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Autore: Prince Lev Swann    02/03/2015    1 recensioni
"Avete
presente quella caratteristica della comunità magica di
essere piuttosto
tradizionalista e arretrata rispetto al mondo Babbano? Del tipo
“mi vesto come
nei secoli passati perché fa figo” e
“anche se sono in un luogo totalmente
privo di magia nell’aria non mi azzardo a toccare il
telefono, potrebbe
mordermi! Meglio aspettare per una settimana il gufo che va e
torna… Sì sì, più
sicuro”. Ecco, non è cambiato niente."
 
Ecco a voi la storia demenziale di un gruppo di ragazzi
moderni e un po' fuori di testa nel tipico contesto di Hogwarts. Cosa
combineranno insieme? E quale sarà il loro rapporto con gli
insegnanti e con i figli di Harry Potter?  
Genere: Demenziale, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Racconto dei racconti'
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Il vento soffiava leggero sui visi di Nick, Claire, Charlie e Agnes mentre entravano nell’ampio campo da Quidditch; i primi tre erano tranquilli e rilassati dal venticello e dalla giornata piovigginosa, in contrasto con l’ultima, Agnes. La ragazza era in procinto di affrontare le selezioni di Quidditch, che si tenevano proprio quella domenica; in realtà era stata spinta soprattutto da Claire, convinta della sua bravura in quello sport. «Va bene che io a Quidditch faccio schifo e lo sanno tutti» diceva Mela, «ma tu sei bravissima! »
Durante l’estate appena conclusa Claire, Agnes, Bandit, Matt e Andy avevano giocato spesso a casa della Serpeverde, la cui famiglia aveva un campo da Quidditch vicino alla loro residenza estiva. In realtà, gli unici che già facevano parte di una squadra a Hogwarts erano Matt e Bandit, ma anche Agnes e Andy si erano rivelati molto bravi giusto poche settimane prima rispettivamente nei ruoli di battitrice e cercatore. A dirla tutta, Andy era più bravo come cacciatore che come cercatore, ma pareva che i Corvonero disponessero ancora di cacciatori anziani molto abili; quando si erano dunque tenute le selezioni dei Corvonero, il giorno prima, Andy aveva provato per il ruolo di cercatore e, con la gioia di tutti, ce l’aveva anche fatta.
«Claire, so benissimo che vuoi che lo faccia per George» aveva detto Agnes.
«E quindi? Non ti sembra una buona ragione?»
«Non lo so… Non mi sembra neanche una ragione, messa così»
«Ma dai, scherzavo…In realtà so che vuoi farlo tu! Per metterti alla prova…»
«Hmm»
«Sì sì, è così, e poi vogliamo tutti una battitrice che spacchi i culi, tu e Giorgio sareste perfetti. Siete perfetti…»
«Oooh, smettila!»
Agnes era parsa esasperata, segretamente divertita e anche un po’ intrigata dalla questione.
«Perfetti…»
«Tu dici che mi voglio mettere in gioco, forse… hmm… »
«Perfettissimii…»
«Smettila! » esclamò di nuovo la riccia, stavolta con un’aperta risata: Claire aveva la sottovalutata ma a tratti irritante capacità di essere continuamente comica e/o simpatica, riusciva a far ridere, o sorridere, chiunque, persino la McGranitt.
«Seriamente» aveva iniziato Agnes mettendo da parte le risa. «Non sono un’ochetta che fa qualunque cosa per farsi notare, grazie al cielo ho un cervello. Ma forse il problema è opposto… Sono stanca di stare sicura nell’angolo, mi voglio mettere in gioco, una volta tanto. Va bene, farò queste selezioni, tanto ad ogni modo non mi prenderanno mai».
«Aahahaha! “Non mi prenderanno mai”. Sai di chi stiamo parlando, nessuno di ignoto o stupido. Cioè, George ti prenderà subito, è ovvioo…»
«Non dirlo così ad alta voce. Non voglio che, se davvero lo farà, si pensi sia perché fa favoritismi».
Questa conversazione era avvenuta quella mattina a colazione, poche ore prima. Ma, sebbene Agnes fosse stata molto decisa nell’affermare che voleva “mettersi in gioco”, non aveva perso la sua insicurezza che, pensava Nick, faceva più danni di tanti altri aspetti comuni dei vari tipi di personalità.
La ragazza continuava picchiettarsi i polsi con le mani e a guardare in basso mentre camminavano e anche quando si mise ad aspettare il suo torno.
Intanto gli altri salirono sugli spalti del campo, dove incontrarono i Corvonero che il giorno prima avevano riconfermato o, nel caso dei due più piccoli, ottenuto per la prima volta i loro posti nella squadra della propria casa. Alice era una dei due cacciatori insieme ad Alexander Washbowl , un ragazzo apparentemente perfetto, del quale Nick cominciava a sentirsi un po’ invidioso (gli era sempre stato sulla scatole). Alex era il Corvonero che passava più tempo con Alice da quando la sua omonima migliore amica si era trasferita in Francia. Tuttavia, Nick se n’era gradualmente reso conto, quel ragazzo era una di quelle persone amiche di così tante persone –chiunque- che l’amicizia stessa che si aveva con lui perdeva importanza.
Andy e Iris, invece, avevano ottenuto rispettivamente il ruolo di cercatore e di battitrice; erano entrambi molto soddisfatti ed entusiasti.
«È da tre anni che Corvonero non vince, ma quest’anno la nostra squadra sembra promettente» disse Iris. «Quindi farete meglio a sperare che anche Giorgio faccia delle buone scelte… ah, Agnes! »
«Sì, l’abbiamo convinta» rispose Claire. «Grazie a me, naturalmente».
 

 

*


«Voglio una statua! » esclamò Agnes un’ora dopo.  «Cioè, sono bravissima, davvero! Gli altri facevano davvero schifo, rispetto a me»
«E quanta sicurezza!»
«Sì, Agnes! Sono fiera di te» disse Claire.
In quel momento George, che fino a un attimo prima stava parlando con alcuni ragazzi del suo anno, si precipitò verso l’angolo della sala comune vicino alla finestra dove si trovavano loro –Nick, Agnes e Claire-e si buttò sulla poltrona dove era seduta la neo-battitrice di Grifondoro. «Ehi, ragazzi» disse.
«George, fatti più in là, per favore» gli disse Agnes. La ragazza era stretta tra George e il bracciolo della poltrona, mentre l’altro aveva un’aria rilassata e si guardava allegramente intorno. «Eh? Cosa dici? »
«Sposta il culo! » esclamò l’altra. Qualcuno, tra cui Ashley, si voltò con aria indignata verso di loro. «Cazzo volete? » ringhiò Nick.
«Mah, che gente…» disse Claire a voce alta, scuotendo la testa con aria di indignazione.
«Schifosi Duemilatre…» borbottò George, alzandosi. «Ti volevo dire che gli allenamenti iniziano sabato prossimo, devo ancora pensare a una strategia».
«Va bene» rispose Agnes, nascondendo a stento l’entusiasmo.


   
 
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