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Autore: MissSaade    01/03/2015    2 recensioni
London High School...
Gabriella Styles: cheerleader, bella, popolare... tanto buona da non essere indifferente alle cattiverie che Liam, ogni giorno, è costretto a subire.
Amy Horan: migliore amica di Gabriella, dolce, sensibile, timida...triste perchè non riceve affetto dal fratello e per essersi innamorata di chi è già impegnato in una relazione complicata.
Liam Payne: vittima, solo, testardo...che presto conoscerà la vera amicizia e poi l'amore, quello che guarisce anche le ferite più profonde.
Harry Styles: bello, affascinante, popolare, seduttore... un gioco di sesso che coinvolgerà, poi, anche i sentimenti con un'insegnate e che si complicherà con l'arrivo di qualcun'altra.
Niall Horan: migliore amico di Harry, egoista, arrogante, antipatico...inizialmente menefreghista nei confronti della sorella e poi geloso non appena un ragazzo poserà i suoi occhi su di lei.
Louis Tomlinson: allenatore di calcio, frequentatore di casa Styles e con un matrimonio in vista.
Celine Brums: coach delle cheerlaeders, fidanzata di Louis e presto mamma.
Zayn Malik: proprietario del bar più esclusivo di Londra, grande amico di Niall e Harry e sarà colui che aiuterà Liam a credere di nuovo in se stesso.
Buona lettura.
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Goodbay
 
 
 
Celine aveva rinunciato all’idea di chiedere aiuto a Louis per i preparativi del matrimonio: inviti, allestimento, catering e bomboniere, non erano per lui. L’aveva liquidata con una risposta semplice e secca sul fatto che erano cose da donne e sicuramente lei avrebbe scelto il meglio, poi, con la sua dote di ammaliatore aveva aggiunto un “io mi fido di te!”.
Rassegnata, Celine, si era rivolta a sua madre ma subito aveva capito che era stata una pessima idea. La signora Brums non aveva fatto altro che pianificare la sua vita da anni, non le avrebbe dato modo di invadere il suo spazio e influenzare le sue scelte in uno dei giorni più importanti della sua vita. Quindi, poco dopo, aveva liquidato anche sua madre mettendo la scusa di dover uscire a fare la spesa.
Celine non si arrese e chiamò Luther, ma era impegnato a lavoro e non si sarebbe liberato fino alla prossima settimana. L’unica persona rimasta a cui poter chiedere aiuto era la signora Tomlinson e fu così che si ritrovò nel suo salone a bere una tazza di the e a parlare di bomboniere.
« Qualcosa di piccolo ed elegante, che rispecchia un po’ sia te che Louis. »
« Avevo pensato di andare a quel negozio dietro casa mia. »
La donna annuì. « Se vuoi ti accompagno. »
Celine fece un sorso dalla tazza di the e poi sorrise sincera. « Grazie, avrei bisogno di qualche consiglio. »
Patrizia mise le mani a mo di preghiera e puntò lo sguardo al ventre della futura nuora.
« Come ti senti? »
Celine portò una mano alla fronte. « Non riuscirei a descriverlo in questo momento, credo nervosa, un po’ come tutte le spose. Giusto? »
Patrizia scoppiò a ridere. « Credo di si. Io però mi riferivo al tuo stato interessante. »
« Oh, bene. »
Era stata proprio il giorno prima a controllo e la dottoressa che la seguiva le aveva fatto sentire, nuovamente, il battito del bambino. Era stata un’emozione bellissima e non vedeva l’ora di poter vedere e toccare quella creatura e stringerla a sé.
« Femminuccia o maschietto? » chiese curiosa la neo nonna.
Celine scosse la testa, sorridente. « Non lo voglio sapere. Sarà una sorpresa! »
Patrizia arricciò le labbra, non era poi tanto convinta della scelta di Celine, anche perché avrebbe voluto fare un regalo al bambino e non sapendo il sesso non sapeva che colore scegliere. Si immaginò un piccolo Louis in giro per la casa, oppure una piccola Celine che le metteva lo smalto per giocare all’estetista. Sarebbe stata un’ottima nonna.
« Avete qualche nome in mente? »
« In realtà ancora non ci abbiamo pensato. » disse con sincerità Celine.
Patrizia prese le due tazze vuote e si dileguò in cucina. Ritornò con una rivista in mano e la diede alla ragazza.
« L’ho comprata questa mattina. Ci sono degli abiti da sposa. »
Celine aprì il giornale e ammirò i bellissimi abiti stampati sulla carta. Sfogliò pagina per pagina e immaginò lei al posto di quelle modelle. I vestiti erano tutti molto belli ma lei avrebbe optato per qualcosa di semplice e comodo, anche perché sposarsi e indossare un abito del genere con il pancione, avrebbe potuto appesantirla durante la giornata. Anche riguardo alle scarpe pensò a delle ballerine semplici bianche per non stancarsi troppo.
« Sono belli, vero?»
« Si. »
« Possiamo passare dal negozio vicino casa tua per le bomboniere e poi visitare qualche boutique. »
« Si. Ottimo. » rispose allegra.
Patrizia diventò seria in volto. « Tesoro, credo che però dovremmo far venire anche tua madre con noi. È giusto che ci sia. »
Celine comprese che la suocera aveva ragione, anche perché non voleva dare un dispiacere a sua madre, poteva ferirla non farla venire alla scelta dell’abito da sposa.
« D’accordo. »
Patrizia sorrise e abbracciò Celine. « Bene, ci divertiremo e troveremo il più bel vestito di sempre. Sarà un’emozione vedertelo addosso. »
Patrizia era una donna fantastica e Celine la ringraziò mentalmente per tutto quello che stava facendo per aiutarla. Louis aveva preso diversi lati del suo carattere e sicuramente lo avrebbe aiutato a essere un buon padre. La signora Tomlinson sapeva farci con le persone e l’aveva amata dal primo momento che l’aveva incontrata.
« Grazie. » disse commossa.
« Di nulla, ormai sei diventata come una figlia per me. »
Continuarono a parlare dei preparativi e stilarono anche una lista degli invitati. Celine tornò a casa soddisfatta e quando trovò sua madre in cucina intenta a prepararle una crostata di marmellata alle fragole, la sua preferita, le disse felice che il giorno dopo sarebbero andare a vedere l’abito da sposa. La signora Brums portò le mani davanti alla bocca e le si illuminarono gli occhi per la gioia.
« Hai già qualcosa in mente? » chiese entusiasta.
« Si, ma accetterò un tuo consiglio mamma. »
« Vedremo. »
Scoppiarono a ridere e si abbracciarono felici.
 
 
***
 
 
 
« Posso toglierla? »
« No. »
Amy sbuffò e abbassò le spalle, rassegnata.
Harry l’aveva bendata e l’aveva fatta salire in macchina, tenuta costantemente sott’occhio per evitare che sbirciasse. La ragazza aveva appena infranto una regola che Harry aveva imposto: non fare domande.
Il riccio aveva preparato per Amy una bella sorpresa. Non aveva mai fatto cose del genere per qualcuno. Si era svegliato presto, lasciando la ragazza ancora a dormire, e poi era andato in spiaggia e trovato un angolo carino dove organizzare la cena. Aveva comprato cuscini rossi, fiori e cibo takeaway. 
«Quando potrò toglierla? » chiese insistente e stufa di non poter vedere dove stesse andando.
Harry parcheggiò l’auto e aiutò la ragazza a scendere. « Siamo arrivati. Un minuto e toglierai la benda. »
La accompagnò nel luogo dove aveva preparato la cena, tenendola per mano.
« Sento le onde del mare. » disse Amy, tirando un respiro e beandosi del profumo della spiaggia.
« Ci siamo quasi, eh. »
Le lasciò la mano e andò a sedersi su uno dei due cuscini, prendendo in mano il mazzo di rose rosse che aveva comprato quella mattina. Amy intanto se ne stava in piedi, con la mani lungo i fianchi.
« Harry? »
« Togli la benda! »
E così fece.
Un sorriso colorò il suo viso e corse ad abbracciare il suo ragazzo per la bellissima sorpresa. Non diede peso alle rose, troppo impegnata a baciare le sue labbra carnose.
« Queste sono per te. » disse Harry, porgendole il bouquet.
Amy sorrise sincera. « Oh, grazie. »
« L’ultima volta che ti ho regalato dei fiori, qualcuno li ha distrutti. » disse, ricordando l’episodio a scuola con la Button.
La ragazza scosse la testa. « Meglio non pensarci. »
Harry l’attirò a sé e la baciò passionale e amorevolmente. Si sbilanciò e Amy cadde su di lui nella sabbia. Harry, però, capovolse la situazione, trovandosi lui sopra di lei e continuando a baciarla.
Fu questione di poco e i loro corpi chiesero di più, soprattutto quello di Harry che desiderava avere Amy già da tanto tempo. Le baciò il collo e si avvicinò al suo orecchio.
« Che hai? » aveva notato il suo nervosismo, poiché era diventata d’un tratto fredda.
« Io… »
Era molto imbarazzata.
« Lo so, ma io posso aspettare. »
I loro occhi erano incatenati gli uni agli altri.
Amy annuì e con un dito andò a disegnare il contorno del viso del ragazzo, soffermandosi sulle labbra.
« Io sono pronta. »
Harry deglutì. « Sicura? »
« Si. Cerca di fare piano. »
Harry le baciò la fronte. « Sarò gentile e voglio che tu sappia che anche io ho un po’ di timore perché sarà la prima volta anche per me. La prima volta che farò l’amore. »
I due si baciarono e dolcemente si carezzavano tutto il corpo, parte per parte. Harry si liberò della maglietta e poi aiutò la sua ragazza a fare lo stesso.
« Ti amo. » sussurrò Harry, guardandola negli occhi e intrecciando le sue mani alle sue.
« Davvero? » chiese incredula la bionda.
« Si. Ti amo. »
« Anche io. »
Poi fu facile trovarsi senza vestiti e con i corpi vicini e il cuore che batteva al mille. Harry cercò di essere delicato e fece del suo meglio per non farle provare dolore, anche se era inevitabile. Amy si strinse più a lui e represse il dolore, pensando ai baci di Harry che la calmavano e le facevano dimenticare per poco il fastidio.
Harry comprese per la prima volta cosa significasse amare qualcuno e volerlo con tutto se stesso. Amy era diventata sua ormai e non l’avrebbe più lasciata andare via.
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutte e buona domenica, come state? Spero bene. Questa settimana e la scorsa è stata davvero stancante per me perché ho tenuto diversi esami e quindi ho studiato molto. Oggi mi ritrovo a pubblicare il penultimo capitolo di questa storia e me ne rattristo perché è già finita. Infatti domenica prossima ci sarà l’epilogo e ancora non riesco a crederci.
Ringrazio tutte voi lettrici silenziose, chi commenta, chi mette la mia storia tra le preferite, ricordate e seguite. Vi voglio bene! GRAZIE!
  
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