad Harry Potter si era appena palesato il signore Oscuro.
Santana deglutì a vuoto non avendolo mai visto così da vicino.
Era qualcosa di molto diverso da un essere umano. Anche perché, Voldemort non aveva niente di umano.
Harry non disse niente, semplicemente guardò l’essere aspettando che questo facesse la prima mossa.
Al lato di Voldemort, l’ispanica riconobbe Bellatrix Lastrange, Sebastian Smythe e qualche altro mangiamorte.
Ma perché lei era li, e perché Harry non si stava difendendo?

Un lampo di luce verde illuminò gli alberi della foresta proibita e si scagliò sul petto di Harry Potter.

Santana terrorizzata, vide il corpo di Harry accasciarsi a terra.
-Adesso è il tuo turno Santana…- disse l’essere puntandole addosso la bacchetta.
-Santana-

-Santana svegliati-

L’ispanica aprì gli occhi, trovandosi davanti un viso familiare.
-Santana-
-Sebastian?- Chiese lei ancora con gli occhi impastati di sonno.

Il ragazzo sorrise beffardo per poi puntarle addosso la bacchetta.

-Pietrificus Totalus-




--
--



e adesso?
Sebastian e Bella insieme? sono un pò perversi e sadici non vi pare?
e Quinn?

si accettano scommesse per cosa accadrà nel prossimo capitolo...


piccola nota:
mi dispiace per i fedelissimi, ma probabilmente rallenterò un pò l'aggiornamento,
sono sommersa di lavoro e sto facendo veramente tanta fatica ad essere puntuale nell'aggiornamento.
Ci provo, ma non vi assicuro niente...

A presto
C


  
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