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Autore: Draco394    01/03/2015    2 recensioni
Ultimo anno per Fred Weasley, uno dei ragazzi più conosciuti della Scuola insieme al suo gemello.
Ultimo anno anche per Caty Roxel, Grifondoro piena di vita.
L'Esercito di Silente sarà fondamentale durante il settimo anno dei due protagonisti che impareranno a combattere e conoscere sé stessi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Il trio protagonista
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Il tempo passò e arrivò la settimana prima delle vacanze di Natale.
I fratelli Weasley non avevano affatto dimenticato quel cartello. Ma avevano reagito quasi come se se lo aspettassero e da quel momento si chiusero in se stessi, passando molto tempo nei loro passaggi segreti, sperimentando cose che non rivelavano a nessuno.
Angelina, come ogni anno, pregava Caty di trovare qualcos'altro da fare, piuttosto che restare nel suo monolocale da sola. Durante le vacanze natalizie, Caty non poteva stare da Angelina perché i genitori di lei organizzavano sempre mini-vacanze in Europa.
Quei mesi erano trascorsi abbastanza velocemente e ora i ragazzi, tra ES, esami e Quidditch erano sfiniti. Le vacanze servivano a tutti per staccare la spina.
Quel sabato, due giorni prima della partenza, Angelina e Caty facevano colazione e parlavano, ancora una volta, di quelle vacanze. I gemelli presero posto di fronte a loro.
«Di che parlate ragazze?» chiese Fred.
«Delle vacanze» disse Angelina, irritata dalla testardaggine dell'amica.
«Già! Voi cosa farete?» chiese Caty, provando a cambiare argomento.
«Saremo con la nostra famiglia e con dei loro amici. Voi?» intervenne George.
«Io andrò in Europa con i miei e Caty passerà Natale da sola, in casa sua» disse Angelina, noncurante della gomitata dell'amica. 
«Tuo padre non torna per Natale?» chiese Fred. Lei le aveva raccontato che il monolocale era solo suo, ma il ragazzo si aspettava che il padre tornasse per le feste.
«No. Ma io sto bene da sola. Mi rilasserò prima di cominciare un nuovo anno, ancora più in forma»
Non era vero. E tutti lo avevano capito, anche se Caty non aveva mai raccontato a nessuno quanto deprimente fosse per lei trascorrere il Natale da sola.
Aveva sempre adorato preparare l'albero di Natale, aspettare il primo dell'anno con il conto alla rovescia, annusare il profumo dei dolci fatti in casa misto a quello dell'aria stessa del Natale. Ma da tre anni non c'erano conti alla rovescia, non c'erano dolci fatti in casa. C'era solo un albero, qualche luce all'interno dell'appartamento, e Caty, con la sua tristezza.
«Roxel, perché non rimani qui?» aveva proposto George.
«Neanche morta. Qui non ci sarebbe nessuno e sarebbe davvero deprimente». Questo era vero. Peggio del restare a casa, sarebbe stato rimanere lì, con tutti i suoi amici a casa.
«Io ci ho provato ma non mi ascolta» riprese Angelina.
«Angy, basta!» disse Caty. Non alzò la voce ma tutti capirono che la discussione sarebbe finita in quel momento.


Quella sera le ragazze tornarono in Sala Comune e notarono Fred e George accanto ai divanetti, dove mesi prima Hermione aveva loro fatto una bella ramanzina.
Stavano impacchettando delle boccette sul tavolo. Le ragazze non dissero nulla, si limitarono a guardarli con aria interrogativa.
«Filtri d'amore. Ce ne sono stati chiesti tanti, clandestinamente. Ovvio» spiegò George con fare orgoglioso.
«Oh beh, siete le ultime persone da cui ne prenderei uno» disse Caty sorridendo all'amica.
«Che vorresti dire Roxel?» chiese George in tono di sfida.
«Non voleva dire niente, George. Non ti scaldare. Io sono stanca, vado a dormire» 
«Posso accomagnarti?» si fece avanti George.
I due sparirono dietro le scale, lasciando Caty e Fred soli.
«E funzionano, questi filtri d'amore?» chiese Caty.
«Dovrebbero»
«Non mi sono mai scusata con te, comunque, per quella sera dopo Hogsmeade. Non volevo offenderti dicendo quelle cose»
«Offendermi? Ah, credi che me la prenda per così poco. E poi dovresti chiedere a tutte quelle che ho baciato se erano ubriache o meno» ghignò Fred.
«Magari erano sotto l'effetto di questi» disse Caty indicando le boccette a forma di cuore.
I due risero e, ancora una volta, si resero conto di quanto amassero l'uno la risata dell'altra.
«Credi che sarà importante, per il futuro, questa cosa dell'Esercito di Silente?» chiese Caty che con uno slancio si sedette sul tavolino dove Fred stava prendendo gli ultimi filtri.
«Oh si, Harry è uno in gamba» le rispose Fred, distrattamente.
Caty aveva provato ad introdurre un agomento, ma lui sembrava pensare ad altro.
Voleva che Fred facesse qualcosa ma forse era proprio come il fratello, timido e fin troppo impacciato. Lei però non avrebbe aspettato tutti quegli anni come Angelina.
«E a chi lo rifilerai uno di questi filtri?» chiese sorridendo.
«Potrei metterlo in una delle Burrobirre che bevi tu» disse guardandola, questa volta con lo sguardo un pò più serio, ma con gli occhi che sorridevano.
L'unica fonte di luce era il camino che scoppiettava, incurante del gelido inverno che dominava il paesaggio . I ragazzi si trovavano nell'angolo opposto al camino, così le loro figure erano solo leggermente illuminate.
«Non credo di aver bisogno di alcun filtro del genere» rispose Caty, guardando intensamente il ragazzo. Lui posò la boccetta che aveva in mano e si avvicinò a Caty che era ancora seduta con le gambe incrociate sul tavolo.
Ora era di fronte a lei.
«Sei già completamente cotta di me, forse?» disse il sorriso di Fred.
«O è come dici tu.. O sono stata io ad avertene già fatto bere uno» rispose Caty, sempre con il suo tono di sfida.
Fred rise: «Va bene, hai vinto!». Poi le si avvicinò.
Questa volta non ci furono momenti di indecisione o di imbarazzo: Fred si fiondò sulle labbra di Caty e lei assaporò ogni istante di quel bacio. Lui le accarezzò il viso e lei gli prese i capelli dietro la testa, con forza e dolcezza. Le loro lingue si rincorsero e con dolcezza lui si staccò da lei per guardarla negli occhi e dirle qualcosa. Fu interrotto poco prima di aprire bocca dalla professoressa McGranitt che era entrata correndo nel dormitorio, con la vestaglia da notte. 
«Weasley, sei qui. Chiama i tuoi fratelli e venite subito con me» disse la professoressa senza perdere troppo tempo.
Fred era stato richiamato alla realtà ed eseguì l'ordine senza pensarci troppo. Caty era rimasta immobile ma quando si accorse dell'ombra di terrore negli occhi della McGranitt scese dal tavolo e le chiese cosa fosse successo.
«Il signor Weasley è in grave pericolo» disse.
I ragazzi scomparvero dalla Sala, seguendo la McGranitt. 
Caty rimase davanti al camino, sperando che tutto andasse bene.
  
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